martedì 2 luglio 2019

"I ribelli di Giugno" : Chistian Antonini e Giunti Editore tornano con un'altra coinvolgente avventura!

"Quell'uomo era Aristides de Sousa Mendes e ci ha salvati tutti".

Buongiorno cari lettori e benvenuti ad una nuova recensione!
Ho ricevuto "I ribelli di Giugno" di Christian Antonini 
edito da Giunti circa verso la metà di aprile, ma ho aspettato a leggerlo. 
Come mai? 
Leggete la recensione e scopritelo!

Genere: Bambini e Ragazzi 
Pagine: 208 
Prezzo ebook: 8,99€ 
Prezzo cartaceo: 11,90€ 
Data di uscita: 20 Marzo 2019 

Trama: 

Bordeaux, giugno 1940. Marian è un ragazzino ribelle che diventa amico del Console portoghese Aristides Sousa Mendes, un uomo integerrimo dilaniato da un dubbio: seguire le regole e condannare migliaia di ebrei al giogo nazista oppure violarle e salvare migliaia di sconosciuti rischiando la propria carriera? I due si conoscono durante una partita a scacchi e mentre Aristide scopre l'importanza della disubbidienza, il ragazzo arriva a rischiare in prima persona per fare la cosa giusta: salvare il prossimo. Grazie a Marian il Console firmerà visti per 30.000 persone. 


Recensione.

Come vi accennavo prima ho ricevuto questo libro verso la prima metà di Aprile ma ho rimandato la lettura fino ad ora. Come mai ho aspettato più di due mesi per leggere e recensire questa storia? Il motivo in realtà è veramente semplice. Già l’anno scorso avevo avuto il piacere di scoprire la penna di Christian Antonini che, assieme a Giunti Editore, mi aveva gentilmente inviato “Una lettera con i codini”, libro che ho amato alla follia e di cui potrete leggere la recensione qui. Avendo quindi apprezzato così tanto la sua scrittura ho deciso di rimandare la lettura a quando sarei stata certa di potergli dedicare tutta la mia attenzione. Una volta superato l’esame che da mesi mi faceva penare ho potuto prendermi il mio tanto sospirato week end e iniziare questa nuova avventura. La mia aspettativa è stata soddisfatta? Assolutamente si! 

Con “I ribelli di Giugno” Christian si è aggiudicato ancora una volta il mio cuore. 
È stata una lettura intensa, meravigliosa, travolgente

Il libro racconta la storia di un semplice ragazzo di Bordeaux che si trova davanti ad una scelta: rischiare o non rischiare. Marian ha guardato dentro di sé stesso e trovato la forza di scegliere di ciò che era più giusto e di correre grandi pericoli. 

Con il padre e la madre scomparsi, Marian è rimasto ain città con Cèsar, un amico di famiglia che gestiste la bottega di famiglia. Ma il giovare ragazzo non riesce a stare con le mani in mano e inizia a procurare alle persone intorno a lui qualsiasi oggetto di cui necessitano. Quale che fosse la cosa richiesta, anche la più improbabile, lui sapeva dove trovarla. E nel 1940 questo si poteva di certo considerare da poco. 

In un pomeriggio come tanti il giovane, sensibile alle ingiustizie oltre che alle necessità altrui, si ritrova a difendere una ragazza olandese, Arielle, e il  suo fratellino Victor, da alcuni bulli.  Decide poi di accompagnarli al consolato portoghese perché, in quanto ebrei, hanno urgente necessità di richiedere un visto per il Portogallo. Ma ordini superiori impediscono al Console portoghese, Aristides Sousa Mendes, di rilasciare altri visti. Inizia così una tenera amicizia tra il console e Marian, che gli fornirà non solo ispirazione ma anche una soluzione fondamentale affinché possa aiutare migliaia di anime a raggiungere il Portogallo in modo da scappare da quella terribile mano nazista che incombeva su di loro. 

“Sei avventato, giochi in modo rischioso, sulla scacchiera e nella vita. Perché lo fai?” 
“Me lo diceva anche papà” 
“Va bene se si tratta di un gioco. Ma nella vita…nella vita vera, non puoi fare quello che vuoi. Ci sono delle regole a cui obbedire e superiori che te le fanno rispettare”. 
“Bè, se le regole sono sbagliate bisogna cambiarle”. 

Come avrete ormai intuito questa è una storia di coraggio e di ribellione.

Appassionante è sicuramente la parola chiave quando si parla de “I ribelli di Giugno.” Non sono riuscita a staccarmi un momento dalla lettura e ho letteralmente divorato il volume. Ho ritrovato la stessa scrittura avvincente e coinvolgente che avevo lasciato ne "Una lettera con i codini", uno stile in grado di trasportati all'interno della vicenda come un uragano. Avevo scommesso sul fatto che mi sarei commossa, e infatti avevo ragione. Era inevitabile. La scrittura di Christian Antonini può appassionare adulti e ragazzi in una storia che va assolutamente letta perché ti trasmettere veramente qualcosa. 

Ho sempre detto che i libri per bambini e ragazzi spesso sono dei tesori inestimabili e credo fermamente che entrambi i libri di Christian che ho avuto il piacere di leggere siano così. Una volta terminata la lettura di questo libro mi sono sentita diversa, come se si fosse preso un pezzettino di me e mi avesse lasciato qualcosa di sè. E voi ormai sapete quanto io ami sentirmi così coinvolta. Certo apprezzo anche letture più "leggere" e che magari offrono meno spunti di riflessione, ma sicuramente è questa tipologia quella che preferisco realmente. 

Spero davvero che dalla penna dell'autore nasca presto un nuovo romanzo.


Il mio voto è:

Jane

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