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martedì 29 gennaio 2019

[Review Party] | Recensione: La ragazza che amava Audrey Hepburn di Rebecca Serle


 La casa editrice DeA Planeta ci ha permesso di leggere in anteprima una storia nuovissima, arrivata oggi in Italia:

LA RAGAZZA CHE AMAVA AUDREY HEPBURN
di Rebecca Serle

Titolo: La ragazza che amava Audrey Hepburn
Autore: Rebecca Serle
Casa Editrice: DeA Planeta
Genere: Romance, narrativa
Pagine: 256 pp.
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2019
Prezzo di copertina: 16,00€ - 7,99€ ebook)

Trama:

Sabrina non ha ancora vent'anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l'estraneo che non riesce a chiamare papà e... Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l'icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent'anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c'è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d'amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita. "La ragazza che amava Audrey Hepburn" è un romanzo sull'amore, la perdita e tutto quel che c'è nel mezzo. Un inno alle storie a più voci che ci portiamo dentro e a quelle, bellissime, che restano ancora da scrivere.



La cena per il trentesimo compleanno di Sabrina si prospetta diversa dalle precedenti. In un'atmosfera surreale, come evocati da una vecchia lista, fanno la loro comparsa cinque improbabili commensali, costringendo Sabrina a fronteggiare quelle scomode realtà che l'hanno trasformata in una donna cinica e disamorata della vita stessa.

Seduti alla stessa tavola, i cinque commensali - tra i quali l'attrice Audrey Hepburn - si mettono a nudo per permettere a Sabrina di scavare nel proprio passato, alla ricerca di chiarimenti che le permetteranno finalmente di dissipare vecchi rancori.

Se il presente sembra appartenere maggiormente al mondo onirico che alla realtà, a Sabrina non resta che aggrapparsi e sviscerare i ricordi, così le domande poste dagli altri commensali, danno vita ad una narrazione nella quale il passato ritorna a più riprese facendo luce, man mano che la cena entra nel vivo, su particolari aspetti di una storia d'amore forse fin troppo idealizzata, e per questo, terminata nel peggiore dei modi.

Finalmente la protagonista riesce a comprendere le titubanze passate della migliore amica, Jessica, la quale aveva sempre tentato di spiegarle - in un modo del tutto particolare e ricco di metafore - che nel giardino dell'amore, per sopravvivere, le coppie devono essere formate da un fiore e un giardiniere.
Osservando con distacco e con occhio critico le varie fasi della sua storia fallita, Sabrina comprende finalmente le parole dell'amica e capisce di aver sbagliato fin da principio: farsi da parte per il bene dell'altro, non porta ad alcuna crescita persona, ma soltanto ad un auto-annullamento.

Di capitolo in capitolo, con una scrittura fluida e un tempo del racconto reso vibrante da lunghi flash-back, Rebecca Serle riesce a travolgere il lettore, costruendo una storia che mascherata da un tono leggero, si interroga sulla precarietà dell'amore e sull'importanza della crescita personale.

"La ragazza che amava Audrey Hepburn" sembra quasi non avere nulla a che fare col titolo - vista la presenza della famosa attrice solo come personaggio marginale - particolare che sorprende piacevolmente, ma che dopo un'attenta riflessione, potrebbe riportare al parallelismo tra il disincanto della protagonista sia per una storia passata, non più perfetta, che per un'attrice sempre mitizzata e quasi mai vista prima di tutto come una semplice donna.



...e voi siete fiori o giardinieri?


3 commenti:

  1. Entrambe abbiamo colto con particolare attenzione il filo sottile che lega il surreale al reale questo romanzo. La piacevole sorpresa dello scoprire che in effetti, la Hepbrun, ha un ruolo di mediazione, tra fatti che scindono da lei sia come persona che come artista. Una storia particolarissima che merita di esser letta. Baci.

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  2. Io sono decisamente fiore ;) Bella recensione :)

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