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giovedì 29 novembre 2018

Recensione | [Blog Tour e Review Party] Figlie di una nuova era di Carmen Korn

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Pochissimo tempo fa vi abbiamo parlato di una nuova uscita Fazi Editore:

FIGLIE DI UNA NUOVA ERA
di Carmen Korn

Il nostro è stato un viaggio tra arte e letteratura, alla scoperta delle donne attraverso gli occhi degli artisti della Belle Époque.
Come quegli artisti, anche noi siamo state letteralmente stregate dalle donne di Carmen Korn, e non potevamo far altro che unirci alle colleghe dei blog "Lettrice di sogni" e "L'angolo delle parole", con una recensione che concluderà il doppio evento - Blog Tour & Review Party - iniziato lo scorso 20 novembre.

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Amburgo, marzo 1919: per Käthe Laboe e Henny Godhusen, amiche del cuore da sempre, la vita post Prima Guerra Mondiale è arrivata ad una svolta: entrambe sono state ammesse come ostetriche tirocinanti nella prestigiosa clinica ginecologica Finkenau.
Le due amiche, figlie di una generazione che ha patito la fame e le atrocità della guerra, provengono da due famiglie alle quali il conflitto ha strappato via padri e fratelli, ma nel 1919, continuare è un verbo imperativo. Nessuno ha il tempo di voltarsi indietro. La nuova gioventù è carica di speranze, ottimismo ed entusiasmo, impaziente di ricostruire il Paese.
Purtroppo, tutto ciò non basterà a scongiurare una nuova guerra pochi anni dopo. Nell'arco di un decennio, le vite di Henny Käthe verranno sconvolte, fatte a pezzi e faticosamente rimesse insieme per arrivare ad un finale dalla morale chiara: MAI LASCIARSI PIEGARE DAL DESTINO.


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"Figlie di una nuova era" è una storia tutta al femminile, a farla da padrone è un gruppo di donne, figlie di una generazioni di mogli e madri devote che hanno visto figli e mariti partire per il primo conflitto, patendone in silenzio la perdita. HennyKäthe, Lina, Louise, Ida ed Elisabeth sono l'emblema delle diverse classi sociali riemerse tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, donne di ceti ed estrazioni dissimili, ma tutte parimenti forti ed indipendenti, simbolo di un nuovo tipo di donna e dei nuovi valori nati con esso.


Frau Laboe e Frau Godhusen appartengono a due famiglie del ceto sociale medio, che hanno accolto con entusiasmo ed orgoglio la notizia del lavoro alla Finkenau. Le madri delle ragazze sono due donne agli antipodi, Anna Laboe è indipendente quanto Else Godhusen conservatrice, ma entrambe mettono immoleranno le proprie vite per il futuro delle figlie. La diversità delle madri si riflette, in modo ovvio sulle figlie e le scelte che compiranno nel decennio raccontato in questo primo capitolo di "Figlie di una nuova era".
Delle due protagoniste principali, Henny Godhusen è quella maggiormente attenta al giudizio della propria famiglia. Questo tratto caratteriale la porterà spesso a lasciarsi manipolare, permettendo ad altri di prendere decisioni che non sempre la condurranno dove aveva sperato.
Käthe Laboe, al contrario dell'amica d'infanzia, è una ragazza testarda, pronta a difendere i propri ideali prima che se stessa, ma un carattere così forte e deciso non è ben visto in un'epoca nella quale libertà di pensiero e di espressione saranno ben presto cancellate dal vocabolario comune. 
Quando Henny conosce Ludwig Peters, fa l'ingresso nella sua vita un'altra donna: Lina Peters, sorella di Lud. Lina è un'insegnate dalla testa piena di idee liberali e il cuore consegnato ad un uomo morto nella Prima Guerra Mondiale. Il primo conflitto non le ha portato via solo l'amore: i genitori si sono letteralmente sacrificati per Lina e Lud e questo peso li accompagnerà per sempre. La donna conduce una vita semplice, rassegnata al fatto di aver superato l'età nella quale l'amore può bussare alle porte di una ragazza, anche se il destino sembra essere di tutt'altro parere.
Grazie al dottor Landmann, Lina Peters conosce Louise Stein e quando i loro sguardi si scontrano per la prima volta, entrambe capiscono che quell'incontro cambierà le loro vite.
Louise è una donna affascinante, un'attrice di teatro eccentrica e anticonformista, arrivata ad Amburgo per fare nuove esperienze, sperando in una vita cittadina più movimentata. 
Anche quando la pulizia etnica raggiungerà le strade di Amburgo, Louise Stein non lascerà mai Lina da sola nella sua mansarda in riva al fiume. Le due donne metteranno a repentaglio le proprie vite, incapaci di far a meno l'una dell'altra, in un'Amburgo nella quale delatori e camice nere sono sempre in ascolto e in agguato. 


Le ultime due protagoniste della storia, anche se personaggi più marginali di Henny Käthe, sono Ida Bunge e Elisabeth Liebovitz. L'estrazione delle due donne è simile - se non la stessa , perché entrambi alto-borghesi - nonostante la seconda appartenga ad una facoltosa famiglia ebrea, mentre la prima, sia da nubile che da sposata, rimarrà legata ad origine ariane.
Le figure di Ida e Elisabeth nel corso della storia subiranno un mutamento, fino ad arrivare ad un vero e proprio capovolgimento: la prima è sempre stata una ragazza viziata e priva di spirito di emancipazione, legata ai valori patriarcali, benché spesso decida di evadere da una gabbia che, seppur dorata, resta lo stesso soffocante; la seconda è una donna che non fa affidamento sulle rendite paterne, e dopo aver perso il privilegio di diventare prima o poi una madre, si rialza da sola, diventato una rinomata del giornalismo, importante a tal punto da apparire intoccabile agli occhi delle autorità, nonostante le origini.
La guerra e il destino faranno di tutto per cambiare Ida Bunge (diventata nel frattempo Frau Campmann) e Elisabeth Liebovitz (che, seppur sposata, non prenderà mai il cognome Unger): scelte e desideri - giusti o sbagliati, sarà solo il lettore a deciderlo - le porteranno faranno nascere due donne del tutto nuove.


Nuovi amori sulle rive dell'Alster, serate danzanti al Fӓhrhaus, gite nella campagna di Duvenstadt, la città di Amburgo tra gli Anni 20 e 40 fa da quinta scenica ai protagonisti e alle protagoniste di "Figlie di una nuova era". Una descrizione così dettagliata e meticolosa quella di Carmen Korn, in grado di far sentire anche il lettore meno avvezzo a lasciare la propria poltrona, come adottato dalla città di Amburgo.

Come a ricalcare l'andamento del destino dei suoi abitanti, anche la città rinasce dopo la prima guerra, va in pezzi con la seconda, per essere poi ricostruita nuovamente dalle macerie.


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Carmen Korn si pone dall'altro lato della barricata, presentando al lettore una storia sullo sfondo delle due guerra che non ha come protagonisti gli Alleati e un'Europa da liberare dalle camice nere. Le donne e gli uomini di Carmen Korn vivono in una Germani che Hitler non esita a sacrificare sull'altare della razza ariana, entrando così per primi nel mirino del Reich. "Figlie di una nuova era" racconta senza mezzi termini il rovescio della medaglia, andando oltre l'idea della Germania degli squadristi e dei delatori, del Paese che ha dato i natali ad un pensiero disumano.
E tutto questo è solo il contorno della storia vera e propria, nella quale si intrecciano temi tutt'oggi caustici come l'omosessualità e le coppie di fatto. La penna di Carmen Korn è audace e straordinariamente capace di catapultare il lettore in un'epoca fatta di valori che nel 2019 sembrano quasi del tutto scomparsi. Ad una mente più acuta, però "Figlie di una nuova era" non risulterà così distante dalla realtà attuale. Come le donne di "Figlie di una era" lottano per i propri diritti, a più di cinquant'anni di distanza, le donne continuano a lottare.
Forse è proprio questo il file rouge della storia: lottare per la libertà di tutti, sempre.


Il nostro messaggio deve esservi arrivato forte e chiaro readers: impossibile non leggere questa storia e impossibile non chiedersi cosa succederà nei capitoli successivi...

...ma nell'attesa, vi consigliamo di fare un salto nel passato, in un'epoca carica di speranze e inconsapevole del nero futuro che sarebbe calato sul mondo intero. Lasciatevi ispirare dalle muse della Belle Époque, nel nostro omaggio alle donne.





mercoledì 28 novembre 2018

[Blog Tour] "In a Legend Disclosure" di A. and V. Enelyn.

Buona sera cari lettori e benvenuti al blog tour de “In a Legend Disclosure"
Ho già partecipato al review party di questo romanzo, 
ma se vi siete persi la mia tappa potete trovarla QUI .

In questa tappa è mio compito parlarvi dei luoghi protagonisti di questo romanzo fantasy.

La storia è per la maggior parte del tempo ambientata a Miami, nella villetta in periferia del padre di Josie. Attenzione però non pensate dentro agli schemi! La Miami di Josephine infatti è molto lontana dalla caotica immagine che abbiamo della bella città della Florida. Situata in un quartiere tranquillo, per ottenere il massimo della privacy garantisce a Josie la possibilità di avere intorno a sè ambiente circondato di calma e tranquillità, un posto sereno dove fare jogging, senza le strade piene di persone che le affollano con il loro via via. Una volta conosciuta la protagonista, converrete con me sul fatto che il luogo è perfetto per lei.

Ma cosa sarebbe Miami senza la spiaggia

Josie sogna il mare da quando era piccola ma, per una strana allergia, se ne è sempre tenuta alla larga. Arrivata a Miami è però impossibile sottrarsi al suo richiamo; il mare infatti la attira con il suo canto da sirena. Spiaggia desolata, enormi palme, profumo di salsedine… per la protagonista è impossibile resistere. 

“So che dovrei andare, ma non resisto e, spinta da qualcosa dentro di me, mi avvicino di più.”


Il mare, o meglio l'acqua, stravolgeranno la vita tranquilla di Josie come un turbine, cambiandola per sempre. 

La spiaggia tuttavia non è l'unico posto tranquillo e isolato che possiamo scoprire in questa storia.

Una recinzione nascosta può infatti nascondere un bellissimo giardino da visitare al chiaro di luna. Un prato verde, ricoperto da fiori bellissimi che brillano di luce propria e una persona speciale con cui condividere questo magico luogo. I profumi, i tenui raggi della luna e un meraviglioso panorama possono infondere nelle persone una pace ed una tranquillità che mai si pensava di poter provare. Ed è proprio in queste casi in questi casi che non ci sono più scuse... è proprio il posto ideale per lasciarsi andare la sfiducia verso gli altri e aprire finalmente il proprio cuore.

Infine concludiamo questo blog tour con un luogo veramente particolare...

Un luogo non solo particolare, ma sopratutto speciale. Una biblioteca. Inutile dirvi che non è una qualsiasi, che si può trovare in ogni città e a cui chiunque può accedervi. Un luogo segreto, custode di molti segreti e grande rifugio per le persone come Josie. 

“Le due scale si uniscono formando un arco con al centro lo stemma dei quattro elementi: un simbolo che assomiglia ad una D celtica riempita da ghirigori intrecciati tra loro e che mi fa tornare in mente subito il titolo del libro di mia madre”.

Allora che ne pensate cari lettori?
Questi meravigliosi luoghi vi hanno incuriosito?
Mi raccomando non perdetevi le prossime tappe!

Jane

martedì 27 novembre 2018

[Blog Tour - Review Party] | Figlie di una nuova era di Carmen Korn

Carmen Korn Figlie di una nuova era Fazi



Siamo state invitate ad un evento straordinariamente di classe, per l'uscita di un nuovo titolo targato Fazi Editore, ed è successo: la storia ci ha commosso, emozionato, stregato.
Per una vera e propria recensione vi toccherà attendere un altro po', oggi parleremo di

"FIGLIE DI UNA N UOVA ERA"
di Carmen Korn
e delle donne protagoniste del secolo nel quale è ambientata questa storia.


Titolo: Figlie di una nuova era
Autore: Carmen Korn
Editore: Fazi Editore
Uscita: 18 Ottobre 2018
Genere: Romanzo Storico
Pagine: 522
Prezzo: 14,88€

Trama:
Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle SS, la minaccia nazista… Quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile.


Oggi il blog si tinge di rosa per mostrarvi

LE DONNE e la BELLE ÉPOQUE RACCONTATE DAGLI ARTISTI

Muse, borghesi, emancipate, indipendenti, anticonformiste sono le donne di Carmen Korn, donne che - tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 - hanno lottato, spesso in silenzio, in un periodo caratterizzato da scoperte scientifiche e fiducia nel futuro.
Dalla vita reale a quella cinematografica, dalla fotografia all'arte, la sensualità e l'eleganza delle donne di fin de siecle ha stregato gli artisti della Belle Époque.

In lettura al mare, Corcos, 1910
Le donne di Corcos sono decise, il loro sguardo punta lo spettatore quasi in modo spudorato. Le donne di Corcos non hanno bisogno di un uomo che le sorregga, ma sono gli uomini che non possono far a meno della loro presenza, attratti da un un sensuale magnetismo.

Sogno, Corcos, 1896
Mademoiselle de Nemidoff, Boldini, 1908
Emigrato oltralpe per conoscere la capitale francese, nel 1908 Giovanni Boldini viene folgorato da Vera Nemidoff. Fatale, fiera, scostante, audace: musa e simbolo della bellezza iconica parigini di inizio Novecento.

Impossibile non accostare alle parole "donna", "Belle Époque" e "Art Nouveau" i nomi di Gustav Klimt e Alphonse Mucha, padri di soggetti femminili quasi eterei, che sembrano non appartene a questo mondo, che ipnotizzano chiunque osi guardarle.






E con "Le pietre preziose" di Mucha, vi lascio a contemplare questi capolavori e a riflettere sulle donne che li hanno ispirati...




giovedì 22 novembre 2018

Review Party " Dolci piccole bugie" di Caz Frear

Buon pomeriggio lettori!!
Oggi ospitiamo il review party di un nuovo thriller edito da Newton Compton Editori: sto parlando di Dolci piccole bugie di Caz Frear.

Titolo: Dolci, piccole bugie
Autore: Caz Frear
Genere: thriller
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 352
Data di uscita: 22 novembre 2018

Trama:
Cat ha ventisei anni ed è diventata una detective della polizia. Per riuscirci ha dovuto fare i conti con il suo passato, anche se non ha sconfitto tutti i fantasmi che la tormentano. Quando viene incaricata di raggiungere una scena del crimine non troppo distante dal pub di suo padre, non ha idea di quello che la aspetta. Il corpo è quello di Alice Lapaine, una giovane casalinga, e presenta segni di strangolamento. I sospetti si concentrano subito sul marito di Alice, fino a che Cat non riceve una strana telefonata che collega la vittima a Maryanne Doyle, un’adolescente scomparsa diciotto anni prima. La chiamata riapre antiche ferite per Cat: lei e la sua famiglia incontrarono Maryanne durante una vacanza, poco prima che sparisse. Anche se Cat era ancora una bambina, ricorda perfettamente che suo padre mentì durante gli interrogatori, quando negò di aver avuto a che fare con la ragazza. Potrebbe essere coinvolto nell’omicidio? Determinata a scoprire la verità, Cat si lancia in un’indagine che potrebbe riportare a galla antiche ferite.


Recensione:
Una giovane donna che ama definirsi anticonformista, con un talento innato per la pratica investigativa e una sensibilità fuori dal comune. Questa è Cat Kinsella, irlandese di origini, londinese da sempre: una detective fuori dal comune, con un grande amore per la giustizia, un pizzico di incoscienza e la tendenza a fare di testa sua. Brillante per molti, fragile per altri. La incontriamo proprio alle prese con la sua fragilità quando arriva un nuovo caso a sconvolgere la sua vita: l'omicidio di una donna, che sembra quasi sconosciuta ai più e che li fa un po' brancolare nel buio, nel sospetto che il marito possa averle fatto del male. Ma poi ecco che arriva lo scoop, la svolta: un nuovo nome viene collegato a quello della vittima, Maryanne Doyle, ragazzina irlandese scomparsa quasi venti anni prima, dal temperamento ribelle. Due vite che si intrecciano, rendendo ancora più ingarbugliate le trame della storia: che fine aveva fatto quella ragazzina? Cosa si nascondeva dietro Alice Lapaine? Sono solo alcuni degli interrogativi che nascono nella mente del lettore man mano che si procede con la storia. 
Un romanzo dal ritmo all'inizio lento, quasi un adagio, che poi pian piano prende a diventare incalzante quando i tasselli cominciano a incastrarsi. Nulla viene lasciato al caso, nessun particolare, ogni elemento ha una sua sapiente importanza, ogni indizio stimola il lettore nell'accompagnare Cat alla ricerca del colpevole. Un colpevole inaspettato, che scopriamo solo alla fine, in una conclusione che mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta!! Mi ha lasciato un po' in sospeso il finale, come se ancora ci fosse margine di sviluppo, magari in una storia futura, e ammetto che sto sperando ci sia una sorta di seguito alla vicenda. Un finale difficile da intuire, descritto e motivato in modo maestrale.
I personaggi sono molti, ognuno ben caratterizzato, sia nei particolari fisici, sia nella psicologia. Non credo di esser riuscita ad adorare pienamente Cat, la protagonista, ma mi è piaciuta molto: il suo intuito, il suo essere testarda e l'andare fino in fondo ad ogni dubbio che le sorgeva, la sua schiettezza e al contempo sensibilità nel rapportarsi con le persone. Mi ha colpito un po' meno il rapporto con la famiglia e con i colleghi, forse un pochino troppo contraddittori, ma sicuramente interessanti. Mi sono divertita quando nella scena c'erano anche Parnell e Steele, i superiori di Cat, entrambe figure di riferimento per lei, seppur in modo diverso: quasi un secondo padre il primo, un esempio a cui mirare la seconda. 
Un thriller poliziesco davvero coi fiocchi, che riesce a farti rimanere incollato alle pagine del libro alla disperata ricerca del colpevole. Una storia dove nulla è scontato, dove il passato torna a bussare alle porte del presente, scoprendo anche avvenimenti macabri che nessuno avrebbe mai immaginato.
Un romanzo da non farsi sfuggire!!!

Voto:

Cosa ne pensate di questo romanzo?
Se vi incuriosisce, non perdetevi le recensioni degli altri blog che partecipano al Review Party!

Lothìriel 




mercoledì 21 novembre 2018

[Review Party] The Failing Hours di Sara Ney.

E continuiamo la giornata con un altro review party!
Questa volta come protagonista abbiamo "The Failing Hours" di Sara Ney,
secondo capitolo della serie "How to date a douchebag" 
edito dalla Hope Edizioni.


Vediamo prima qualche informazione sul romanzo!


Serie: How to date a douchebag vol 2 
Pagine: 227 
Prezzo:16,90€ 
Data d'uscita: 15 novembre 2018 

Trama: 

Zeke Daniels non è solo un cretino; è proprio uno stronzo, un idiota totale. Zeke tiene le persone a distanza. Non ha alcun interesse per le relazioni – come la maggior parte degli stronzi. Frequentare qualcuno? Essere in una coppia? No. Non è roba per lui. Non ha mai nemmeno pensato a cosa vorrebbe in una ragazza, perché non ha mai avuto alcuna intenzione di averne una. Diavolo, ha a malapena una relazione con la sua famiglia, e sono imparentati; non piace nemmeno ai suoi stessi amici. Quindi perché continua a pensare a Violet DeLuca? La dolce e tranquilla Violet – il contrario di lui in ogni senso. La luce contro la sua oscurità, anche il suo dannato nome richiama alla mente i raggi del sole, la gioia e stronzate del genere. E anche questo lo fa incazzare. 

Recensione: 

Non vedevo l’ora di leggere questo romanzo perché mi ero già innamorata dello stile di Sara Ney grazie a “The studyng hours”, primo libro della serie “How do date a douchebag”. E esattamente come nel primo romanzo l’autrice è riuscita a farmi innamorare. Il suo stile semplice e divertente, ma ricco di descrizioni quando serve, mi ha catturata di nuovo. I personaggi sono molto diversi rispetto a Sebastian e James, e a mio avviso sono molto più ricchi di sfumature e interessanti. 

Ezekiel Daniels, Zeke, si ritiene una persona menefreghista, odiosa e che non ha nessun interesse a coltivare relazioni umane. Di nessun tipo: nè familiari nè di amicizia, tantomeno amorose. Già nel primo volume si intravede il suo carattere difficile e per niente incline alla gentilezza. Zeke è solo e sta bene così. Più o meno. A causa del suo carattere sempre arrabbiato e scontroso si ritrova a fare da Big Brothers a Kyle, esperienza che lo cambierà molto e lo avvicinerà, inaspettatamente, a Violet. 

Violet DeLuca è una dolce ragazza dal passato decisamente difficile. Rimasta orfana da bambina, ha dovuto sudare e lottare per la propria istruzioe, o per meglio dire per tutto quello che ha. Il trauma del lutto ha inciso molto sul suo carattere, tanto da renderla timida e con una leggera balbuzie. Ma la sua disavventura passata non l’ha resa cinica e insensibile. Si è data da fare e ha lottato per sè stessa, svolgendo diversi lavori per l’università. Ed è proprio grazie ad uno di questi, il tutoraggio, che Violet incontra il bellissimo e freddo Ezekiel, che tuttavia sembra nascondere qualcosa di più. L’effetto che lui ha su di lei è evidente fin dalle prime pagine, ma ancora più emozionante è stato vedere come Violet, piano piano, riesca ad avvicinarsi a Zeke. Lei è la luce che contrasta la sua oscurità, la gentilezza quotidiana che manca alle sue giornate. Un’amicizia che però nasconde una profonda attrazione da parte di entrambi a cui sarà impossibile resistere. 

Ho amato questo secondo volume molto più del primo. L’ho trovato molto più struggente e appassionante soprattutto grazie al difficile passato che gravava sulle spalle di entrambi i protagonisti. Entrambi hanno vissuto infanzie molto difficili e poco allegre ed è stato bello vedere i due diversi modi che hanno avuto di reagire. Violet è diventata una dolce ragazza sempre pronta ad aiutare il prossimo, specialmente i bambini, mentre Zeke... Zeke si è chiuso in sé stesso e nella sua rabbia, diventando uno scontroso ragazzo sempre in cerca di lite. È stato bello vedere interagire due personaggi così diversi tra loro. Ancora più bello è stato lo sviluppo della storia, lento e graduale. 

Ho apprezzato molto in questo caso il fatto che la storia fosse narrata da entrambi i protagonisti, anche se prevale decisamente di più il punto maschile (cosa che ho apprezzato davvero tantissimo perché è veramente ben scritto). Ho amato sentire i pensieri di Zeke, la sua evoluzione e la sua crescita. In generale ho amato Zeke! Le scene erotiche sono state molto più coinvolgenti e appassionanti rispetto a “The studyng hours”, infatti non riuscivo mai a smettere di leggere! Piccanti ed estremamente eccitanti coinvolgevano il lettore nella passione dei protagonisti. 

Consiglio la lettura di questo volume, ma in generale della serie, a tutti coloro che vogliono leggere un libro divertente ma anche ricco di passione e struggimento!

Per questo il mio voto è:

Jane

[Review Party] "Dieci giorni per vivere" di Noemi Storzillo.

E se ti rimanessero solo dieci giorni per vivere? 
Che cosa faresti nei tuoi ultimi giorni? 
Lasceresti che lo scorrere del tempo segnasse la tua fine senza far nulla o ti alzeresti e combatteresti per vivere appieno il tempo che ti rimane? 

Come avrete intuito dalla mia premessa,
 oggi ospitiamo una delle tantissime tappe del review party de 
“Dieci giorni per vivere” di Noemi Storzillo.

Sono felice di poter partecipare a questo evento perché già quando era uscito a Luglio avevo addocchiato e inserito nella mia wish list questo romanzo!

Prima della recensione però, come sempre, una breve presentazione dell'opera. 


Pagine: 304€ 
Genere: Contemporary Romance 
Prezzo: 12,99€ 

Trama: 

Bessie ha solo diciannove anni ma le resta ben poco da vivere, solo dieci giorni. Eppure la ragazza non è malata, anzi gode di ottima salute ma purtroppo il suo destino è già scritto; la clessidra, sul comodino accanto al letto, segna chiaramente quanto tempo le resta prima di morire e il suo incedere incessante le ricorda costantemente che il tempo vola e che niente e nessuno può fermarlo. Bessie trascorre ben diciannove anni della sua vita allontanandosi da tutti e rinchiudendosi in se stessa ma solo quando mancano pochissimi giorni al suo decesso, solo quando si rende realmente conto di quanto prezioso è il tempo che le resta, la ragazza decide che è giunta l'ora di vivere, di vivere per davvero. 

Recensione

Se per una qualche ragione voi foste a conoscenza di quando avverrà la vostra morte come vi comportereste? 
Se il momento in cui la vita lascerà il vostro corpo sia già scritto nelle stelle e niente e nessuno può sottrarvi a questo destino?
Come decidereste di vivere le vostre vite? 

Magra come un giunco, pelle candida come la luna e lunghi capelli rossi: Bessie è giovane, bella e in perfetta salute. Ha un padre che la ama e una bella casa. Cosa dovrebbe desiderare di più una ragazza di diciannove anni? Forse non sapere il momento esatto della sua morte. Come tutti gli abitanti del suo mondo, Bessie ha una clessidra che è comparsa automaticamente al suo fianco il giorno in cui è venuta alla luce. E grazie a lei sa esattamente quando avverrà la sua morte. Il suo destino è deciso, segnato. Non si può sottrarre, non può cambiare le cose, nessuno può. Puoi provare a disfarti della clessidra o a romperla, ma nulla cambierà il tuo destino.  L’unica cosa che puoi fare è scegliere come vivere la tua vita. Se farti condizionare da una clessidra che scandisce un tempo troppo breve e restare a casa sotto le coperte ad aspettare la morte, o alzarti e combattere per vivere ogni giorno che ti rimane come se fosse l’ultimo. 

Bessie era sempre stata propensa a lasciarsi andare, soprattutto dopo la morte della madre che aveva lasciato in lei e in suo padre una ferita inguaribile. Perchè vivere e impegnarsi se tanto il suo destino è quello di morire così giovane? Ma qualcosa cambia allo scoccare dei dieci giorni. Bessie apre finalmente gli occhi e si accorge di non aver mai vissuto veramente. Si è sempre nascosta, evitando qualsiasi legame per non far soffrire le persone e di conseguenza non ha mai vissuto tutto quelle meravigliose esperienza che la vita, seppur breve, ci può regalare. Ma è forse troppo tardi? Dieci giorni in effetti sono davvero pochi, ma non importa quanto tempo hai a disposizione, ma l’uso che ne fai. 

Bessie decide che nei suoi ultimi dieci giorni di vita farà tutte quelle cose che avrebbe sempre voluto fare, ma che non ha mai fatto. Sebbene il rimpianto di essersi fatta scivolare addosso la propria vita sia un grande peso, decide di fare una lista con tutte le esperienze che vuole assolutamente fare, ma per alcune la nostra dolce protagonista avrà bisogno di un’aiuto. Un incontro del destino con un bellissimo e gentile ragazzo, Chris, le offrirà l’occasione che tanto merita. Chris, sebbene a volte si chiuda nei suoi pensieri, è determinato ad aiutarla nella sua impresa, anzi fa molto di più. Fa a Bessie il regalo più grande che potesse mai riceve: il suo amore. L’amore infatti non conosce tempo. Bastano pochi giorni ricchi di emozioni per far innamorare perdutamente i due ragazzi. Ma cosa succederà allo scadere dei dieci giorni?  Io posso solo dirvi che il romanzo ha preso una piega assolutamente inaspettata, sconvolgendomi. 

Lo stile di Noemi Storzillo è semplicemente meraviglioso. Piacevole e fluido, ti coinvolge nella storia senza risultare mai banale o noioso. Noemi è riuscita a trasmettermi il turbinio di emozioni che attanaglia i protagonisti: gioia, sorpresa, tristezza, angoscia... Emozioni che colpiscono da un momento all'altro, mostrando come l'anima umana possa essere un momento forte come una roccia, e quello dopo delicata e fragile come un cristallo. La rinascita, secondo me,  è il tema chiave del romanzo, una rinascita dell'anima e dello spirito che per quanto poco tempo abbiamo possiamo sempre sperimentare. Una rinascita che ti cambie e ti infonde consapevolezze che mai avevi pensato di avere.

Mi sono dispiaciuta moltissimo quando sono arrivata all’ultima pagina perché sapevo che era ora di dire addio a Bessi e Chris. Ho pianto tanto per questo libro, ma sono veramente felice di averlo letto. È una di quelle letture che ti insegna a dare il giusto valore alle cose, che ti ricorda che anche se ti senti sfortunato e hai poco c’è sempre qualcuno che sta peggio di te. E devi essere grata per quello che hai e che avrai. Espressa così magari sembra una sciocchezza, ma secondo me è importante trovare delle opere che non siano solo belle o scritte bene, ma che ti facciano fermare a riflettere come ha fatto “Dieci giorni per vivere” con me. 

Vi consiglio il libro di Noemi dal profondo del cuore, nella speranza che voi lo amiate come l'ho amato io.

Voto:

Jane