Nuova riedizione della Fazi Editore del romanzo di uno degli scrittori russi più importanti dell'ottocento: Una famiglia decaduta di Nikolaj Leskov.
Titolo: Una famiglia decaduta
Autore: Nikolaj Leskov
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade
Genere: Narrativa
Genere: Narrativa
Prezzo cartaceo: 16 €
Pagine: 350
Data d'uscita: Febbraio 2016
Trama:
La nipote della principessa, Vera, raccogliendo le storie sulla nonna che le sono state raccontate nel tempo da varie persone, ma principalmente dalla fedele e affezionata dama di compagnia Olga Fedotovna e da uno straordinario personaggio, Dorimedont "Don Chisciotte" Rogozin, nome che rivela subito la sua vicinanza con Parfen Rogozin da L'idiota di Dostoevskij, racconta l'ascesa della nonna, che dalla piccola nobiltà di provincia entra a far parte di una delle famiglie aristocratiche più in vista di San Pietroburgo. La cronaca inizia nell'anno 1812, in cui il consorte della principessa resta ucciso nella guerra contro Napoleone, e termina nel 1825 con la rivolta dei decabristi. Vedova a meno di trent'anni - ma ancora giovane e bella - la principessa non è interessata a risposarsi, perché lei ha amato e sempre amerà un unico uomo nella sua vita. Si occupa, invece, con grande impegno dell'educazione dei suoi figli, a cui vorrebbe dare un'educazione genuinamente cristiana, e del benessere dei suoi contadini (siamo ancora al tempo della servitù della gleba). Più che far uso di vuoti discorsi fintamente religiosi (come fa la maligna contessa Choteeva, una bigotta odiosa ed egocentrica, che farà di tutto per rovinarle la vita) la principessa agisce con una bontà fuori dal comune che non può però che procurarle un danno dopo l'altro, soprattutto quando si trasferisce dalla campagna a San Pietroburgo ed è costretta a frequentare i salotti delle dame intellettuali. La corruzione della capitale ci viene descritta con un realismo "comico" impressionante. Alla fine la principessa, imbrogliata dal genero, il conte di origine tedesca Funckendorff, che dopo aver chiesto la sua mano, e avendo ricevuto un rifiuto, sposa in alternativa la figlia diciottenne (resa sufficientemente frivola dall'educazione ricevuta nel collegio di San Pietroburgo), perde quasi tutto. I suoi contadini cadono sotto la gestione disumana e crudele dell'amministratore tedesco nominato da Funckendorff.
La nipote della principessa, Vera, raccogliendo le storie sulla nonna che le sono state raccontate nel tempo da varie persone, ma principalmente dalla fedele e affezionata dama di compagnia Olga Fedotovna e da uno straordinario personaggio, Dorimedont "Don Chisciotte" Rogozin, nome che rivela subito la sua vicinanza con Parfen Rogozin da L'idiota di Dostoevskij, racconta l'ascesa della nonna, che dalla piccola nobiltà di provincia entra a far parte di una delle famiglie aristocratiche più in vista di San Pietroburgo. La cronaca inizia nell'anno 1812, in cui il consorte della principessa resta ucciso nella guerra contro Napoleone, e termina nel 1825 con la rivolta dei decabristi. Vedova a meno di trent'anni - ma ancora giovane e bella - la principessa non è interessata a risposarsi, perché lei ha amato e sempre amerà un unico uomo nella sua vita. Si occupa, invece, con grande impegno dell'educazione dei suoi figli, a cui vorrebbe dare un'educazione genuinamente cristiana, e del benessere dei suoi contadini (siamo ancora al tempo della servitù della gleba). Più che far uso di vuoti discorsi fintamente religiosi (come fa la maligna contessa Choteeva, una bigotta odiosa ed egocentrica, che farà di tutto per rovinarle la vita) la principessa agisce con una bontà fuori dal comune che non può però che procurarle un danno dopo l'altro, soprattutto quando si trasferisce dalla campagna a San Pietroburgo ed è costretta a frequentare i salotti delle dame intellettuali. La corruzione della capitale ci viene descritta con un realismo "comico" impressionante. Alla fine la principessa, imbrogliata dal genero, il conte di origine tedesca Funckendorff, che dopo aver chiesto la sua mano, e avendo ricevuto un rifiuto, sposa in alternativa la figlia diciottenne (resa sufficientemente frivola dall'educazione ricevuta nel collegio di San Pietroburgo), perde quasi tutto. I suoi contadini cadono sotto la gestione disumana e crudele dell'amministratore tedesco nominato da Funckendorff.
Conosciamo lo scrittore, Nikolaj Leskov:
Nikolaj Leskov nasce a Gorochovo nel governatorato di Orel nel 1831. Una giovinezza difficile, trascorsa prima come agente reclutatore dell'esercito e poi al servizio di un ricco proprietario terriero. Nel 1864 pubblica un duro romanzo antinichilista, Senza uscita, che gli procura un pesante ostracismo, rotto soltanto dall'interessamento di Dostoevskij. Il decennio 1865-1875 è comunque il momento più fecondo del suo lavoro. Scrive i capolavori L'angelo sigillato (1873), Il viaggiatore incantato (1873), Una famiglia decaduta (1874). Muore a San Pietroburgo nel 1895.
Vi confesso di essere stata sempre affascinata dal mondo descritto nei romanzi ottocenteschi russi. E volete sapere di chi è la colpa? Anastasia, si proprio lei! Colpa di quel cartone animato *inizia a canatre quell'adorabile canzoncina* e della storia che c'è dietro.
Ok, pensate che la letteratura russa sia qualcosa di pensante e "barboso"? Vi consiglio di iniziare da Leskov... e cambierete opinione!
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