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martedì 18 febbraio 2020

[Review Party] Recensione: Grass Kings. I re della prateria di Matt Kindt e Tyler Jenkins


Hello readers! Appassionati di graphic novel o semplicemente di fumetti in generale?
Vi vedo, state storcendo il naso! Ho detto fumetto e subito avete pensato alla pila di Topolino che si accumulava sul vostro comodino durante l'estate...



...ma qui a "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro" ve lo abbiamo dimostrato più volte:
spesso più si è avanti con l'età, più si viene catturati da disegni a china e dialoghi racchiusi in semplici balloon.

Il mondo del graphic novel è tanto vasto quanto sottovalutato e sommerso dai pregiudizi... e cosa diciamo noi ai pregiudizi?


Quindi prendete carta, penna o qualsiasi altro supporto usiate per gonfiare le vostre #toreadlist perché state per leggere una recensione che vi farà venir voglia di

GRASS KINGS. I RE DELLA PRATERIA

di Matt Kindt e Tyler Jenkins


Titolo: Grass Kings. I re della prateria

Autore: Matt Kindt (storia), Tyler Jenkins (tavole)

Casa Editrice: Mondadori - Oscar Ink

Genere: Thriller

Data d'uscita: 18 febbraio 2020

N° pagine: 448

Trama:

Il Regno della Prateria è una strana, inquietante enclave della profonda provincia rurale americana: all'apparenza si tratta semplicemente di uno squallido campo caravan sulla riva di un lago nei pressi di Cargill City. Qualcuno dice che ci abiti un serial killer. Ma in realtà è una sorta di terra promessa per ogni specie di disperati e derelitti. E soprattutto è il regno dei tre Grass Kings, i re della Prateria, tre fratelli in lotta da tempo con le istituzioni locali e soprattutto con lo sceriffo di Cargill, Humbert. Il più anziano è Bruce: ex sceriffo della città di Raven, passa le giornate a pattugliare il Regno, ne è diventato la polizia non ufficiale. Robert, suo fratello minore, è il vero sovrano, ma è anche il più solo e infelice: qualche anno prima la figlia Rose è scomparsa nei pressi del lago, e di lì a poco anche della moglie si è persa ogni traccia. Infine c'è Ashur, il fratello più giovane, appena un ragazzo.

E poi c'è Maria: è emersa un giorno dal lago, davanti alla porta di Robert, in cerca di rifugio. Lui l'ha accolta, l'ha accudita fino a che Maria non ha recuperato le forze, nell'illusione che quella giovane donna misteriosa possa essere la figlia perduta. Ma forse la sua decisione porterà alla rovina quel misero regno…


Non si giudica un libro dalla copertina, noi lettori accaniti lo sappiamo bene, ma...

Questa volta l'avversativa è doverosa: GRASS KINGS. I re della Prateria incanta già al primo sguardo, tutto merito della mano aggraziata (e del pennello) di Tyler Jenkins. Sapete come c'è alla base di un graphic novel? Di solito gli elementi sono due:
  • tavole;
  • storyboard
e spesso è un lavoro a quattro mani perché, se vi può sembrar semplice pensare ad una storia e poi metterla nero su bianco, non lo è altrettanto darle un vero volto, con personaggi che il lettore non deve faticare ad immagine, ma che sono proprio lì, a parlare e a muoversi sopra una sfondo squadrato.

Se nel romanzo, parte del lavoro lo fa anche il lettore creando una propria storia immaginifica, nei graphic novel è tutto lì alla sua mercé. Va da sé che quindi non esistano soltanto genere in cui smistare i graphic novel (dal romanzo classico, al thriller all'horror), ma anche stili diversi di disegno sotto cui catalogarli.

Parliamo quindi prima di tutto del prodotto creato da Tyler Jenkins, colui che ha dato prima di tutto un volto ai tre re della Prateria e che ha tolto al lettore di ricreare un'America che in parte ricorda le terre del far west, dove la legge è arbitraria e spesso appartiene al più forte e al più violento.

La mano di Jenkins dipinge una storia dai contorni poco nitidi e color pastello, sfumando su volti e paesaggi che sicuramente non sono (o meglio, non sempre) ben definiti grazie alla tecnica da lui prescelta, l'acquerello, ma ben si sposano con la personalità dei personaggi - da scoprire man mano grazie ai ripetuti flash-back - e l'ostilità del territorio che li ha incoronati.

Le tavole di Tyler Jenkins raccontano al lettore prima che lo facciano i dialoghi, un vero e proprio potere narrativo che solo chi sa ben giostrate tra grafite, acqua e pigmenti colorati, può utilizzare in modo così magistrale.

Dopo aver osservato i disegni magnetici di GRASS KINGS. I re della Prateria, possiamo finalmente concentrarci sulla storia che Matt Kindt ha ispirato all'illustratore. Sì, perché il processo di solito è questo: scrivo la mia storia, la faccio leggere al disegnatore e lui ne ricava una sorta di film su carta (o su tavoletta grafica). E se aveste una storia in mente, non siate timidi, sono tanti i siti di freelance disposti a credere nel vostro sogno... i più bravi li trovate anche su Instagram o Pinterest!

Dei tre fratelli che pattugliano le rive del lago alla periferia di Cargill City, Robert - il secondo - è il più taciturno e solitario; ha perso la figlia Rose in circostanze misteriose e l'evento ha portato allo sfacelo della sua famiglia. A sorvegliare il loro territorio, il fratello maggiore Bruce, cacciato dalla polizia perché "troppo curioso" e che, proprio a causa del suo passato, è intenzionato a scoprire chi sia il serial killer che si aggira per il loro regno.
Tra presente e passato, i personaggi della Prateria vengono messi a nudo e costretti a mostrare al lettore cosa si celi dietro le loro anime o cosa li ha trasformati in reietti della società di Cargill City.

Presente, passato, incontri e ritorni, così mentre i disegni di Jenkins attraggono il lettore in un'America cruda, la storia di Matt Kindt si dipana, divenendo un vero e proprio thriller in grado di toccare diversi temi, dalla violenza domestica al razzismo.

Benché questa edizione della Oscar Ink Mondadori si presenti in un unico volume, in 448 pagine avrete l'opportunità di leggere l'intera trilogia completa delle stupende copertine originali.





Quindi fingete che sia il vostro compleanno, o trovate un pretesto per farvi un bel regalo e correte in libreria a mettere le mani sulla vostra copia di GRASS KINGS. I re della prateria!










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