Hello readers! Approdato in tutte le librerie (virtuali e non) d'Italia appena tre giorni fa, oggi tocca a noi parlare di
OGGI FACCIO AZZURRO
scritto da Daria Bignardi e edito Mondadori.
Vi racconterò di Galla, protagonista decisamente non temeraria quanto l'imperatrice della quale porta il nome. Prima però diamo una sbirciatina al libro!
Titolo: Oggi faccio azzurroAutrice: Daria Bignardi
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione: 10 novembre 2020
N° pagine: 168
Prezzo libro cartaceo: €18,00
Trama:
«Mi chiamo Gabriele, come l’arcangelo» aveva detto, «ma qui in Germania è un nome da donna. Il tuo invece che razza di nome è?»
Galla si chiama così in onore dell’imperatrice Galla Placidia: «Darmi quel nome è stato uno dei pochi gesti coraggiosi di mia madre». Da quando è stata lasciata dal marito, improvvisamente e senza spiegazioni, passa le giornate sul divano a fissare la magnolia grandiflora del cortile, fantasticando di buttarsi dal balcone per sfuggire a un dolore insopportabile di cui si attribuisce ogni colpa. Esce di casa solo per vedere la psicanalista Anna Del Fante o per andare in carcere. «Da quando Doug mi ha lasciata sto bene solo dentro. Canto con altre dieci volontarie in un coro di detenuti tossicodipendenti. Anche io devo disintossicarmi.»
Durante il primo viaggio da sola, a Monaco di Baviera, entra per caso in un museo dove è allestita la mostra della pittrice tedesca Gabriele Münter. Galla, che da ragazza studiava arte, ricorda solo che la Münter era nel gruppo del Cavaliere Azzurro con Vasilij Kandinskij. Ma quel giorno le sue opere «così piene di colore e prive di gioia» la ipnotizzano.
Da quel momento la voce di Gabriele entra nella vita di Galla: la tormenta, la prende in giro e intanto le racconta la sua lunga storia d’amore con Kandinskij, così simile a quella di Galla con Doug.
Mentre il dialogo tra le due si fa sempre più animato, la strada di Galla incrocia quella di altri due pazienti di Anna Del Fante: Bianca, un’adolescente che non riesce più ad andare a scuola, e Nicola, seduttore compulsivo e vittima di attacchi di panico. Le imprevedibili conseguenze di questo incontro potrebbero cambiare le vite di tutti e tre.
Una storia irresistibile – a tratti comica e a tratti struggente – che mescola leggerezza e profondità, grazia e tenerezza, esplorando il nostro rapporto con il dolore, che è poi il nostro rapporto con noi stessi.
Photo credit: Nuova Italia |
Dopo vent'anni di matrimonio, convivenza e viaggio con quello che credeva sarebbe stato l'amore di una vita, Doug, Galla si ritrova solo e senza qualcuno di vicino che l'aiuti ad affrontare l'enorme trauma di essere stata abbandonata. Il marito ha cambiato quartiere dimostrandole quanto sia stato facile andare avanti senza lei, la famiglia - due zie anzine - è a Comacchio e quindi distante da Milano e l'unica amica che la conosce bene è addirittura più distante, non in Italia.
Galla non riesce a costruire una nuova quotidianità e, benché abbia compiuto un primo passo verso il ritorno alla vita decidento di vedere una specialista, sembra non avere le forze per compiere lei dei veri e propri passi. Lascia che siano gli altri a guidarla, la dottoressa Del Fante, il maestro di musica, sono loro ad offrire un motivo per uscire di casa, abbandonando al divano i pensieri suicidi.
Vuoi per il periodo, vuoi per un tratto caratteriale, Galla è una donna fragile ed insicura che lascia agli altri l'incombenza di guidare la propria vita evitando gli scontri (com'è successo con Doug). È dura più con se stessa che con il resto del mondo, mettendo in scena un continuo dialogo interiore dal quale esce sconfitta la maggior parte delle volte.
Sente le voci, o meglio, la voce, ma chi è davvero questa Gabriele? Non una persona del tutto inventata sicuramente, ma come ha fatto ad entrarle in testa? È pazza? Secondo la Del Fante, no di certo. E soltanto uscendo pian piano da quella sorta di lutto che rappresenta l'essere lasciati dal compagno di una vita, la nostra protagonista imparerà prima di tutto a conoscersi meglio e poi che non è mai tardi per cambiare.
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