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giovedì 24 agosto 2017

Recensione: The Familiars di Adam Jay Epstein e Andrew Jacobson

Buongiorno lettori 
Avete presente quei momenti di apatia cosmica, in cui non si ha voglia di tutto e niente? C’è stato un momento, qualche settimana fa, in cui non riuscivo a trovare nulla che mi ispirasse, tra i mille libri che avevo, nella libreria e nel reader. Sono stata salvata da un consiglio, ricevuto in un gruppo dedicato al mondo dei libri, che mi ha portato a cimentarmi con un libro per ragazzi, il primo della saga The Familiars di Adam Jay Epstein e Andrew Jacobson: The Familiars edito dalla Newton Compton Editori.


La strana storia della rana pasticciona, 
della ghiandaia blu e del gatto 
che salvò il mondo dei maghi.

Genere: Fantasy – Libri per ragazzi 
Pagine: 256 
Prezzo: 5,90€ 
Data di uscita: settembre 2012

The Familiars 
#1 – The Familiars. A scuola di magia 
#2 – Il segreto della corona 
#3 – Il cerchio degli eroi 
#4 – Il palazzo dei sogni 

Trama
Aldwyn è un gatto randagio che vive alla giornata nella terra di Vastia. 
Mentre sta scappando dalle grinfie di un accalappiagatti, finisce in un negozio che vende famigli, animali con poteri magici che da sempre accompagnano maghi e streghe nelle loro avventure. Ma Aldwyn non sa nulla di magia: lui sa solo rubare il pesce, dormire sui tetti e fuggire da cani e pescivendoli infuriati. Eppure, tra tanti altri animali, il maghetto Jack sceglie proprio lui e lo conduce a Stone Runlet, dove il potente mago Kalstaff guida una famosa scuola di stregoneria. Tra i suoi apprendisti ci sono anche Marianne e Dalton, con i loro famigli: una rana pasticciona, Gilbert, che dovrebbe avere la capacità di predire il futuro, e una ghiandaia blu, Skylar, saccente e altezzosa. Ma il mago non avrà il tempo di insegnare ai suoi allievi tutto ciò che sa. Tre stelle che danzano in cielo annunciano infatti che un’antica profezia sta per compiersi. Tutta Vastia è in pericolo e solo tre giovani eroi potranno salvarla. E quando i maghi verranno rapiti, toccherà ai tre famigli partire per un’incredibile avventura, affrontando orrobestie furiose, streghe cannibali, occhi volanti e tutti i pericoli che la magia nera può scagliare sul loro cammino… 

Recensione

Il primo capitolo della serie The Familiars ci introduce nelle avventure di tre singolari e simpatici animaletti e dei loro compagni umani, in una storia dove l’amicizia e il coraggio sono i protagonisti. 
La prima creatura che incontriamo è Aldwyn, un simpatico gatto nero spruzzato di bianco, che sembra non avere nulla di particolare: un gatto randagio, senza una famiglia, che si procura da mangiare rubandolo di qua e di là, dove lo trova. Tra le strade di Vastia finisce per cadere letteralmente in un negozio dove si vendono animali con poteri magici, i Famigli, che un giorno verranno scelti da maghi e streghe come compagni di vita. Un avvenimento inaspettato, che dona ad Aldwyn il suo primo importante incontro: conosce Jack, un giovane mago che sta cercando di apprendere i rudimenti della magia dal grande stregone Kalstaff e che si trova in quel negozio per scegliere il proprio Famiglio. Una scelta dettata dall’istinto e dall’affinità che subito sembra trovare nel gatto, nonostante la mancanza di abilità magiche che lo contraddistingue. Da lì comincerà la vera avventura di Aldwyn alle prese col mondo magico e un grande pericolo che all’improvviso giunge a minacciare il loro mondo. 
Jack, Marianne e Dalton, i maghi apprendisti, vengono rapiti e nonostante la mancanza di magia, Aldwyn non può lasciare solo il suo nuovo amico! Un’impresa in cui non sarà da solo, ma accompagnato dagli altri due Famigli: Skylar, una ghiandaia blu dedita allo studio e alla conoscenza, e Gilbert, una simpatica rana pasticciona ma dalle buone intenzioni. Un trio che si è affiatato e consolidato proprio grazie all’impresa che si sono ritrovati a dover compiere: come in ogni rapporto d’amicizia che si va formando, da principio Skylar e Gilbert erano scettici riguardo quel gatto nero che si era unito alla loro “famiglia”, e lo stesso Aldwyn era preoccupato perché, insomma, lui era solo un gatto! Non aveva poteri magici, non faceva parte di quel mondo, eppure … da quando era stato scelto da Jack qualcosa era cambiato e pian piano ha cominciato a sentirsi a casa. Il cammino intrapreso dai Famigli è stato avvincente e ricco di imprevisti, hanno saputo tirar fuori tutte le loro possibili qualità, credendo l’un l’altro e sostenendosi, non senza difficoltà. 
La narrazione è veloce, si viene catturati dal loro viaggio, affascinati dalle creature diverse che incontrano e dalle insidie che i luoghi nascondono. I personaggi sono ben strutturati, nei loro pregi e nei loro difetti (cosa che me li ha fatti apprezzare davvero tanto) e gli scambi verbali tra di loro divertenti! Non sono riuscita a trovarlo banale come romanzo, e neppure noioso, una lettura leggera e assolutamente dedicata ad un pubblico di ragazzi, ma che può donare ore di spensieratezza anche agli adulti. Ho apprezzato molto gli insegnamenti di fondo che hanno accompagnato questa storia: dall'amicizia, all'importanza della collaborazione per superare gli ostacoli, all'accoglienza di pregi e difetti di ognuno.
Stupende sono inoltre le illustrazioni che si trovano tra le pagine del libro: hanno contribuito a rendere più tangibili i personaggi e a coinvolgere nella storia, rappresentando momenti importanti, di tensione e anche di divertimento, o anche momenti in cui i protagonisti prendevano consapevolezza del loro essere e del loro destino. 

Voto:

Curiosità:
In realtà è un po' la mia nota dolente del libro, che non riguarda minimamente l'opera in sé, ma i paragoni che sono stati fatti. Cercando informazioni sul libro sono incappata su questa dicitura:

Più magico di Harry Potter. Più affascinante del Signore degli anelli. The Familiars è il nuovo fenomeno mondiale! 

Ecco, no. Se volete approcciarvi a questo romanzo, se siete curiosi di scoprire la storia e se volete davvero apprezzarla, non basatevi sui paragoni. Credo che a volte siano inevitabili e abbiano anche ragion d'esistere eh, ma in questo caso possono non far vivere pienamente la storia. In The Familiars non ho trovato nulla che rendesse giustizia a questa frase, ma neppure mi aspettavo qualcosa che si avvicinasse alle opere citate, avendole lette e amate. Non ho trovato né qualcosa che lo rendesse paragonabile ad Harry Potter, né tantomeno qualcosa che lo rendesse comparabile a Il Signore degli anelli. Ma al di là di questa frase fuorviante, è un romanzo che consiglierei davvero: i personaggi sono fantastici, le avventure sono divertenti e appassionanti, i messaggi positivi lo rendo anche un buon modo per trasmettere ai bambini e ai ragazzi l’importanza dell’amicizia e dell’essere diversi, ognuno con le proprie caratteristiche e abilità

~Lothìriel

1 commento:

  1. Concordo sulla bellezza di questa saga, soprattutto per l'originalità di una storia di magia raccontata dal punto di vista di un animale (poi io adoro i gatti ♡)
    Concordo anche sulla nota finale. Ma le case editrici non hanno ancora capito che paragonare ogni storia di magia ad Harry Potter fa solo storcere il naso alla maggior parte dei lettori? :/

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