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venerdì 16 novembre 2018

Recensione: "DRAGO" di Amélie, si conclude la trilogia "Fuoco di Russia"

Buongiorno lettori,

"Drago" è il terzo capitolo della serie "Fuoco di Russia" di Amélie e oggi ve ne parlerò, come ho già fatto con i precedenti, "Cobra" e "Libellula", per dirvi cosa mi ha trasmesso questo capitolo finale!

Vi siete persi le recensioni dei capitoli precedenti?
Eccole qui:



TITOLO: Drago (Fuoco di Russia trilogy #3)
AUTORE: Amélie
GENERE: erotico/dark
PREZZO: 2,99 euro – disponibile anche gratis in Kindle Unlimited
DATA DI PUBBLICAZIONE: novembre 2018

TRAMA:
Odio: è questo il motore della mia esistenza. Odio mio fratello, Kirill e la famiglia Isakov. Odio il mondo intero, che è più felice di me; il destino, che mi ha reso il bersaglio dei suoi scherzi crudeli; questa maledetta villa, che continua a essere testimone delle mie tragedie. Odio me stessa, perché non ho mai capito che razza di mostro fosse Jurij Kozlov, l’unica persona che abbia mai amato davvero. Mi sono sottomessa a mio marito per lui. Ho versato fiumi di lacrime per migliorare le sue condizioni. Ho attraversato l’inferno scalza e nuda per salvarlo. Sacrifici inutili, perché Jurij non li meritava. Odio anche Ruslan, il diavolo dalle mille maschere che ha ridotto in cenere la mia vita, il cobra reale che ha avvelenato il mio sangue, l’uomo spietato che mi ha ricattato, derubato, marchiato come se fossi un animale, violentato nel corpo e nello spirito. Nonostante questo, il mio odio per lui passa in secondo piano quando mi venera con il suo tocco, mi conquista con il suo sguardo, mi ammalia con la sua voce e le sue movenze. E quando mi difende dai miei nemici, punendoli come se fossero i suoi, il mio cuore batte forte per lui. Ho paura di ciò che provo nei suoi confronti, quindi cerco di respingerlo con forza e quando il destino si serve di suo padre per colpirlo con una terribile verità rimasta sepolta per anni, decido di approfittarne per vendicarmi, nella speranza di restituirgli almeno una parte del dolore che ha inflitto a me. Ci riesco, ma non per molto, perché il destino gioca di nuovo con la vita di Ruslan e lo fa nel modo peggiore. Un modo che sollecita la mia coscienza, costringendomi a rimanere al suo fianco. Stavolta sono io a proporre al diavolo un patto molto chiaro, che alla fine mi restituirà la vera libertà, quella che ho perso proprio a causa sua. Sono una piccola libellula che aspira a diventare un drago dalle ali maestose e a spiccare il volo. Questo patto è la strada verso il cielo… Tuttavia, appena mio marito e io lo sigliamo, capisco di aver firmato la mia condanna. 
Drago è il volume conclusivo della trilogia Fuoco di Russia, iniziata con Cobra e proseguita con Libellula.


Altre opere dell’autrice:
Sua… (Alba & Fabrice trilogy);
Rayo de Sol (La storia di Esteban e Marisol);
Sinners; 
Dark Love Series (Stalked, Taken, Saved, Marked, Stalker);
Cobra (Fuoco di Russia trilogy #1);
Libellula (Fuoco di Russia trilogy #2).

In "Drago" ritroviamo la stessa scena che abbiamo lasciato. Sembra non essere passato nemmeno un secondo, quando ho iniziato a leggere "Drago" nella mia mente si sono riversati gli ultimi capitoli e tutte le sensazioni che "Libellula" mi aveva lasciato. 
Zara è una combattente, lo sappiamo, ma la vedremo anche tornare alla sua purezza di bambina. 
Ruslan farà scelte importanti che implicheranno diversi sospiri per chi leggerà. 
Le verità che verranno a galla, cambieranno e faranno maturare i personaggi.
Ruslan l'ho apprezzato molto in questo terzo capitolo molto più che nel secondo, dove molti dei suoi comportamenti non mi erano andati a genio...
"Eravamo tutti illuminati. Eravamo accecanti. Meravigliosi nonostante le nostre imperfezioni"
Zara invece si è trasformata, la sua bontà genuina verrà a mancare in determinati momenti, e posso dire che questa sua versione non mi è piaciuta. L'ho compresa e ho compreso le scelte dell'autrice, ma l'ho sempre prefeirta quando la bontà e la fedeltà che la contraddistinguevano risaltavano. Il suo punto di forza era la determinazione, ma anche il suo amorevole senso di pace. Non ho approvato tutte le sue scelte, ma forse proprio per questo, mi hanno lasciata con la bocca aperta. 
"Non è più la piccola libellula che è volata via dalla nostra stanza per rincorrere suo fratello. È sbocciata in un drago dalle splendide ali e dal fuoco indomabile e io non ho potuto assistere alla sua metamorfosi."


Quando prenderete in mano un libro di Amélie dovete sapere che non sarà dolce e romantico, ma bensì che le scene saranno crude e intrise di dolore. Perché è così che è anche quest'ultimo suo romanzo. Il dolore riesce a catturare il lettore in una morsa fino a farlo soffocare. In più di un momento ho dovuto spegnere il kindle e prendermi un momento per assimilare le emozioni. La scrittura di Amélie è coinvolgente e ha un modo poetico di narrare. Questo suo modo mi piace molto, ma quello che apprezzo di più è, senza alcun dubbio, il suo essere imprevedibile. Quando pensavo di aver capito la prossima mossa di Ruslan e Zara venivo smentita e, inutile dirlo, per una lettrice (compulsiva) come me è molto difficile sorprendermi. 
I pov sono alternati e avremo modo di vedere la storia sotto molti punti diversi. Questa forma diversa dell'amare, questo amore malato, la vendetta e l'incapacità di amare, sgomiteranno per affacciarsi nelle pagine.
Una storia per le più audaci, per chi legge dark e per chi ama soffrire per quel pizzico di romanticismo.
Un finale da brividi, l'epilogo perfetto.
Sono contenta di aver scoperto Améliè grazie a questa trilogia, perdonami cara ma prima non ti conoscevo, la sua scrittura è in grado di capovolgere i pensieri del lettore, di annientarli e di creare mostri di cui mai avrei sospettato. Hai una mente maligna (sappilo) ma che adoro! Per arrivare fino alla fine di questo capitolo ho dovuto soffrire, ho dovuto prendere delle pause, fare dei respiri profondi prima di continuare a leggere di Ruslan e Zara. Probabilmente, con il senno del poi, ho preferito aspettare qualche mese dall'uscita di un capitolo dall'altro, perchè sinceramente non so se avrei retto. La crudeltà di molte scene ammalia, ma fa soffrire il lettore, ti rende succube dei personaggi e della lor storia. Aspetto con impazienza qualche altra tua meraviglia firmata in pieno stile "Amélie", sperando di poter riprendere fiato da una storia che mi ha affascinata ma anche logorata.
Grazie Mariagrazia Moccia per avermi fatta conoscere Amélie.
Grazie Amélie per avermi fatto incontrare Ruslan e Zara e per averli condivisi con noi. 

Il mio voto:

Per acquistarlo:


A presto!



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