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martedì 27 giugno 2017

Recensione "Una notte piena di stelle" di Deanna Raybourn




Buon pomeriggio! Come vanno le vostre letture? Le mie benissimo e finalmente riesco a parlarvi di un libro che mi ha completamente rapita... Si tratta di Una notte piena di stelle di Deanna Raybourn!




TRAMA

Londra 1920 - Sul punto di iniziare una vita di rigide convenzioni come moglie di un aristocratico, Poppy Hammond ha un'unica alternativa e decide di seguirla: scappa dalla chiesa con ancora indosso l'abito da sposa, aiutata dal giovane curato Sebastian Cantrip. Si rifugia da suo padre - il suo vero padre - in uno sperduto villaggio nella campagna inglese. Tornata a Londra, però, dopo che il polverone suscitato dal matrimonio mandato all'aria si è quietato, Poppy scopre che Sebastian è scomparso in circostanze misteriose e capisce così che il giovane ha usato una falsa identità e probabilmente ora si trova in pericolo. Decisa a rendergli il favore, con l'aiuto della sua fedele cameriera personale parte in incognito alla ricerca di Sebastian, verso est, seguendo una scia di indizi. I rischi non mancano a Damasco, città della seta, e Poppy si trova presto a intralciare i piani di gente pronta a tutto pur di recuperare un leggendario tesoro. Cupidigia, avidità e interessi che si spingono fino al governo britannico. Poppy e tutto ciò che ha di caro nella vita sono in un mare di guai davvero grande, ma a questo punto l'unica alternativa è andare fino in fondo.
RECENSIONE
Deanna Raybourn non si smentisce e scrive un nuovo capolavoro. Dopo Africa mon amour (qui la RECENSIONE) che mi era piaciuto da matti, l'autrice supera se stessa dando vita ad un libro ancora più bello ed appassionante.
Damasco, l'oriente, i ruggenti anni '20, spionaggio, un tesoro misterioso, tanta avventura e una buona dose d'amore... ecco ciò che caratterizza questo meraviglioso romanzo.
La protagonista è Poppy, ereditiera londinese che scappa via, il giorno delle sue nozze, lasciando il futuro marito sull'altare. Come la protagonista del precedente libro dell'autrice, anche Poppy è una donna forte e indipendente; completamente fuori dagli schemi per l'epoca in cui è ambientata la storia. Una donna che sta cercando di riscoprire se stessa e che non si arrende davanti alle difficoltà pur di portare a termine il suo obiettivo. Impossibile non adorare una protagonista del genere, è quello che ognuna di noi, nel profondo, spera di essere... e riesce pure a strappare dei sorrisi, soprattutto quando parla delle "maree favorevoli" (leggete il libro e capirete di che si tratta).
Sebastian, invece, è il co-protagonista e affiancherà la nostra eroina per quasi tutta la sua avventura in Syria. E' forte e sicuro di sé, non si lascia intimidire da niente e da nessuno ed è una spia fenomenale. Devo dire che Sebastian è proprio riuscito come personaggio maschile, diversamente dal protagonista di Africa mon amour che, invece, non mi aveva lasciato molto. Una parola va spesa anche per Masterman, la cameriera personale di Poppy che è stata una rivelazione del tutto inaspettata.
Deanna Raybourn scrive in modo semplice, ma adatto all'epoca in cui la storia è ambientata. Ha uno stile in grado di evocare colori, odori e sapori nella mente del lettore; mi era già successo leggendo il romanzo ambientato in Africa e sono stata molto contenta quando è avvenuta la stessa identica cosa con questo: sono stata trasportata a Damasco, nel magico oriente a cui sono tanto legata e mentre leggevo mi sembrava di rivivere i momenti passati nel Levante; le descrizioni non sono lunghe, ma nonostante questo risultano vivide ed efficaci, leggere di quei luoghi è stato come avere un pezzo di oriente a casa mia.
L'elemento dello spionaggio è il più ricorrente, se non addirittura il vero protagonista! Non avevo mai letto una storia di spie (oltre i cari vecchi gialli di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle) e non sapevo cosa aspettarmi, ma le mie (quasi inesistenti) aspettative sono state ampiamente soddisfatte. C'è un mistero, un complotto, un'organizzazione criminale e, ovviamente, ci sono le spie ed è tutto trattato alla perfezione... All'inizio si può pensare che non tutto quadri, ma arrivati all'ultimo capitolo ogni cosa avrà un senso perfettamente logico. Non mancano affatto i colpi di scena, uno in particolare non me lo sarei mai immaginato e mi ha spiazzata in positivo. E non manca neanche la storia d'amore che, seppur messa in secondo piano e trattata come contorno di una storia molto più ampia, è stata in grado di farmi battere il cuore e sospirare, nonostante anche il suo essere diversa dalle normali storie d'amore. Arrivata all'ultima pagina avrei voluto che ci fosse dell'altro, è troppo sperare in un seguito? Insomma, immagino ci siano tante altre avventure da raccontare per Poppy e i suoi compagni, no?
Voto:
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto?
*Ginny*

domenica 15 gennaio 2017

Wakaribishwa Kenya Yetu, Hakuna Matata. Recensione "Africa, Mon Amour" di Deanna Raybourn

Buon giorno lettori!
Prima recensione del 2017, finalmente! Vi parlo di un libro che mi ha toccato cuore e anima!



 
 
TRAMA

Parigi, 1923.

Figlia di una donna dalla vita decisamente vivace, Delilah Drummond non è da meno ed è ben nota nei circoli parigini per i suoi scandali. L'ultimo che la coinvolge, però, è talmente grande da fare impallidire anche sua madre. Delilah viene quindi costretta a trasferirsi in Kenya, nella tenuta del suo patrigno preferito, almeno finché i pettegolezzi sul suo conto non saranno dimenticati. Decadente e baciata dal sole Fairlight, questo il nome della casa, è ciò che rimane di uno sogno africano ormai sbiadito, un mondo dove espatriati dissoluti conducono la loro vita tra gin, musica jazz, sigarette e safari. Come signora della tenuta, anche Delilah si abbandona ai piaceri di questa società decadente, diventando la regina di uno stile di vita sregolato.
Ma un giorno sullo sfondo di questa vita frivola si staglia l'integerrimo Ryder White. Così diverso dagli altri, diventerà la guida di Delilah alla scoperta della complicata bellezza di quel mondo sconosciuto che è l'Africa. Giraffe, bufali, leoni ed elefanti si aggirano sulle rive del lagoWanyama, sollevando nuvole di polvere rossa. Qui la vita è lussureggiante, ma anche fuggevole e pericolosa.
Immersa nelle meraviglie e nei rischi dell'Africa, Delilah si apre a una terra che offre esperienze forti e contrastanti: caldo, oscurità, bellezza, gioia e paura la colpiscono direttamente al cuore.
Solo quando questo luogo sacro sarà profanato col sangue, lei scoprirà per che cosa vale la pena lottare davvero e di che cosa (e chi) non potrà mai più fare a meno.
 
 
 
RECENSIONE
 
Questo libro mi ha attirata fin da subito, il titolo e la copertina sono stati come una calamita per me, pur non essendo un romanzo molto conosciuto! L'Africa, gli anni venti, la storia d'amore... Come si può non amare una storia del genere? La protagonista è Delilah Drummond; un personaggio che a me è piaciuto moltissimo. Credo che o la sia ami o la si odi, con Delilah non ci sono vie di mezzo. A primo impatto può sembrare una donna frivola che pensa solo ai vestiti, ai gioielli e al suo piacere personale, ma in fondo si nasconde una donna forte e determinata, con un cuore grande quanto tutta l'Africa, che farebbe di tutto non solo per le persone che le stanno a cuore, ma anche per chi ne ha più bisogno. Secondo me Delilah è tutto ciò che una donna dovrebbe essere. Il protagonista maschile, invece, è Ryder White. Anche lui è un bel personaggio; forte e determinato, fa di tutto per ottenere ciò che vuole. Non è un personaggio che ti entra nel cuore, come tanti altri, però, per questo libro, l'ho trovato perfetto. I personaggi non finiscono qui, ce ne sono tantissimi: Dora, la cugina inutile di Delilah che, però, con il suo bigottismo riesce a strapparci un sorriso; gli altri espatriati inglesi (all'epoca il Kenya era una colonia inglese) che vivono tra lussi e agiatezze, in particolare Tusker è quella che ho preferito; e poi c'è Gideon che è il personaggio che più mi è piaciuto di questo romanzo. Gideon è un guerriero masai molto amico di Ryder e che, ben presto, si affezionerà tanto a Delilah. Secondo me Gideon è il perfetto esempio di genuinità e semplicità; è un personaggio che ti scalda il cuore e che ti fa riflettere su come si possa essere veramente felici pur avendo solo qualche mucca e nient'altro. Ed è anche grazie a lui che scopriamo le tradizioni delle tribù locali africane; dai Masai ai Kikuyu.
Eh sì, perché, tra tutti questi bizzarri personaggi, quello meglio costruito, quello che tocca cuore, anima e mente è l'Africa. In questo romanzo l'Africa non è solo l'ambientazione che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti, ma è parte integrante di quelle vicende; l'Africa ha vita propria e riesce ad entrarti dentro talmente bene che ti sembrerà di essere in Kenya e di provare le stesse emozioni di Delilah.
Questo grazie allo stile narrativo di Deanna Raybourn che con la sua scrittura semplice e scorrevole, piena di metafore, è in grado, non solo di raccontare una bella storia d'amore, ma anche di evocare immagini e sensazioni vividissime nella mente del lettore. Descrive l'Africa, i suoi colori, i suoi odori, le sua tradizioni, i suoi popoli con una maestria tale da trasportarti in quel paese pur facendoti restare a chilometri di distanza.
"Africa, mon amour" non è soltanto una storia d'amore tra due persone, è una storia d'amore tra la protagonista e quel continente selvaggio, sconfinato e meraviglioso che è l'Africa. Il romanzo non è affatto semplice e banale perché, se riusciamo ad andare più a fondo nella storia, ci accorgeremo che nasconde tanti insegnamenti e tante profonde verità.
Io ve lo consiglio con tutto il cuore. Dopo averlo letto farete fatica a trovare qualcosa da leggere perché il vostro cuore sarà ancora legato a quelle pagine, ma fidatevi, ne vale assolutamente la pena!
 
 
 
"Gli uomini rimasero sullo sfondo cantando di un uomo che non sarebbe mai stato dimenticato, e di altri che avevano amato ed erano tornati alla terra e infine della terra stessa che rinasce ogni volta che cadono le lunghe piogge. Cantavano la vita che è breve come un filo di erba estiva o lunga come il cuore del Rift, e della terra silente che ci aspetta al di là. Cantavano l'Africa. [...] Fu quel canto africano la mia ninnananna."
 
 
 
Voto:
 





E voi lo avete letto? Concordate con me? Vi ho messo almeno un po' di curiosità? ;)
 
 
 
 
 
 
*Ginny*