Dopo il successo che Fazi Editore ha riscosso con la pubblicazione de La donna in bianco e Senza nome, il 21 gennaio arriverà nelle librerie italiane "Armadale", che T.S. Eliot definiì come «Il miglior libro scritto da Wilkie Collins».
Lo scrittore contemporaneo Alessandro Baricco ha invece affermato, sul quotidiano "La Repubblica", che
«E' impossibile smettere di leggere Wilkie Collins».
Lo scrittore contemporaneo Alessandro Baricco ha invece affermato, sul quotidiano "La Repubblica", che
«E' impossibile smettere di leggere Wilkie Collins».
Titolo: Armadale
Autore: Wilkie Collins
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade
Genere: Narrativa
Genere: Narrativa
Prezzo cartaceo: 18,50 €
Pagine: 274
Data d'uscita: 21 Gennaio 2016
Trama:
Romanzo innovativo, con una protagonista incredibilmente maligna. Quando l’anziano
Allan Armadale fa una confessione terribile in punto di morte, non
immagina nemmeno lontanamente le ripercussioni che ne seguiranno: il
segreto che rivela coinvolge la misteriosa Lydia Gwilt, tentatrice dai
capelli rosso fuoco, bigama, dipendente dal laudano e avvelenatrice di
mariti. I suoi maliziosi intrighi carburano la trama di questo dramma
appassionante: una storia di identità confuse, maledizioni ereditate,
rivalità amorose, spionaggio, denaro… e assassinio. Il personaggio di
Lydia Gwilt orripilò i critici dell’epoca, al punto che un recensore la
descrisse come «una delle donne maligne più recidive di sempre, i cui
espedienti e le cui brame hanno infangato la narrativa». Resta fra le
più enigmatiche e affascinanti donne del diciannovesimo secolo, e il
cuore nero di questo sensazionale romanzo vittoriano.
Conosciamo Wilkie Collins:
Wilkie Collins nasce a Londra l'8 gennaio 1824. Il padre William,
paesaggista, ha in mente per il figlio un futuro fuori dal mondo
dell’arte. Infatti Wilkie all'inizio si cimenta con il commercio del
thè, scoprendo, però, di non essere tagliato per le attività mercantili.
A quel punto decide di studiare giurisprudenza al Lincoln's Inn: nel
1851 ottiene l'abilitazione all'avvocatura, ma tale carriera non gli dà
lo sperato successo. Solo iniziando a scrivere scoprirà la sua vera
vocazione che si accompagnerà a quella per la pittura – Collins arriverà
ad esporre le sue opere alla Royal Academy in una mostra nell'estate
del 1849. Ma la sua vera passione rimarrà comunque la letteratura,
passione che lo porterà ad essere riconosciuto come il padre del genere
poliziesco. La sua prima opera è dedicata al padre, morto nel 1847, Memoirs of the Life of William Collins, edita l'anno successivo. Quindi pubblica due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel
1852. Nell’aprile dello stesso anno incontra, grazie al suo amico
Augustus Egg, Charles Dickens e scrive per la sua rivista, un
settimanale, Household Words: è l'inizio di un lungo rapporto di
lavoro e d'amicizia lungo dieci anni. G.K. Chesterton ebbe una volta
modo di scrivere relativamente a Dickens e Collins: «Erano due uomini
che nessuno può superare nello scrivere storie di fantasmi». I due amici
e collaboratori decidono di fare un viaggio in Francia. Questo viaggio
avrà un significato straordinario non solo per la vita artistica dei due
scrittori ma soprattutto per l'intera storia della letteratura. I due
tornano infatti dalla Francia recando sotto il braccio un libro che sarà
destinato a cambiare l’intero corso letterario del genere mistery, la
Recueil des causes célèbres di Maurice Mejean, che riportava in una
raccolta tutti i principali casi giudiziari di cronaca nera compresi tra
il 1807 e il 1814.Il primo romanzo maturo di Collins risale al 1860:
ispiratogli da un fatto personale realmente accaduto e improntato agli
influssi balzachiani, La donna in bianco è un complicatissimo romanzo a tinte forti, che in sostanza preclude a quello che sarà poi il suo capolavoro definitivo, La pietra di Luna,
del 1868, appassionante romanzo raccontato a più voci in cui si narra
di un prezioso gioiello andato perso e dell'onore di una ragazza che
rischia di essere macchiato. A partire dal 1870 però, anno della morte
di Dickens, la fama di Collins comincia a scemare, iniziò a soffrire di
artrite, finì col diventare dipendente dall'oppio, sviluppò una sindrome
paranoica che lo portò a credere di essere sempre accompagnato dal suo
alter ego. Nel suo romanzo The Moonstone tratterà proprio degli
effetti dell'oppio. Collins non si sposò mai, ma nel 1958 si innamorò di
una vedova, Caroline Graves, con la quale convisse per molti anni.
Questo non gli impedì di avere tre figli da un'altra donna, Martha Rudd.
Di fatto, Collins ebbe una relazione con entrambe le donne, durante gli
ultimi vent'anni circa della sua vita.Wilkie Collins muore il 23
settembre 1889 e viene seppellito al Kensal Green Cemetery.
Io ADORO questo scrittore! L'ho scoperto grazie alla Fazi e davvero non ho potuto fare a meno di leggere tutti i suoi romanzi, anche se non tutti tradotti in italiano. E se non credete alla mie parole da amante della letteratura vittoriana... lasciatevi convincere da quelle di Alessandro Baricco almeno!
Virginia
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