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lunedì 11 gennaio 2021

Recensione: “Tiny pretty things” di Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton

 Buongiorno meraviglie, 

oggi vi parlo di Pretty Tiny Things di Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton uscito pochi mesi fa con Mondadori prima del suo lancio su Netflix con la serie tv! 


Trama: Gigi, Bette e June sono tre ragazze estremamente diverse. Le accomuna un'unica passione: ballare. Ma all'American Ballet Conservatory, la prestigiosa scuola di danza di Manhattan, non è sufficiente essere bravi, serve essere i migliori. E per farlo, a volte, è necessario giocare sporco. Lo sa bene Gigi, l'unica ballerina nera della scuola, spirito solare e libero, che inizia a subire pesanti episodi di bullismo. La colpevole potrebbe essere la perfida Bette, che per ottenere la parte di prima ballerina e per uscire dall'ombra della famosa sorella étoile farebbe davvero di tutto. Oppure potrebbe essere June, che non riesce a mangiare senza vomitare e che è stanca di essere sempre la "seconda scelta". Ma ci sono anche Alec, che ha un legame strano con Bette; Henry, affascinate e misterioso; e William, che fatica a rivelarsi per chi è davvero. Non ci sono amici, non ci sono nemici, ciò che conta è danzare meglio di chiunque altro, raggiungere la vera perfezione a qualunque costo.


Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton mi hanno trasportata in un mondo di cui non leggo mai: quello della danza. Riuscendo poi a farlo coincidere con un'ambientazione Young adult e suspanse perché tengono il lettore sul filo di una probabilità che lega tutti gli avvenimenti che accadono nella scuola in modo magistrale. Sono rimasta incuriosita nello scoprire chi si celava dietro vili attacchi verbali, fisici e comportamenti scorretti. Mi sono impressionata di come abbiamo affrontato con facilità molte tematiche importanti rendendole umane e senza giudizio, ma descrivendone e affrontando con gentilezza. Mi hanno mostrato i rovesci della medaglia se hai un colore di pelle diverso, se senti la competizione anche con la tua stessa sorella, se non ti senti mai importante nemmeno per tua madre e la bulimia che si cela ancora e soprattutto in determinati contesti oggigiorno. Non hanno preso questi argomenti sottogamba, non li hanno resi angoscianti verso il lettore, ma li hanno inseriti magistralmente riuscendo, a mio parere, a farlo riflettere. 

 

Il romanzo scorre veloce e ci trasporta nel fulcro della danza e piano piano anche nelle vite delle ballerine che conquisteranno l'anno accademico in corso. Le protagoniste principali sono tre: Gigi, Bette e June, poi ci saranno anche tanti altri personaggi che saranno fondamentali per lo sviluppo del plot twist. 


Gigi è colei che viene descritta come se fossimo noi, è quella che tutti vorremmo essere.
Balla perché ama farlo, non si eleva su un piedistallo anche se è consapevole di essere brava e lo dimostra ogni giorno, ad ogni audizione. Non ha bisogno di modi meschini per vincere, lei balla e ammutolisce chiunque. Non ha bisogno di rispondere alle accuse della sua pelle o del suo passato perché lei balla e tutto svanisce. È la sua arma migliore. Non si lascia spezzare o intimidire anche quando atti di bullismo la coinvolgono, e questo è solo uno dei temi che verranno trattati nel corso della storia. Riesce ad arrivare ad essere la prima ballerina nera ad avere ruoli prestigiosi nella scuola di danza e questo non fa altro che indispettire le altre allieve.

Bette è perfetta, invidiata da tutti, ha una sorella che è già un'etoile della danza ma questo per lei non è un punto a favore perché mantenere alto il paragone con sua sorella diventa difficile sempre di più. Perché Bette sente la competizione peggio di chiunque, guarda tutti dall'alto e tutti aspirank ad essere lei, la rispettano. Ma questo non le basta. Bette conosce un solo modo per elevarsi ancora di più, e non si tratta di allenamenti feroci bensì di far sprofondare chiunque le stia attorno. Agisce sabotando qualsiasi compagna lei valuti come una minaccia, è brava a ballare ma forse non è la migliore se ha bisogno di questi stratagemmi di cui ancora nessuno ha scoperto nulla. Forse è più abile a nascondersi piuttosto che farsi valere a suon di piroette.

C'è poi June, l'eterna infelice, quella che sa celare bene il risentimento per essere sempre la seconda, mai la prima scelta.
La sostituta che non riesce a spiccare o ad uscire da uno schema che non la vede mai come la prima o la più brava. Ha poi sua madre che continua a rinfacciarle quanto sia inutile ballare, di come sia solo un hobby e vorrebbe farla riflettere sul suo futuro aiutandola a scegliere un college piuttosto che pagarle la retta dell'accademia.
Con June ci si addentra anche ad affrontare uno dei temi più delicati, sempre per quanto mi riguarda, di un mondo che a tratti è marcio. June non riesce a pensare di poter bilanciare le calorie che ingolla con quelle che brucia con gli allenamenti quotidiani, per cui si ritrova a rimettere ogni pasto rischiando di non essere mai al centro per cento della sua forma fisica perché essendo un accademia gli allenamenti sono costanti e sbiancanti e lei non riesce ad essere al cento per cento delle sue forze.

Loro tre sono le narratrici principali del romanzo, ma nel corso della storia ci sono tantissimi personaggi che si incontreranno. Alcuni superflui, altri fondamenti alla riuscita del romanzo. Tini pretty things è il primo di una duologia per cui anticipare che sono ancora più curiosa di come finirà è solo la punta dell'iceberg. Mi ha lasciata senza fiato, curiosa e in preda alla frenesia.



Andando a conoscerle da vicino, Bette è un personaggio che ci viene descritto per tutto ciò che compie è stato abbastanza facile immedesimarsi in lei. Penso che chiunque in età adolescenziale abbia pensato a come arrivare a un obiettivo scegliendo la strada più facile e per Bette questo significa sabotare i suoi compagni.
Quella che appare più infida nelle pagine è June, quella di cui nessuno sospetta perché lo scettro della cattiva è già di proprietà di Bette, per cui lei può agire indisturbata alle spalle di tutti.
Quella che invece appare più trasparente e si lascia amare è Gigi che risponde sempre ballando dimostrando così di non aver bisogno di secondi mezzi per essere la migliore. Lei lascia il suo passato e i suoi rapporti famigliari ben lontani dagli occhi di tutti, è riservata e non le piace calamitare l'attenzione su di sé per la sua infanzia, non vuole apparire come una vittima e non lo fa perché esce pulita dalle pagine del romanzo.


Ho aspettato a fare questa recensione perché ho visto anche l’omonima serie tv, ma devo confessare che non mi è piaciuta e l’ho trovata scontata, assurda e noiosa, rispetto al libro che invece mi è piaciuto.

Voglio ricordare che lascia con il fiato sospeso perché è una dilogia e spero di poter leggere presto il seguito!

Il mio voto:


A presto!




2 commenti:

  1. Ecco la sua e-mail : combaluzierp443@gmail.com

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