Buon pomeriggio lettori!
Questa è una giornata speciale per l’ultima uscita in casa Dark Twin, perché è tempo di Review Party! Ecco a voi la mia recensione di Big Bad Bunny di Samuele Fabbrizzi, un romanzo che mi ha sconvolto e stupito allo stesso tempo, mettendomi spesso a dura prova.
Editore: Dark Twin
Pagine: 211
Prezzo ed. cartacea: 13,90€
Prezzo ebook: 2,99€
Data di uscita: marzo 2018
Trama:
Sei amici in viaggio su un furgoncino hippy alla volta di El Paso, Texas, per assistere a un concerto.
Tutto sembra filare per il verso giusto, tra caldo, litigi, erba e... incubi: gli inquietanti incubi di Demetria, che non la lasciano in pace e le fanno dubitare della propria sanità mentale; l'incubo di Fargo, che teme che la sua Jennifer possa tornare con l'ex, Pedro; l'incubo di Sonia, non riuscire a raccogliere abbastanza like su Facebook, abbastanza cuori su Instagram, abbastanza popolarità; l'incubo di Jennifer, cedere alle proprie insicurezze, alla gelosia, alla paura di non essere amata; l'incubo di Damasco, rimanere solo o doversi accontentare di “una cicciona”; l'incubo di Pedro, aver perso l'ispirazione, lui che vive di e per la propria creatività, quando in realtà non si rende conto di avere già perso tutto il resto.
E poi gli incubi che diventano realtà quando il coniglio che tormenta i sogni di Demetria diventa molto, troppo reale.
E Los Monstruos li aspetta. Il Marvin Hotel, l'unica cosa rimasta dopo l'incendio del Settantadue, con la strana e inquietante, malvagia famiglia che lo gestisce, unici superstiti di una comunità di circensi, di fenomeni da baraccone, di freaks. Votati a una divinità altra rispetto a quelle conosciute, un Grande Coniglio con la passione per i personaggi dei Looney Tunes.
Un luogo in cui il terrore diventa palpabile, dove l'unica via di fuga sembra essere la morte: perché nessuno abbandonava il Marvin Hotel. E soprattutto nessuno lasciava Los Monstruos. Mai.
Recensione:
Veniamo catapultati da subito nel macabro mondo di Los Monstruos, in un flash inquietante che però ci lascia solo intravedere la particolarità di questo romanzo. In un lampo incontriamo i veri protagonisti buoni del romanzo: sei amici, sei ragazzi che si conoscono da una vita, ma che forse nemmeno si conosce del tutto. Un viaggio verso il divertimento e l’allegria, un viaggio che si rileva un biglietto di sola andata per l’inferno.
Quello che incontriamo con loro, arrivando a Los Monstruos, è qualcosa di terrificante e affascinante al tempo stesso. I resti del circo distrutto dall’incendio che costeggiano l’unica strada che porta al Marvin Hotel, l’atmosfera macabra e contorta donata dai quadri e dal personale. Per non parlare dei singolari souvenir che mostrano ai nuovi ospiti!
Dal punto di vista dell’ambientazione, ho apprezzato moltissimo la cura riservata proprio all’albergo: la presentazione dei quadri, dei colori, i dettagli di quello che era rimasto dall’incendio. Mi ha fatto provare la sensazione di essere proprio lì, insieme ai protagonisti, a percorrere quel pezzo di strada con loro. E ammetto che in parte avrei voluto visitare quei luoghi, paragonandoli ad una sorta di parco divertimenti (per il resto, assolutamente stare alla larga da Los Monstruos!!).
I personaggi sono ben caratterizzati e ognuno è diverso dall’altro. La ragazza che più mi ha colpito è stata Demetria: mi è sembrata la più saggia del gruppo e mi incuriosivano i suoi incubi, visioni che le capitavano dal nulla e che non riusciva a comprendere. Ho percepito la sua angoscia e la sua frustrazione, me l’ha fatta vivere proprio in prima persona. Jennifer e Sonia invece non mi hanno coinvolto più di tanto e non mi sono trovata in sintonia con loro per il carattere decisamente troppo superficiale. I personaggi maschili mi hanno incuriosito, a parte Fargo: decisamente insopportabile nella sua folle gelosia. Pedro e Damasco d’altro canto mi hanno fatto tenerezza, per i loro lati nascosti e le loro insicurezze.Ognuno di loro aveva qualcosa che teneva nascosto, ognuno di loro aveva una maschera. E tutti si sono trovati di fronte al destino del Marvin Hotel e al Grande Coniglio. Un personaggio inquietante e controverso, che scopriamo nella sua vera natura solo alla fine della storia.
Una nota di merito va sicuramente ai freaks del romanzo, la controparte cattiva se vogliamo chiamarla così: credo che alcuni di loro, nonostante i loro comportamenti decisamente malvagi, avessero dei lati nascosti e solo un gran desiderio di essere accettati (qui potete trovare il link alla tappa del Blog Tour dove vi avevo parlato proprio di loro: link).
Lo stile è scorrevole, le descrizioni sono ricche e accurate, ma senza appesantire la lettura. Il lettore riesce a sentirsi coinvolto nelle trame, a vivere l'angoscia e la paura, a volte anche proprio l'inquietudine che riesce a trasmettere nell'accuratezza di ogni passaggio.
Per gli amanti dell'horror e per chi non si lascia impressionare facilmente, è un romanzo davvero da non lasciarsi scappare!
Voto:
Lothìriel
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