venerdì 28 settembre 2018

Blogtour "Il principe crudele" di Holly Black. Confronto di scrittura con altre opere



Buon pomeriggio miei cari lettori.
Sto scrivendo questo post con ancora la bocca spalancata per il finale di Il principe crudele. Questa volta la Black si è davvero superata. A me è piaciuto tantissimo, ma se volete leggere una recensione di questo romanzo, vi lascio QUI quella che ha scritto la mia co-admin, Luna, perché io mi occuperò del confronto di scrittura tra questo romanzo e la trilogia Le fate delle tenebre, sempre di Holly Black, anche se discordiamo sul voto (io ho dato 4.5 su 5 stelline).
TRAMA "IL PRINCIPE CRUDELE"
Jude era solo un bimba di sette anni quando i suoi genitori vennero assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel pericolosissimo Regno delle fate. Dieci anni più tardi, dopo essere stata tormentata e dileggiata per anni dalle creature del Regno a causa della sua condizione di mortale, Jude è disposta a tutto pur di sentirsi finalmente parte del regno in cui è cresciuta. Ma le fate disprezzano gli umani. E soprattutto li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Re. Per ottenere un posto a corte, quindi, Jude dovrà scontrarsi proprio con lui e, nel farlo, si ritroverà invischiata negli intrighi di palazzo. Quando poi all'orizzonte si delineerà la possibilità di una guerra civile che potrebbe condurre il Regno delle fate verso una spirale di violenza senza fine, Jude si ritroverà costretta a rischiare la propria vita per salvare le sue sorelle. E il Regno.
TRAMA "LE FATE DELLE TENEBRE"
Sanno mascherarsi e assumere sembianze umane, sanno parlare e pensare come noi, ma le vere fate

sono molto diverse da come le descrivono le favole. A sedici anni, appena tornata a vivere dalla nonna, Kaye supera il confine che separa la realtà dal mondo di queste antiche creature. Coinvolta nella lotta tra il Regno delle Tenebre e quello della Luce, Kaye deve riuscire a scoprire la verità sulle proprie origini. Anche Val, scappata di casa per finire in uno squat di New York, capisce che nella grande metropoli si cela un universo sovrannaturale, sospeso tra incanto e terrore. E qui il suo amore per il tenebroso Ravus, appena sbocciato, è messo in pericolo da un tremendo sospetto: dietro il volto dell'amato potrebbe nascondersi un crudele assassino... L'intreccio tra amore e morte sembra indissolubile, nel mondo pieno di fascino delle fate. Nessuno può sfuggirvi, neppure Kaye: proprio quando la guerra è alle porte, deve affrontare un'impresa quasi impossibile per ritornare dalla sua anima gemella, nel terzo episodio della serie.
CONFRONTO DI SCRITTURA: IL PRINCIPE CRUDELE E FATE DELLE TENEBRE
Devo ammettere che quando mi sono offerta di trattare questa tappa, non avevo idea che Il principe crudele fosse una sorta di spin-off della trilogia Le fate delle tenebre; sapevo che entrambi i libri parlassero di fate, ma ignoravo non solo che il mondo magico trattato fosse lo stesso, ma pure che alcuni dei personaggi della precedente trilogia tornassero, seppur per pochi istanti, in questo romanzo, quindi immaginate la mia faccia quando mi sono resa conto di conoscere alcune delle comparse presenti. Una volta appurata questa cosa, fare un confronto di stile mi è venuto molto
più semplice di quel che pensassi.
Lessi Le fate delle tenebre circa 4 anni fa, quando la Mondadori pubblicò il volume che raccoglieva tutti e tre i libri, e ne rimasi affascinata; Solo una cosa mi scombussolò parecchio, ovvero il modo in cui erano scritti. Se ripenso a quei libri, a quelle storie, mi sembra di averli letti mentre ero sotto l'effetto del Maipiù, la famosa droga dorata che stordisce gli esseri fatati, perché lo stile della Black era molto confusionario, quasi onirico. Mentre leggevo seguivo la storia e capivo cosa stava succedendo, ma quando chiudevo il libro i fatti iniziavano a scivolare via dalla mia mente, come se non riuscissi a fissarli per bene; avete presente quella sensazione che si prova al risveglio, dopo un sogno bellissimo? Quando si cerca in tutti i modi di ricordarsi il sogno appena fatto, di capire come si è passati da un'immagine all'altra, ma non ci si riesce perché questo, inevitabilmente, piano piano, vi abbandona e svanisce lasciandovi, però, una sensazione di felicita al solo pensarci? Ecco, era così che mi sentivo leggendo i libri de Le fate delle tenebre, e penso che questo sia dovuto al modo di scrivere di Holly Black, un po' frammentato, quasi confusionario, che passava da un fatto all'altro, da un pensiero ad un altro del tutto diverso. Ok, magari solo a me ha fatto questo effetto, ma di quella trilogia, è questa la sensazione che ricordo.
Cosa che non succede con Il principe crudele. Nonostante il mondo magico descritto da Holly Black fosse lo stesso identico mondo, ho trovato molto più scorrevole la lettura di questo romanzo. La storia era ben definita, seppur arzigogolata. Il linguaggio della Black è forbito, e, anche questa volta, molto fiabesco; ma sicuramente più maturo. Forse perché, in 16 anni, il suo modo di scrivere si è evoluto parecchio, e in meglio, per fortuna.
Mi è piaciuto moltissimo Il principe crudele anche grazie alla scrittura scorrevole e al world building che, come era già successo in precedenza, mi ha colpito un sacco, e poi, ritrovare Kaye e Roiben è stata una piacevole scoperta.   E, come dice anche un verso di Robert Graves, nella poesia che la Black ha citato a inizio libro, Oh come vorrei esserci nata.
La trilogia Fate delle tenebre è composta da:
- La fata delle tenebre (QUI la mia vecchissima recensione)
-Le fate sotto la città (QUI la mia recensione)
-La guerra delle fate
La serie The folk of the Air è composta da:
-Il principe crudele
-The wicked king (2019)
-The Queen of Nothing (2020)
Ecco le altre tappe di questo Blogtour






So che è uscito da soli due giorni, ma qualcuno ha già letto Il principe crudele?



*Ginny*

3 commenti :

  1. Non sapevo ci fosse un collegamento con l'altra saga!

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  2. Ho apprezzato molto il piccolo "cameo" di Kaye e Ruben ne "Il principe crudele"! :D
    D'accordissimo con te sullo stile del libro: la Black è maturata molto in questi anni, e secondo me migliorerà ancora parecchio negli anni a venire...

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