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mercoledì 23 novembre 2016

Recensione serie "Il Cimitero dei Libri Dimenticati" di Carlos Ruiz Zafón

Buongiorno cari amici!
Proprio ieri è uscito nelle librerie italiane "Il Labirinto degli spiriti" di Carlos Ruiz Zafòn, ultimo libro della serie "Il cimitero dei libri dimenticati", composta da "L'ombra del vento", "Il gioco dell'angelo" e "Il prigioniero del cielo".


 

E in occasione di questa uscita la Mondadori mi ha mandato i primi tre meravigliosi libri; GRAZIE MONDADORI!!
Eccomi qui, dunque, a parlarvene!



TRAMA: L'OMBRA DEL VENTO
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
 
I libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito.
 
 
TRAMA: IL GIOCO DELL'ANGELO
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria...
 
La poesia si scrive con le lacrime, i romanzi con il sangue e la storia con
 le bolle di sapone.
 
 
TRAMA: IL PRIGIONIERO DEL CIELO

Barcellona, dicembre 1957. Nella libreria dei Sempere entra un individuo misterioso che acquista una preziosa edizione del Conte di Montecristo e la lascia in custodia a Daniel perché la consegni al suo amico Fermin. Il libro porta una dedica inquietante: "Per Fermin Romero de Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro", firmato "13". Tra malintesi, imbrogli e minacciosi ricordi dal passato inizia l'indagine di Daniel per decifrare quella dedica enigmatica e capire quali segreti nasconde il suo fedele amico. Prima di potersene rendere conto, il giovane libraio viene catapultato in un passato che lo riguarda da vicino.

Gli uomini sono come le castagne che si vendono per strada: quando le compri, sono tutte calde e profumate, ma quando le togli dal cartoccio si raffreddano subito e ti rendi conto che la maggior parte è marcie.

 

 

RECENSIONE
 
Wow. Non so come iniziare meglio questa recensione se non con "Wow". Semplicemente Wow. Avete presente quei libri in grado di farvi provare talmente tante emozioni diverse da farvi chiedere se la storia che state leggendo vi sia capitata veramente? Ecco, questi sono alcuni di quei libri. Leggerli è stato come essere catapultata nella Barcellona del 1945; una Barcellona che sta uscendo dalla guerra. Una Barcellona che nasconde misteri e segreti inimmaginabili. Barcellona degli anni venti,Una città cupa e misteriosa nella quale si trova il Cimitero dei Libri Dimenticati. Ma anche nella Barcellona dei ruggenti anni Venti (tra l'altro uno dei miei periodi preferiti di sempre) tra arte e scrittura. E infine nella Barcellona del 1957, quella sottomessa ad un regime violento e totalitario.
Il protagonista e voce narrante del primo libro, "L'ombra del vento" è Daniel, undicenne che "adotta" un libro da questo cimitero. Daniel rappresenta proprio l'ingenuità e la freschezza dei bambini. E' curioso e si meraviglia facilmente. A me è piaciuto tanto perché rappresenta ciò che tutti, grandi e piccini, dovremmo essere; ci insegna che non serve a niente gettare la spugna, ma che la cosa migliore è provare e riprovare senza mai scoraggiarsi. E' un bambino, ma in fondo è un vero uomo. Daniel sarà anche il protagonista del terzo romanzo, "Il prigioniero del cielo", ma sarà cresciuto, oramai sposato e proprietario della libreria di famiglia. Ed è stato bello ritrovarlo qui.
E non dimentichiamoci di David Martìn, protagonista de "Il gioco dell'angelo". Scrittore maledetto, per così dire, che con la sua sofferenza è, in realtà, molto profondo. David è l'esempio di come un bravo scrittore possa riuscire a mascherare la verità sotto un velo di bugie. Lo scrittore è colui che raggira la realtà.
Vorrei evitare di parlarvi degli altri personaggi perché dovete scoprirli da soli. Ognuno di loro ha una storia e questa storia si intreccia a quella dei protagonisti in un modo o nell'altro.
 
Lo stile di Zafòn è qualcosa di divino. Scrive in modo coinvolgente e appassionato; non difficile, ma neanche semplice. Diciamo che le sue parole sono in grado di catturare subito l'attenzione del lettore, le sue parole sono magiche come tutto il resto del libro. Sono musica, sono poesia. Raccontano la dolcezza e la tragedia di una amore... La sua penna suscita, in chi legge, una marea di emozioni contrastanti. Si va dalla tenerezza all'amore, dalla paura al terrore... Fa sospirare, ridere, innamorare, commuovere. Ciò che più mi piace è il brivido, quella sensazione di terrore che ti pervade e che non ti fa dormire la notte. Zafòn è un genio nel fartela provare. Ma non si tratta di paura vera e propria, quanto piuttosto di inquietudine a causa dell'enorme alone di mistero di cui è impregnato l'intero romanzo. L'atmosfera è malinconicamente onirica; ricorda tanto quei sogni che al risveglio ci lasciano inquieti tutto il giorno, come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa di terribile e meraviglioso.
Potrei anche dire che lo stile di Carlos Ruiz Zafòn è evocativo. Evoca delle immagini vere, reali che quando stacchi gli occhi dal libro ti fanno domandare "ma dove sono? Dov'è Barcellona? Dov'è il cimitero del Libri perduti?".
Leggete questo romanzo perché è impossibile che non vi piaccia. Fatevi un enorme favore e correte a leggerli!!
 
 
 Voto:
 
 
 
 
 
Sapete che potrete incontrare Carlos Ruiz Zafòn qui in Italia?? Ebbene sì, la Mondadori ha organizzato degli incontri per tutti noi fan.
Ecco le date:
 
Milano, 4 Dicembre, ore 11:00
Unicredit Pavillion, piazza Gae Aulenti
 
Orvieto, 6 Dicembre, ore 17,30
Palazzo dei Sette.
 
Viterbo, 6 Dicembre, ore 21,30
Palazzo dei Papi
 
 
Ci sarete? Io sicuramente sarò a Milano ;)
 
 
 
Voi avete già letto questi romanzi? Fateci sapere che ne pensate e cosa vi aspettate dall'ultimo romanzo, "Il labirinto degli spiriti"!
 
 
 
 
*Ginny*

2 commenti:

  1. Sono perfettamente d'accordo con te Ginny, L'ombra del vento è uno dei miei libri preferiti sempre <3 Il gioco dell'angelo l'ho trovato un po' lento in certe parti ma comunque è un tassello importante della storia, Il prigioniero del cielo l'ho amato moltissimo invece. Spero tanto in questa conclusione, non sai quanto ho atteso questa pubblicazione *_*

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    1. Siiii *-* L'ombra del vento e Il prigioniero del cielo sono quelli che mi son piaciuti di più! Il gioco dell'angelo è bello, ma non come gli altri due! E non vedo l'ora di leggere l'ultimo *-*
      *Ginny*

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