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lunedì 13 luglio 2020

Recensione: “Il mio bellissimo vicino di casa” di Audrey Carlan e Kylie Scott

Buongiorno meraviglie,
oggi parliamo di una lettura arrivata velocissimamente in Italia e scritta durante la pandemia da due autrici che ho letto separate nelle precedenti opere edite in Italia.
Grazie a Newton Compton editori è arrivato il romanzo di Kylie Scott e Audrey Carlan: "Il mio bellissimo vicino di casa".


Trama: Mentre il mondo è devastato da una pandemia globale, il fenomeno del football Evan Sparks è intrappolato nel suo inferno personale. Uno scandalo ha messo fine alla sua promettente carriera, per questo Evan si nasconde nella casa vuota del suo migliore amico a San Francisco. La città è in totale lockdown e lui si ritrova solo nell’appartamento del ventesimo piano…
La scrittrice di romanzi rosa Sadie Walsh sta attraversando il peggior blocco dello scrittore della sua vita quando un nuovo vicino incredibilmente affascinante si trasferisce proprio di fronte a lei. Improvvisamente le sembra possibile ritrovare l’ispirazione...
Come due moderni Romeo e Giulietta, Evan e Sadie cominciano a darsi ogni giorno appuntamento in balcone. Ma è possibile, per due cuori solitari, trovare un’anima affine in questo momento di follia?
Il destino sta per metterli alla prova, ma finché potranno contare l’uno sull’altra riusciranno ad affrontare qualsiasi cosa. Persino innamorarsi durante la quarantena. 



Evan si ritrova in piena pandemia a San Francisco nascosto e rinchiuso nell'appartamento di un amico per sfuggire ai media insieme ad una gatta di nome Gloria. È un giocatore degli Oakland Marauders e adesso ha la nomina del doping che gli prende sulla testa. Stare chiuso in casa a pensare per due settimane se la sua carriera finirà per le voci che circolano non è salutare, soprattutto quando c'è una vicina formosa bionda che attira l'attenzione, ma alla quale non puoi cedere.
Sadie è una scrittrice di romanzi rosa e ritrova nel nuovo vicino di casa il protagonista maschile perfetto da cui prendere ispirazione.

I capitoli procedono con il numero dei giorni di quarantena, si ha cronologicamente una tempistica cadenzata che preme sul pulsante quarantena. Oltre che ricordare il coronavirus con accenni da tutto il mondo, ci si immerge anche in una routine che è stata padrona alla maggior parte di noi.

Nel libro ci sono diverse riflessioni e frecciatine personali sull'editoria e sul mondo in generale che, in alcuni momenti, ho trovato prolisse allontanandosi dal contesto giocoso in cui il libro mi aveva fatta calare. Non so se era l'effetto che le due autrici volessero ricreare intenzionalmente, per quanto mi riguarda si doveva scegliere di amoreggiare il tono di stesura con altri argomenti (come la quotidianità e lo spavento di convivere in una situazione estrema in quarantena e la paura per i propri cari), creare delle riflessioni serie ai lettori, senza però appesantire, uscendo anche fuori dal contesto della storia, con riflessioni poco consone (a mio parere).

 



Oltre all'attrazione che risalta fin da subito, ed è normale ed evidente che ci sia, l'insta-love fa capolino da metà libro (un po' troppo presto per i miei gusti) crescendo poi a mano a mano fino alla fine. Come ho già scritto, ok la nascita di sentimenti, va bene anche l'amore nato senza sfiorarsi, ma sinceramente il confessare il "ti amo" quando ci si abbraccia l'ho trovato troppo precoce. Degustibus, ovviamente.

La storia di Sadie ed Evan è inaspettata, selvaggia e improvvisa. Ho riso tanto, la maggior parte del libro si basa sulle conversazioni dei due che ho trovato esilaranti e ben realizzate nel contesto nonché esplicite per far comprendere alla lettrice la circostanza in cui si trovano. Ho amato anche le conversazioni silenziose via sms tra Sadie e la sua editor/migliore amica. Ritmate, spedite e mai noiose. Tutto sommato però, non è un libro che ho amato. Entrambe le autrici le ho lette separate e tutte e due mi erano piaciute (chi più, chi meno). 

Io ho un debole per la Carlan che seguo in ogni sua uscita e che ho avuto occasione di incontrare al Rare lo scorso anno, purtroppo però qualcosa non mi ha pienamente convinto. Sicuramente è stato scritto più di getto rispetto ad altri romanzi pensati e studiati nei dettagli, pur di farlo uscire per far compagnia ai lettori in un momento come quello che abbiamo vissuto quest’anno però mi dispiace dover ammettere che mi ha un po’ deluso. Non lo trovo completamente da cestinare, perché è un libro leggero con una trama semplice che mi ha tenuta compagnia, ma non è stato rivelatore, non mi ha lasciato nulla parlandoci chiaro. Se non si hanno grandi aspettative e si cerca una lettura facile e digeribile in poco tempo “Il mio bellissimo vicino di casa” potrebbe essere una valida soluzione, ma se vogliamo un libro che ti scuote e ti lascia stordita per giorni, ahimè non lo troveremo in questo.


Il mio voto:



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