Titolo: Scorpion dance
Autore: Shifra Horn
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade
Genere: Narrativa
Genere: Narrativa
Prezzo cartaceo: 18,50 €
Pagine: 274
Data d'uscita: 14 Gennaio 2016
Trama:
La storia di Orion, un ragazzo che ha perso il padre durante la guerra
dei Sei Giorni e che viene cresciuto da due donne nel quartiere di Old
Katamon, è un viaggio di straordinaria intensità tra i suoni, i colori, i
profumi e le ferite di Gerusalemme che dall’Olocausto giunge ai giorni
nostri.
Orion porta sulle spalle il peso di un padre che non ha mai conosciuto, il dolore per l’abbandono della madre che, rimasta vedova troppo giovane, vola in Australia per risposarsi, e soprattutto il ricordo di Johanna, la nonna tedesca che parla un pessimo ebraico e odia la Germania.
Quando Orion incontrerà la sua Basherte, una cantante d’opera berlinese con cui vivrà un’appassionata storia d’amore, si troverà a fare i conti con la propria individualità, con il passato del popolo ebraico e con l’ultimo, essenziale, segreto di Johanna. E né Sarah, il pappagallo parlante dai sentimenti umani ereditato dalla nonna, né il glicine giapponese che avvolge con una forza soprannaturale la sua nuova casa, né Falada, il camioncino-biblioteca dotato di volontà propria e senso dell’umorismo, basteranno a salvarlo da un vortice di incertezza, sradicamento e lutto.
Orion porta sulle spalle il peso di un padre che non ha mai conosciuto, il dolore per l’abbandono della madre che, rimasta vedova troppo giovane, vola in Australia per risposarsi, e soprattutto il ricordo di Johanna, la nonna tedesca che parla un pessimo ebraico e odia la Germania.
Quando Orion incontrerà la sua Basherte, una cantante d’opera berlinese con cui vivrà un’appassionata storia d’amore, si troverà a fare i conti con la propria individualità, con il passato del popolo ebraico e con l’ultimo, essenziale, segreto di Johanna. E né Sarah, il pappagallo parlante dai sentimenti umani ereditato dalla nonna, né il glicine giapponese che avvolge con una forza soprannaturale la sua nuova casa, né Falada, il camioncino-biblioteca dotato di volontà propria e senso dell’umorismo, basteranno a salvarlo da un vortice di incertezza, sradicamento e lutto.
Come nella danza dello scorpione, questo romanzo – complici un sottile realismo e un lirismo sofisticato – si riavvolge in continui movimenti tra passato e presente, e ci accompagna attraverso la lotta per la sopravvivenza dei tre protagonisti, sempre in bilico tra il desiderio di ricordare e la necessità di dimenticare.
Shifra Horn, con lo sguardo di chi è abituato a interrogarsi sulla propria storia, è abilissima nel mescolare l’amore e le relazioni umane a questioni difficili come il tema della memoria e dell’identità.
Chi è Shifra Horn? Piccola biografia della scrittrice:
È nata nel 1951 a Tel Aviv e vive a Gerusalemme. Dopo aver concluso la
Hebrew University laureandosi in Studi biblici e Archeologia, ha
proseguito la formazione approfondendo anche l’ambito della
comunicazione di massa e ottenendo un diploma per l’insegnamento. Negli
anni universitari è stata funzionario didattico per l’Unione Mondiale
degli Studenti Ebrei, coordinando la campagna per salvare gli ebrei
etiopi e farli tornare in Israele. Ha trascorso cinque anni in Giappone
come corrispondente dall’Estremo Oriente per il quotidiano «Maariv».
Autrice pluripremiata di fama internazionale, con Fazi Editore ha
pubblicato Quattro madri (2000), La più bella tra le donne (2001), Tamara cammina sull’acqua (2004), Inno alla gioia (2005) e Gatti (2007).
Ecco una scrittrice che pone un forte accento su LA STORIA, quella che dovremmo ricordare, quella alla quale dovremmo sempre guardare come esemio da non ripetere. Vi piace la narrativa storica?
Virginia
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