Buongiorno meraviglie,
È uscito lo scorso 4 Aprile l'ultimo romanzo di Veronica Roth per Mondadori. Potevo non leggerlo?
Trama:
Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell'Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell'Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.
Visto il mio blocco che va e viene, ho deciso di buttarmi su un distopico, ma a convincermi è stato il suo nome: Veronica Roth.
Torna in Italia infatti con un libro atteso, per quanto mi riguarda, visto l'ottimo successo riscontrato altrove e che promette la scrittura della Roth in una storia quasi all'altezza di divergent!
Sonia da oltre un decennio è ricordata come il volto dell'oppressione: la ragazza copertina. La dittatura della Delegazione è caduta, le persone sono morte per quella lotta che li ha poi visti vincitori. Chi è rimasto in vita del vecchio regime adesso vive ai margini. Sono confinati in una cittadina/carcere con quattro edifici in cui la vita è senza futuro.
E Sonya vive lì. Colei che era dalla parte dei "cattivi" e che credeva alle regole ferree imposte dal regime. Che si ritrova a vivere nell'Apertura solo per essere stata a diciotto anni scelta come volto di copertina della propaganda, questa è la sua colpevolezza. Seppur credeva nell'Impianto per il controllo del popolo, adesso sa che non potrà più uscire da quel posto ricco di miseria.
Tutto però cambia quando ha l'opportunità che non pensava sarebbe mai potuta capitare; quella di uscire dall'Apertura ad un costo: portare a termine una missione.
Non può lasciarsi sfuggire un'occasione del genere e quindi, senza sapere bene dove si sta andando ad infilare, accetta.
Più si muove per la missione più polveroni escono fuori e molti riguardano anche lei.
Ci troviamo di fronte a un distopico con una vena mistery che non mi è dispiaciuta per niente. La Roth si riconferma incisiva con i personaggi costruendo un world building anche se non originale, dopo tutti i distopici usciti in questi anni, coinvolgente e di facile comprensione. Ho trovato infatti questo romanzo fruibile veramente da chiunque, anche da chi magari molto giovane, si approccia al genere distopico per la prima volta.
Ho apprezzato come la storia sembrasse partire da una sorta di "fine" perché la rivolta contro i cattivi c'è già stata, il bene del popolo grazie alla loro forza è trionfato e gli unici rimasti sono reclusi e controllati in una specie di carcere. Tutti però, almeno una volta nella vita ci siamo chiesti alla fine di una storia così: e poi cosa accade?
Ecco, la Roth per quanto mi riguarda è stata geniale ed ha saputo rispondere bene a questo quesito riuscendo a intavolare una storia appassionante e ricca di colpi di scena.
L'autrice non smette di lanciare frecciatine e farci riflettere anche su temi che potrebbero specchiarsi nel nostro mondo come quello dell'abuso della tecnologia che inutile negarlo, facciamo tutti e su come alcune armi tecnologiche nelle mani sbagliate potrebbero portare a danni molto gravi per l'intera popolazione.
Poster Girl è un libro che si legge, un distopico con cui l'autrice torna sulla scena ben illuminata. Mi ha lasciata però con un po' di amaro in bocca ed in più avrei voluto che alcuni momenti fossero approfonditi, ma non posso negare che mi sia piaciuto.
Io aspetto un film o una serie perché le carte per essere protagonista anche del piccolo schermo le ha tutte!
Il mio voto:
A presto!
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