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venerdì 17 gennaio 2020

[Review Party] Recensione: La bambina e il nazista di Franco Forte e Scilla Bonfiglioli


Hello readers! Per il primo review party di oggi - yes, gli eventi saranno ben due - facciamo un salto a ritroso nel tempo e nello stazio. Destinazione: Germania e Polonia dei primi anni Quaranta, con Franco Forte e Scilla Bonfiglioli e il loro romanzo storico scritto a quattro mani.

Titolo: La bambina e il nazista

Autori: Franco Forte, Scilla Bonfiglioli

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Romanzo storico

Data di pubblicazione: 14 gennaio 2020

N° pagine: 312

Prezzo: cartaceo €19,00

Trama:
Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne.

Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere?

Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór.

Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d'un tratto impossibile... soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d'acqua a sua figlia Hanne.

Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita... Tutto, pur di non perdere un'altra volta ciò che di più caro ha al mondo.

Ispirandosi a fatti drammatici quanto reali, Franco Forte e Scilla Bonfiglioli ci trasportano nelle tenebre profondissime di una pagina di Storia che non si può e non si deve dimenticare - soprattutto oggi - mostrando però che persino nella notte più nera possono accendersi luci di speranza, a patto di vincere le nostre ipocrisie e lasciarci guidare dall'unica che ci accomuna tutti: la nostra umanità.
Ritrorno in Polonia per la seconda volta, questa volta non ho in programma nessun tour della Memoria, non rivedrò Auschwitz, non sentirò il gelo di Birkenau o mi sporgerò oltre le grate del campo di sterminio nel ghetto ebraico.
Il mio viaggio, questa volta, è sulle tracce di re e reggine, ma nel mio Kindle ho un libro in lettura che risponde in maniera romanzata a domande che ho sempre avuto: erano tutti d'accordo a gestire quel circo dell'orrore? Va bene le menzogne, le false pubblicità, i racconti di fantasia su altri campi di lavoro... ma possibile che tutti, proprio tutti, girassero sempre lo sguardo da un'altra parte?

Apro La bambina e il nazista e tutte queste domande trovano una spiegazione, piccola, poco esaustiva, minima: la paura.
Niente spinge Hans Heigel a chinare il capo e tollerare gli ordini delle SS se non la paura di una ritorsione del sistema sulla propria famiglia, una ruota nella quale se si entra, è quasi impossibile uscrine. Hans Heigel osserva il regime emanare leggi e dividere in modo arbitrario buoni e cattivi pensando ad Ingrid e Hanne, agendo con i pensieri silenziati al minimo.

Nei campi di sterminio - dopo che la facciata dei campi di lavoro si frantuma sotto l'arco d'ingresso - davvero si ci divide in buoni e cattivi, c'è chi si rende davvero conto di ciò che sta succedendo e chi perpetra uno scempio disumano. A rompere la barriera morale di Hans è la vista della piccola Leah, una bambina destinata alle camere come tante altre, ma troppo simile alla piccola Hanne perché lui permetta che le accada qualcosa.
Tra l'Hans padre di famiglia e l'Heigel delle SS vince l'umanità dell'uomo e non la meschinità della bestie, perché di bestie si tratta se ripensiamo a quella pagina della Storia.

Ogni qualvolta mi ritrovo tra le mani romanzi di questo genere, scritti in maniera così vivida, ringrazio profondamente gli scrittori e il ruolo di cui vengono investiti quando decidono di raccontare una Storia che tutti ormai conosciamo, ma che molti cercano ancora di nascondere sostenendo che si tratta di fatti mai accudi, di fantasia. Fantasia, davvero?!
Franco Forte e Scilla Bonfiglioli hanno tessuto un romanzo storico carico di realismo, commovente e a tratti quasi impossibile da leggere e digerire quando si pensa che sono DAVVERO "fatti realmente accaduti", lo ripeto perché ahimé ho realmente avuto aberranti conversazioni con persone che si dichiarano scettiche su ciò che la Germania ha messo in atto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Libri come La bambina e il nazista dovrebbero essere scritti e letti più spesso, regalati, consigliati (obbligatoriamente) nelle scuole perché in grado di cambiare la prospettiva con cui considerare non solo il passato, ma soprattutto il futuro.








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