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giovedì 4 ottobre 2018

Recensione: "Il mio universo sei tu" di K. A. Tucker [ReviewParty]

Buongiorno lettori,

K.A.Tucker è tornata! 
Con "il mio universo sei tu", in uscita per Newton Compton editori, mi ha lasciata senza fiato con questa storia che conquista fin da subito! 


Trama: Ivy è una tatuatrice di talento e, dopo anni passati in continuo movimento, forse ha trovato un posto dove fermarsi. Adesso lavora a San Francisco, al Black Rabbit, lo studio di tatuaggi di suo zio Ned: insieme funzionano alla grande e lei finalmente si sente a casa. Tutto cambia però quando Ivy si ritrova a essere testimone di un terribile crimine. È pronta a fare i bagagli di nuovo e sta per partire, ma un incontro casuale con un affascinante sconosciuto la trattiene in città, dandole un motivo per restare. Almeno finché Ivy non scopre che il loro incontro non è stato affatto casuale... 

Ivy è tornata a San Francisco, anche se non è ancora riuscita a trovare una pace interiore che la trattiene più a lungo di quattro mesi in un posto, e stare lì, nella casa, con suo zio e avere qualche amico, la sta in qualche modo placando. 
Ha una natura malinconica e al tempo stesso vivace, è una protagonista particolare che mi è piaciuta molto fin da subito.

Sebastian è abituato a incarichi internazionali. È forte, leale, bello, con qualche ferita fisica ma anche, alcune, mentali; si porta dietro un bagaglio ingombrante e non dà nulla per scontato. 

Ivy, dopo l'omicidio a cui assiste, ha sensi di colpa ma è frenata dallo scappare, come dal prendersi responsabilità. È in un limbo e non sa come uscirne perché, in entrambi i casi, dovrebbe confermare i suoi sentimenti e la cosa la terrorizza. 
È una ragazza indipendente, lavora duro e risparmia molto. È responsabile e crede in se stessa. Vi ho già detto quanto mi piace? 


Le descrizioni di K.A.Tucker sono sempre molto ricche. Ha un modo di scrivere che incanta e ammalia. È poetico, sensuale, mai scontato eppure semplice. 

Nella prima parte del romanzo avremmo modo di leggere i pov alternati e di capire meglio le vicissitudini successe per l'omicidio, ma anche di comprendere i mille risvolti "dietro le quinte" di un caso come questo. L'autrice ci ha abituate a non andare subito a leggere della relazione d'amore dei protagonisti, infatti, lei, crea dei personaggi per poi farli avvicinare con una calma quasi estenuante. Sì, sono la lettrice che vuole uno stile armonioso ma pur sempre scattante fin dall'inizio, eppure riesco ad amare ogni volta la scrittura della Tucker, e mi ritrovo con il kindle in mano a urlare "voglio di più". Quando chiudo il libro, sono talmente felice di averlo letto che mi rendo conto che è perfetto così, e sono grata all'autrice di non aver accelerato i tempi. 


La trama è sempre più intricata, vi porrete mille domande e continuerete a leggere per avere le risposte.
La costruzione dei personaggi è stata all'altezza delle mie aspettative, dopo aver letto quasi tutti i libri della Tucker non mi aspetto di meno da lei; so come scrive e adoro ogni suo personaggio; è in grado di descriverli come se fossero persone reali, con interessi e vizi/abitudini che impressionano il lettore. 
In questo libro, oltre ai personaggi, la descrizione dei luoghi mi è piaciuta molto. 
Chi sei davvero, Sebastian? 
A parte lo sconosciuto che è entrato nel mio negozio e mi ha conquistato il cuore?
Quest'autrice ci ha abituate, con ogni suo libro a fare i conti anche con il dolore, personale e non, che affligge i protagonisti. In questo romanzo ho trovato magnifico il suo modo  di descrivere i luoghi e il dolore che portano indietro ai ricordi felici, di come una parete bianca sia in grado di cancellare ogni attimo passato dentro la stessa stanza che una volta era dipinta di nero, di come ci si possa arrabbiare davanti a quella parete e odiarla, odiare quel suo nuovo volto pulito. 
Ci ha anche abituate al perdono, alla fiducia e ai rapporti interpersonali che fanno bene ad ogni persona. 
Se ancora non l'avete fatto leggere K.A. Tucker perché ne vale la pena, merita ogni piccola ora passata a leggere. 

Il mio voto:



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