venerdì 6 dicembre 2019

[Review Party] Recensione: Luna Nera di Tiziana Triana


Hello readers! Questo pomeriggio parliamo del primo capitolo di una nuova serie fantasy made in Italy che ha fatto breccia nei cuori dei produttori di NETFLIX!
Yes, avete letto bene, il 2020 vedrà l'uscita sui nostri dispositivi elettronici di

LUNA NERA

il cui primo capitolo, Le città perdute, è arrivato nelle librerie lo scorso 28 novembre.
Un ambientazione storica tutta italiana, la caccia alle streghe sullo sfondo e una giovane levatrice come protagonista... curiosi?

Prima di farvi leggere la mia recensione, vi lascio lentamente entrare in questo mondo buio leggendo la trama!

Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell’esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico – le streghe –, e un potente sostenitore – la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista.

Confesso di essere stata attratta in parte dalla trama e in parte dall'emozione nell'aver letto che una scrittrice italiana - Tiziana Triana - aveva fornito il soggetto per una nuova serie Netflix, il colosso che ha introdotto nelle nostre vite ore e ore di maratone di serie televisive provenienti maggiormente dagli States. Quello a cui forse facciamo sempre poco caso, è quanto siano interessati gli altri Paesi alla nostra Storia (anche se in questo caso, la Storia non è che c'entri molto) e quale fascino abbia l'Italia in generale sull'estero.
Mi sono lasciata ammaliare da questo stesso fascino nel leggere di un'ambientazione a sole due ore dalla mia porta di casa e poi, lo sapete bene ormai, se si parla di stregoneria, la mia curiosità sfonda picchi inauditi!


Siamo nell'Italia del diciassettesimo secolo, un periodo nel quale credenza, misticismo e religione si fondo per dare vita a credenze che nella maggioranza dei casi guarda con occhi sospetti le donne.
Nonostante Luna Nera miri ad essere un fantasy storico, non ho potuto non paragonare la reale condizione della donna in questo stesso periodo con quello in cui viviamo: se precedentemente all'Età dei Lumi, poteva esser data la colpa all'ignoranza per determinate scelte, cacce e tribunali, quello che non comprendo è come tutt'oggi la situazione si sia evoluta in un modo anomalo. A distanza di secoli le donne non vengono più tacciate di stregoneria, ma continuano ad essere additate per una gonna corta o dei tacchi alti.

Quello di cui viene accusata Adelaide, la protagonista indiscussa di Luna Nera, non è il modo di vestire che magari ha "provocato" un abuso. All'età di sedici anni - ben pochi per crescere un fratello e per far venire al mondo bambini - Ade è la levatrice di Torre Rossa, un piccolo paese alle porte di Roma. La morte di una bambina affidata proprio alle sue mani di levatrice, ma inspiegabile per il mondo dell'epoca, le vale una pesante sentenza: STREGONERIA.
L'unico modo di sfuggire al rogo, è lasciare il paese per essere accolta in una comunità decisamente particolare: le donne delle Città Perdute diventano la nuova famiglia della ragazza che, per un gioco del destino, scappando da una sentenza di morte per atti sacrileghi, entra a far parte di una comunità in cui si sussurra si pratichi magia nera.

Ho letto Luna Nera nel lasso di tempo di qualche giorno, spinta dalla fluidità della penna di Tiziana Triana, cercando fino alla fine di fare il punto su una storia che sembra avere molto potenziale, ma lascia, arrivati all'ultima pagina con una sensazione di incompletezza. 
Tiziana Triana ha fatto un enorme lavoro di creazione scenica e contestualizzazione, il lettore riesce sicuramente ad immedesimarsi nella storia grazie ai particolari descrittivi di un periodo che ha solo letto nei testi di scuola, ma...

...almeno a parer mio, non è scattato nulla che mi facesse "attaccare ai personaggi" - prima tra tutte Adelaide che dovrebbe spiccare come protagonista, ma sembra essere sballottata da un luogo ad un altro per volere di altri. Non va meglio alla celata storia d'amore con, Pietro, figlio del suo più grande persecutore, che speravo mi facesse battere forte il cuore, ma lo ha a malapena scaldato.

Sicuramente la storia la si immagina bene - e si presterà anche meglio ad una trasposizione "televisiva" - ma probabilmente ero partita con un carico di aspettative, per un fantasy storico ambientato in Italia, troppo alte.
Lettura piacevole quindi, quella di Luna Nera: Le città perdute, ma non da lasciare con il fiato sospeso in febbricitante attesa di un secondo capitolo.

Noi, però siamo abituate a non lasciare nulla a metà qui a "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro", confido quindi che nel futuro secondo capitolo ci sia quel mordente fantasy-esoterico che forse un po' tutti ci aspettavamo!








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