Pagine

martedì 29 marzo 2016

Recensione "Mezzanima" di Monica Gatto

Autore: Monica Gatto 
Casa editrice: Eden Editori
Genere: Fantasy
Prezzo: € 14,50 
Data d'uscita: Dicembre 2015
Pagine: 414


Finalmente , cari lettori, sono qui a recensirvi un libro che a volte mi ha portato ad amarlo e a volte a nausearlo un poco, purtroppo!
Per motivi di salute non sono stata qui con voi e sempre per la mia cagionevole salute in questo periodo brutto, che per fortuna sta passando, non ho potuto leggere Mezzanima di Monica Gatto che gentilmente la fantastica Eden Editori mi ha mandato. Spero potrete perdonarmi!
Ora, readers, godetevi questa recensione che vi porterà nel mondo che questa bravissima scrittrice emergente ci ha donato!



Trama:
In un’epoca indefinita, in un tempo ormai lontano, si srotolano le vicende di Arian e Robin, migliori amici quasi per caso, inseparabili dopo tutte le sfide affrontate insieme. Due guerrieri che a diciassette anni si aspetterebbero di tutto… tranne che di venire assorbiti, un giorno, da una realtà parallela e imbevuta di magia. Un mondo chiamato Regno. È in questa realtà nuova che Arian e Robin, con l’aiuto di personaggi difficili da considerare secondari, vengono coinvolti in avventure nuove, fughe improbabili, incubi, paure e battaglie che li metteranno a dura prova. In un’interminabile corsa contro il tempo e contro la Regina, i ragazzi dovranno mettere in gioco tutto ciò che hanno, anima, corpo e magia, per sopravvivere, per restare insieme e per essere liberi. Anche se la libertà, a volte, ha un prezzo veramente alto…



Recensione:

Questa è la storia di un'amicizia che non può assolutamente passare inosservata, una di quelle amicizie/fratellanze così simili ai Parabatai della Clare in Shadowhunters che fa valere per davvero quell'espressione "chi trova un amico trova un tesoro.
In un'epoca indefinita, forse una di quelle che Licia Troisi ci racconta nei suoi meravigliosi libri (come lo definisco io "una specie di medioevo fantasy") e un po' come l'epoca in cui è ambientato Raperonzolo di Barbie! (Chi non lo ha ma visto è una brutta persona).

Bando alle ciance, la scrittrice narra la storia di Arian una guerriera armata di spada e di coraggio ma priva di voce, questo però non le permetterà di certo di non far trasparire ciò che prova. Un'altra arma che la splendida giovane usa sono i suoi occhi color verde vivo come quelli del suo amico Robin. Arian e Robin si conoscono da qualche anno, prima di allora combattevano in due fazioni nemiche quando scoccò quella scintilla che li fece avvicinare quasi magicamente per mezzo di un'attrazione inspiegabile. Una mattina la giovane dai capelli rosso fuoco origliò quello che la Regina e il Generale misogino bisbigliavano fra loro. La Regina parlava di una minaccia grave, una minaccia che andava eliminata all'istante, ovvero, Arian. Perché lei? Cosa aveva fatto? Allora non era una fatalità quella del Generale che la odiava così tanto da volerla quasi morta. L'unica cosa da fare era fuggire senza dir niente all'unica persona che amava e che considerava la sua famiglia: Robin. La Regina è l'antagonista di questa storia ed è un personaggio ripugnante, pieno di odio e rancore. In tutti i mondi e in quelle stesse terre, dove Arian vedrà la sua vita e quelli di chi l'aiuterà a scoprire sé stessa, la Regina verrà odiata e temuta più di ogni altra cosa. 
Il fuggi-fuggi di Arian, la mattina seguente, non andò per il meglio: 1) Robin venne a saperlo 2) Tutti la stavano cercando 3) Sarebbe stata ridotta in schiava e poi data "in pasto" chissà a quale uomo spregevole con fantasie folli.
 Gli uomini del generale furono rapidi nonostante le fatiche della ragazza nel camuffare le tracce percorrendo dei percorsi improbabili e fu ben presto raggiunta da Robin con il quale scappò insieme dopo vari chiarimenti e lotte con i loro ex compagni di "squadra". Da qui inizia la vera e propria avventura che vedrà i due ragazzi come sempre l'uno al fianco dell'altra a sfidarsi con la natura, una natura strana,affascinante ma allo stesso tempo magica quasi malvagia. Le ambientazioni sono state le cose che ho preferito nel libro, in cui la parola "fantasy" ci suona di sicuro più chiara dopo averle lette e "vissute" in un certo senso. La scrittrice è stata molto brava, a mio parere, da questo punto di vista. Vedere quei boschi di notte, le strane apparizioni e la magia di quella natura incantata mi ha fatto sognare ad occhi aperti.
Incontreranno
successivamente dei personaggi che non potremmo mai definire secondari, perché proprio loro scopriranno chi sono veramente i due ragazzi così legati tra loro, due giovani che cambieranno le sorti del loro mondo. Tra questi vi sono i Custodi Marine e Gunnar che medicheranno nel loro primo incontro i due ragazzi in fin di vita e che faranno da Guide nel loro cammino verso la scoperta dei loro grandi poteri; quelli degli Incantatori dell'Ombra. Entrambi sono personaggi importanti per la formazione dei due ragazzi,come abbiamo accennato, ma sono personaggi importanti per la narrazione della storia, perché pieni di valore e princìpi. Marine me la sono sempre immaginata come una mamma a tratti tenera e a tratti severa, consapevole delle sue decisioni per il bene comune. Capelli biondi, vestiti leggiadri e sempre di un colore pure come l'azzurro o il bianco. Gunnar è un ormone dal cuore tenere (come lo definisco io "un gigante buono") che penserà di certo al bene per i due ragazzi, ma che la prenderà un po' meno seriamente rispetto alla mammina Marine.
Un altro personaggio importante è Ren, un'Apprendista, ovvero colui che aspira a diventare un Custode. Insegnerà, inoltre, ad Arian e Robin alcune magie che saranno alla base dei loro forti poteri. Il brutto di questo personaggio è che non mi ha fatto scaturire nessuna emozione e nessuna curiosità in più su di esso e che, a quanto ho potuto notare, la scrittrice voleva mettere in risalto. Come in tutti i libri ci sono personaggi secondari come un piccolo Novellino dai capelli biondi e dolce come il miele che aiuterà Arian in fin di vita durante il loro primo incontro, insieme a Marine. Questa del personaggio di Ren è stata una delle piccole pecche, come a tratti la lentezza presente in alcune parti del libro o come i vari errori di battitura che frenavano quella scorrevolezza che, per fortuna, il libro prendeva. Un libro che però emoziona, ti spinge ad essere curioso della storia dei due amici. Per il resto è stata una buona e piacevole lettura, un libro così simile ai capolavori di Licia Troisi ma che si distingue per le fantastiche ambientazioni di Monica Gatto!



Il mio voto:




Readers, spero questa recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!



Katniss.

1 commento:

  1. Ho letto anche io il libro e la penso proprio come te anche se...dopo tutto quello letto ancora non è che si è capito molto...e poi il font del libro mamma mia...

    RispondiElimina