martedì 4 luglio 2017

Recensione: Una ragazza bugiarda di Ali Land

Buon pomeriggio lettori 
Questo è il mio primo giorno qui e sono davvero felice di poter condividere con voi una delle mie ultime letture: Una ragazza bugiarda di Ali Land, edito dalla Newton Compton Editori


TRAMA:
Denunciare la propria madre a soli quindici anni può essere straziante. Dopo quella decisione, la vita di Annie è completamente cambiata. Ora ha un nuovo nome, Milly, e vive insieme alla sua nuova famiglia: Mike, la moglie Saskia e la figlia, Phoebe. Adattarsi ai loro ritmi e alle loro abitudini è molto più complicato di quanto avesse pensato. E il pensiero del processo che si avvicina, nel quale sarà chiamata come testimone, non le dà tregua. Mike, che inizialmente aveva richiesto l’affidamento di Milly sperando di poterla aiutare, è sopraffatto dai suoi impegni di psicoterapeuta. Saskia riesce a malapena a gestire la figlia naturale, e non è in grado di occuparsi anche di quella adottiva. Phoebe ha reagito malissimo all’arrivo di Milly: è sempre di malumore, vorrebbe che se ne andasse e, per rivalsa, comincia a maltrattarla, spalleggiata dalle amiche. Milly si sente isolata e in cerca di sostegno. Avrebbe assoluto bisogno di qualcuno che le desse ascolto: ci sono segreti che riguardano i crimini di sua madre, di cui sa molto di più di quanto non abbia confessato. Eppure nessuno sembra disposto a farlo…

Avete mai sognato un posto molto, molto lontano? Io sì.
Un campo di papaveri.
Piccoli ballerini rossi, che volteggiano inebrianti.
Piegano i loro petali per indicare un sentiero, che porta alla spiaggia. Pulita. Incontaminata.
Io fluttuo di schiena. Oceano turchino. Cielo blu.
Niente. Nessuno.
Quanto vorrei sentire queste parole: «Non lascerò che ti accada mai nulla». Oppure: «Non è stata colpa sua, era solo una bambina».
Sì, sono questi i miei sogni.
Non so che cosa mi succederà. Sono spaventata.
Diversa. Non ho mai avuto un’opportunità.
Lo prometto.
Prometto che mi sforzerò al massimo per essere una buona persona. Prometto che farò del mio meglio.
Prometto che ci proverò.

RECENSIONE:

Mi sono portata dietro questo romanzo quasi per caso, partendo per una mini vacanza al mare: era un periodo di crisi con la lettura, non c’era nulla che riuscisse ad ispirarmi. Ero completamente bloccata. Finché non ho cominciato a leggere questo libro, ritrovandomi letteralmente catturata dalle sue pagine. 
Una ragazza bugiarda di Ali Land è la storia di Annie/Milly, quindicenne con alle spalle un passato fatto di violenze e abusi, portati da una persona da cui si penserebbe di trovare, per definizione, amore e cura: sua madre. Ad essa Milly arriva a ribellarsi, dopo anni di soprusi, decidendo di denunciarla e ritrovandosi ad essere la testimone chiave del processo contro la figura materna, la causa del suo esser finita in galera. Una decisione che la porterà ad un cambiamento che normalmente verrebbe definito positivo della sua vita. 
Eppure nulla è mai banale o scontato nella nuova possibilità per Milly, nella speranza di una vita migliore, diversa, a partire da lei stessa. Un’opportunità che si rivela distante dalle aspettative di serenità della ragazza, fatta di luci e di ombre, a partire da quello che nasconde dentro di sé. Segnata nel profondo da quello che ha vissuto, dalle azioni che ha dovuto compiere, pur non volendole, Milly si ritrova a convivere con due lati di se stessa: quella che è stata e quella che vorrebbe essere. 
Una lotta che si comprende man mano che si conosce Milly, negli eventi del passato a cui ha dovuto assistere e partecipare, negli eventi del presente, una continua ricerca di essere accettata e accolta pienamente dalla nuova famiglia. Una famiglia temporanea, un tempo definito di cui lei ha consapevolezza e che pesa molto emotivamente nella sua ricerca di non essere più sola. Ho apprezzato molto la protagonista, sia per come è stata elaborata, sia per come ne veniamo a conoscenza, pian piano, lungo tutte le pagine del libro, sfumatura dopo sfumatura. L’ho trovata a suo modo perfetta e studiata nelle reazioni anche psicologiche ai traumi che ha vissuto, questo suo essere sempre alla ricerca di qualcuno che potesse ascoltarla, comprenderla, accettarla, e la sua costante paura di ritrovarsi di fronte ad un nuovo abbandono. Accurata e originale anche la caratterizzazione della famiglia in cui Milly viene inserita: complicata e ricca di questioni in sospeso tra i vari membri, a qualcuno potrebbe sorgere il dubbio di come si possa inserire una ragazzina con un passato traumatico alle spalle in un contesto simile, dove è più l’apparenza a emergere agli occhi degli estranei. 
A livello personale (e forse anche per la formazione che ho avuto finora), nonostante la particolarità di ogni componente della famiglia, non sono riuscita ad apprezzarla positivamente, come personaggi. Mi è mancata da subito la comprensione di come sia stato possibile acconsentire ad un affido di questo tipo, conoscendo le difficoltà vissute dalla ragazza e la particolarità delle relazioni terapeuta-paziente, ho trovato davvero troppo che lei sia finita in una famiglia con troppe questioni da risolvere, dove il padre, Mike, è lo stesso professionista che segue la giovane. Ci sono stati tanti aspetti, soprattutto nel rapporto tra Mike e Milly, che durante la lettura mi hanno fatto mettere le mani nei capelli, chiedendomi come fosse possibile una professionalità (se così si può chiamare) del genere! Insomma, di pancia ero proprio irritata da questa situazione! 
Ma al contempo è indubbia la capacità dell’autrice di non lasciare nulla al caso, nel descrivere e far vivere ogni personaggio con una propria psicologia specifica, alle prese con difficoltà difficili da conciliare e con la consapevolezza di aver fallito nell’affrontarle insieme. 
Lo stile è scorrevole e intrigante, ogni particolare viene donato con misurata attenzione, al punto da riuscire a farti rimanere incollato alle pagine del libro, col fiato sospeso, nell’attesa di scoprire cosa potrebbe accadere nella vita che ora affronta Milly e cosa sia successo nel suo passato. 
Un thriller psicologico che ha saputo colpirmi positivamente e da cui non sono riuscita a staccarmi finché non sono arrivata alla fine. Un romanzo avvincente che non posso far altro che consigliare!

VOTO:

Curiosità:
Aggiungendo il libro su GoodReads mi sono imbattuta nel titolo originale del romanzo: Good me, Bad me. Devo dire che tra la versione italiana e l’originale, preferisco molto di più il secondo, cover compresa: dopo aver letto il romanzo, mi trasmette molto di più l’idea di quello che mi aspetta tra le pagine del libro e anche quella sorta di inquietudine e mistero che un thriller riesce a trasmettere.

Cosa ne pensate? L'avete letto anche voi? 

Lothìriel

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