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venerdì 19 giugno 2020

Review Party "Figli di virtù e vendetta" di Tomi Adeyemi


Buongiorno a tutti ;)
Da qualche giorno è uscito, finalmente, il seguito di Figli di Sangue e Ossa, Figli di Virtù e Vendetta di Tomi Adeyemi.
Ho già partecipato al blogtour creando una playlist per l'occasione che vi lascio QUA.




TRAMA

Dopo aver combattuto contro l’impossibile, Zélie e Amari sono finalmente riuscite a far rivivere la magia a Orïsha. Ma il rituale per risvegliarla si è rivelato più forte di quanto avrebbero potuto immaginare, e ha riportato alla luce non solo i poteri dei maji, ma anche quelli dei nobili che avevano della magia nel loro sangue. Ora Zélie deve lottare per unire i maji in una terra dove il nemico è potente quanto loro. Quando reali ed esercito stringono una mortale alleanza, Zélie deve tornare a combattere per assicurare ad Amari il trono e per proteggere i nuovi maji dall’ira della monarchia.Ma con la minaccia di una guerra civile all’orizzonte, Zélie si trova a un punto critico: dovrà trovare un modo per riunire il regno oppure lasciare che Orïsha venga distrutta da se stessa.




Mi trovo in seria difficoltà a scrivere questa recensione, vorrei poter parlar bene di questo libro, ma, con mio enorme dispiacere, non sono riuscita a finirlo, l'ho abbandonato al 50%. 
Sono sincera quando dico che mi dispiace tantissimo perché avevo amato il primo (QUA la recensione), era stato tra i migliori del 2018, e aspettavo con ansia questo secondo romanzo, ma Figli di Virtù e Vendetta è stato una totale delusione. Sono mortificata di doverne parlare male e chiedo scusa alla Rizzoli (che ringrazio mille volte per la copia del libro), ma su questo blog sono sempre stata estremamente chiara, sincera e trasparente e mentirei spudoratamente se vi dicessi che questo libro mi è piaciuto. 
Ovviamente, posso parlare solo per quel 50% che ho letto, non so se continuando la lettura avrei avuto modo di cambiare idea (magari più avanti proverò a dargli una seconda possibilità), ma attualmente, per come stanno le cose, la delusione è davvero tanta. 
Il romanzo si apre esattamente dove si era chiuso il precedente; troviamo, quindi, un'Orisha senza sovrano e senza un erede, e soltanto la principessa Amari potrebbe reclamare il trono riportando la stabilità e, soprattutto, la pace con i Maji. 
La prima cosa che non mi è piaciuta di questo romanzo è la caratterizzazione dei personaggi. Personaggi che nel primo libro erano simpatici, in questo diventano completamente odiosi, prendono delle scelte ridicole e fanno cose del tutto inutili e senza senso. Ma, più in generale, l'intera storia non ha alcun senso logico. Quello che succede, e il motivo per cui succede, non sta né in cielo né in terra ed è davvero contraddittorio sotto ogni punto di vista. 
Un'altra cosa che mi ha fatto parecchio innervosire è la differenza tra i vecchi Maji e i nuovi, quelli nati grazie al rituale che ha riportato la magia (visto alla fine del primo libro)... non ho proprio capito perché questi nuovi maji vengano così tanto maltrattati e non accettati dai vecchi, l'ho trovata una forma di "razzismo", se così vogliamo chiamarla, davvero assurda, senza basi solide, giusto per creare un po' di trambusto all'interno della storia. 
Come se non bastasse, mi è sembrato che Tomy Adeyemi stesse promuovendo e facendo passare per giusto un messaggio di odio e vendetta davvero brutto. Mi rendo conto che già dal titolo viene detto che si parlerà di vendetta, solo non credevo in questo modo. Io capisco perfettamente la rabbia e la frustrazione della Adeyemi; io stessa, in questo periodo, mi sono parecchio arrabbiata e sentita male per le ingiustizie che le persone nere stanno subendo, ma proprio per questo motivo capisco quanto sia importante fermare questo ciclo di soprusi. Trovo che la vendetta serva solo a generare odio e guerra, e in questo libro è proprio questo che succede: una volta morto il re oppressore, c'è un
tentativo da parte del nuovo sovrano, di instaurare un regno pacifico, dove non-maji e maji possano vivere in pace ed uguaglianza, c'è un tendere la mano verso quelle persone che erano state oppresse... e, invece, di afferrare quella mano cosa succede? gli ex oppressi la rifiutano per puro sentimento di vendetta, provocando, così, una guerra che poteva benissimo essere evitata. La guerra, ovviamente genera altro odio e così via, senza fine, odio-guerra-vendetta-guerra-odio. Non so personalmente non mi è piaciuta questa scelta dell'autrice, avrebbe avuto più senso se ci fosse stato almeno un tentativo, da parte dei maji, di accettare la pace e questo si fosse rivelato comunque inutile, ma non c'è stato niente del genere; dopo anni e anni passati a lottare per i loro diritti, per ottenere la pace e l'uguaglianza per la propria gente, quando la ottengono la rifiutano senza pensarci due volte... Mi dispiace, ma personalmente mi fa arrabbiare un comportamento del genere; anni di lotte buttate al vento. Perdonami Tomi ma hai toppato alla grande. 
Quando è iniziato a diventare troppo, per me, da sopportare, ho chiuso il libro e sono passata a letture più piacevoli. 
Forse, l'unica cosa positiva (e l'unica per cui il voto non sarà di 1, ma di 2) è che, tutto sommato, mi piace come scrive l'autrice. Per il resto non salvo niente. 

Voto:










Voi lo avete già letto? Siete d'accordo o la pensate in maniera diversa?







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