giovedì 30 agosto 2018

Alpha e Omega, giocattolo e padrone, Lorence e Roy : tutto questo in "Dietro una porta chiusa" di Mary Durante.


"Voleva marchiarlo mentre gli si strusciava contro e voleva marchiarlo quando sorrideva. 
Voleva marchiarlo mentre scopavano e voleva marchiarlo quando lo guardava dormire."


Genere: MM Omegaverse distopico, autoconclusivo
Pagine: 449 pagine 
Prezzo ebook: € 3,99 su Amazon (disponibile con KU)
Data di pubblicazione: 15 settembre 2018

Trama: 

Ogni Omega avrà un Alpha come suo padrone, che lo guiderà, lo proteggerà e gli darà il suo amore. A ventiquattro anni e dopo aver già conosciuto il lato più oscuro dell'asservimento, Lorence sa che è una bugia. La verità è che gli Alpha sono al potere e che gli Omega, soprattutto quelli danneggiati come lui, non possono fare altro che sperare nella loro clemenza. Quando viene comprato per un importante ufficiale dell'esercito, il suo piano è semplice: obbedire a ogni suo minimo ordine, renderlo felice ed essere una presenza piacevole ma abbastanza discreta da non diventare qualcuno su cui sfogare il proprio malumore. Ma anni interi trascorsi a vivere come un giocattolo di bell'aspetto, da utilizzare per qualche mese e poi gettare via, non sono riusciti a renderlo insensibile come sperava. Nei panni di un regalo non voluto, alle prese con un uomo capace di scoppi di collera inaspettati e di silenzi ancora peggiori, si ritrova nella spaventosa situazione di non avere più alcun punto di riferimento. Perché Roy, l'Alpha che lo possiede, ha dei segreti. E forse, per scoprire cosa si nasconde dietro ai suoi occhi tristi e alla sua gelida indifferenza, Lorence è pronto ad aprire una porta che dovrebbe rimanere chiusa.


Nota
Storia a tematica Omegaverse, presenza di tematiche quali schiavitù e abusi passati. Niente m-preg.

Ed ecco per voi cari lettori, un breve estratto:

Dopo aver lottato un istante con se stesso e con il proprio desiderio, Roy gli prese il polso, staccandolo da sé con dolcezza. «Non devi per forza.» Gli occhi di Lorence, quando incontrarono i suoi, erano limpidi, più decisi di quanto li avesse mai visti. «È ciò che desidero, se a te va bene.» Fece una pausa, riducendo la voce a un mormorio. «Voglio cancellare il ricordo del suo tocco con il tuo.»

Jane

Review Party "La piccola bottega di Parigi" di Cinzia Giorgio.

Bonjour lecteurs et bienvenue! 

Oggi ospitiamo il review party de 
"La piccola bottega di Parigi" di Cinzia Giorgio".



Prima della recensione però ecco qualche info sul volume:

Pagine: 320
Genere: Contemporary romance
Data di uscita: 30 agosto 2018

Trama:

Corinne Mistral ha trentadue anni ed è un avvocato che non perde mai una causa. Vive a Roma e lavora presso il prestigioso studio legale della famiglia del suo fidanzato. Si sta dedicando anima e corpo a una causa molto importante quando la raggiunge la notizia della morte di sua nonna e dell’eredità che le ha lasciato: un atelier di haute-couture in Rue Cambon a Parigi. Corinne parte immediatamente, decisa a sistemare il più presto possibile la faccenda per poter tornare al suo lavoro. Ma pian piano resta affascinata dalla straordinaria storia di sua nonna, una donna che lei ha avuto l’occasione di conoscere pochissimo e che era stata persino allieva e amica della grande Coco Chanel… Le cose si complicano ulteriormente quando dall’Italia arriva l’esecutore testamentario: Corinne scopre che si tratta del suo primo amore, che tanto piaceva a sua nonna... Che l’incontro tra loro non sia così casuale come appare? 

Recensione: 

Inutile dire che quando ho letto la trama mi sono subito incuriosita, sopratutto per quanto riguarda l'ambientazione.

Il romanzo racconta del viaggio, fisico e spirituale, della protagonista Corinne Mistral, sicura e invincibile avvocato in tribunale, delicata e fragile donna nella vita quotidiana. Gli eventi del suo passato, tra cui la totale assenza dei suoi genitori e un terribile segreto della sua adolescenza, l’hanno trasformata nella donna che è oggi. Estremamente pragmatica e insicura Corinne deve prendere una decisione molto importante, ovvero se sposare o meno Massimo, il suo dolce e meraviglioso fidanzato. I dubbi infatti la attanagliano senza sosta, sebbene di fatto abbia già accettato la sua proposta.  L’eredità ricevuta alla morte della cara nonna paterna, pilastro della sua vita insieme a nonna Elena, la porteranno a Parigi dove scoprirà e ripercorrerà la vita di Anna, sentendola nuovamente vicina. Conoscerà Laura, la sarta che ha in custodia la bottega e Bruno, suo figlio, che piano piano iniziano a diventarle cari. Questo viaggio la porterà anche a crescere, a maturare e ad affrontare finalmente il passato che si era limitata a nascondere sotto il tappeto per quattordici anni. Ho sentito veramente vicina Corinne e come se in parte avessi combattuto insieme a lei i suoi fantasmi. 

Sgradevole fino all’inverosimile Leonardo, primo amore di Corinne, parte fondamentale del suo viaggio alla ricerca di risposte. Ogni cosa di lui mi infastidiva, ogni gesto, ogni parola. Un personaggio che sicuramente era necessario conoscere e che a ben pensare forse tutte noi abbiamo conosciuto una volta nella vita: un arrogante combinaguai, mai pronto a crescere e ad affrontare le conseguenze delle sue azioni. Leo è una di quelle personalità per cui provo repulsione immediata anche nella vita quotidiana, ed è per questo che nonostante abbia aiutato, volontariamente o meno, la protagonista a prendere delle decisioni fondamentali sulla sua vita non sono riuscita ad apprezzarlo per nulla (sebbene sia costruito in modo egregio).

Tra Roma e Parigi, tra passato e presente, Cinzia Giorgio ci racconta la storia di crescita interiore di una giovane donna attraverso uno stile molto semplice, ricercato ma mai non pesante. La narrazione prende corpo tra i pensieri del presente di Corinne, il suo diario da adolescente e le lettere lasciatole dalla dolce nonna Anna. Grazie a questi lasciti si intravede la sua personalità, così diversa da quella di nonna Elena, seppur meravigliosa nella sua dolcezza e positività. Lettera dopo lettera entriamo nel mondo della sartoria e della moda della Parigi degli anni 50 e conosciamo anche l’elegante e decisa Coco Chanel, personaggio in grado di affascinare e rapire. Personalmente ho avuto la fortuna di visitare due volte Parigi e vi posso garantire che è veramente impossibile non innamorarsi dei suoi paesaggi e dell’aria che vi si respira. Mentre leggevo il romanzo di Cinzia mi immaginavo Corinne che viveva le sue avventure per la città e allo stesso tempo rivivevo in parallelo le mie, che porto ancora nel cuore. Amo quando i romanzo mi portano a fare un viaggio interiore perché sono quelli in grado di emozionarmi di più.

Ho apprezzato molto questo romanzo, per questo il mio voto è: 



E come diceva Sacha Guitry 
“Essere parigino non vuol dire esserci nato, ma esserci rinato”

Jane

Review Party: "Trinity - Fate" di Audrey Carlan, si conclude in modo meraviglioso la serie Trinity!

Bentrovati lettori, 
Eccoci a fine Agosto per un review party a cui tengo molto, l'ultimo capitolo della serie Trinity di Audrey Carlan, "Trinity Fate". 

Ringrazio tutti i blog che sono stati con me in questo percorso. Per tutti gli scleri sul gruppo Facebook, soprattutto quando non sapevamo chi fosse un certo rapitore... o anche quando abbiamo dovuto piangere la morte di qualcuno...
Grazie per il supporto e le vostre recensioni! 
Per aver deciso di leggere con me la serie Trinity ed esservi, come me, innamorate dei personaggi! 




Trama: Non sono in molti a poter dire di essere stati scottati dal destino. Io sono l’eccezione. Ho cicatrici lungo tutto il corpo che possono provarlo. I dottori hanno fatto tutto quello che è stato possibile per curare le abrasioni, nascondendole con la chirurgia. Ma a volte quello che non può essere visto non può nemmeno essere curato. Quella notte le fiamme hanno morso ben più della mia carne. Hanno cancellato il mio talento, la mia bellezza e, soprattutto, incenerito il legame che avevo con l’uomo che amavo. Sono stata io ad allontanarlo, ma avevo le mie ragioni. Ho fatto quello che ogni donna avrebbe fatto al mio posto: ho rinunciato a tutto pur di fargli ritrovare pace e serenità altrove. Ma mi manca. Ed è il suo sguardo, adesso, a bruciare di rancore. Un calore così potente che mi fa temere di venire nuovamente distrutta.


ATTENZIONE:
Per non incappare in spoiler vi consiglio di leggere i volumi precedenti, di seguito vi lascio le mie recensioni se volete andare a farvi un'idea della serie! 






Dopo la storia di Gigi, nei primi tre volumi, e la storia di Maria nel quarto (autoconclusivo), finalmente leggiamo di Kathleen
L'abbiamo conosciuta, a volte amata, a volte odiata, e ora riusciamo finalmente a leggere la sua storia e a capire cosa le passa per la testa. 

La persona che era prima è morta. La vera Kat, è bruciata nell'incendio. Tutto ciò che la rendeva la donna che era, la persona che si sentiva fiera di essere, spensierata, innamorata della vita, innamorata di Carson Davis... È morta. Adesso c'è una Kat amareggiata e sfregiata che vede tutto nero e ha un desiderio inesauribile di scomparire.
Ha dovuto reiventarsi nella vita. Continuare a sognare il lavoro perfetto, abbandonando il suo, ma sperando di poter fare quello che ha sempre voluto, solo con altre dinamiche.
Le ci sono voluti tre anni per elaborare il lutto, la perdita della capacità di cucire, della forza e della mobilità, adesso condizionata. Ed anche il lutto per la perdita di Carson, per aver dovuto rinunciare a lui. 
Carson riesce a farla sentire viva. Le emozioni reciproche anche a distanza di molto tempo torneranno prorompenti e pressanti come non mai. 
La perdita di loro due, il tempo sprecato senza stare insieme, gli anni di desiderio, la brama di bisogno reciproco, torneranno a galla non appena si rivedranno.
«Te, Belle Chiappe. Io vedo te così. Ovunque siamo, io vedo soltanto te.»
Nel libro leggiamo della terapia fisica e mentale che affrontano i pazienti con problemi di mobilità. A ogni nuova tecnica si riaccende la speranza di tornare a sembrare e a sentirsi come prima,  ma non succede mai, e questo non fa altro che deludere il paziente, come in questo caso Kathleen che, però, non si illude troppo.
Il legame con le amiche che è frutto di amore, risate, sacrifici, fatica, dolore e rinascita, sarà presente come nei precedenti libri. La loro forza, il loro supporto, è, nel caso di Kat, una vera ancora nella sua vita, perché se non fosse stato per loro se ne sarebbe andata. 
Un altro legame molto importante di cui leggeremo in questo libro, sarà quello tra Kathleen e Chase, io per lui ho un'antipatia fin dall'inizio, ma non per questo mi sono lasciata condizionare. Questo legame tra loro mi ha sorpreso e mi è piaciuto moltissimo. Come fratello e sorella si sono ritrovati per spronarsi a vicenda, per amarsi come una famiglia, per sfogarsi e per difendersi.

La forza, determinazione, insicurezze sono lampanti, pagina dopo pagina ci si presenteranno alternate e tutte insieme. Un mix di emozioni unico è previsto con questo libro.
"La mia Kathleen è un diamante in un mare di sassi."

Il pov è doppio e ben strutturato, perché, rispetto ad altri libri, qui capiremo bene i fatti accaduti anche in un passato recente, che ci daranno una prospettiva completa su quello che è successo, inoltre, avremo modo di vedere dei flashback sull'incendio, alquanto inquietanti ma anche questi necessari, a mio parere. 

Visto il periodo di quasi riposo, mi sono lasciata trasportare dalla lettura in modo molto lento, e a essere sincera ho apprezzato ancora di più la storia di Kathleen e Carson. Ho potuto vederla con occhi riposati, con la mente aperta, e sono stata in grado di apprezzare anche le scelte più distruttive di Kat che erano state prese anni prima. Ho amato il loro stare insieme, il loro amarsi per le piccole cose, i loro ricordi di un anno passato insieme e di tre anni divisi. Perché anche se sono stati insieme meno di quanto distanti, il loro amore, è duraturo, forte e indissolubile. Durante, ma soprattutto alla fine della lettura, un senso di pace mi ha attraversato, ho capito che, leggendolo ogni cerchio si è chiuso e la Carlan si è dimostrata molto al di sopra delle mie aspettative. 
La sua scrittura, per quanto mi sia sempre piaciuta, in questo libro mi ha ammaliata, le scene erotiche sono state dolci e sensuali, descrivendo benissimo le sensazioni dei protagonisti, ha dato una nuova piega al suo stile, di solito audace, sexy e in questa serie con tracce suspense, reinventandolo e rendendolo romantico, quasi volesse affacciarsi in punta di piedi nella loro storia.
La loro storia per quanto sofferta è la mia preferita, e loro come personaggi mi hanno colpito fin da subito. Kat un po' meno, ad essere sincera, nei primi capitoli, ma poi andando avanti con la serie, mi ha incuriosita; Carson, invece, fin da subito l'ho adorato; un giocherellone, un ragazzo che sa quello che vuole, bello, affascinante, gentile e simpatico. Con i soprannomi che affibbia, fin dall'inizio si è creato un posto nel mio cuore e, neanche a dirlo, leggere la loro storia mi ha emozionata. Il loro epilogo è anche l'epilogo dell'intera serie e mi è piaciuto tantissimo. Finalmente ogni cerchio si è chiuso ed ogni ragazza ha il suo meritato lieto fine, chi prima, chi dopo se l'è meritato ed ha sofferto per averlo. 

Il loro amore vi conquisterà.
La loro passione, non smetterà mai cessare.
Per quanto mi riguarda, il miglior romanzo della serie.

BESOS
BOUND-ETERNALLY-SISTERS-OF-SOULS

Il mio voto:




martedì 28 agosto 2018

Il viaggio dell'International Guy continua, cosa incontreremo in questo secondo capitolo della saga? Andiamo a vede cos'ha escogitato per noi Audrey Carlan

Buongiorno miei appassionati lettori!

Oggi sul blog ospiteremo un appuntamento speciale, il Review Party del nuovo libro di Audrey Carlan, International Guy 2 in uscita oggi per Mondadori. Vi ricordate che il mese scorso abbiamo recensito per voi il primo della serie? Ora siamo pronti per andare a scoprire tre nuove meravigliose città! 
Milano, San Francisco e Montreal! 




Recensione:

In questo caso non c'è molto da segnalare sulla copertina, come vi dicevo già nel libro precedente mantiene la linea di Calendar Girl questa volta inserendo i colori negli abiti maschili. Devo ammettere che questa scelta mi piace tantissimo, anche se ho apprezzato moltissimo pure le copertine originali americane con tutti quei fusti in copertina ahhah.
Il libro continua dal momento in cui Parker atterra a NY dopo aver salutato Skyler. Se vi ricordate Sky aveva assistito all'incontro di Park con Sophie e non ne era stata molto felice, riusciranno a risolvere i loro problemi? Dovrete leggere questo nuovo appuntamento per scoprilo! 
Non voglio farvi molti spoiler perchè è un libro tutto da scoprire, ma devo ammettere che sono rimasta un pò delusa leggendolo, mi aspettavo decisamente qualcosa di più, il fatto che Park abbia solamente una donna e che durante tutto il libro abbia questa fissazione per lei fa scadere un pò il libro a mio avviso. I più romantici diranno che è super come cosa, ma io la vedo come un rallentamento nella trama, come sempre i miei pareri sono soggettivi e starà poi a voi farvi il vostro pensiero. 

Le prime due città sono sicuramente più lente non ci sono particolari colpi di scena e le cose si svolgono in maniera molto tranquilla. Posso dire che mi è piaciuto di più vedere la partecipazione di Bo o di Royce alle varie missioni piuttosto che la presenza di Parker. 

Royce avrà un ruolo importantissimo nel secondo incarico a San Francisco dove andranno ad aiutare un amministratore delegato di una importante azienda a trovare la sua anima gemella. Le organizzeranno degli incontri ad hoc, come succede sempre più spesso il vero amore si troverà già sotto i suoi occhi solamente che lei non sen'è ancora accorta. Royce è importante perchè si è preso una sbandata per lei e sarà divertente scoprire cosa succederà. Ho davvero apprezzato che l'autrice abbia spostato anche sui suoi amici l'attenzione così da darci la possibilità di conoscerli meglio. E grazie a questo scopriremo un nuovo lato del bel Royce che non vede l'ora di trovare la donna giusta per lui, e noi non possiamo fare altro che augurargli di trovarla presto così da regalarci altre storie di fuoco! 

La città più interessante e che risolleverà il libro sarà sicuramente la terza, Montreal, dove tutto lo staff IG verrà chiamato a collaborare compresa la dolce Wendy. Vengono infatti assunti da un'azienda locale per scoprire chi vende i segreti sui loro prodotti alla concorrenza. Li vedremo quindi tutti all'opera, Wendy impegnata a decifrare i codici dell'azienda per trovare la falla, Bo sarà un nuovo ed esigente cliente, Royce otterrà la parte del revisionatore dei conti e Parker avrà il compito di interrogare tutti i dipendenti. Sfortunatamente Parker durante questa missione ha la testa totalmente da un'altra parte e avrà quindi difficoltà a leggere le persone come solitamente è capace di fare. Il motivo per il quale è così in difficoltà non ve lo racconto, ma posso dirvi che vi terrà con il fiato sul collo fino alla fine. 

In questo caso mi è piaciuta moltissimo la presenza di Wendy, un'altro personaggio che apprezzo da morire, lei e questa sua predisposizione verso il BDSM con il caro Micheal. Sarà un capitolo molto forte che ci aiuterà a conoscere meglio come si sono conosciuti e com'è nato l'amore tra loro, andando a rispondere a molte domande che ci siamo fatti fino ad ora su di loro. 
Mi è spiaciuto molto doverla conoscere meglio in queste circostanze ma sono sicura che la Carlan farà finire tutto per il meglio. Ho apprezzato anche come continuano i battibecchi tra lei e Bo neanche fossero due comari ahah, se non avessi capito quanto profondamente si amano Wendy e Micheal direi che all'orizzonte c'è un amore per quei due ad attenderli.

La storia tra Parker e Skyler continuerà con degli sviluppi, ci saranno degli importanti colpi di scena e sono sicura che molti di voi apprezzeranno tutto ciò che succederà. Si vede la loro evoluzione e ciò che succede in ogni coppia normale la gelosia, il senso di possesso, cosa succede quando si ha un amore a distanza e così via. I protagonisti stanno crescendo insieme e così cresce anche il loro amore.
Il metodo di scrittura dell'autrice mi coinvolge sempre anche se questa volta è stato sicuramente meno lineare del solito. Nonostante questo non posso davvero non consigliarvi di continuare la lettura della serie perchè i colpi di scena valgono tutto il libro! 




Il mio voto: 



Do tre stelle nonostante mi sia piaciuto perchè penso che l'autrice poteva fare di meglio, in ogni caso ve lo stra consiglio. Anche solo per l'ultima storia andrebbe letto!!! Riesce sempre a rianimarsi verso la fine ed è una cosa che apprezzo molto di questa autrice e dei suoi libri!



Voi avete letto qualcosa di suo? Avete iniziato questa nuova serie il mese scorso?

 Che mese vi ha colpito di più? 





Luna

Oggi vi presento un nuovo libro super eccitante, 100 volte di noi di Eileen Ross!

Buon giorno miei appassionati lettori!!! 

Oggi voglio presentarvi un libro che uscirà davvero tra pochissimo e che merita sicuramente di essere letto, vi sto parlando di 100 volte di noi di Eileen Ross!
 Siete pronti per farvi colpire? 
Il contenuto è molto forte perciò se vi piacciono i libri intensi non potete fare altro che prepararvi alla lettura!!!



Pagine: 450
Prezzo: 2.99 E
Genere: Erotic Romance
Data uscita: 1 Settembre 2018

 Trama

 Cosa si celerà dietro al mistero del quadro che il bellissimo Kilian Devoux, uno tra i principali produttori di vino a livello mondiale, tenta di aggiudicarsi a quell'asta benefica nell'affascinante città di Parigi. 

Chi è la spietata Taylor Carter, l'attraente e perversa donna dagli occhi di ghiaccio, che gli strapperà con un'offerta inarrivabile, la preziosa tela?

Kilian farà di tutto pur di riappropriarsene: la meravigliosa ragazza nel dipinti, deve assolutamente ritornare in suo possesso. 

Una richiesta unica e particolare, da parte di una delle più ricche e potenti donne d'affari: lui riavrà ciò che ha di più caro al mondo, ma il prezzo da pagare sarà davvero alto!

Riuscirà Kilian a sottostare al suo ricatto e sopratutto, a non rimanere coinvolto emotivamente?

Tenetevi forte! Eileen Ross torna con questo romanzo che non è per tutti, ma soltanto quei lettori che amano le emozioni forti!!!!


 Che ne dite non è davvero eccitante? Io non vedo l'ora di avere il tempo per leggerlo!! 

Sono sicura che ne varrà la pena! Avete già letto qualcosa di questa autrice? 


Cosa ne pensate?



Link pre-order






Luna

lunedì 27 agosto 2018

Vi presento una nuova eccitante uscita di un'autrice fantastica Eileen Ross, 1

Segnalazione: "Iceman" di LadyD è il primo capitolo della Racing Hearts Trilogy

Buongiorno lettori, 

Oggi vi segnalo, in anteprima, un romanzo che non vedo l'ora di leggere! 
"Iceman" di LadyD è il primo capitolo della "Racing Hearts Trilogy" che mi ha incuriosita appena ho letto la trama!




TITOLO: Iceman
AUTORE: LadyD
SERIE: Recing Hearts Trilogy
EDITORE: Self Publishing
GENERE: Sport Erotic Romance
PREZZO: 2,99 €
DATA DI USCITA: 7 Settembre 2018

SINOSSI:
Nina Williams è una bella e giovane, pilota di auto da corsa. 
La sua brillante carriera viene stroncata da un incidente dove rischia la vita, ciò le fa maturare la sofferta decisione di abbandonare il mondo delle corse per dedicarsi a qualcosa che la leghi ai motori con meno pericolo. Con la sua esperienza nella meccanica, la giovane intraprende la strada di collaudatrice, divenendo ricercatissima e contesa dalle case automobilistiche più prestigiose del mondo. Durante una normale giornata di lavoro, Nina, si imbatte nel tenebroso e affascinate ex pilota di rally, Matias Quinn, soprannominato Iceman, da chi lo conosce per via del suo carattere freddo e dei suoi occhi di ghiaccio. Lui viene colpito dalla surreale bellezza della ragazza e si mette subito sulle sue tracce con il solo scopo di portarsela a letto. I due scopriranno di avere molto in comune, ma Nina non è una donna come tutte le altre... Cosa succede se una persona che ha paura di amare ancora, ne incontra una che non ha paura di dare tutto l’amore di cui è capace? E se a tutto ciò, come se non bastasse, si aggiungesse anche il passato che viene a bussare nuovamente alla porta?



Ve ne parlerò subito dopo l'uscita, vi ispira?

A presto!

giovedì 23 agosto 2018

Il diario di Jane: una riflessione sulla tecnologia con "L'invenzione di Morel" di Adolfo Bioy Casares.

Buongiorno cari lettori ! Quello di oggi è un post un pochino diverso dal solito. Non si tratta infatti di una recensione, ma di una presentazione e una riflessione sul romanzo fantascientifico scritto da Adolfo Bioy Casares, ovvero “L’invenzione di Morel”.

Il romanzo racconta la storia di un fuggitivo di cui, per tutto lo scritto non si conoscerà mai il nome, che, condannato (a detta sua) ingiustamente all’ergastolo, decide di rifugiarsi su un’isola avvolta nel mistero. Su di essa infatti sono tante le leggende, la più terribile narra che vi sia un terribile virus che stermina chiunque si avvicini alla terra. Nonostante tutto, il fuggitivo decide di partire lo stesso e sull’isola trova qualcosa di inaspettato: una specie di villaggio disabitato adibito a una vita più che modesta. Però, contro ogni previsione, sull’isola arrivano dei turisti che portano non poco scompiglio al nostro fuggitivo. Tramite un diario, scopriamo come il nostro protagonista, da prima spaventato e infastidito, decida, per amore, di mettere a repentaglio la propria sicurezza e di uscire allo scoperto. Si innamora infatti di una donna, Faustin che, però, si comporta in modo strano, come se non percepisse la presenza del fuggitivo. Non importa quanto si faccia vedere, quanto parli e addirittura quanto gridi, Faustine sembra non notarlo. Piano, piano il protagonista si accorge che non è solo la donna amata a non vederlo, ma anche tutti gli altri turisti. Inoltre, un altro inquietante fatto sembra caratterizzare quelle persone, la ripetizione meccanica e ciclica delle conversazioni e dei movimenti. Il fuggitivo scoprirà, poi, il segreto dei quelle persone: il professore presente nella comitiva, Morel, tramite una sua invenzione ha registrato per una settimana i suoi compagni di viaggio e ha reso il loro corpo immortale. Le persone sono dunque delle riproduzioni fittizie, ferme per sempre in paradiso inarrestabile se non tramite lo spegnimento delle macchine. Tuttavia l’immortalità ha un prezzo; i turisti infatti sono ormai da tempo morti. Il protagonista dunque, una volta compreso che si è innamorato di un’immagine e che la vera Faustine ormai non esiste più, prende una decisione drastica: si registrerà e interagirà con i personaggi in modo da diventare anche lui immortale e passare l’eternità con quelle persone. 

Inutile dire che questo volume mi ha sconvolta. Probabilmente molti di voi lettori non lo sanno, ma i miei studi universitari del triennio vertono sulla tecnologia e l’impatto che quest’ultima ha avuto sulla civiltà moderna. Leggere questo romanzo, dunque, mi ha smosso non poche riflessioni. Nel mio bagaglio di studi sono stati numerosissimi gli autori che hanno parlato della riproducibilità tecnica, dell’impatto tecnologico sull’uomo e delle sue implicazioni, e questo, quindi, sarebbe un discorso senza fine. Per cui mi limiterò a esporvi quello che il romanzo, avendo appunto questo bagaglio di conoscenze alle spalle, mi ha suscitato. 

L’autore, nel 1940, ha immaginato un momento in cui l’umanità fosse in grado di raggiungere l’immortalità fisica. Fermare il tempo per sempre e riprodurre un intera settimana all’infinito, in un moto perpetuo. Come davanti a dei fantocci, il protagonista si trova inizialmente spiazzato da questa realtà. Ma nel momento in cui gli si presenta la possibilità di vivere in eterno, decide di compiere anche lui quel drammatico passo senza tenere conto, o forse volutamente ignorando, un quesito fondamentale: e l’anima in tutto ciò? Quello creato da Morel è un paradiso terrestre che però non tiene conto della componente dell’anima, la parte inafferrabile che costituisce l’essere umano. Non si può parlare di vera e piena immortalità se non sono presenti l’anima e l’intelletto. Ha dunque senso diventare immortali solo nel corpo? 

Altro punto chiave che mi ha fatto riflettere è il raccapricciante amore del protagonista verso una figura artificiale. 
Azuma Hikari, la moglie ologramma giapponese.
Il fuggitivo si innamora della riproduzione, non della Faustine reale. Un quesito sorge spontaneo: esisterà un momento in cui l’umanità si innamorerà di artifici invece che persone? Per quanto mi riguarda l’umanità è già arrivata a questo punto, seppur non in maniera così drastica. Basta pensare a quante persone si innamorano di personaggi televisivi, che, sì, sono persone reali, ma non è da loro che veniamo rapiti, bensì dalla loro trasposizione (e interpretazione). A conti fatti ci innamoriamo di una persona che di fatto non esiste, se non per il suo corpo. O ancora più calzante è l’esempio del fenomeno giapponese del Gatebox, un hub casalingo per single. Una vera e propria moglie olografica, in grado di darti il buongiorno, accompagnarti nella giornata e esprimere vocalmente il proprio amore. 

Che senso avranno dunque le interazioni umane se si possono bypassare tutti gli aspetti spiacevoli delle persone ricorrendo a degli artifici? Già nelle realtà quotidiane vi sono realtà artificiali che non necessitano di rapporto umano, come nel caso delle risposte automatiche grazie ai computer ecc. I robot, gli artifici tecnologici fino a che punto arriveranno a sostituire le persone? 



L’’invenzione di Morel è un libro che ti porta inevitabilmente a riflettere e a prendere coscienza dell’impatto sempre più vincolante che la tecnologia sta avendo sulla nostra vita quotidiana. 

Ci tengo a sottolineare che con questo post volevo esporvi quello che il romanzo mi ha suscitato e i pensieri che mi vorticavano nella mente una volta conclusa la lettura, ma non era assolutamente volto a dare un qualsivoglia tipo giudizio, positivo o negativo, sulla tecnologia e i suoi effetti.

Jane

mercoledì 22 agosto 2018

Portobello Road e la storia di Anna Wald: un libro di Annalisa Malinverno.

La ex insegnate e aspirante scrittrice Anna Wald è pronta ad emozionarvi!

Pagine: 206
Prezzo cartaceo: 16,50€
Data di uscita: 8 Maggio 2018

Trama: 

Anna Wald – ex insegnante precaria, ex fidanzata giù di tono, aspirante scrittrice e alle prese con una nuova vita da riorganizzare - da qualche mese vive a Maidenhead, una cittadina del Berkshire poco lontana da Londra. 

I suoi nuovi vicini di casa sono Tara e Liam. La sua passione più grande è la scrittura e di notte sogna un mondo fantastico, dove vivono tanti scrittori, ma al risveglio, da sola, la vita non le sembra essere più magica. 

Eppure… 

L’arrivo inaspettato di un dono, altre sorprese, nuovi incontri e fortunate coincidenze riusciranno a farle cambiare idea. 

Ce la farà a coronare il suo sogno da scrittrice? A trovare il grande amore romantico? Che non sembra voler arrivare di nuovo nella sua vita. 

La narrazione si sviluppa a episodi nei quali Anna è affiancata dai suoi nuovi amici e vicini di casa, dagli affetti più cari e da un vecchio antiquario dagli occhi blu di Portobello Road, che è una delle figure chiavi del romanzo con Andrew, un affascinante pilota di volo e il direttore di una nota casa editrice londinese. 

Insieme con loro Anna vive ogni giorno nuove emozioni, decisioni da prendere e straordinari rovesci del destino, ma anche valori preziosi come l’amicizia, la generosità e l’amore. 


Allora cosa ne pensate cari lettori?


Jane 

Cinzia Giorgio, autrice del bestseller "La collezionista di libri proibiti" torna con un nuovo romanzo: "La piccola bottega di Parigi"!

Un’eredità inaspettata
Un viaggio a Parigi
Un passato tutto da scoprire


Prezzo ebook: 2,99€
Prezzo cartacceo: 10,00€
Data di uscita: 30 Agosto 2018

Trama:

Corinne Mistral è un giovane avvocato che non perde mai una causa. Vive a Roma e lavora presso il prestigioso studio legale della famiglia del fidanzato. Si sta dedicando anima e corpo a una causa molto importante quando la raggiunge la notizia della morte di sua nonna e dell’eredità che le ha lasciato: un atelier di alta moda a Parigi, nel bellissimo quartiere del Marais. 

Corinne parte immediatamente, decisa a sistemare il più presto possibile la faccenda e tornare poi al suo lavoro. Ma, una volta lì, resta affascinata dalla straordinaria storia di sua nonna, una donna che lei ha potuto conoscere pochissimo e che è stata persino allieva e amica della grande Coco Chanel. 

Il ritorno a Roma è rallentato ulteriormente dalla presenza dell’esecutore testamentario: qualcuno 
che Corinne conosce bene, troppo bene… Che non si tratti di un incontro casuale?


Se la trama vi ha intrigato cari lettori restate sintonizzati perché a brevissimo ci sarà il review party di questo meraviglioso romanzo!

Jane

venerdì 17 agosto 2018

Budapest: 6 giorni nell'altra capitale dell'Impero austro-ungarico. Chronicles of Four Travellers

Buon pomeriggio lettori, come state? Come state passando le vacanze quest'anno? Siete già andati in vacanza? Io sono tornata, da pochissimo, da Budapest e, oggi, voglio raccontarvela.





Quest'anno, scegliere la meta per le vacanze è stato davvero difficile. Io e la mia coinquilina (e amica) abbiamo iniziato a pensarci a Marzo, ma, per un motivo o per un altro, ci siamo ritrovate a metà Luglio senza niente in mano, neanche un'idea sulla destinazione. Abbiamo deciso, quindi, di affidarci ad un'agenzia di viaggi e di farci consigliare da loro, ed ecco che nel giro di mezz'ora, il 13 di Luglio, a sole due settimane prima dalla partenza, ci siamo ritrovate a comprare i voli per Budapest.
Io ci sarei dovuta andare l'anno scorso, subito dopo essere stata a Vienna, ma per problemi lavorativi vi avevo dovuto rinunciare, quindi sono stata felicissima quando l'agenzia ci ha consigliato questa meta, come giusto connubio tra visite culturali e relax.  
Mi avevano sempre parlato benissimo di Budapest, in particolare i miei genitori e i miei zii che ci andarono anni addietro, ma non mi ero mai resa conto di quanto fosse meravigliosa fino a quando non l'ho vista e vissuta con i miei occhi.

Ho pensato di strutturare questo racconto di viaggio come feci per quello su Vienna ( QUI ), quindi, raccontandovi la mia esperienza giorno per giorno e, magari, aggiungendo qualche informazione utile, come i prezzi delle varie attrazioni.
(Le foto non sono quelle che ho fatto io, tranne l'ultima, ma ho cercato di prendere da internet le più fedeli possibili alla realtà).

Prima di iniziare, alcune informazioni utili. 


DOVE-CLIMA:

Budapest è la capitale dell'Ungheria, e come Vienna, è bagnata dalle acque del Danubio che la divide in due zone, la collina di Buda e l'area di Pest, collegate da numerosissimi ponti.  Ha un clima freddo d'inverno (si può arrivare anche a -15 gradi e le nevicate sono frequenti), e caldo d'estate. Confermo che d'estate fa veramente tanto caldo, non è un caldo umido, però. 

COME ARRIVARE e COME SPOSTARSI:

In aereo, ovviamente. Noi siamo partite da Milano-Bergamo e in 1.15 h siamo arrivate. Si può arrivare in nave grazie a degli aliscafi che la collegano con Vienna. Anche in treno è possibile arrivare; non so, però, se ci sono collegamenti diretti con l'Italia. Invece, ci sono autobus che partono dal nostro paese e che arrivano a Budapest. 
Per quanto riguarda gli spostamenti interni i taxi costano pochissimo e sono estremamente convenienti. Ma il mio consiglio è di muoversi a piedi; se scegliete una sistemazione centrale, vi sarà facilissimo raggiungere a piedi quasi ogni punto della città. In ogni caso, sia la metro che gli autobus funzionano molto bene e collegano tutti i quartieri di Budapest.

PREZZI:

Budapest non è una città cara. I voli costano davvero pochissimo e anche gli alloggi hanno un rapporto qualità prezzo incredibile. Le stesse attrazioni turistiche e i ristoranti costano molto poco. 



Il nostro primo giorno, in realtà, è stato quasi interamente di viaggio. Siamo partite, da Venezia-Treviso, verso le 18:35 e siamo arrivate intorno alle 19:40, il volo è durato, all'incirca, poco più di un'ora. Per questi 6 giorni, ci siamo volute concedere una vacanza a 4 stelle, quindi, una volta atterrate, abbiamo trovato ad attenderci, un autista privato che ci ha portate direttamente al nostro spettacolare hotel, l'Hotel President, un hotel a 4 stelle, quasi di lusso, davvero molto elegante. Noi siamo state fortunate perché lo abbiamo prenotato con un'offerta dell'agenzia e, per il tipo di lusso, abbiamo pagato relativamente poco, comunque, Budapest è una città abbastanza economica quindi è fattibilissimo fare un viaggio low cost, soprattutto per l'enorme quantità di ostelli e B&B che ci sono in città. Se, comunque, cercate ogni tipo di comfort, l'Hotel President fa al caso vostro e, inoltre, è in una posizione centralissima perché è vicinissimo a quasi tutto quello che c'è da visitare.
Dopo aver fatto decisamente troppe foto alla meraviglia d'hotel in cui avremmo alloggiato, abbiamo deciso di mettere qualcosa sotto i denti e di fare una mini passeggiata serale sulle rive del Danubio, per avere un primo assaggio della movida nella capitale ungherese. Quello che ci ha colpite di più, però, non è stata la night life, ma l'illuminazione del Castello di Buda e del Bastione dei Pescatori, dall'altra parte del Danubio. Raramente mi era capitato di vedere attrazioni così bene illuminate di notte.
La visita alla città di Budapest, formata, in realtà, dalla parte di Pest e dalla collina di Buda, separate dal Danubio ed unite tramite una miriade di ponti, è iniziata la mattina del secondo giorno, con una abbondante e buonissima colazione composta di croissant, sfogliatelle con la marmellata, wustel e girelle con la Nutella. Alle 9 eravamo già fuori e la prima tappa della giornata è stata la Basilica di Santo Stefano, la Chiesa più grande e più importante della città, dedicata proprio al Santo Patrono e fondatore della città. Dentro è davvero spettacolare. Piena di marmi e mosaici nei colori del rosso e dell'oro, è adornata da opere d'arte dei maggiori artisti ungheresi. La grande cupola è decisamente maestosa e, chi vuole, può anche salirvi in cima per godere di una splendida vista sulla città.
Vicinissimo a Santo Stefano, si trova la Piazza Elisabetta, dedicata alla Regina d'Ungheria, Elisabetta (conosciuta come Sissi). La piazza è una delle più famose ed oltre ad essere molto grande e spaziosa, al centro vi è il Budapest Eye, la ruota panoramica di Budapest. Il giro sulla ruota è carino, ma di sicuro non vale quello che costa (tutti i prezzi li scriverò alla fine della giornata). La piazza, con la sua fontana dedicata al dio del mare, e con il suo spazio verde, invece, vale assolutamente la visita.
Dopo la Piazza Elisabetta, ci siamo incamminate verso la Grande Sinagoga, situata nel quartiere ebraico. La Grande Sinagoga di Budapest è la più grande d'Europa e la seconda più grande al mondo (dopo quella di New York). Si può entrare ogni mezz'ora e il biglietto comprende la visita guidata in italiano e l'ingresso al museo ebraico. Io non ero mai stata in una Sinagoga, quindi sono stata, letteralmente, stregata dagli interni di questa. Ho apprezzato tantissimo le spiegazioni della guida (che ci ha mostrato sia gli interni che i giardini) sulla religione ebraica e sulle sue tradizioni, oltre che sulla Sinagoga in questione che fa parte dell'ebraismo neologista. Molto piccolo, ma interessante, anche il museo; all'interno vi sono conservati moltissimi manufatti, antichi e non, tipici dell'ebraismo, tra i quali anche vari rotoli di Torah. E, ovviamente, imperdibile è il giardino, con l'albero della vita, l'elenco dei Giusti e il cimitero ebraico. L'intera visita dura all'incirca un'oretta, ma vi consiglio assolutamente di non perdervela.
Uscite dalla Sinagoga, abbiamo deciso di incamminarci verso la Piazza degli Eroi, simbolo indiscusso della città di Budapest. Per raggiungerla abbiamo camminato per il quartiere ebraico, pieno di locali e bar tipici, e tutto colorato con i colori più sgargianti e improbabili; un quartiere che mette allegria. Fuori dal quartiere ebraico, abbiamo imboccato il Viale Andrassy, patrimonio dell'UNESCO dal 2002. Si tratta di un lunghissimo viale (circa 30 minuti per farlo tutto a piedi), pieno di negozi di lusso, bar e ristoranti in stile neo-rinascimentale. Qui si affaccia, anche, lo splendido Teatro dell'Opera. E così come a Parigi gli Champs Elysee terminano con l'Arco di Trionfo, il Viale Andrassy termina con la maestosa  Piazza degli Eroi. La piazza è chiamata in questo modo perché vi sono le statue di quelli che sono considerati eroi ungheresi, tra cui ben 5 membri della famiglia degli Asburgo. Al centro svetta un'altissima colonna che, insieme alla tomba del milite ignoto, forma il monumento agli eroi, ovvero, tutti coloro che diedero la vita per la libertà del popolo ungherese. La Piazza degli eroi è una tappa fondamentale del viaggio a Budapest e io l'ho amata per la sua simmetria e per il senso di libertà che suscita nelle persone. Da qui, attraversando un lago artificiale, si arriva al Parco cittadino Varosliget, che si apre con lo splendido Castello Vajdahnuyad. All'interno del castello c'è il museo dell'agricoltura che noi non abbiamo visitato perché non ci interessava particolarmente, ma l'esterno è spettacolare; mi ha ricordato tantissimo le ambientazioni di Game of Thrones. Nel Parco, una visita, va concessa anche alla piccola Cappella di Jaki e all'inquietante statua dell'Anonimo.

Dopo un pranzo in cui abbiamo assaggiato il vero salame ungherese, e una passeggiata per il parco, abbiamo deciso di andare a fare merenda al Cafè New York che è considerato il più bello del mondo e, a mio parere, lo è. Completamente in stile Belle Époque, con colonne in marmo e lampadari di vetro, è famoso per essere stato frequentato da tantissimi scrittori e artisti che, qui, davano vita alle loro opere; anche la famiglia reale degli Asburgo adorava passarvi del tempo. Mi rendo conto che i prezzi non sono dei più economici, ma una volta che siete a Budapest, fosse anche solo per un caffè o un succo di frutta, bisogna venire qui. Io ho optato
per una coppa gelato e un succo alla mela. Purtroppo, per entrare c'è una bella fila, ma fidatevi di me, quando vi faranno, finalmente, sedere e inizierete a gustarvi la vostra merenda, vi renderete conto che ne sarà valsa assolutamente la pena; noi abbiamo anche avuto la fortuna di mangiare cullate dalle note classiche dei violinisti che suonavano dal vivo.  Dopo la merenda, per noi, due amiche alla ricerca di cultura, ma anche di relax, il primo giorno si conclude con un paio d'ore immerse nella meravigliosa vasca idromassaggio del nostro Hotel. Per cena, abbiamo fatto una cosa non proprio tipica; siamo andate a mangiare all'Hard Rock Cafè. Il cibo era ottimo, il locale spazioso e l'atmosfera accogliente, e ve lo dice una che non ama particolarmente la musica rock.

Ricapitolando, il secondo giorno abbiamo visto:
-Basilica di Santo Stefano: ingresso gratuito (chi vuole può fare una piccola donazione all'entrata)
-Piazza Elisabetta e Budapest Eye: Circa 8 euro per studenti.
-Grande Sinagoga: Circa 12 euro (Il biglietto comprende la visita guidata in italiano e l'entrata al museo)
-Quartiere ebraico
-Viale Andrassy
-Piazza degli Eroi
-Parco cittadino Varosliget + Castello Vajdahnuyad + Cappella di Jaki + Statua dell'Anonimo
- Pranzo al parco Varosliget: circa 4 euro a testa (panino + acqua + bibita)
-Cafè New York: circa 19 euro (gelato + succo alla mela)
-Hard Rock Cafè: circa 30 euro per la cena.

Il terzo giorno a Budapest lo abbiamo interamente dedicato al relax. Budapest, infatti, è famosa per le sue terme. Ci sono tantissimi Bagni termali che, ormai, sono diventati delle vere e proprie attrazioni. Noi abbiamo deciso di vederne due.
I primi bagni in cui siamo andate, sono i Bagni Palatinus che si trovano al centro dell'Isola
Margherita, un'isola in mezzo al Danubio, chiamata così in onore di Santa Margherita, figlia del Re Bèla IV. I Bagni Palatinus sono i bagni all'aperto più grandi di Budapest. Purtroppo, nelle guide turistiche sono poco menzionati, ma, forse, è stato meglio per noi visto che non c'era molta
confusione. Una volta entrate, abbiamo avuto a disposizione tutta la mattinata per nuotare, sguazzare e rilassarci nelle immense piscine. C'era la piscina con l'idromassaggio, quella con la fontana, con le onde, con la corrente, con le cascate e c'erano anche gli scivoli acquatici che noi non abbiamo mancato di fare. E' stato davvero divertente, l'acqua non era troppo fredda, ma neanche troppo calda e lo spazio era davvero immenso. Io ve le consiglio assolutamente, soprattutto se volete evitare la confusione che si trova alle terme più conosciute.
Per pranzo, siamo state attirate da un chioschetto che vendeva Kurtos (dolce tipico ungherese) di ogni tipo e, ovviamente, noi ne abbiamo presi due a testa, uno alla vaniglia e uno al cioccolato; era nettare degli dei.
Dopo pranzo, abbiamo raccolto le nostre borse e abbiamo fatto un giro per l'isola Margherita, questo immenso parco pieno di verde e composizioni floreali di ogni tipo. Se cercate un posto in cui rilassarvi, l'isola fa sicuramente al caso vostro.
Verso le 15, siamo entrate ai Bagni Szechenyi. Questi sono in assoluto i più famosi e antichi di Budapest e i più grandi d'Europa. Immersi nel verde del Parco Varosliget, inutile dire che l'architettura sia interna che esterna è spettacolare. Purtroppo, però, essendo i più famosi, sono anche i più affollati e, dopo un po', la bellezza delle vasche non basta più a farti sopportare la confusione. Sicuramente è un'esperienza da fare, fosse anche solo per vedere quanto sono belli, ma preparatevi ad una folla assurda di persone. Non potendone più della

confusione, abbiamo deciso di cercare il relax (trovato, fortunatamente) alla Beer Spa che si trova all'interno dei Bagni Szechenyi. Come dice il nome, è proprio una spa dedicata alla birra. In pratica, ti fanno accomodare in una vasca idromassaggio (da solo o a coppia), in cui, all'acqua termale vengono aggiunti i componenti della birra quali luppolo e malto che fanno bene a pelle e unghia. Inoltre, ti viene fornito un boccale vuoto che si può riempire, tutte le volte che si vuole, con la birra che esce da un barile posizionato accanto alla vasca, e, come se non bastasse, ti vengono anche serviti dei buonissimi stuzzichini alla paprika dolce, tipica ungherese. Alla fine della giornata eravamo talmente rilassate che, per poco, non andavamo a letto senza cena.
Per fortuna, però, non abbiamo ceduto, e non solo siamo andate a cena in un locale tipico molto carino (si chiama Puli) dove abbiamo mangiato un buonissimo goulash, ma abbiamo pure fatto aperitivo sulla splendida terrazza panoramica del nostro Hotel, dalla quale si vedevano tutte le attrazioni più belle di Budapest.
Ricapitolando il terzo giorno abbiamo fatto:
-Bagni Palatinus: circa 8 euro (entrata + armadietto)
-Isola Margherita
-Bagni Szechenyi: circa 18 euro (entrata + armadietto)
-Beer Spa: circa 50 euro a coppia (45 minuti)
-Ristorante Puli: circa 7,50 euro a testa
Per la mattina del quarto giorno, avevamo prenotato, da casa, l'escursione guidata al Palazzo Reale di Godollo. Il Palazzo si trova a circa mezz'ora da Budapest ed era il preferito di Sissi che ne aveva fatto la sua residenza ufficiale estiva.
La visita dura 3 ore e occupa tutta la mattinata, ma se siete appassionati di castelli, di famiglie reali e di Sissi, vi consiglio assolutamente di andare. Il palazzo non è particolarmente grande, però è davvero molto bello e, soprattutto, diverso da tanti altri, inoltre, è interessante scoprire i pettegolezzi sulla vita dei nobili e della famiglia reale. I giardini, invece, sono quasi più grandi del palazzo e sono un ottimo set per delle bellissime fotografie. Al centro vi è una bellissima statua di Maria Teresa d'Austria e Ungheria.
Al rientro dall'escursione, c'era davvero poco tempo per mangiare, in quanto avevamo già prenotato la visita al Teatro dell'Opera, quindi abbiamo raggiunto il Viale Andrassy e ci siamo fiondate nel primo McDonald che abbiamo trovato (shame on us). Alle 15 è iniziata la visita al Teatro che, per una appassionata di opera, come me, era decisamente d'obbligo. Il teatro è meraviglioso, tutto rivestito di marmo. Molto interessante la visita, soprattutto la scalinata reale, all'apice della quale c'è un enorme specchio che piaceva molto a Sissi perché vi si vedeva più magra. La visita termina con uno spettacolo di circa 15 minuti in cui due bravissimi cantanti si esibiscono nelle arie più famose del
mondo.
Dopo il teatro, restando sempre sul Viale Andrassy, abbiamo deciso di visitare la Casa del Terrore, il museo sulla storia del comunismo ungherese. Il museo è molto bello, fatto proprio bene, e davvero molto toccante, però lo sconsiglio ai più sensibili (io stessa non sapevo se andare o meno) perché le testimonianze sono molto forti e crude.
Alla sera, avendo trovato tantissimi ristoranti chiusi (a Budapest moltissimi chiudono alle 22), siamo andate in un ristorante italiano dove abbiamo gustato una buonissima pizza.
Ricapitolando, il quarto giorno abbiamo visto:
-Palazzo Reale di Godollo: circa 36 euro (visita guidata in italiano che ti prende e ti riporta al tuo hotel, da prenotare online)
-Teatro dell'Opera: 9 euro (visita guidata in italiano da prenotare online in anticipo)
-Casa del Terrore: circa 3.50 per i minori di 26 anni.
Il quinto giorno è stato il più intenso di tutti. Sveglia presto, colazione, e via verso la collina di Buda. Per passare da Pest a Buda abbiamo attraversato, a piedi, il ponte delle catene, il più bello e antico di Budapest. Dal ponte la vista sul Danubio è spettacolare.
Arrivate a Buda non abbiamo perso tempo e siamo andate dritte verso la prima tappa, i giardini del Castello di Buda e il Padiglione reale. Molti non sanno che esistono dei giardini, né tantomeno che esiste un padiglione reale, perché spesso non figurano nelle guide, ma vi consiglio di visitarli perché sono entrambi molto particolari. Non aspettatevi giardini tipo quelli di Versailles o di Schonbrunn perché, essendo il Palazzo Reale in cima ad una collina, quelli di Budapest sono giardini in salita; potete percorrerli per salire la collina e, alla fine, vi troverete proprio di fronte al Castello; inoltre, salendo, si gode, sempre di più, di una splendida vista sul Danubio e sull'intera città. Per arrivare al Palazzo ci sono tante vie, tra cui una funicolare, ma il mio consiglio è, sicuramente, quello di armarsi di buona pazienza e forza di volontà e salire a piedi passando proprio per i giardini e il padiglione reale, e vedrete che la fatica verrà ricompensata.
Il Palazzo Reale (o Castello di Buda) era il castello storico usato dai re ungheresi, ed è patrimonio dell'UNESCO. Oggi, al suo interno, ospita la Galleria Nazionale Ungherese e la Biblioteca Nazionale. Consiglio tantissimo un giro alla galleria nazionale; è stato davvero interessante scoprire l'arte ungherese, di tutte le epoche, dal medioevo con la sua arte religiosa, alle opere di arte moderna e contemporanea. La Galleria Nazionale ospita anche mostre temporanee e quella che c'è in questo momento (non so fin quando, però) è dedicata a Frida Kahlo, centinaia di sue opere sono esposte, ed anche filmati e fotografie della sua vita. Non avevo mai visto, dal vivo, nessun quadro della Kahlo, e sono rimasta piacevolmente colpita dalla loro bellezza.
Per noi lettori, poi, è imperdibile la Biblioteca Nazionale Szechenyi che si trova dietro la galleria, e racchiude migliaia di libri e documenti storici ungheresi, tra cui i codici corviniani.
A pochi minuti a piedi dal Palazzo Reale, passando per i resti medioevali del Castello, si trova quello
che mi è piaciuto di più in assoluto, ovvero, il Bastione dei pescatori. Un vero e proprio bastione sormontato da sette torri, ognuna delle quali rappresenta una tribù magiara che si insinuò nei Carpazi, il tutto in perfetto stile neogotico. Il Bastione è meraviglioso, con le sue architetture sinuose, la musica che si sprigiona dai piani più alti, le torri dalle quali si vede l'Isola Margherita, il Danubio e tutta la città sottostante; una tappa obbligatoria per chi va in visita nella capitale ungherese. Di fronte al Bastione, inoltre, si trova la Chiesa di Mattia, altra chiesa importantissima di Budapest. Chiamata così in onore di Mattia Corvino, Re particolarmente importante per la fioritura delle arti in Ungheria; fu anche moschea durante l'epoca dei turchi e, poi, nuovamente chiesa, e qui vennero incoronati Francesco Giuseppe e Sissi. All'interno è spettacolare e si può pure salire sulla torre panoramica.
A questo punto, la fame ha iniziato a farsi sentire, d'altronde, era ora di pranzo, quindi abbiamo approfittato di uno Starbucks proprio accanto alla Chiesa, per deliziarci ancora un po' con la vista del Bastione, di fronte a noi.
Dopo pranzo, ci siamo concesse un dolcino in quella che era la pasticceria preferita dalla Principessa Sissi, la pasticceria Ruszwurm. Se andate a Budapest, vi consiglio di provare, qui, la torta Dobos, una specialità ungherese, davvero deliziosa. Purtroppo, nonostante la torta fosse squisita e il posto molto accogliente, seppur piccolo, il servizio non è stato dei migliori (i camerieri non sono molto gentili), ma sedersi dove la stessa Sissi in persona si sedeva, fa comunque un certo effetto.
Subito dopo ci siamo, letteralmente, precipitate, nuovamente a Pest, perché avevamo prenotato, da casa, la visita guidata al Parlamento ungherese e, per poco, non rischiavamo di perderla; non vi dico le corse che abbiamo fatto per arrivare in tempo. Comunque, ce l'abbiamo fatta, e posso dirvi che il Parlamento è meraviglioso; la visita dura 45 minuti, ma sono 45 minuti di pura bellezza. All'interno, nella sala della cupola, sono custoditi la splendida corona (originale) e lo scettro di Francesco Giuseppe, sorvegliati, ovviamente, da soldati armati.
Il Parlamento è splendido dentro e fuori e se gli girate intorno, davanti la facciata che dà sul Danubio, potrete anche vedere le scarpe sulle rive del Danubio che sono un memoriale dell'Olocausto per ricordare le vittime ebree che venivano uccise proprio sulle rive del fiume.
Siamo, poi, tornate, nuovamente, a Buda dove abbiamo visitato la Chiesa di Sant'Anna, molto piccola ma carina; siamo state fortunate a trovarla aperta anche senza messa, perché di solito apre solo per le funzioni religiose. Se la trovate aperta, fateci un salto.
A quel punto, si erano fatte, ormi, le 18, quindi abbiamo deciso di dirigerci verso il Labirintus che si trova a metà strada tra il Palazzo Reale e il Bastione; è un labirinto sotterraneo, un tempo utilizzato come prigione e, prima ancora, come rifugio. La visita al labirinto di Buda si può fare durante tutto il giorno, ma il mio consiglio è di andare dalle 18 in poi (ultimo accesso alle 19, quindi siate lì per tempo) perché, a quest'ora, viene spenta l'illuminazione e la visita si può fare solo con lanterne ad olio, fornite all'entrata. Perdersi tra le vie del labirinto sotterraneo è suggestivo ma anche un po' inquietante, soprattutto quando si arriva davanti alla piccola cella dove venne rinchiuso Vlad III di Valacchia, l'impalatore, colui che ispirò a Bram Stoker la figura del Conte Dracula; direi che noi appassionati di letteratura non possiamo perderci la visita alla cella di Vlad. Noi ci siamo divertite un sacco a cercare di ritrovare l'uscita, munite solo di una lanterna.
Per cena, qualcosa di nuovo, e assolutamente tipico della città di Budapest, i Ruin Pub. A Budapest sono famosissimi questi Ruin Pub. In pratica, come dice il nome, gli edifici in rovina sono stati
trasformati in veri e proprio pub; un tempo erano pub illegali, costretti a cambiare sede ogni tot di giorni, ma oggi sono una vera e propria attrazione per i giovani; ce ne sono tantissimi sparsi per tutta la capitale; quello che abbiamo scelto noi è lo Csendes Vintage Bar, che la guida consigliava tra i migliori Ruin Pub. Internamente è spettacolare, l'arredamento è ricavato da tracce di spazzatura ed è davvero pittoresco. Il menù non è ampio, ma presenta sia piatti tipici che panini o hamburger, proprio come ogni pub che si rispetti. L'esperienza del Ruin Pub è assolutamente da fare.
Ricapitolando, il quarto giorno abbiamo visto:
-Castello di Buda (Palazzo Reale): Galleria Nazionale ---> circa 8 euro (metà per studenti). Biblioteca Nazionale ---> circa 5 euro. Giardini e Padiglione ---> gratuiti.
-Bastione dei pescatori: le torri costano circa 3.50 euro, il resto è gratuito
-Chiesa di Mattia: circa 3.50 euro
-Pasticceria Ruszwurm: una fetta di torta a circa 2,50 euro
-Parlamento ungherese: visita guidata in italiano (da prenotare online almeno una settimana prima) circa 15 euro (ma prima prenotate e più sconti trovate)
-Chiesa di Sant'Anna: ingresso gratuito
-Labirintus: circa 6.50 euro
-Ruin Pub Csendes Bar: circa 11 euro (panino + bibita)
La mattina del sesto e ultimo giorno la abbiamo dedicata al relax. Ci siamo svegliate poco dopo l'alba per godere della tranquillità della vasca idromassaggio del nostro hotel che, a quell'ora, era tutta per noi; è stato così rilassante, soprattutto dopo i 15Km a piedi della giornata precedente! I miei piedi
mi hanno ringraziata.
Alle 10 eravamo pronte per lasciare la camera e chiamare la macchina che ci avrebbe portato in aeroporto. Prima di lasciare definitivamente questa splendida città, però, ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata nel parco situato dietro il nostro hotel, con al centro la Piazza della Libertà. la Piazza, molto bella, ospita un memoriale alle vittime dell'occupazione nazista e un monumento che risale all'epoca sovietica, oltre a numerose fontane con giochi d'acqua. Intorno alla piazza, edifici in stile Liberty, quali la Banca Nazionale e l'Ambasciata americana.
Alle 14 ci siamo imbarcate sul nostro volo di ritorno, non del tutto pronte a salutare Budapest, e con gli occhi ancora colmi di bellezza.
Budapest è una città M E R A V I G L I O S A. Sono contentissima di esserci andata, soprattutto dopo aver visto Vienna, lo scorso anno. Io vi consiglio tantissimo di andarci, non ve ne pentirete. Personalmente spero tanto di tornare, ma in inverno, questa volta; scommetto che sotto la neve è ancora più bella!
Chi di voi è mai stato a Budapest? Cosa ne pensate?
*Ginny*