mercoledì 3 luglio 2019

[Recensione] Caridad Mora la nuova eroina di Thomas Harris



Ci siamo prese del tempo, è vero, il libro del quale vi parleremo oggi non è una prossima uscita, ma recensire uno scrittore del calibro di Thomas Harris, non è una passeggiata!

In questo afosissimo pomeriggio di luglio, viaggeremo fino a Miami per parlarvi dell'ultimo lavoro partorito da quella stessa mente che diede alla luce il dottor Hannibal Lecter. A trentotto anni di distanza dalla nascita di un personaggio iconico, Harris ritorna in Italia con

CARI MORA





Un booktrailer da brividi quello della Mondadori, ma - come sempre - prima di arrivare alla recensione, vi lasciamo delle informazioni utili all'acquisto:

Titolo: Cari Mora

Autore: Thomas Harris

Casa editrice: Mondadori

Genere: Thriller - Narrativa Contemporanea

Data di uscita: 21 maggio 2019

N° pagine: 240

Prezzo: cartaceo € 18,50

Trama:
Venticinque milioni di dollari in lingotti d’oro appartenuti a Pablo Escobar sono sepolti in una grande e misteriosa villa nella baia di Miami Beach. Il bottino fa gola a molti, gente senza scrupoli che tiene d’occhio la casa. Primo tra tutti Hans-Peter Schneider, un uomo perverso e pericoloso che vive delle fantasie malate di altri uomini ricchi.

Cari Mora è una ragazza colombiana di venticinque anni con un passato drammatico, scampata alla violenza del suo paese. È l’unica persona ad aver accettato di fare la custode di quella villa; la sola a non temere le voci inquietanti che circolano su quel luogo. Bella e coraggiosa, è la preda perfetta per Hans-Peter, che nel frattempo ha affittato la villa per cercare di mettere le mani sul tesoro di Escobar. E sulla ragazza.

Ma Cari Mora ha doti sorprendenti, un’intelligenza fuori dal comune e innanzitutto è una sopravvissuta.

Nessuno scrittore contemporaneo è mai riuscito a evocare nei lettori in modo tanto vivido e terrificante quei mostri annidati nelle crepe sottili che si creano tra il desiderio dell’uomo e la sopravvivenza della donna.

Il pensiero di recensire Thomas Harris - noi, un piccolo blog nato per passione - ci ha fatto tremare le dita sulla tastiera. Parlare di una penna dalla quale ha fatto capolino Hannibal, non è facile e sicuramente ne siamo poco all'altezza, quindi abbiamo tentato di dare semplicemente un onesto parere su Cari Mora.

Che siano passati tredici anni tra la scomparsa di dottor Lecter e la comparsa di un nuovo personaggio, lo si percepisce subito - complice, probabilmente, anche una traduzione che lascia un po' a desiderare -, il vecchio Harris che rifugge dalla celebrità e fa volontariato in un centro ornitologico, emerge da Cari Mora in modo prepotente, dimostrando che arrivare all'età di settanta anni dopo aver dato vita ad uno dei killer letterari più famosi della narrativa contemporanea, può descrivere e ambientare i suoi romanzi come vuole e dove vuole.

Caridad Mora ha 25 anni ed è una ex bambina-soldato della FARC, arrivata a Miami in clandestinità. Un passato impossibile da dimenticare l'ha trasformata in una ragazza che sa cosa vuole e dove vuole stare, non certo oltre il confine degli Stati Uniti d'America, mai più in Colombia. La sua infanzia piena di violenza spiega anche come mai sia riuscita per ben cinque anni a lavorare nella villa del'ormai defunto Pablo Escobar. Piena di ninnoli e oggetti da collezione, spesso disabitata e qualche volta trasformata in set cinematografico, l'enorme casa - un tempo di proprietà del signore della droga più famoso di tutti i tempi - è a dir poco inquietante. E nasconde un segreto.

Quello che Cari Mora non sa, è di fare la guardia ad una cassaforte fatta di cemento e mattoni, con tanto di giardino e piscina. Prima di morire, Pablo Escobar ha fatto approdare sulla Biscayne Bay venticinque milioni di dollari in lingotti d'oro. Scatenando una vera e propria caccia al tesoro.

Il richiamo dei soldi ha attirato a Miami un personaggio che ricorda il buon vecchio Lecter, Hans-Peter Schneider è un trafficante sui generis: è tedesco, ascolta musica da camera e commercia in ragazze, ma non parliamo di prostituzione. Il lavoro di Schneider consiste nel esaudire i più perversi desideri erotici dei magnati di tutto il mondo. Uno dei suoi ultimi gioielli? Una macchina in grado di liquefare corpi umani, una sorta di lavatrice ad acido muriatico, in grado di risvegliare in men che non si dica l'appetito sessuale dell'uomo.

Cari Mora, con un fisico e un accento che urla origini latine, non è passata in osservata, ma probabilmente Hans-Peter Schneider non ha idea di chi ha di fronte e se ne accorgerà troppo tardi... come lo stesso lettore. Sì, perché 240 pagine scritte da un narratore del calibro di Harris - benché mal tradotte - sembra lascino ben poco spazio all'azione, che spinge quello che avrebbe dovuto essere un personaggio principale indiscusso, a venir fuori solo nelle ultime pagine del libro.

Cari Mora si legge tutto d'un fiato, ma la sensazione una volta terminata la lettura è che Thomas Harris abbia voluto semplicemente gettare uno sguardo sulla comunità ispanica e sulle condizioni lavorative di questa negli Stati Uniti. Escludendo Schneider, la maggior parte dei personaggi ha origini latine e spesso sta cercando di buttarsi alle spalle un passato poco pulito. Buoni, meno buoni e cattivi, in Cari Mora chi ha deciso di dare una svolta alla propria vita, viene ripagato - come succede a Caridad - come nella più scontata delle parabole sul American Dream.

Dare un giudizio complessivo a Cari Mora, non è stato affatto facile: se non ne conoscessimo l'autore, potremmo bollarlo come un semplice thriller, ma d'altro canto, leggere di un'eroina invece di un eroe in un genere spesso pensato solo al maschile - ennesimo segnale dell'apertura che anche la letteratura contemporanea sta subendo - ci ha piacevolmente sorprese!






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