Buongiorno miei cari lettori, come procedono le vostre letture? Le mie a meraviglia, infatti oggi sono qui per parlarvi di Il Regno Corrotto di Leigh Bardugo, seguito di Sei di Corvi, ed ultimo libro della duologia ;)
TRAMA
Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.
[Ci saranno SPOILER da Sei di Corvi]
Il Regno Corrotto si apre esattamente dove Sei di Corvi si era chiuso (QUI la mia recensione). Ritroviamo, quindi, cinque dei nostri Scarti preferiti alle prese con un nuovo piano per salvare il sesto membro della loro banda, e, ovviamente, da qui in avanti sarà un susseguirsi di trame intrecciate, folli piani e sprezzante ironia. Non posso parlare molto della trama, altrimenti sarebbe spoiler, quindi mi limiterò a spiegare i motivi per cui ho amato Il Regno Corrotto ancora più di Sei di Corvi.
Ebbene sì, come al solito io sono la voce fuori dal coro perché penso di essere l'unica ad avere amato questo secondo romanzo più di quanto abbia amato il primo; ma il fatto è che, se in Sei di Corvi i nostri protagonisti hanno affrontato il loro passato, ne Il Regno Corrotto si ritrovano a dover affrontare il presente, a fare i conti con la loro psiche, con i loro problemi interiori, tutti derivanti da quel passato che, in realtà, è più attuale di quanto si possa immaginare. Ho trovato che Leigh Bardugo abbia saputo gestire alla perfezione la psiche di 6 ragazzi devastati, alle prese con vere e proprie malattie mentali e disabilità fisiche, alcuni, e con una mentalità retrograda e chiusa che, però, ha radici molto profonde, altri.
Quello che ho apprezzato tantissimo di questa duologia, e soprattutto, di questo libro, è proprio l'importanza che viene data ad alcuni temi che, purtroppo, non si affrontano troppo facilmente in romanzi destinati ai giovani-adulti. E l'eleganza con cui la Bardugo riesce a parlarcene è incredibile; la narrazione non risulta mai pesante, ma, al contrario, riesce sempre a strapparci un sorriso, nonostante si stiano trattando alcune tematiche estremamente delicate e complesse.
Si parla, in primo luogo, di disabilità, sia fisica che mentale. Abbiamo, quindi, Kaz che senza il suo bastone non può camminare; Jesper assuefatto al gioco d'azzardo; Waylan che, per quanto si sforzi e ci provi, proprio non riesce a leggere e scrivere; Nina che sta combattendo contro la crisi d'astinenza provocatole dalla droga assunta nel primo libro; Inej che combatte contro i ricordi del suo rapimento e del conseguente periodo come schiava di piacere; e Matthias, soldato Fjerdiano che per amore ha tradito il suo popolo e i suoi fratelli d'arme, un popolo così profondamente legato alla propria terra alla propria cultura che gli impediva di fraternizzare con chi è diverso, che lo costringe ad uccidere i Grisha; adesso, Matthias deve imparare a convivere con il senso di colpa, ma soprattutto ad aprire la mente e a mettere in dubbio tutto quello a cui ha sempre creduto, rinnegando la sua terra e la sua cultura.
Un'altra cosa che ho apprezzato è stata la rappresentazione di una ragazza grassa, per la prima volta in senso assolutamente positivo. Quello che ho notato è che, quando un personaggio è descritto come grasso, di solito, gli si attribuiscono caratteristiche negative, oppure un'intelligenza inferiore rispetto agli altri protagonisti; o ancora, l'essere grassi viene visto come un problema da risolvere; in questa duologia, invece, Nina, ragazza decisamente sovrappeso, viene descritta come intelligentissima, bellissima, affascinante, con uomini e donne che cadono ai suoi piedi, coraggiosa, divertente e dolcissima, assolutamente non negativa. Trovo che questo tipo di rappresentazione, purtroppo, avvenga troppo poco, soprattutto in romanzi per ragazzi, e ho apprezzato che la Bardugo, invece, abbia creato questo meraviglioso personaggio.
Allo stesso modo di Nina, ho apprezzato la disabilità di Kaz; spesso si tende a credere che le persone disabili non siano in grado di fare quello che i sani riescono a fare, be', Kaz ci ha dimostrato che non è così; Kaz è la mente più furba del gruppo e il combattente migliore tra tutti, nonostante sia
disabile.
Quindi grazie Leigh, grazie mille per averci mostrato che esistono anche diversi tipi di rappresentazione. A livello di trama, invece, ho amato Il Regno Corrotto più di Sei di Corvi (che comunque mi è piaciuto da impazzire), perché l'ho trovato più avvincente, con molti più colpi di scena, una storia più complessa e avvincente. Anche il finale mi è piaciuto tantissimo, nonostante sia, così come quello della Grisha, dolce e amaro al tempo stesso; ho pianto talmente tanto che con le mie lacrime ci si poteva creare un fiume, ma, nonostante questo, trovo che sia perfetto.
Davvero, non capisco tutte le critiche mosse a questo libro, spiegatemi, sul serio!
Dopo ciò, penso decisamente che le serie che compongono il Grishaverse siano assolutamente tra le mie preferite della vita.
Adesso spero che la Mondadori porti in Italia pure Language of Thorns e King of Scars.
Voto:
Voi avete già letto questa duologia? E le altre serie della Bardugo? ;)
Ciaoooooo! Mamma mia questo libroooooooooo *^* (qui la mia recensione)!!!!
RispondiEliminaEro rimasta un po’ delusa dal primo, perché tutti ne dicevano solo meraviglie, ma questo secondo capitolo. Ah, questo secondo capitolo.
Si approfondiscono i personaggi, si da una nuova dimensione umana a questi Corvi, le love story sono così dolci e pure in questo mare di malvagità che è Ketterdam e la trama fila che è una meraviglia. In poche parole, un libro meraviglioso *^*.
Sono molto contenta sia piaciuto anche a te!
Un abbraccio, Rainy