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venerdì 3 giugno 2016

Recensione "Il segreto della regina rossa" di A.G. Howard

Buon pomeriggio amici lettori! Ho finito di leggere "Il segreto della regina rossa" e il mio cuore, proprio come quello di Alyssa, è diviso in due metà e una di queste vive nel paese delle meraviglie.






TRAMA

Dopo essere sopravvissuta al disastroso ballo, Alyssa si sente più coraggiosa che mai ed è decisa, nonostante sia una follia, a salvare i suoi due mondi e le persone che ama.
Anche se questo significa sfidare Rossa, sua acerrima nemica, su un campo minato da trucchi e astuzie. E l’unico modo per raggiungere il Paese delle Meraviglie, ora che la tana del coniglio è chiusa,
è quello di attraversare il Paese dello Specchio, una dimensione parallela popolata da pericolosi mutanti. Con l’aiuto del padre, Alyssa affronta così il viaggio verso il centro della magia e del caos alla
ricerca di sua madre. Riuscirà, insieme a Jeb e Morpheus, a salvare il mondo dalla distruzione in cui è intrappolato?



RECENSIONE

Se seguite il blog (e la pagina) da almeno un anno, sapete quanto mi piaccia questa serie. Mi sono innamorata del primo libro già dalle prime pagine, poi sono rimasta incantata dal secondo e ora, e non poteva che essere così, il terzo mi ha affascinata talmente tanto da volerne ancora!
Siamo giunti alla conclusione di una trilogia fenomenale; un re-telling che potrebbe quasi superare la storia originale. 
A.G. Howard è geniale e folle allo stesso tempo e questo mi fa domandare se non sia lei stessa una Netherling e se Wonderland esistesse veramente! Non solo racconta una storia in modo divino, ma descrive ogni paesaggio, ogni creatura, ogni sentimento con una maestria fuori dal normale. Non può essere umana. La logica del Paese delle meraviglie è contorta e mai come sembra e la Howard riesce a farcela abbracciare completamente; riesce a insinuare in noi il dubbio, ci insegna a non vedere tutto sotto un'unica luce perché la realtà ha mille colori e sfumature e quello che a noi sembra viola, guardato da un altro punto di vista è indaco. 

In questo terzo, meraviglioso, libro ritroviamo i tre protagonisti a cui ci siamo affezionati. Alyssa che nei primi due libri ho amato profondamente, in questo romanzo mi ha fatto provare dei sentimenti stile odi et amo. Si alternano momenti in cui la si ama alla follia e momenti in cui avrei voluto scaraventarle qualcosa in faccia. Si fa talmente tante pippe mentali da risultare pesante da digerire. Peggio di Tessa in The Infernal Devices. Oh mia dea, basta!
Jeb è un personaggio che non ho mai sopportato. Anche se qui si riscatta un pochino. Diciamo che è passato da donzellO perennemente in pericolo e in attesa di essere salvato a cavaliere senza macchia e senza paura. Purtroppo, essendomi piaciuto solo in questo ultimo libro, non riesco ad apprezzarlo come probabilmente avrei dovuto, ma che ci posso fare? Dopo averci deliziato con le stranezze e le meraviglie di Sottomondo, la Howard non può pretendere che ci piaccia Jeb che è umano in tutto e per tutto. E in più mi è proprio sembrato uno zerbino; sicuramente è innamorato di Alyssa, ma il suo amore è troppo smielato. Non c'è passione, non ci fa battere il cuore, non ci fa fremere... Al contrario dell'amore di Morpheus. Eh già... Finalmente riusciamo a conoscere fino in fondo i sentimenti di Morpheus, il nostro amato brucaliffo trasformato in splendida farfalla. C'è una scena che mi ha fatto commuovere per l'intensità dei sentimenti espressi da Morpheus.  Io amo Morpheus per ogni sua azione, per ogni sua parola, per ogni suo gesto. Ama Alyssa e ama il suo Paese e per loro morirebbe e non fa altro che dimostrarlo. Fino alla fine.
Unica pecca è, forse, il finale che ricorda troppo quello di un'altra serie molto amata dalla sottoscritta e da voi (credo che capiate tutti a cosa mi riferisco). Però dai, ci può stare. Avrei preferito che ci fosse una decisione netta e precisa, ma tutto sommato può andare.

Così come gli altri, questo libro mi ha emozionato veramente tanto. Mi ha fatto entrare in un mondo diverso dal mio, mi ha fatto evadere dalla realtà che mi circonda ed è stato bellissimo. Come dicevo prima, ciò che è riuscita a fare la Howard, oltre a raccontarci una storia bella e avvincente, è stato riuscire a farci ragionare rompendo gli schemi, diversamente da come ci è stato sempre insegnato. E' riuscita a farci comprendere le mille sfaccettature che può avere una semplice frase; ci ha insegnato il peso delle parole e che molte volte le cose non sono come sembrano, che dobbiamo usare il pensiero laterale per capire meglio. Che non è tutto bianco o nero, ma che esistono il grigio, il giallo, il verde, il blu, il viola, il rosso e tutte le loro sfumature e che dobbiamo imparare ad accettarle. Perché il Paese delle meraviglie è una metafora di tutto ciò che possiamo essere se solo allarghiamo il nostro campo visivo. Noi tutti siamo il Paese delle meraviglie e chi  riesce a vedere "oltre" rispetto a come appare la realtà è Alice, Alyssa o come volete chiamarla. Per questo mi sento di dire "GRAZIE" ad A. G. Howard, perché ha risvegliato la piccola Alice che dormiva in me. Ed anche perché con la sua storia mi ha regalato momenti indimenticabili, emozioni positive e negative e una buona dose di risate. 



Voto



 







Voi avete letto questa serie?? Vi è piaciuta?? Che ne pensate?







*Ginny*

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