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giovedì 28 ottobre 2021

Recensione "Il regno di cenere" di Sarah J. Maas

 







TRAMA

Aelin ha rischiato tutto per salvare il suo popolo, ma ha pagato un prezzo altissimo: è stata rinchiusa in una bara di ferro dalla regina Maeve, costretta a sopportare mesi di torture se non vuole condannare coloro che ama. Ma anche la sua forza e la sua determinazione iniziano a incrinarsi. Non è l'unica a dover combattere per assicurarsi un futuro, mentre i fili del destino dei vari personaggi si intrecciano inesorabilmente.




Siamo, tristemente, giunti alla fine di una saga che, tra alti e bassi, è stata, per me, veramente emozionante. Lessi questo romanzo quando uscì, in lingua originale, e rileggerlo adesso, due anni dopo, è stato ugualmente bello e commovente.
Devo ammettere che, tra tutti quelli della saga, non è il migliore, anzi forse alcune parti risultano un po' forzate, ma questo non vuol dire affatto che non mi sia piaciuto.
Credo che sia stato il finale perfetto per "Il trono di ghiaccio", e ammetto che non avrei desiderato niente di diverso.
Certo, i lacrimoni sono scesi, soprattutto leggendo di alcune morti (ebbene sì, preparatevi a salutare qualcuno), ma molti sono stati lacrimoni di gioia per i personaggi che ho tanto amato.
Ho apprezzato moltissimo alcuni personaggi che, fino a questo momento, erano stati messi in secondo piano, come Fenrys e la sua meravigliosa amicizia con Aelin. Ma anche Elide e Lorcan che in questo romanzo hanno avuto un ruolo fondamentale. E poi, ovviamente, i miei amati Chaol e Yrene... probabilmente, il loro finale è quello che ho preferito di più, tra tutti.
Non ho per niente sopportato Aedion, invece, e questo mi dispiace perché all'inizio era uno dei migliori personaggi della Maas; qui l'ho trovato troppo pieno di sé. Capisco che quello che sta passando non sia semplice, ma anche meno antipatia...
Lo stile della Maas è molto lineare, quasi banale, e, molte volte, tende ad allungare il brodo un po' troppo, ma a me intrattiene perfettamente. Magari non è la migliore scrittrice del mondo, però riesce sempre a coinvolgermi. 
Il Regno di cenere mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha fatto provare ansia, gioia, angoscia, felicità, tristezza, serenità, amarezza.
Il finale perfetto per una saga che ho amato e che ha significato moltissimo, per me, negli anni.
Sono veramente triste di aver dovuto salutare gli amici ai quali mi ero affezionata con tutto il cuore, ma sono contenta che sia giunta la fine. Anche le cose belle devono finire, prima o poi. 
Spero solo che la Maas faccia uscire il famoso "The world of Throne of Glass" in cui, si vociferava, avremmo ritrovato i nostri protagonisti dieci anni dopo la fine della saga. Tengo le dita incrociate.









Voi avete già letto quest'ultimo romanzo?








mercoledì 27 ottobre 2021

Recensione: Murder Ballads di Micol Beltramini e Daniele Serra

 Buongiorno meraviglie,

finalmente torno a parlarvi di libri!

E lo faccio con un testo che non mi appartiene poi molto…

Come avrete letto dal titolo infatti oggi parliamo della graphic novel Murder Ballads del duo Beltramini e Serra.

Un genere insolito per me, ma di cui avevo bisogno per staccare la spina e ripartire da zero!

 


Micol Arianna Beltramini e Daniele Serra reinterpretano le murder ballads: storie di incubi, passioni, ossessioni. E sangue, tanto sangue

Bambini perduti nel bosco, amanti crudeli e folli, brigantesse, prostitute, assassini seriali.

  




“Murder Ballads” È un libro illustrato, per l'appunto da Daniele Serra, con dei racconti (ballads) a tratti terrificanti e angoscianti.
La prima cosa che salta all'occhio, inutile dirlo, sono le illustrazioni. Sono state capaci di inserirmi nei racconti con facilità lasciando l'immaginazione anche fare il suo corso. Perché Daniele Serra ti immerge nelle sue illustrazioni, in quei mondi un po' spaventosi, narrando racconti che ti lasciando una strana sensazione addosso, ma lascia anche spazio alla fantasia di chi legge. Se ci si ferma a osservare anche solo il semplice bosco da lui disegnato, inevitabilmente la nostra mente viaggerà.
"Cosa succederà?" "Cosa troverò quando voterò pagina?" Sono solo alcune delle domande che mi sono chiesta prima di continuare a sfogliare il libro.

La seconda cosa però che mi è saltata all'occhio è stata la scrittura di Micol Beltramini. Semplice, che solletica l'interesse di chi sta leggendo, avvolgendo e catturando l'attenzione.
Ecco che i disegni con le loro didascalie mi hanno sospinta tra le spire catturando e rendendo ipnotica questa lettura.

La prima ballada è bambini nel bosco, interessante e stato quando inizialmente è stata stuzzicata la mia attenzione con poche parole "intreccio con Hansel e Gretel dei fratelli Grimm". Ecco, da lì in poi volevo capire come e perché avessero paragonato una fiaba a un racconto così a tratti angosciante. E ci sono riusciti. Perché ho letto la ballada tutta d'un fiato perdendomi tra le pagine e le illustrazioni.

Questa storia ha avuto un effetto magnetico su di me. Più leggevo e più ne volevo.

La leggenda si mischia con la realtà. La finzione si fonde a fatti accaduti e che hanno in comune diversi aspetti.

La seconda ballad è Giù al fiume e si intrecciano diverse storie, leggende e fatti realmente accaduti con un comune denominatore: il fiume, appunto.
Le illustrazioni più crude, così come anche i dialoghi, mi hanno lasciato con l'amaro in bocca. Vengono documentati tra le pagine sia le canzoni, sia i fatti accaduti che le supposizioni, nonché racconta alcuni fatti antecedenti.
Tra  tutti, questa parte è quella che mi ha colpita meno. L'ho trovata,  a gusto personale, troppo confusionaria.

La famiglia Lawson di "E poi non rimase nessuno" è quella che più mi ha affascinato, raccontata con semplicità ma di grande impatto. La narrazione è molto attuale, come se fossero fatti accaduti ai giorni nostri, e personalmente credo sia l'unico racconto di questo libro che lascia con un finale aperto ma anche speranzoso  o almeno io l'ho interpretato così, perché riflettendoci adesso potrebbe anche lasciare intendere altro...

In Murder Ballads c'è anche una storia 100% made in Italy, Brigantesse si muore è il suo titolo e... no non posso svelarvi di più.
Quello che mi è concesso dire è che il brigantaggio non è mai stato così intrigante. Anche questi racconti lasciano le porte aperte all'immaginazione personale di chi legge.
Il sapore di omicidio accanto alla parola femminile non è mai stato così bello (e un po' crunge).

Ma non finiscono qui le storie e non termina di stupire Murder Ballads, ve lo assicuro.
Fabrizio de André e la sua Marinella vi dicono niente?



"Che ninna nanna canteresti a tuo figlio per farlo dormire per sempre?" 

 

Il mio voto:


A presto!

 

lunedì 18 ottobre 2021

Review Party "Il Regno delle Ceneri" di Victoria Aveyard

 Buongiorno appassionati lettori, 

Oggi vi voglio presentare un libro che aspettavo con molto interesse perché di un'autrice la cui penna ho veramente amato in passato. Vi sto parlando de "Il Regno delle Ceneri" di Victoria Aveyard edito Mondadori. 



Trama: 

Un'oscura presenza si sta facendo largo nel Regno di Allward. La percepisce persino Corayne, figlia della pirata Meliz an-Amarat, che pure è costretta dalla madre a vivere in uno sperduto e tranquillo villaggio sulla costa, mentre sogna un futuro pieno di avventure per mare. Quel che Corayne ancora non sa è che il destino sta per bussare alla sua porta. La sua esistenza, infatti, viene sconvolta il giorno in cui un Avo, creatura mitica e immortale, e un'assassina letale come poche altre al mondo, le fanno visita. I due hanno affrontato un viaggio pericoloso per trovarla e per chiederle aiuto. Un uomo assetato di potere, infatti, sta mettendo insieme un esercito mai visto prima ed è più che mai determinato a sradicare le fondamenta del loro mondo per ridurlo in cenere. Con il cuore ricolmo di veleno e la mano armata da una spada rubata, e potentissima, è pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo. Solo Corayne può fermarlo. Perciò la ragazza, accompagnata da un improbabile e riluttante gruppo di alleati, uno scudiero, un immortale, un'assassina e una strega, si avventura in una missione disperata. Ma proprio nel caricarsi il destino del mondo sulle spalle, imboccherà la strada per trovare finalmente se stessa e scoprire la magia che le scorre nelle vene.


Parto col dire che è il primo di una nuova serie, e questo vuol dire che è prettamente introduttivo, mi sarei aspettata qualcosa di esplosivo come Regina Rossa invece mi è parso parecchio pesante e ripetitivo. Quello che il lettore deve però comprendere è che in scenari come questo dove il worldbuilding è fondamentale alla comprensione degli avvenimenti, non poteva che essere così. Non immaginatevi quindi un romanzo che scorre veloce, gli avvenimenti si susseguono in modo interessante ed invogliano il lettore a continuare la lettura, ma i costanti approfondimenti la rendono un po' pesante e più rallentata.

Sicuramente il pov alternato firma dell’autrice e metodo di scrittura che normalmente io adoro in questa occasione fa si che il tutto sia di più difficile comprensione, per questo motivo vi consiglio di leggerlo in cartaceo che rende sicuramente meglio la lettura anche grazie alle meravigliose illustrazioni presenti.

Come sempre i suoi libri sono anche molto scenografici e questa è una nota positiva.

Il metodo di scrittura non si discosta molto dallo stile di Regina Rossa e dopo un inizio un po' lento, inizia a prendere per i continui colpi di scena e per i personaggi che ci permette di conoscere. Il genere è nuovamente un fantasy, tipologia che è prettamente nelle corte della Aveyard e che lei riesce a rendere sempre spettacolarmente.

Corayne è la protagonista della nostra storia, figlia di un pirata è una ragazza abbastanza normale senza un obbiettivo, ma che piano piano evolverà grazie agli eventi ai quali andrà incontro. Le verrà infatti detto che lei è l’ultima discendente degli immortali più famosi di Allward. Per questo motivo la sua vita verrà stravolta e insieme ad altri personaggi inizierà un importante viaggio. Un personaggio che mi è piaciuto moltissimo è Domacridhan, un ragazzo giovane ma che insieme alla cugina farà di tutto per raggiungere l’obbiettivo prefissato.

Nel complesso la trama è molto complessa e non voglio spiegarvela troppo per non rischiare di entrare in ambiti più spolerosi che altro, ciò che vi posso dire è che se questa è l’introduzione non potrà che essere una trilogia col botto!!!



Il mio voto: 



Mi spiace dare un voto così basso, ma non è riuscito a conquistarmi come avrei voluto. 


Voi lo avete letto? Che ne pensate?