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venerdì 26 agosto 2016

Recensione "Harry Potter and The Cursed Child" di J.K Rowling, John Tiffany e Jack Thorne

Buongiorno lettori! Ho finito da pochissimo di leggere "Harry Potter and The Cursed Child" e mi sono subito precipitata a scrivere che ne penso perché ho veramente tanto da dire!
 
Prima di partire con la recensione vera e propria, ci tengo a dire che quello di cui vi parlo non è un romanzo, bensì lo "script" (che letteralmente vuol dire "copione") dell'opera teatrale, tutt'ora in scena nel West End, a Londra! Siccome leggo spesso commenti di persone che chiedono delucidazioni riguardo questo libro, mi è sembrato giusto dirlo.
 
 
 
 
 
 
TRAMA
 
È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.
 
 
 
RECENSIONE
 
Chi mi conosce sa bene quanto e cosa Harry Potter significhi per me (QUI il post in cui ne parlo) e tenere tra le mani, dopo quasi 10 anni, una sua nuova storia mi ha letteralmente fatta impazzire di felicità. E' stato come essere tornata bambina, a quando leggevo i libri per la prima volta facendo a gara con il mio compagno di banco a chi li finiva prima. Mi sono emozionata esattamente come allora e sarà difficile che un libro eguagli queste emozioni.
 
Prima di tutto vorrei parlarvi dei personaggi, o almeno, di quelli principali.
Albus Potter
Come avrete già capito dalla trama, i protagonisti indiscussi sono i figli dei personaggi che abbiamo tanto amato nei precedenti 7 libri.
Albus Severus Potter, a 14 anni, è un vero e proprio ribelle. Non accetta di vivere all'ombra del padre e vuole dimostrare a tutti i costi di essere migliore di Harry Potter. Inizialmente pensavo che Albus si facesse dei problemi stupidissimi per nulla, ma poi andando avanti ho capito che non sono inutili, ma del tutto giustificabili. Certo, è un po' arrogante, ma non è un brutto personaggio, anzi, pian piano lo si apprezza sempre di più.
Scorpius Hyperion Malfoy, al contrario, si fa amare sin da subito. Dolce,
tenero, sensibile e divertente; con la sua passione per i libri e il suo odio per il Quidditch, non può essere più diverso di così da suo padre. In questo ottavo libro, è, forse, il personaggio che mi è piaciuto di più! Diversissimo anche da Albus, ma l'unico in grado di capirlo veramente e accettarlo per quello che è. Ma Scorpius non è l'unico Malfoy che ho apprezzato. Ora molti di voi mi linceranno, ma io non ho mai sopportato Draco Malfoy; l'ho sempre visto come un bulletto debole e arrogante. Ecco, in questo ottavo libro l'ho rivalutato completamente; ho iniziato a vederlo sotto una nuova luce, una luce positiva grazie alla quale ho capito che, in realtà, non è la persona che pensavo, ma è molto meglio.
Scorpius Malfoy
Rose Granger - Weasley non è una delle protagoniste, ma per quel po' che si è vista, non mi è piaciuta affatto. Ha preso solo i lati negativi di entrambi i genitori. La sfrenata ambizione della madre e l'ego smisurato del padre (perché, diciamocelo, Ron certe volte è stato abbastanza egocentrico). No, no, no, no. Io dico no a Rose.
Parlando dei personaggi, una cosa che ho apprezzato moltissimo è stata la costante presenza di Ginny Potter e il suo ruolo nella storia. Ginny è sempre stata il mio personaggio preferito della saga, ma purtroppo non ha mai avuto un ruolo di rilievo nel corso dei sette libri precedenti. Ora, invece, finalmente, lo ha. Forse perché è la moglie di Harry Potter e la madre del protagonista? Può essere, fatto sta che ho apprezzato tantissimo la sua presenza. E inoltre, senza di lei nessuno avrebbe capito i piani del villain di questa storia. Come dice Harry, alla fine, è un personaggio divertente, tosto e intelligente che non può non piacere.
Sul villain nominato prima non dico niente perché farei spoiler. Posso dire solo che non ve lo aspettereste mai. Quando ho letto ero un po' scettica, ma poi ho fatto quattro calcoli (e chi lo ha letto potrebbe capire il perché) e l'ho accettato. Unica pecca è che non è stato approfondito abbastanza. Forse per mancanza di tempo (ricordiamoci sempre che è una rappresentazione teatrale e che più di un certo tot di ore non può durare), non lo so, ma credo che più in là J.K Rowling ci dirà qualcosa in più! Mi sarebbe piaciuto molto, inoltre, leggere di alcuni personaggi che sono stati importanti precedentemente, ma credo che non fossero fondamentali per questa storia, essendo quella di Albus Potter e non di Harry Potter; quindi va bene così.
 
La storia è originale e particolare. Diversa da quella a cui siamo stati abituati con i libri precedenti, ma altrettanto in grado di tenere incollati alle pagine. Io mi sono fatta forza per non finirlo in due giorni, talmente tanto mi ha appassionata. Ovviamente, teniamo sempre a mente che è una storia nata per il teatro; forse per il cinema sarebbe stata troppo semplice, ma vedere una storia del genere a teatro, dal vivo, con effetti speciali limitati rispetto a quelli usati in film destinati al grande schermo, deve essere una vera figata. A me è piaciuta tantissimo come storia. Non è paragonabile, come grandezza e bellezza, ai sette libri, ma non è assolutamente da buttare. Anzi, al contrario, è diversa e elettrizzante. 
Ma a prescindere dalla trama, ciò che di più bello c'è in The Cursed Child (oltre al ritrovare i nostri amati personaggi) sono i rapporti padre-figlio e di amicizia. Sono proprio le dinamiche familiari e l'amicizia a fare da co-protagonisti a tutto il resto, ancora una volta. Vedere che anche un grande mago come Harry Potter ha i suoi problemi nell'essere un buon padre e vedere come, insieme al figlio, li affronta e li risolve è bellissimo ed emozionante. Quello di questo libro è un Harry Potter più umano, più simile a noi. E in tutto ciò non mancano affatto gli insegnamenti e la morale. Come è tipico di zia Jo, anche questo libro è in grado di insegnarci qualcosa sulla famiglia e sul valore dell'amicizia.
 
Lo stile è molto semplice. Essendo uno "script" ci sono pochissime descrizioni; sono quasi tutti dialoghi e questo lascia parecchio spazio alla fantasia del lettore. Nonostante ciò, però, lo stile di J.K Rowling è tangibile sin dalle prime pagine. Ritroviamo il suo tipico senso dello humor, quello che ha sempre caratterizzato i libri di Harry Potter. E anche nei dialoghi e nelle relazioni tra i personaggi io ho ritrovato l'inconfondibile stile della Rowling. Io non conosco gli altri due scrittori quindi non so quale sia il loro stile e quanto di loro ci sia in questa storia, fatto sta che la Rowling la si percepisce dalla prima all'ultima pagina.
 
E, infine, un appunto sul titolo. Come mi ha fatto notare un'amica, il "bambino/a maledetto/a" di cui parla il titolo può essere riferito a più di un personaggio, in base alla nostra personale percezione della storia. Quindi, forse, la traduzione italiana (che io avevo tanto apprezzato prima di leggerlo) non è del tutto esatta!
 
Jack Thorne, J.K. Rowling, John Tiffany
Se amate Harry Potter leggete anche questa ottava storia perché, sono sicura, che non ve ne pentirete. Però, accettate alcuni miei consigli. Non partite prevenuti soltanto perché è uno "script" e non un romanzo (sì, ho letto di gente che non lo legge solo perché non è un romanzo); non partite prevenuti perché avete letto la famosa trama che girava su internet dopo l'anteprima dello spettacolo, ai primi di Giugno. Anche io la lessi e la prima cosa che pensai fu "ma di che si è fatta la Rowling?", però, fidatevi se vi dico che leggere quella trama significa leggere un'accozzaglia di robe buttate lì a caso senza un senso logico (tra l'altro alcune di quelle cose sono assolutamente false), leggendo il libro, invece, tutto ha senso e vi sembrerà perfettamente logico tutto quello che succede; anche la trama di Wikipedia, che dopo sono andata a leggere apposta, omette un sacco di cose importanti e passaggi fondamentali. Quindi, per favore, non siate prevenuti perché rischiate solo di rovinarvi la lettura. Un altro consiglio è quello di leggere almeno Harry Potter e il calice di fuoco perché compare un personaggio che nei film non si è mai visto né è stato mai nominato e siccome conosco gente che aveva iniziato a leggere The Cursed Child avendo visto solo i film, mi sono sentita in dovere di specificarlo!
 
Il mio voto finale è di 5 stelline su 5. Quattro stelline sono per la storia e per i personaggi; la quinta è per le emozioni che mi ha fatto provare anche solo tenere in mano questo libro. Quelle emozioni ineguagliabili di cui vi parlavo prima che solo un libro di Harry Potter, anche a distanza di 10 anni, sa farmi provare. Quindi, ancora una volta, GRAZIE J.K. Rowling.
 
 
 
 




 
Voi lo avete già letto?? Che ne pensate? Vi ricordo che i Italia uscirà il 24 Settembre con il titolo "Harry Potter e la maledizione dell'erede". In più ci tengo a dirvi che se avete voglia di parlarne in maniera più approfondita e scendendo più nel dettaglio, potete unirvi al gruppo facebook del blog (QUI) dove possiamo aprire un post sull'argomento e parlarne a tu per tu! ;)
 
 
 
 
 
 
*Ginny*

2 commenti:

  1. Piacere di conoscerti Ginny, sono Ely ed ho trovato il tuo blog girovagando nella blogosfera! Mi unisco ai lettori fissi per rimanere aggiornata, questa recensione e' davvero bellissima, la aspettavo da tantissimo ❤️_❤️ Se ti andasse di pasare da me ne sarei felicissima ovviamente.
    Ilregnodeilibri.blogspot.it

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    1. Scusami il ritardo nel rispondere :(
      Passo sicuramente da te *-*
      Sono contenta ti piaccia la recensione e spero di averti convinta a leggerlo, ne vale veramente la pena *-*

      *Ginny*

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