Benvenuti cari lettori in questo post un po’ particolare!
Oggi infatti vi recensirò il primo volume di “Tokio Ghoul” un…manga! Si avete capito proprio bene, stavolta si parla di manga!
Per chi non lo sapesse i manga sono fumetti giapponesi che possono essere, esattamente come i libri, di tutti i generi: avventura, romantico, sportivo, storico, commedia, fantascienza, fantasy, giallo, horror ed erotico. Come vi dicevo prima, oggi vi parlerò di "Tokyo Ghoul”, manga scritto e disegnato da Sui Ishida.
La storia racconta di Ken Kaneki, uno studente universitario con la passione per la lettura che si innamora di Rize, anche lei appassionata di libri. Durante un appuntamento però Rize si rivela però un ghoul, uno spietato mostro che si ciba di esseri umani, intenzionata appunto a mangiarlo. Uno strano incidente però mette fuori combattimento la mostruosa ragazza; Kaneki rimane gravemente ferito e portato in ospedale subisce un trapianto di organi. Sopravvissuto a questo spaventoso incubo, viene dimesso ma piano piano inizia ad accorgersi che il suo corpo sta cambiando. Tutto il cibo gli scatena una fortissima nausea e non riesce più a mangiare nulla, nemmeno i suoi piatti preferiti. Mettendo insieme i pezzi del puzzle Kaneki capisce che gli organi che gli sono stati trapiantati appartenevano a Rize ed ora è diventato uno di loro. O meglio è diventato qualcosa che non si era mai visto prima: mezzo umano e mezzo ghoul. Costretto a sopravvivere, Kaneki scoprirà che la vita di un ghoul non è così semplice e priva di pericoli.
Ho amato alla follia questo primo volume. Lo stile dei disegni è come piace a me, armonioso e brutale allo stesso tempo. La trama è coinvolgente fin da subito e, per quanto mi riguarda, trovo geniale l’idea di una storia dove gli umani non siano più al centro della catena alimentare. Essendo solo il primo di una lunga serie ovviamente questo post è volto più a “presentare” la storia al lettore, piuttosto che a dare un giudizio completo. Io ovviamente continuerò la serie e spero con questo post non solo di avervi incuriosito, ma anche avvicinato un pochino a quei capolavori incompresi che sono i manga.
Jane
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