Il titolo che abbiamo recensito questo pomeriggio è uno degli ultimi gioiellini Fazi Editore.
Coordinate dal blog "I sussurri delle Muse", abbiamo avuto l'occasione di partecipate in doppio evento per celebrare
MADONNA COL CAPPOTTO DI PELLICCIA
di Sabahattin Ali
Abbiamo ormai imparato che Fazi Editore è sinonimo di letteratura di qualità, e questo titolo non ha fatto altro che confermare le nostre aspettative!
Titolo: Madonna col cappotto di pelliccia
Autore: Sabahattin Ali
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2019
N° pagine: 209
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2019
N° pagine: 209
Prezzo: cartaceo €13,90 - ebook €9,99
TRAMA:
Ci sono incontri casuali in grado di segnare un’intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme: schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c’è, il segreto dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in punto di morte al collega, contiene le risposte, raccontando una storia tutta nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finché una notte incrocia una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli sconvolgerà la vita. Intenso, profondo e toccante, Madonna col cappotto di pelliccia è un romanzo indimenticabile che, inizialmente passato inosservato, grazie al passaparola oggi è un bestseller. Pubblicata per la prima volta nel 1942, la storia di Raif e Maria è una storia d’amore senza tempo che continua a commuovere uomini e donne di ogni età. A dimostrazione che la bellezza e la verità, come la letteratura, durano per sempre.
Il motivo che ci spinge a pregare quasi in ginocchio Luisa Distefano de "I sussurri delle Muse" ogni volta che propone un evento in collaborazione con la Fazi Editore, è semplice: se tempo fa qualcuno ha deciso di aprire "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro", lo ha fatto col preciso intento di parlare di letteratura. Classica, moderna, di qualsiasi genere, ma assolutamente di qualità. Ed è proprio questa parola - QUALITÀ - ad essere diventata la keyword di tutte le collaboratrici di questo blog.
Benché si senta parlare di crisi dell'editoria, il panorama italiano attuale è costellato da innumerevoli case editrici, ma questo non ci impedisce di compiere una scelta accurata dei titoli da segnalare ai nostri lettori. La Fazi Editore si è rivelata una di quelle famiglie editoriali che non delude, qualunque proposta scelga di pubblicare o ripubblicare, sarà sempre un valore aggiunto alle nostre scaffali. "Madonna col cappotto di pelliccia", di Sabahattin Ali, è l'ennesima scommessa vincente.
Nonostante la storia sia divisa in tre atti, il primo narratore fa subito comprendere al lettore di non essere il vero protagonista delle vicende che verranno narrate. Con un andamento lento e descrizioni dalle quali ben traspare la confusione di questo giovane uomo, a conclusione del primo capitolo si può essere sicuri di ben poche cose: sono gli anni Trenta del Novecento e la persona che racconta, insieme all'uomo del quale vuole conoscere a tutti i costi la vera natura, lavorano in una società di Ankara.
Il narratore parla ben poco di sé - ha perso un impiego in banca, è in bilico sul baratro della miseria - forse per sfuggire ad una vita monotona, quanto il suo nuovo lavoro, concentra le attenzioni sul suo collega. Raif Effendi ha meno anni di quelli che dimostra, è meno apatico di come appare e sembra che si impegni ad essere uno dei tanti invisibili della società, una persona non indispensabile sia per la famiglia che per i colleghi.
Il suo collega è deciso a non farsi ingannare, a scoprire chi sia davvero Raif, o chi sia stato in passato perché i suoi occhi non riescono a mentire, né tanto meno, il diario che custodisce le memorie di un uomo che nessuno apprezzerà mai.
Quando Raif Effendi concede all'uomo di leggere il contenuto del suo piccolo taccuino, la narrazione accelera. Il narratore diviene lo stesso Effendi e il tempo fa marcia indietro, di una quindicina di anni o qualcosa in più per la precisione, trasportando il lettore dall'esotica Ankara, ad una Berlino che gode degli ultimi istanti precedenti alla nascita dei nazionalismi.
Chi era Raif Effendi prima della vita ad Ankara? Cos'era stato? E soprattutto, chi aveva amato?
Le stesse parole dell'anziano traduttore portano il lettore a conoscere un giovane uomo inesperto e sensibile, affascinato dall'Europa e dalla letteratura, lontano dall'uomo che lavora in un piccolo ufficio di Ankara, bistrattato da tutti.
Berlino avrebbe dovuto essere la Capitale delle opportunità, ma darà a Raif l'unica cosa che non aveva mai chiesto alla vita: un amore.
A questo punto, la narrazione si apre rivelando una storia decisamente diversa dalla prima parte, un gioco nel quale le parti sono invertite: è il 1942 quando il libro vede la prima pubblicazione e la protagonista non è una donna indifesa che perde la testa e regala il cuore al primo uomo pronto a reclamarla. Maria è schietta ed emancipata, un'artista che trova nell'inesperienza di Raif Effendi, la purezza di un sentimento che non pensava gli uomini fossero in grado di provare.
Se il Raif Effendi di Ankara è un uomo che non suscita curiosità nel prossimo, né compassione, quello di Berlino riesce a portare alla luce tutta la gamma di sentimenti, passioni e tormenti che probabilmente solo posso essere sperimentati e che segneranno per sempre il futuro.
In duecento pagine Sabahattin Ali riesce a porre il lettore di fronte a temi attuali, diversi, giocando con una scrittura quasi di piombo per narrare un presente pieno di insoddisfazione, e scorrevole ed irruenta quando è il passato a salire a galla.
"Madonna col cappotto di pelliccia" è stata una lettura lenta - alle volte un po' troppo - ma non pesante. Una storia da non prendere con leggerezza, un titolo da non acquistare solo per soddisfare la voglia di un romanzo.
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