giovedì 28 febbraio 2019

Recensione: "Un incontro inaspettato" di Aurora Rose Reynolds


Trama: Wes Silver non stava cercando l'amore, ma quando July Mayson è entrata nella sua vita tutto è cambiato. Quella biondina tutto pepe che non si fa mettere i piedi in testa ha sconvolto la sua esistenza e adesso Wes è determinato a proteggerla, anche se significasse provare a diventare un uomo migliore per meritare il suo affetto.
July Mayson non è più sicura di niente da quando ha incrociato lo sguardo di Wes, un motociclista con una pessima reputazione. Non ha mai provato niente del genere, perché lui riesce a farla sentire speciale come nessun'altra. Tutto quello che deve fare, adesso, è convincere il suo iperprotettivo paparino che è in grado di scegliersi da sola i ragazzi con cui uscire...

Anche oggi devo iniziare la recensione dicendovi: "finalmente sono riuscita a farla!". Ho letto "Un incontro inaspettato" nei giorni dell'uscita del libro grazie alla Newton Compton, ma solo ora riesco a dirvi cosa ne penso su questa storia che per quanto sia carina è risultata ai miei occhi, a tratti, eccessiva.
"Until July" è il titolo originale e... beh che posso dire? Preferisco il nostro! (Strano, ma vero).
La protagonista è una persona con un grande cuore e un pessimo carattere.
Affascinante e inquietante al tempo stesso Wes riesce a farsi da subito notare a July. I loro primi incontri mi sono piaciuti, ed il primo è stato veramente inaspettato. La tensione sessuale è altissima fin dall'inizio, la Reynolds è una maga in questo.
Si riconferma in grado di scrivere una storia che riesce a scivolarmi via in poche ore davanti agli occhi, che mi colpisce e a cui riesce a farmi appassionare. 
Nessun tempo morto, scorrevole e piena di accadimenti è una storia molto carina. 
Il problema? Il romanzo è pieno di cliché e le scelte dei protagonisti sono discutibili.
I sentimenti sono cresciuti troppo in fretta, e quando dico troppo è veramente too much.
Molte, troppe scene di sesso non contestualizzate. Okay che ci piacciono i bellocci che ci sanno fare.. ma fino a rendersi ridicoli? Anche meno. 

Altra cosa che proprio non sono riuscita a comprendere è stato il cambio punto di vista al 50%. Perchè? Se ci fosse stato veramente un motivo lo avrei compreso, io sono amante dei pov alternati, quindi perchè avrei dovuto odiare questo? Il problema è che non mi ha lasciato nulla e non mi ha fatto comprendere di più... per cui è stato inutile. I pochi capitoli dal pov maschile, quindi non li ho apprezzati, avrei preferito fosse soltanto femminile, soprattutto quando il passato di lui è stato poco approfondito.
Verso la fine ho trovato un mix di tutto e di niente, troppi elementi buttati nel romanzo senza essere approfonditi. La svolta che prende la storia da circa metà è stata quasi al limite del ridicolo.
Okay che abbiamo già letto di tutto ma ogni storia, anche la più semplice, può contenere pochi elementi ed essere appassionante ed emozionante 
In questo romanzo invece ho trovato un caos di ingredienti buttati a caso nel calderone.
La cosa piacevole è stata che mi ha fatto piacere ritrovare i personaggi che abbiamo già conosciuto nella precedente serie e spero che nella storia di  Jax Mayson e in seguito di June, in uscita a Marzo, di cui ci è stato accennato in questo libro, ci siano più elementi che mi facciano dire "Wow"!

Il mio voto:


Serie Until Her/Him:
1. Un incontro inaspettato, 21 gennaio 2019
2. Non posso fidarmi di te, 5 marzo 2019
3. Il segreto del nostro amore, 26 marzo 2019
4. Una notte per tutta la vita, 24 Aprile2019
5. La nostra seconda possibilità, 14 Maggio 2019
6. Until Harmony, inedito in Italia
7. Until Cobi, inedito in Italia


L'avete letto? 



mercoledì 27 febbraio 2019

Review Tour "Regina dell'Aria e delle Tenebre" di Cassandra Clare.



Come vi avevo anticipato ieri, durante il BlogTour (QUI), oggi sono qui per parlarvi di Regina dell'Aria e delle Tenebre, terzo ed ultimo libro della serie The Dark Artifices, della geniale Cassandra Clare. Ma siete avvisati, se non avete letto i precedenti libri, Signora della mezzanotte e Signore delle ombre, potreste trovare spoiler in questa recensione (ovviamente, NON ce ne saranno dal libro in questione).




TRAMA

E se la dannazione fosse il prezzo da pagare per il vero amore? Nella Sala del Consiglio l'aria è impregnata di un odore metallico di sangue. Qui, poco distante dal corpo esanime di Robert Lightwood, tra le braccia di Julian giace Livia Blackthorn, la pelle del colore del latte, anche lei ormai priva di vita. Niente sarà più come prima dopo la carneficina che ha appena avuto luogo nella roccaforte degli Shadowhunters. All'indomani della morte di Livvy e dell'Inquisitore, infatti, il Conclave è in fermento e sull'orlo della guerra civile. Parte della famiglia Blackthorn, devastata per la perdita di Livvy, vola a Los Angeles, dove cercherà di scoprire l'origine di una malattia che sta provocando la progressiva distruzione della razza degli stregoni. Nel frattempo, Julian ed Emma, ricattati dal nuovo Inquisitore, nel disperato tentativo di mantenere segreto il loro amore proibito partono per una pericolosa missione nella Terra delle Fate con l'obiettivo di recuperare il Volume Nero dei Morti, un libro di incantesimi potentissimi per riportare indietro i defunti. Quello che scopriranno, però, è un segreto che potrebbe annientare l'intero loro mondo e gettare così un'ombra scura sul loro futuro. Per questo, Emma e Julian saranno costretti a lanciarsi in una vera e propria corsa contro il tempo per salvare se stessi e il mondo degli Shadowhunters prima che il potere mortale della maledizione parabatai distrugga quello che hanno di più caro.


RECENSIONE

Okay. Finalmente ho letto Regina dell'Aria e delle Tenebre. Vi giuro che stavo impazzendo nell'attesa. Vi dico subito che, diversamente da altri pareri che ho sentito, io ho amato questo libro e credo proprio che, nonostante ami alla follia anche The Mortal Instruments e The Infernal Devices, The Dark Artifices sia la trilogia, ad oggi, più bella scritta da Cassandra Clare
Purtroppo, della trama posso parlare poco, altrimenti incapperei solo in spoiler grossi quanto una casa, ma quello che posso dirvi è che questo romanzo nasconde colpi di scena ad ogni pagina. Quello che mi è piaciuto di più di questo terzo volume, è la caratterizzazione dei personaggi. Voglio dire, la storia, rispetto ai primi due libri, è meno intrigante, nonostante ci siano certi colpi di scena EPICI, ma quello che mi ha colpito di più, è come io sia riuscita ad amare follemente personaggi che, leggendo i primi due, avevo trovato del tutto """normali"""; per esempio, Cristina Rosales che nei libri precedenti mi era piaciuta, ma niente di che, in quest'ultimo libro l'ho amata da morire. Stessa cosa mi è successa con Kit e Ty che, mentre prima erano solo bei personaggi, dopo questo libro sono tra i miei preferiti in assoluto. 
La Clare si riconferma geniale nel raccontare la storia sotto diversi punti di vista. I miei preferiti rimangono quelli di  Emma e Julian, ma devo dire di aver aspettato sempre con ansia i capitoli di Kit e quelli di Cristina.
Penso che i personaggi migliori dell'universo Shadowhunters siano proprio in questa trilogia. I migliori, per me, rimangono sempre Jem e Will, ma subito dopo ci sono tutti i Blackthorn, i Rosales, Diana, Kit, Kieran e tutti i protagonisti di The Dark Artifices
Lo stile di Cassandra Clare è sempre poetico, con descrizioni minuziose e dettagliate che richiamano alla mente scenari epici, dolci amori e melodie arcaiche, quasi come se quella narrata dalla Clare fosse un'antica ballata. 
L'unica pecca della cara Cassandra è quella di inserire sempre e comunque Jace e Clary, Magnus e Alec, Izzy e Simon... ok, sono personaggi bellissimi (tranne Jace e Clary che io non sopporto), ma hanno già avuto 6 libri e tante novelle, adesso basta! Capisco l'importanza che hanno avuto in questo romanzo, ma potevano apparire un po' meno, secondo il mio modestissimo parere. Ad esempio, Jem e Tessa hanno lo spazio che meritano, qualche apparizione qua e là e basta, come è giusto che sia. Ma vabbè, sorvoliamo!
Il finale è qualcosa di davvero sconvolgente; tutto mi sarei aspettata meno che questo. Il mondo degli Shadowhunters non sarà più lo stesso e la curiosità e la voglia di leggere The Wicked Powers è diventata quasi insostenibile. Ho amato le rivelazioni su alcuni personaggi e la battaglia finale è, forse, la più bella e meglio scritta delle tre a cui abbiamo già assistito. 
Vorrei proprio capire cosa non è piaciuto del finale alla gente. Boh, io sono sempre quella delle unpopular opinion, quindi era ovvio che la pensassi diversamente dagli altri, ma meglio così, no? E proprio per questo mi viene da dire che restare delusi da Cassandra Clare è praticamente impossibile. 
Non vedo l'ora di leggere tutti gli altri libri, non so neanche io quale mi ispiri di più tra i tanti. 
Ma parliamo un attimo dell'edizione italiana. Non dirò quanto sia orribile la copertina perché tutti abbiamo occhi per guardarla, però, nonostante questo, sono contenta che abbiano mantenuto, almeno nella prima edizione, le illustrazioni, il poster e il racconto extra. L'unica pecca? La TRADUZIONE. Ragazzi, è da qualche anno a questa parte che la Mondadori tira fuori delle traduzioni in un italiano pessimo. Ho trovato tanti di quegli errori grammaticali/di battitura che se mi avessero dato un centesimo per ognuno, adesso potrei permettermi di assumere un traduttore migliore. E no, non ha senso accontentarsi perché tanto sono "solo errori di battitura e può capitare", noi spendiamo quasi 20 euro per comprare un prodotto scritto male e non va affatto bene. Io leggo molto in lingua (inglese e spagnolo) e, fidatevi, se vi dico che queste cose non capitano nelle edizioni straniere. Come se non bastasse, un 3-4 volte il soggetto è stato cambiato (esempio: Emma al posto di Julian, Horace al posto di Emma), ed era palesemente sbagliato, tant'è che me ne sono accorta subito e sono andata a controllare nell'edizione inglese... Non capisco perché dobbiamo accontentarci. Piuttosto preferirei aspettare un mese in più, ma avere un'edizione curata meglio e non solo esternamente. 
E niente, ci tenevo a dirlo perché mi sta succedendo con ogni libro della Mondadori che sto leggendo ultimamente. 


Voto



Fantasmi dal mercato delle ombre: RECENSIONE 
Signora della mezzanotte: RECENSIONE
Signore delle Ombre: VIDEO-RECENSIONE 
Cronache dell'accademia Shadowhunters: RECENSIONE



Voi lo avete già letto? Che ne pensate? Vi è piaciuto? ;)





*GINNY*

martedì 26 febbraio 2019

BlogTour "Regina dell'Aria e delle Tenebre". La mia Playlist ispirata al libro


Buongiorno a tutti, lettori e Shadowhunters. Finalmente, e dico FINALMENTE, il tanto atteso terzo ed ultimo libro di The Dark Artifices, Regina dell'Aria e delle Tenebre, di Cassandra Clare, è approdato in Italia, e quale modo migliore di festeggiarlo, per me, se non partecipando al BlogTour? In questa tappa ci occuperemo della Playlist, quindi vi mostrerò tutte quelle canzoni che la mia mente ha associato alla lettura del romanzo. Ma prima di iniziare, sappiate che ho gusti musicali diversi dal solito, quindi alcune canzoni potrebbero sembrarvi particolari, visto che non tutte appartengono al repertorio pop attuale, ma non importa; bando alle ciance e cominciamo.

P.S. Ovviamente non finisce qui. Restate sintonizzati perché domani andrà online la mia recensione e non vedo l'ora che la leggiate ;)



1 e 2. Annabel Lee

Le prime due canzoni che mi sono venute in mente non potevano che riguardare Annabel Lee; e, insomma, se state leggendo questo post sapete tutti il perché ;)
La prima è semplicemente la poesia di Poe, ma musicata e cantata e io adoro questa versione; la poesia è, da sempre, una delle mie preferite, e questa canzone non fa che accrescerne il valore.
La seconda è una canzone italiana scritta e cantata da Claudio Baglioni, e ispirata alla poesia di Edgar Allan Poe, che si intitola proprio Annabel Lee (la canzone, obv). 




3. Love My Way

La terza canzone è Love My Way, tratta dal film Chiamami col tuo nome (che io amo). Non voglio fare spoiler, quindi vi dico solo che mi è risuonata in mente durante la scena della festa in spiaggia, e qui mi fermo. Chi ha letto sa a quale festa mi riferisco. Non so, sarà che ho fatto l'associazione tra spiaggia ed estate, o, probabilmente, è che in entrambe le feste si balla, ma ho trovato perfetta questa canzone. E leggendo il testo, mi è sembrata ancora più perfetta ed adatta proprio a quella festa ;)




4. Do you hear the People sing? 

Come non inserire Do you hear the People Sing? Mi sembra perfetta visto il clima di quasi oppressione in cui verte la società degli Shadowhunters e dei Nascosti, in questo romanzo. Ascoltando questa canzone mi sembra quasi di vedere i nostri protagonisti mentre cantano e si ribellano alla Coorte. 



5. Wild Fairy Dance

Verso la fine del romanzo c'è un bellissimo discorso di Kieran a proposito del Regno delle Fate e, mentre leggevo, mi è venuta in mente questa antica ballata. Sinceramente, non so chi l'abbia scritta, ma ascoltate l'armonia, e le parole... Non è perfetta per quello che abbiamo sempre letto delle fate?




6. Where is the Love

Ho trovato che questa canzone rispecchiasse perfettamente quello che si verifica nel mondo degli Shadowhunters (che non è altro che uno specchio del nostro mondo). Non c'è niente da dire se non "dove è l'amore?"




7. Somebady that i used to know

Chi ha letto fino alla fine, può capire il perché di questa canzone. Io non voglio spoilerare, ma questa canzone sarebbe stata perfetta se cantata da uno/a dei protagonisti a causa di quello che gli/le succede. 




8. War of Hearts

Lo sapete, a me fa schifo la serie TV, ma ormai, ad ogni scena Malec, associo questa canzone che mi piace un sacco. E fidatevi, in questo libro ci sono molte scene Malec, quindi non potevo evitare di inserirla. Penso sia l'unica cosa giusta che abbia fatto la serie TV (non linciatemi, pls). 




9. Unconditionally.

Questa canzone mi fa pensare ad Emma e Julian che sono tra i miei personaggi preferiti. Personalmente, non trovo canzone che li rappresenti meglio. 




10. Believer

Amo gli Imagine Dragons e Believer mi è sembrata più che perfetta per Emma e Jules, ma anche per Mark, Kieran e Cristina






Allora? Cosa ne pensate di queste dieci canzoni? Secondo voi non sono perfette per Regina dell'Aria e delle Tenebre? ;) 



Qui, vi lascio il calendario delle altre tappe di questo BlogTour e io vi do appuntamento domani con la mia recensione!






*GINNY*


[Review Party] "Questo nostro amore sbagliato" di Cora Brent: scoprite cosa ne penso del primo volume della "Gentry Boy Series"

"Vincit qui se vincit"
"Chi conquista sé stesso vince"



Benvenuti cari lettori al review party de 
"Questo nostro amore sbagliato" di Cora Brent 
edito dalla Newton Compton Editori.
Prima di passare alla recensione vediamo insieme la trama


Saylor McCann ha smesso di credere nell’amore. Dopo essersi finalmente lasciata alle spalle una relazione abusiva, è tornata in Arizona. Era sicura che l’ambiente stimolante di una città universitaria potesse farle bene. Quello che non si aspettava, invece, è di rivedere Cord Gentry, una vecchia conoscenza. Saylor ricorda bene i fratelli Gentry e il loro fascino selvaggio. Ma sa anche che averli intorno è come stare troppo vicino a una fiamma ardente: si rischia di bruciarsi. Dopo quello che ha passato, Cord non è decisamente il tipo di uomo con cui costruire una nuova vita. Ma lui sembra pensarla diversamente… 
Cord sa di non essere un tipo facile, è vero. Ha sempre potuto contare solo sui propri fratelli, perché gli orrori vissuti durante la loro infanzia li hanno segnati. Ma adesso che ha rivisto Saylor desidera diventare un uomo migliore. Per lei.


Recensione:

Vi devo confessare cari lettori che mi è veramente difficile scrivere questa recensione oggi. 

La trama mi ha subito inspirato, soprattutto perché lasciava trapelare un messaggio positivo, ovvero la volontà del protagonista maschile, Cord, di cambiare in meglio per amore di Saylor. Cosa che si è poi verificata e che ho apprezzato davvero... Ciò che infastidisce di più è il potenziale che questo  contemporary romance aveva; era partito con ottime premesse, le storie di Saylor e Cordero erano interessanti, intense e anche il loro vissuto insieme lasciava presagire ottime possibilità. Purtroppo però una serie di elementi stridenti mi hanno reso impossibile apprezzare la storia. 

In primis, il tema dello stupro. Non voglio giudicare o pensare di essere in grado di capire cosa si prova, questo assolutamente no, ma sono dell’idea che certi argomenti o si trattano bene, in modo accurato e con la sensibilità e delicatezza del caso in modo da sensibilizzare il pubblico sulla tematica o non si nominano nemmeno. Punto. E su questo punto non intendo dileguarmi oltre, ribadirò solo che non ho apprezzato la maniera in cui è stato affrontato e i comportamenti della protagonista.

In secondo luogo l’elemento che ha guastato gran parte della storia è stata la totale perdita di serietà della  stessa nel momento in cui i protagonisti, scusate lo spoiler, si avvicinano in maniera sessuale. Le scene erotiche, che sono frequenti in maniera quasi esasperante, sarebbero anche piacevoli se non per il fatto che quasi sempre vengono rovinate dalla presenza di frasi di contorno assurde o si verificano in momenti totalmente inopportuni. I protagonisti, che fino ad allora si erano avvicinati e avevano condiviso parti della loro vita commoventi e profonde, si trasformano in due adolescenti  in preda a crisi ormonali con tanto di palpeggiate in pubblico. 

Sono assolutamente d’accordo che in un romance o in un erotico la passione debba essere un elemento importante o addirittura cardine, ma scadere nel ridicolo assolutamente no. Alcuni potrebbero scambiare queste miei opinioni per bigottismo, ma vi assicuro che non si tratta di questo. Apprezzo tantissimo vicende dove il sesso viene raccontato con tranquillità e assiduità, non ho riserve nemmeno verso  storie che sfociano nel volgare a patto che siano ben scritte. Ma quando il romanzo sfocia nel demenziale c’è poco da trovare i lati positivi secondo me. Ed è veramente frustrante non solo perché, ripeto, i personaggi erano potenzialmente interessanti e la storia coinvolgente, ma anche perché Cora Brent ha una scrittura veramente piacevole. Ha uno stile in grado di coinvolgere i lettore, che entra nel vissuto dei personaggi e ti coinvolge nella loro storia. Tutto questo però per quanto riguarda i personaggi separati; nel momento in cui sono insieme anche i pensieri a volte diventano stonati. Peccato, davvero peccato. Non vi nascondo che mi sia sorto il dubbio che magari in inglese certe affermazioni/frasi  potrebbero essere diverse e non così stonate come in italiano, ma ciò non salva comunque la trama da momenti ridicoli e fuori luogo. 

Nonostante tutto la storia dei tre fratelli Gentry è interessante, e sarei curioso di scoprire come riserva il futuro di Chase e Creed, sperando in un'esperienza diversa da "Questo nostro amore sbagliato"

Per questo il mio voto è:

Jane

venerdì 22 febbraio 2019

Revisionando Big Rock di Lauren Blakely!

Buongiorno appassionati lettori! 

Oggi partecipiamo al Review Party di una nuova uscita, Big Rock di Lauren Blakely edito Newton Compton Editori!

Il libro è uscito ieri quindi avete già la possibilità di acquistarlo nei negozi sia online che librerie! Noi ringraziamo Newton per averci permesso di leggerlo in anteprima!




Trama:

È facile pensare che io sia un bastardo. Sono intelligente, bello, ricco da far schifo e piaccio alle donne, il che mi rende il bersaglio perfetto di qualunque critica superficiale. Certo, potrei assomigliare al playboy che le riviste newyorkesi descrivono quando parlano di me, ma – indovinate un po’? – sono anche un bravo ragazzo. E infatti, quando mio padre mi ha chiesto di starmene tranquillo, in vista dell’arrivo di alcuni investitori un po’ all'antica, ho accettato. Non solo: per fare in modo che la vendita della sua gioielleria sulla Fifth Avenue vada a buon fine, reciterò la parte del ragazzo responsabile, con la testa sulle spalle. Posso riuscirci per mio padre, visto tutto quello che ha fatto per me. E così ho chiesto alla mia migliore amica e socia in affari, Charlotte, di recitare la parte della mia fidanzata durante la prossima settimana. In fondo dovrà solo portare un grosso diamante all'anulare sinistro, prima che questa farsa finisca…




Questa copertina è molto bella, ma non particolarmente indicativa di ciò che succede all'interno del libro. 

La storia ci racconta l'amicizia e i problemi di due grandi migliori amici Spencer e Charlotte. Fin dalle prime pagine, sono rimasta subito interdetta dal modo in cui lui descriveva se stesso e il suo attrezzo. Solitamente quando un libro inizia così il resto della storia si riduce ad essere un continuo finire a letto per i protagonisti con pochissimo contenuto. Infatti è stato così. La semplice trama che viene sviluppata, quella dell'amicizia tra uomo e donna, che lavorano e si aiutano in tutto e per tutto fino a fingersi fidanzati è una storia già vista, ma è stato bello vedere le sfaccettature che si è inventata la scrittrice per cercare di rendere la storia interessante. 

I personaggi non hanno una grande evoluzione, a metà libro iniziano a capire ciò che provano l'uno per l'altra improvvisamente un po com'è stata nella storia/frottola che si sono inventati con tutti per riuscire a convincerli. 

Spencer è sicuramente un bell'uomo, prestante che tutte vorremmo. Un bel fisico, un bel arnese (mai che sia piccolo e flaccido) e per di più ricco sfondato. Egli è infatti il figlio del proprietario di una delle gioiellerie più importanti e vecchie di NY, il Katherine's. Tutta la storia che il ragazzo si inventa è incentrata proprio per aiutare il padre, con il quale ha un ottimo rapporto, per cercare di vendere ad un magnate la sua gioielleria per potersi permettere un po di relax meritato insieme alla moglie. 
Charlotte, è una ragazza molto carina, dedita al lavoro che ha avuto una brutta batosta in passato e ora non ha una vita privata, a causa anche di Spencer, infatti ogni volta che qualcuno cerca di importunarla lui si mette in mezzo per proteggerla. In teoria perché fin dall'università si aiutavano a vicenda fingendosi fidanzati quando dovevano liquidare qualcuno.
Secondo il mio parere questi due sono sempre stati innamorati l'uno dell'altra solamente che non volendo rovinare la loro amicizia non si sono mai soffermati a pensare troppo a ciò che poteva essere tra di loro.

La storia è bella e la scrittrice ha uno stile di scrittura molto fluido e si legge con piacere. E' stato un peccato veramente che non abbia inserito in mezzo ad una bella trama qualcosa di più profondo per riuscire a far fare al libro quel salto in avanti.

Consiglio la lettura a chi ha un migliore amico al quale vuole più che bene, a tutti i romanticoni che amano le storie piccanti ma se cercate una storia di profilo allora ve lo sconsiglio.

Il mio voto è comunque positivo per il metodo di scrittura e per i personaggi che diversamente da altre volte mi sono sembrati simpatici e non per forza caricati di storie strappalacrime per riuscire a dare quel tocco in più che non riusciva a dare alla storia. 



Il mio voto è: 



La serie Big Rock è composta da:

1. Big Rock  Spencer e Charlotte (2019)
2. Mister O 
3. Well Hung 
4. Un ragazzo d'oro Chase e Josie uscito per Fannucci (2018)
5. Joy Ride 
4. Hard Wood 

Se avete piacere di leggere il pensiero di qual'un altro non perdetevi le tappe di oggi negli altri blog!





Voi cosa pensate di fare? Leggerete anche gli altri libri di questa autrice? Vi è piaciuto? Diteci la vostra opinione! 





giovedì 21 febbraio 2019

"Niente senza te" il nuovo attesissimo romanzo di Viviana Leo

Buongiorno meraviglie, 
"Niente senza te" di Viviana Leo è un libro che in molte aspettavate, finalmente è uscito lo scorso 14 Febbraio per la Darcy edizioni, lo avete già letto? Avete intenzione di farlo?
Io ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e di seguito vi dico cosa ne penso!



Trama: Mia è una ragazza tranquilla come tante e si sta per laureare in psicologia, quando, per caso, scopre di aver vissuto nella menzogna. Suo padre non è la persona che l'ha cresciuta, ma un altro uomo, che lei non conosce. Parte così per Boston e finalmente incontra Jack, il suo vero padre, che la accoglie a braccia aperte. Jack però ha una nuova famiglia e sua moglie ha a sua volta due figli nati da un precedente matrimonio, Ashley e Lucas, che tenteranno fin dall'inizio di mettere i bastoni tra le ruote a Mia. Soprattutto Lucas, tatuato dalla testa ai piedi, arrabbiato col mondo, sempre scontroso e pungente, le darà del filo da torcere, almeno finché tra i due non scatterà una strana e irresistibile attrazione. Mia scoprirà così che la famiglia di suo padre nasconde molti più segreti di quanti lei avesse sospettato e alla fine sarà costretta a fare i conti con il suo cuore.

Una trama quella di "Niente senza te" che, per chi è amante del genere, incuriosisce e non poco. Gli ingredienti ci sono tutti: una brava studentessa, impacciata e che arrossisce, un ragazzo tatuato e scontroso, una famiglia nuova e i sentimenti contrastanti. 
Possedeva quell'aria da cattivo ragazzo che avrebbe fatto capitolare qualunque ragazza.
Appena si iniziano a scorrere le pagine si viene catapultati nella nuova realtà di Mia. Una vita fatta di bugie da parte di sua madre e la voglia di conoscere il suo vero padre. 
L'armonia della quotidianità è stata spezzata, deve ritrovare se stessa andando a conoscere suo padre. Ben presto si ritroverà catapultata in una nuova vita. Un padre che è ansioso di conoscerla, un fratellastro con il quale si scontra, verbalmente e fisicamente, spesso e una matrigna e una sorellastra circondate dalla bella vita, fatta di lustrini e agio. 
Odiavo quella situazione, odiavo quella casa e, soprattutto, odiavo lui.
Lucas ha l'aria del classico cattivo ragazzo, nasconde dietro i tatuaggi una storia molto particolare ed anche lui prova un forte odio e rancore verso la sua stessa famiglia. Non è difficile comprendere i perchè dei suoi comportamenti, è scontroso praticamente con tutti e non cerca nemmeno un briciolo di felicità intorno a lui, come se si fosse costruito la sua vita e la vivesse in un aura buia e tempestosa. 
Stare lontana da un ragazzo come Lucas è difficile, soprattutto quando la voglia di conoscere tuo padre è forte e prorompe da dentro. Questo conflitto interno di Mia non si placa con sguardi ammiccanti e strizzate d'occhio, questa guerra interiore tra restare e fuggire, tra tenere testa e abbassarla, tra bene e male, buono e cattivo è un elemento importante per tutta la durata della lettura. 
Tutte le provocazioni per farla fuggire, si trasformeranno in una sfida di resistenza, fino a sperare che resistesse e incassasse le accuse, che gli tenesse testa ed è proprio a questo che servono in realtà, solo a farla rimanere.
Intimorita e pudica, Mia, è una ragazza estremamente forte. Una protagonista capace di celare il terrore e l'insicurezza facendosi strada in un mondo nuovo, con annessi privilegi grazie al padre. 
Si era presentata come una ragazza timida e introversa, mentre ora sembrava una donna combattiva e tenace. 

Il pov è alternato e permette bene di capire i sentimenti di entrambi e di carpire anche i piccoli segnali che sono disseminati durante le pagine.
Mia e Lucas hanno una storia d'amore molto particolare, una situazione indefinita per gran parte del libro, forse dovuta all'età o dalla situazione stessa, a me non ha fatto impazzire questo particolare, proprio perchè è molto confuso il loro modo di approcciarsi da un momento all'altro dall'odio all'amore. 
Tutte quelle sensazioni inappropriate che si scatenano. Come è possibile se il giorno prima si odiavano, ora si ritrovano attratti? 
Questo è solo uno dei punti per cui non riesco a dare un voto alto a questo romanzo. 
 "Niente senza te" è il primo libro di Viviana Leo che leggo ed ho trovato lo stile troppo lento per i miei gusti. Sarà per l'età dei protagonisti, sarà perchè mi aspettavo una storia che facesse scintille dall'inizio, ma purtroppo, non ho avuto il batticuore leggendolo. Ciò non vuol dire che il libro sia brutto, assolutamente, probabilmente non era adatto alle mie letture in quel determinato momento. Mia e Lucas hanno da raccontarvi una bellissima storia, e so che è stata anche molto attesa, quindi non posso far altro, se la trama vi incuriosisce, di dirvi di buttarvici a capofitto.
Credevo che non sarebbe durata un giorno in casa nostra, o meglio lo speravo, Invece lei non solo perseverava, ma teneva testa sia a me che ad Ashley.
Mi è piaciuto come è stato inserito il rapporto con il padre, stabilizzandolo, prima di tuffarsi a far "scattare" la molla con Lucas. Ho trovato diversi fattori e sentimenti molto ben bilanciati, mentre altri troppo affrettati. La conclusione è stata uno di questi, dopo tutto il tira e molla avrei preferito un'accuratezza maggiore nella trasformazione dall'odio in amore.
Questa tensione, un odio indigesto, che provano l'un l'altro, è ciò che mi ha spinto a girare le pagine per vedere cosa sarebbe accaduto. 
Un magnetismo astratto che seppur lentamente mi ha trascinata.
Vi consiglio di leggere "Niente senza te" se amate le storie giovanili che sanno trasformarsi, se vi piace la tensione che scatena l'odio/amore e se avete voglia di una storia che finisca in serenità.

Il mio voto:

A presto!


mercoledì 20 febbraio 2019

[BlogTour] "Alita. Angelo della Battaglia": lasciatevi catapultare nel tragico mondo della Città di Ferro.


Non credo che riuscirò mai a resistere a un romanzo distopico. 
Penso sia più forte di me. 
Come dire di no a questa storia? 

26° secolo. Una città desolata, ridotta ad una discarica. La scoperta di un cyborg.

Già solo da questi elementi dovrei avervi incuriosito. 
Quindi che aspettate? 

Venite a conoscere la terza tappa del blogtour di 
"Alita. Angelo della Battaglia" di Pat Cadigan 
edito dalla Sperling & Kupfer.




Ma prima di partire con la recensione vediamo insieme la trama:

26° secolo. La Città di Ferro è un luogo senza speranza. Nella discarica di rottami, una giornata sta per terminare come tutte le altre quando il dottor Ido trova il corpo semidistrutto e apparentemente senza vita di una ragazza cyborg, costruito con una tecnologia sofisticatissima ormai perduta nella notte dei tempi. La convinzione che in lei risiedano l’anima e il cuore di una combattente dal passato straordinario spingono il dottore a cercare di riportarla in vita donandole un nuovo corpo e un nome: Alita. Al risveglio, la ragazza non ha alcuna memoria del suo passato e non conosce nulla del suo presente, anche se sente dentro di sé una forza immensa che preme per esplodere.


Recensione:

Credo che scrivere questo genere letterario non sia affatto semplice. L'autore deve essere in grado di dosare fantasia e mistero, creare un nuovo mondo in grado di intrigare e affascinare il lettore. Rivelare tutto subito o non rivelare niente? Sono scelte difficili.

A volte rivelare troppo poco potrebbe allontanare un pochino il lettore così come scoprire troppi particolari. Devo dire che inizialmente la storia di Pat Cadigan non mi aveva coinvolto subito proprio per questo particolare. Pochissimi avvenimenti spiegano al lettore come il mondo sia diventato tale, nemmeno i protagonisti conoscono il loro passato e quello della Città di Ferro. Conoscono solo il presente fatto di tristezza, squallore e violenza. L'evoluzione tecnologica non ha assicurato la salvezza e la prosperità della città, dove le persone si ritrovano a fare lavori durissimi, pericolosi e sottopagati in un'epoca in cui ogni parte del corpo, in teoria, potrebbe essere sostituita da parti robotiche. In teoria, se hai i credit necessari. Una città crudele dove ognuno tenta di vivere, a modo suo.

Dyson Ido, così geniale e abile con la medicina "cybernetica" ma anche così triste e solo.
Hugo, giovanissimo costretto dalla Città di Ferro ad una vita pericolosa e piena di rimorsi.
Alita, che all'oscuro di tutto si risveglia in un mondo arido e desolato.

Come vi avevo accennato la storia non mi aveva subito coinvolta, ma arrivata a metà volume la situazione è drasticamente mutata tanto che non mi sono staccata più dalle pagine. La vicenda diventa subito dinamica, travolgente e meno "fanciullesca" (per quanto poi si potesse parlare di fanciullezza in un mondo simile). Alita prende in mano la propria vita recuperando sé stessa e una parte del passato dimenticato che tuttavia rimane ancora molto oscuro. Lo sviluppo di questo personaggio sarà dettato da avvenimenti duri, che lasceranno un segno sulla sua anima.

Ho veramente apprezzato due aspetti di "Alita. Angelo della battaglia". Il primo è la costante ricerca del "paradiso". La maggior parte dei personaggi ha un unico scopo: Zalem. Il paese del Bengodi. Ogni azione è dettata dal desiderio di abbandonare la squallida vita che conducono nella Città di Ferro e meritarsi un pezzetto della sfavillante città sospesa. Ma Zalem è veramente il paradiso? Nessuno lo sa davvero perchè "Se nasci nella Città di Ferro, muori nella Città di Ferro". Una ricerca che a ben guardare può tranquillamente essere lo specchio della società moderna. Il secondo aspetto che non ho potuto fare a meno di apprezzare è il fatto che ognuno dei personaggi principali compie un percorso di sviluppo e di crescita, che lo porterà ad una nuova considerazione di sé e della vita. Una maturazione interiore che li condurrà alla rivalutazione delle loro scale di valori e delle loro esistenze.

La scrittura di Pat Cadigan è semplice e scorrevole, nonostante le frequenti descrizioni scientifiche/tecniche la lettura rimane di facile comprensione e non ne viene appesantita. Focalizzata sulle azioni e sulle sensazioni, la storia lascia poco spazio ai dialoghi tra i personaggi nonostante non manchino le riflessioni interiori dei protagonisti. Per il mio giudizio personale è uno stile molto adatto a questo genere letterario.

Il primo volume ti lascia con una moltitudine di interrogativi e curiosità; tantissimi sono i retroscena da svelare e le battaglie che Alita deve ancora combattere.

Il mio voto è:

Mi raccomando, non perdetevi le prossime tappe del blogtour!



Jane

martedì 19 febbraio 2019

[Review Party - Blog Tour] | Incompresi come Raif Effendi, protagonista di Madonna col cappotto di pelliccia

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Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Ali, è stato il titolo protagonista della recensione pubblicata ieri, che ha dato inizio al doppio evento organizzato dal blog "I sussurri delle Muse", per celebrare una delle ultime uscite Fazi Editore.

Con la seconda tappa del Blog Tour, oggi parleremo di

INCOMPRENSIONE E MEDIOCRITÀ A SPASSO NEI SECOLI

toccando uno dei temi cardine di Madonna col cappotto di pelliccia.

Il protagonista della storia, il traduttore Raif Effendi, sembra vivere all'ombra della società. Osteggiato dai colleghi e sfruttato dalla famiglia, l'uomo preferisce attendere la morte anziché reagire alle ingiurie delle persone che lo circondano.
Considerato mediocre, incompreso da tutti, Raif Effendi potrebbe essere la traduzione letteraria di molte personalità illustri della storia, che prima di raggiungere l'apice della popolarità, hanno subito numerosi rifiuti.

Che sia la metà dell'Seicento, o gli ultimi anni del Novecento, il destino delle voci fuori dal coro è sempre lo stesso: la società addita come limitato - nel tentativo di estrometterlo da essa - chiunque non riesca a comprendere.
Con l'avvento dei social media, questo fenomeno sociologico non ha fatto altro che acuirsi. Ogni persona munita di adsl oggi ha la possibilità di farsi conoscere dal mondo intero e di esprimere la propria opinione sugli argomenti più disparati. Internet da voce anche alle persone davvero mediocri, e spesso sono proprio queste ad avere un seguito maggiore.

Ma prima della nascita di Facebook, Instagram e delle piattaforme cugine, quali sono le personalità che la società ha tentato invano di "cancellare"?
Stephen King & J. K. Rowling




YES. I. KNOW.

Il Re del Brivido e la Queen dei Potterheads hanno dovuto subire svariati "No!" da diverse case editrici, prima di diventare due degli scrittori più famosi e ricchi della storia. Nello specifico, il romanzo horror "Carrie" venne rifiutato TRENTA VOLTE, finché lo stesso King non decise di cestinarlo. Fortuna volle che la moglie, non essendo della sua stessa idea, lo recuperò poco dopo... e la moglie, nei libri di King muore SEMPRE, o quasi. Un po' ingiusto, non  trovate?


J. Rowling, molto prima dell'aggiunta della famosa finta R, era una semplice mamma single, costretta addirittura ad emigrare in Portogallo per insegnare inglese e mantenere la custodia della figlia. Il suo trio di maghetti non divenne subito celebre, prima che la Scholastic decidesse di pubblicarli in un unico volume, "Harry Potter e la Pietra Filosofale" venne addirittura pubblicato a puntate su un giornale per famiglie.

Altri scrittori con una sorte simile? Vi dice nulla Лев Николаевич Толстой?
Per chiunque non mastichi un minimo di russo, quello scritto sopra non è nient'altro che il nome in cirillico di Lev Nikolàevič Tolstòj che non completò mai i suoi studi di giurisprudenza, ma riuscì comunque a creare capolavori del calibro di "Guerra e Pace" e "Anna Karenina". Come? Senza uno straccio di laurea? Ebbene sì. Probabilmente a Leone Tolstoi riusciva meglio pensare con la propria testa, che imparare a memoria cose scritte da altri.

Compresi solo dal tempo sono stati anche lo scrittore ceco Franz Kafka e la poetessa americana Emily Dickinson. Entrambi si distinsero, il primo per una magra produzione di romanzi mal pagati all'epoca, grazie ai quali dovette comunque lavorare come impiegato di banca per sostenersi, sottraendo tempo prezioso alla scrittura; la seconda al contrario, andò in esilio volontario, riuscendo a comporre più di 1700 poesie, ma delle quali ben poche vide la pubblicazione perché donna. Entrambi espressero un unico desiderio in punto di morte: bruciare tutta le loro creazioni.
Un mondo che aveva rifiutato di vedere il genio di queste due penne, assolutamente non le meritava.


Probabilmente il destino delle menti brillanti è proprio quello di essere prima di tutto bollate come escluse, al contrario, la società non potrebbe sopportarne di non essere alla loro altezza.

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lunedì 18 febbraio 2019

[Review Party - Blog Tour] | Recensione: Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Ali


Il titolo che abbiamo recensito questo pomeriggio è uno degli ultimi gioiellini Fazi Editore.
Coordinate dal blog "I sussurri delle Muse", abbiamo avuto l'occasione di partecipate in doppio evento per celebrare

MADONNA COL CAPPOTTO DI PELLICCIA
di Sabahattin Ali

Abbiamo ormai imparato che Fazi Editore è sinonimo di letteratura di qualità, e questo titolo non ha fatto altro che confermare le nostre aspettative!



Titolo: Madonna col cappotto di pelliccia
Autore: Sabahattin Ali
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2019
N° pagine: 209
Prezzo: cartaceo €13,90 - ebook €9,99

TRAMA:
Ci sono incontri casuali in grado di segnare un’intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme: schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c’è, il segreto dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in punto di morte al collega, contiene le risposte, raccontando una storia tutta nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finché una notte incrocia una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli sconvolgerà la vita. Intenso, profondo e toccante, Madonna col cappotto di pelliccia è un romanzo indimenticabile che, inizialmente passato inosservato, grazie al passaparola oggi è un bestseller. Pubblicata per la prima volta nel 1942, la storia di Raif e Maria è una storia d’amore senza tempo che continua a commuovere uomini e donne di ogni età. A dimostrazione che la bellezza e la verità, come la letteratura, durano per sempre.



Il motivo che ci spinge a pregare quasi in ginocchio Luisa Distefano de "I sussurri delle Muse" ogni volta che propone un evento in collaborazione con la Fazi Editore, è semplice: se tempo fa qualcuno ha deciso di aprire "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro", lo ha fatto col preciso intento di parlare di letteratura. Classica, moderna, di qualsiasi genere, ma assolutamente di qualità. Ed è proprio questa parola - QUALITÀ - ad essere diventata la keyword di tutte le collaboratrici di questo blog.

Benché si senta parlare di crisi dell'editoria, il panorama italiano attuale è costellato da innumerevoli case editrici, ma questo non ci impedisce di compiere una scelta accurata dei titoli da segnalare ai nostri lettori. La Fazi Editore si è rivelata una di quelle famiglie editoriali che non delude, qualunque proposta scelga di pubblicare o ripubblicare, sarà sempre un valore aggiunto alle nostre scaffali. "Madonna col cappotto di pelliccia", di Sabahattin Ali, è l'ennesima scommessa vincente.

Nonostante la storia sia divisa in tre atti, il primo narratore fa subito comprendere al lettore di non essere il vero protagonista delle vicende che verranno narrate. Con un andamento lento e descrizioni dalle quali ben traspare la confusione di questo giovane uomo, a conclusione del primo capitolo si può essere sicuri di ben poche cose: sono gli anni Trenta del Novecento e la persona che racconta, insieme all'uomo del quale vuole conoscere a tutti i costi la vera natura, lavorano in una società di Ankara.
Il narratore parla ben poco di sé - ha perso un impiego in banca, è in bilico sul baratro della miseria - forse per sfuggire ad una vita monotona, quanto il suo nuovo lavoro, concentra le attenzioni sul suo collega. Raif Effendi ha meno anni di quelli che dimostra, è meno apatico di come appare e sembra che si impegni ad essere uno dei tanti invisibili della società, una persona non indispensabile sia per la famiglia che per i colleghi.

Il suo collega è deciso a non farsi ingannare, a scoprire chi sia davvero Raif, o chi sia stato in passato perché i suoi occhi non riescono a mentire, né tanto meno, il diario che custodisce le memorie di un uomo che nessuno apprezzerà mai.

Quando Raif Effendi concede all'uomo di leggere il contenuto del suo piccolo taccuino, la narrazione accelera. Il narratore diviene lo stesso Effendi e il tempo fa marcia indietro, di una quindicina di anni o qualcosa in più per la precisione, trasportando il lettore dall'esotica Ankara, ad una Berlino che gode degli ultimi istanti precedenti alla nascita dei nazionalismi.

Chi era Raif Effendi prima della vita ad Ankara? Cos'era stato? E soprattutto, chi aveva amato?
Le stesse parole dell'anziano traduttore portano il lettore a conoscere un giovane uomo inesperto e sensibile, affascinato dall'Europa e dalla letteratura, lontano dall'uomo che lavora in un piccolo ufficio di Ankara, bistrattato da tutti.
Berlino avrebbe dovuto essere la Capitale delle opportunità, ma darà a Raif l'unica cosa che non aveva mai chiesto alla vita: un amore.

A questo punto, la narrazione si apre rivelando una storia decisamente diversa dalla prima parte, un gioco nel quale le parti sono invertite: è il 1942 quando il libro vede la prima pubblicazione e la protagonista non è una donna indifesa che perde la testa e regala il cuore al primo uomo pronto a reclamarla. Maria è schietta ed emancipata, un'artista che trova nell'inesperienza di Raif Effendi, la purezza di un sentimento che non pensava gli uomini fossero in grado di provare.

Se il Raif Effendi di Ankara è un uomo che non suscita curiosità nel prossimo, né compassione, quello di Berlino riesce a portare alla luce tutta la gamma di sentimenti, passioni e tormenti che probabilmente solo posso essere sperimentati e che segneranno per sempre il futuro.

In duecento pagine Sabahattin Ali riesce a porre il lettore di fronte a temi attuali, diversi, giocando con una scrittura quasi di piombo per narrare un presente pieno di insoddisfazione, e scorrevole ed irruenta quando è il passato a salire a galla.

"Madonna col cappotto di pelliccia" è stata una lettura lenta - alle volte un po' troppo - ma non pesante. Una storia da non prendere con leggerezza, un titolo da non acquistare solo per soddisfare la voglia di un romanzo.





Review Tour - "B&W SOULS" di Emma Lee Bennett [RECENSIONE]

Buongiorno lettori, 

oggi facciamo quattro chiacchiere su "B&W SOULS" di Emma Lee Bennett uscito qualche mese fa per La Zattera Edizioni
Grazie al blog che ha organizzato il review tour, e alla casa editrice che mi ha inviato la copia del romanzo, ho potuto conoscerlo e leggerlo. 


Trama: Alexander Archer, proprietario della AA Enterprises Corp., è un potente uomo d’affari dal carattere spigoloso, segnato da un passato difficile. Laila, figlia del famoso pittore Samuel Lee Cole, ex uomo d’affari e proprietario della Cole Company Inc, compagnia sull’orlo del fallimento, è tormentata dai traumi di un rapporto infelice.
Si incontreranno per lavoro, ma la loro affinità spirituale e l’immediata attrazione fisica dipingeranno scenari sconvolgenti ricchi di colpi di scena.
Fa da sfondo una New York contemporanea che vede anche gli altri protagonisti muoversi nella metropoli che non dorme mai.



Inutile nascondere che non ero a conoscenza di questa casa editrice sarda, che ho scoperto promuove moltissimi autori promettenti, ed è stata anche una scoperta questa autrice. Emma Lee Bennett infatti, come ti avevo già anticipato, non avevo letto ancora nulla di tuo, ma dopo aver letto "B&W SOULS" mi sono ripromessa di recuperare anche gli altri. 
Volete sapere qualcosa in più su "B&W SOULS"?
Laila si sente prigioniera nella sua vita, figlia di un famoso pittore si reca all'appuntamento con il consiglio della AA Entrerprises Corp. per tentare di vendere in tutti i modi i pochi dipinti del padre per cercare di risollevare le sorti della sua famiglia.
Mr Archer, come vuole essere chiamato il nostro protagonista, è un'anima nera e non soltanto per la sua indole da stronzo che lo caratterizza in ogni contesto, ma anche per il suo passato: oscuro e invadente. 
Anche se la nostra protagonista Laila è semplice, o cerca di esserlo, truccandosi poco e vestendosi castamente e con abiti rigidi, riuscirà comunque a scalfire l'interesse di Alexander Archer che è abituato ad avere ogni donna che desidera.
Laila è un'anima bianca, ma è pur sempre un'anima spezzata, interrotta. Il suo passato, come quello di Mr Archer, verrà svelato mano a mano durante il libro in modo equilibrato e ben calibrato.
Non ha paura di me, ma di ciò che potrebbe succedere fra noi.
Il romanzo è ricco di descrizioni, sia dei luoghi che dei personaggi. Credo che l'autrice avesse bene in mente ogni singolo angolo che ha descritto, come ogni persona che ci ha presentato durante le pagine.
Una caratteristica che non amo e che ho riscontrato nel romanzo è il cambio di pov non annunciato, ma questa lo ribadisco è soltanto una mia preferenza. Il pov, infatti, sarà alternato in più personaggi ma si avrà una chiara prospettiva di chi sta parlando solo dopo aver letto, perché appunto non viene annunciato in alcun modo, alcune righe. 
Un altro punto che non ho gradito, solo ed esclusivamente per il mio modo di essere è stato come in alcuni punti, determinate parole mi sono sembrate crude. Comprendo il contesto e ho cercato, appunto, di contestualizzare la scrittura di determinati vocaboli come "picchiare", ma per me è stato molto difficile leggerli, comprendo comunque la scelta dell'autrice, perchè mi è rimasta in testa forse anche grazie a questo. Rendendo tutto molto vivido, reale e brutale a tratti.
Ho apprezzato come l'autrice abbia trattato molti temi "scottanti", come abbia saputo gestirli e bilanciarli durante tutta la durata del romanzi.
La paura di intraprendere una relazione, per esempio, per Laila soprattutto anche solo di far avvicinare un uomo e di farsi toccare da lui, non sarà trattato in maniera superficiale, anzi. Si capisce che l'autrice abbia fatto molte ricerche, soprattutto a livello psicologico per riuscire ad entrare nel miglior modo possibile nella testa e nelle azioni dei suoi protagonisti, riuscendo a farli comprendere anche al lettore.
È come un fulmine, una folgorazione, una saetta, la scoperta di un mondo che ho cercato per anni e che ormai credevo che non avrei più trovato.


Dave è il personaggio che più mi è piaciuto. Un uomo che vive la vita attimo per attimo, che ha sofferto ma capace di rimettere in sesto la sua vita, che non cerca di elemosinare le emozioni ma di crearne. 
In molte parti lo stile è stato incalzante e spedito, non vedevo l'ora di girare pagina, in altre però, non posso negarlo, l'ho trovato sottotono e un po' più lento, ma potrebbe solo essere una mia impressione rispetto alle pagine che sfogliavo spedita. 
Ho preso la lettura molto con calma rispetto ai miei soliti tempi e questo mi ha aiutato a distribuire con parsimonia giudizi che altrimenti sarebbero stati troppo affrettati. Ci ho messo quasi una settimana a finirlo, e per me è un periodo abbastanza lungo, in media leggo 2/3 romanzi in quella stessa fascia di tempo. Quindi, se in alcuni punti avrete bisogno di prendere un respiro prima di continuare, fatelo. Non lasciatevi intimorire da qualche parte che è scandita più lentamente, perchè a fine lettura avrete bisogno di quelle parti, vi ci aggrapperete. A distanza di più un mese da quando l'ho letto, ricordo ancora le scene chiave, il loro dolce epilogo, ogni momento importante di Laila e di Alexander. Non affrettate questa lettura, prendetevi il vostro tempo e imparerete ad amare questi personaggi come ho fatto io, ne sono certa.
A livello mentale i protagonisti sono veramente ben caratterizzati. I valori e gli aspetti psicologici ma anche quelli pratici vengono trattati egregiamente. Tenete gli occhi aperti, perchè ci sono indizi disseminati durante tutto il romanzo, e a me è piaciuto molto riuscire a collegare diverse parti mancanti.
Le scene erotiche anch'esse sono ben descritte, non sono molte e le ho trovate veramente ben fatte e per nulla volgari.
Questo romanzo è una corsa attraverso le vite dei protagonisti. Vi ritroverete allo stremo delle vostre energie per aver tifato per loro. È ricco e succulento come un piatto della nostra cucina che gusti e assapori con lentezza, fino ad arrivare alla fine, quando sei sazio eppure ne vorresti ancora. 
È stato confortante finire questo libro, vedere e capire i personaggi, tutti quanti, ma mi ha lasciato comunque con tanti, troppi quesiti che non vedo l'ora di scoprire. Voglio tornare a leggere e a intrufolarmi nelle vite di Laila e Alexander, voglio che ogni dissapore scompaia e che l'amore trionfi, perchè ho bisogno che trionfi sempre. 

Il mio voto: