Benvenuti cari lettori a un'altra domenica di curiosità riguardanti il mondo dei libri! Oggi vi racconto un pochino il mio incontro con l'autrice Chiara Giacobelli.
Innanzitutto mi è piaciuta tantissimo l'iniziativa, perchè nel mio paese organizzano veramente pochissimi incontri con l'autore, quindi è stato un piacere andare a Rimini per godere della serata. Il clima era molto confortevole e si avvertiva la voglia comune di conoscere e scoprire qualcosa di nuovo. Sembrava proprio di stare in quei vecchi salotti letterari, dove ci si incontra per scambiarsi idee, opinioni ecc
La presentazione del libro è carinissima, e Chiara ci ha raccontato tantissime cose: come è nata l'idea, quanto c'è di lei in Vivienne e tantissime altre cose. E' importante secondo me fare questo genere di incontri perchè a questo modo si possono conoscere meglio gli autori. Si instaura una specie di legame tra lettore e scrittore che ha qualcosa di meraviglioso; ci si sente parte del romanzo. Inoltre è stato proprio interessante conoscere l'autrice e scoprire quanto assomigliasse a Vivienne, la protagonista del volume.
Chiara Giacobelli, con il suo meraviglioso abito di Gigolè Fashion and More. |
La serata è passata velocissima, tra letture di alcune parti del volume e le domande che abbiamo potuto rivolgere a Chiara. L'autrice è stata gentilissima, e si è resa disponibile per firmare alcune copie del romanzo, cosa che adoro come sapete bene. Mi sembra in questo modo di rendere unico il volume, di renderlo ancora più speciale.
Ma non voglio farvi attendere oltre, so che siete dei curiosoni!
Ed ecco qua l'intervista all'autrice!
Ma non voglio farvi attendere oltre, so che siete dei curiosoni!
Ed ecco qua l'intervista all'autrice!
1) Come ci hai raccontato all’incontro a Rimini organizzato dal Dispaccio Filosofico, il romanzo nasce da un’iniziativa molto particolare, che ti ha portato grandi benefici in un periodo buio della tua vita. Puoi parlarcene un po’ per capire meglio in cosa consiste la terapia?
La terapia del sorriso è ormai utilizzata in tutto il mondo, ma purtroppo poco conosciuta in Italia. Essa consiste nel trattare pazienti con problemi sia fisici che psicologici – o magari semplicemente nel corso di un momento difficile – attraverso alcune attività ludico/artistiche che coinvolgano il sorriso e la risata. Tra queste ricordiamo la teatroterapia, la clownterapia, lo yogaterapia e appunto la scrittura e la lettura.
È ormai dimostrato scientificamente che la risata abbassa la percezione del dolore e predispone a un atteggiamento migliore nei confronti delle difficoltà: nel mio caso mi è stato consigliato dai medici di scrivere un romanzo che fosse una sorta di autoironia su me stessa, per “ridere dei miei guai”. Ovviamente da qui è poi nata e si è sviluppata tutta la storia che è frutto della fantasia, elemento altrettanto importante nella guarigione di stati dolorosi.
2) Ti aspettavi il successo raggiunto dal romanzo?
Assolutamente no! E nemmeno era il mio obiettivo quando lo stavo scrivendo, dove appunto aveva per me il solo scopo di aiutarmi. Avevo già scritto nove libri, ma di varia; la narrativa è un mondo diverso e l’affetto arrivato dai lettori è stato enorme. A distanza di mesi dall’uscita ricevo ancora tantissimi messaggi, foto, richieste, complimenti, domande, si vendono molte copie e l’interesse dei giornalisti/blogger non è mai calato. Tutto questo è stato bellissimo e inaspettato.
3) Quando potremo godere del seguito di “Un disastro chiamato amore”? E soprattutto puoi anticiparci qualcosa?
Purtroppo no, perché le idee ci sono ma nulla di concreto. Non è detto che sarà un vero e proprio seguito. Vivienne tornerà a far parlare di sé, per ora però mi sto dedicando ad altro.
4) Se dovessi descrivere in una sola parola il tuo romanzo quale sarebbe?
Divertente!
Allora cari lettori che ne pensate? Per scoprire cosa ne penso del romanzo ecco qua il link con la nostra recensione:"Un disastro chiamato amore"
Jane
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