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venerdì 24 novembre 2017

It's #ReviewParty time con La ragazza della neve di Pam Jenoff!

Hi readers! let's start the week-end con un bel #ReviewParty, vi va?!



E' #FriYAY dopotutto, e ci rilassiamo con la recensione in anteprima de 
"La ragazza della neve" di Pam Jenoff!

Non so quanti di voi la pensino come me, ma sono stata sempre affascinata dal mondo circense.
Sotto al grande tendone, sembra di entrare in un mondo parallelo, fatto di odori, di luci e di persone quasi inarrivabili. Era sempre una grande emozione vedere gli artisti esibirsi, ma la sensazione che provavo una volta tornata a casa, benché ancora una bambina, era come un vuoto, una malinconia. Dove sarebbero andati ora? Si sarebbero spostati di nuovo? Chi avrebbero lasciato qui, in una città come tante?
"La ragazza della neve" di Pam Jenoff, ha risvegliato in me tutte questo sensazioni e mille altre.
Come sarebbe la vita di questi nomadi, durante una guerra? Non è una domanda che ci facciamo spesso. Cosa potrebbe significare, vedere il circo arrivare in città, quando della città stessa resta ben poco?
La storia che costruisce Pam Jenoff, intriga il lettore fin da subito. I personaggi principali, AstridNoa, sono due donne che arrivano da vite diverse. La prima, figlia di una grande famiglia circense ebrea, scappa da Berlino e da un marito nazista, alla ricerca della propria famiglia. La seconda, scappa da una vita ridotta misera prima da un altro soldato nazista, poi dal regime stesso, che le ha strappato suo figlio - non perfetto per i canoni della razza ariana, ma pur sempre il suo bambino.
Il circo Neuroff accoglie le due donne, divenendo casa, rifugio e forse una via di fuga. Ma prima di tutto, Noa ed Astrud devono imparare a fidarsi l'una dell'altra, perché in guerra tutti hanno un passato e nessuno è privo di segreti... e poi, sul trapezio, a dodici metri di altezza, la fiducia è tutto.
Amicizia, lealtà, sacrifici, il mondo del circo come metafora della vita al suo esterno durante la Seconda Guerra Mondiale.
Scoprire che la storia sia ispirata a fatti realmente accaduti, a persone realmente esistite, fa si che resti nella mente del lettore più a lungo. Perché è questo il bello delle parole, che aprono mondi, ne fanno rivivere altri e in casi come queso de "La ragazza della neve", fanno si che certe cose non vengano dimenticate.

Voto a questo libro? Un bel FIVE BOOKS on five in anteprima!




XOXO Virginia


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