Buongiorno meraviglie,
oggi vi parlo di un romanzo che ho aspettato per diversi
mesi, ma sono felice che sia arrivato tutto intero e con la pace nel cuore dell’autrice
Elena Russiello.
Proprio dalle sue parole, ho compreso quanto difficile sia
lasciare in mano ad altre persone quel lavoro che ti ha tenuto compagnia, su
cui hai dato tutta te stessa e di cui ti sei innamorata. Ed è normale essere
spaventati, un po’ come quando devi far conoscere ai tuoi genitori il tuo
ragazzo e mille domande ti affliggono.
Gli piacerà?
Si comporteranno bene?
Quanto imbarazzante sarà?
A parte questa piccola parentesi, ho iniziato a
leggere “Hurricane” in punta di piedi, spaventata che potesse non piacermi,
come se avessi un peso ed avevo paura di farlo sapere ad Elena Russiello visto
quanto ci era stata male e quanta fatica fisica, ma soprattutto mentale, ci
aveva investito.
Trama:
Oscuro.
Affascinante.
Pericoloso.
Ford Lewis conosce bene la sottile linea che divide il bene dal male, sa che a volte bisogna far parte dei cattivi per ottenere quello che si vuole, per avere vendetta e ricominciare a vivere.
Il bravo ragazzo si è trasformato in un uomo con la pistola alla mano, un uomo vittima di un mondo che l’ha distrutto, marchiato, ingannato.
È disposto a tutto pur di portare a termine il suo compito ma non ha fatto i conti con lei.
Con la forza di un tornado Abigail entra nel suo locale, portando con sé il freddo delle notti gelide e il calore di un corpo con un cuore che batte impavido.
Coraggiosa e impulsiva ma anche dolce e generosa, sa che il mondo non è come quello nei romanzi che legge, che il marcio esiste e a volte si nasconde nelle persone che più le stanno vicine, nel luogo che chiama casa.
Ci sono cicatrici che è doloroso riaprire, quasi quanto è indispensabile fare.
Perché l’amore è il pericolo più grande che possiamo correre.
Perché a volte bisogna chiudere gli occhi e aprire il cuore, affidarsi alla sola persona in grado di tenerci al sicuro. Anche quando è l’unica che dovremmo evitare.
Affascinante.
Pericoloso.
Ford Lewis conosce bene la sottile linea che divide il bene dal male, sa che a volte bisogna far parte dei cattivi per ottenere quello che si vuole, per avere vendetta e ricominciare a vivere.
Il bravo ragazzo si è trasformato in un uomo con la pistola alla mano, un uomo vittima di un mondo che l’ha distrutto, marchiato, ingannato.
È disposto a tutto pur di portare a termine il suo compito ma non ha fatto i conti con lei.
Con la forza di un tornado Abigail entra nel suo locale, portando con sé il freddo delle notti gelide e il calore di un corpo con un cuore che batte impavido.
Coraggiosa e impulsiva ma anche dolce e generosa, sa che il mondo non è come quello nei romanzi che legge, che il marcio esiste e a volte si nasconde nelle persone che più le stanno vicine, nel luogo che chiama casa.
Ci sono cicatrici che è doloroso riaprire, quasi quanto è indispensabile fare.
Perché l’amore è il pericolo più grande che possiamo correre.
Perché a volte bisogna chiudere gli occhi e aprire il cuore, affidarsi alla sola persona in grado di tenerci al sicuro. Anche quando è l’unica che dovremmo evitare.
Fin dall’inizio si ha una finestra ampia sui protagonisti e
sui loro caratteri, ovviamente in seguito poi ci saranno delle sfumature, ma
fin da subito ho avuto una precisa idea su di loro.
Ford e Abigail sono fuggiti da realtà diverse e da problemi distanti, eppure si
trovano ad affrontare negli occhi dell'altro la verità.
Un'attrazione palpabile dalle pagine fin dall'inizio li spinge in una smaniosa
caccia di seduzione.
I sentimenti crescono in fretta tra le righe di “Hurricane”, così come la mia
voglia di scoprire. Alcuni capitoli sono al passato, decisivi per avere uno
sguardo anche su questo e collegare i numerosi puntini nascosti tra le righe.
Il punto di vista è alternato e la scrittura fluida e scorrevole sono stati
capaci di farmi appassionare velocemente alla storia di Ford e Abigail.
Dopo l'attrazione immediata che si ha fin da subito i sentimenti crescono in
fretta, seppur cercano di mantenere le distanze credo sia ben chiaro che il
loro destino è stare insieme. Pochi dubbi e molte "sceneggiate" per
farli finire dritti dove devono stare: l'uno nelle braccia dell'altra.
Questa nota romantica data a sentimenti così precoci è stato il tassello che
non mi ha permesso di dare 5 stelle al libro. Ovviamente, è un punto di vista
personale, sono io che amo di più la crescita lenta dei sentimenti in un romanzo.
"Non puoi togliere niente a chi ha già perso tutto".
Elena Russiello, soprattutto nella prima parte del romanzo, lascia
l'immaginazione della lettrice vagare, riesce a lanciare qualche indizio senza
mai scoprire del tutto e non resta che leggere per scoprire di più sui
personaggi e sulla loro storia.
In più di un'occasione ho pensato "COSA?". Ebbene sì, quando pensavo
di aver capito, ecco la Russiello che mi sconvolge tutto.
Ho amato i soprannomi, i piccoli particolari come il miele e i Reeses che hanno
completato il romanzo e lo hanno arricchito.
Una storia che ti accende e ti tiene incollata alle pagine. Due protagonisti
forti che fino alla fine ho fatto fatica a decifrare. Passati difficili e
scelte che lo sono ancor di più fanno da sfondo ad un romanzo pieno di pathos e
attrazione.
A parte gli scherzi, parliamo di quando avremo la "novella"? Elena,
puoi scriverci tranquillamente un romanzo intero noi non ci offendiamo! Ora mi hai
lanciato un sasso troppo grande che non posso proprio ignorare!
Il mio voto:
A presto!
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