Buongiorno, lettori ;)
Già da qualche giorno è approdato, in Italia, il tanto atteso Sei di Corvi (Six of Crows) di Leigh Bardugo e io, da grande amante della Grisha Trilogy, non ho potuto far altro che partecipare a questo Review Tour; quindi, se volete sapere cosa ne penso del libro, keep reading ;)
Inoltre, qualche giorno fa è uscito un post in cui parlo dell'ordine di lettura dei libri del Grishaverse, ve lo lascio QUI, sperando che possa esservi utile.
TRAMA
Kaz Brekker, ladro spietato e senza scrupoli conosciuto in tutta Ketterdam come Manisporche, riceve un’offerta irrinunciabile da parte di uno dei più ricchi e potenti mercanti della città: in cambio di una ricompensa esorbitante, dovrà liberare Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza da tutti considerata inespugnabile. Per portare a termine il colpo, il ragazzo decide di assoldare una banda di malviventi composta da cinque membri, ognuno con un’abilità unica e un passato tormentato alle spalle.
La missione che il gruppo si appresta a compiere è tutt’altro che facile e i sei, per riuscire nell’impresa, dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro.
Ho letto la Grisha Trilogy esattamente un anno fa, nell'estate del 2018, ed era da quel momento che non vedevo l'ora di leggere Sei di Corvi, tanto da averlo comprato in lingua; poi, ho scoperto che lo avrebbero tradotto in italiano e, quindi, mi sono imposta di aspettare, ed eccomi, un anno dopo, a
parlarvi, finalmente, di questo romanzo.
parlarvi, finalmente, di questo romanzo.
Ogni giorno se ne sentono tante su questa scrittrice e sulle sue opere, chi non apprezza il finale della Grisha, chi la trova sottovalutata, chi dice che in Sei di Corvi ci sia troppo romance chi colà, chi colì... io, personalmente, ho amato questo libro, così come le precedenti opere della Bardugo.
Ci troviamo nello stesso mondo fittizio in cui è ambientata la trilogia Grisha, ma in un paese completamente diverso da Ravka; infatti, se Ravka ricordava in tutto e per tutto la Russia zarista, l'isola di Kerch ricorda l'Olanda dei primi del '900 e Ketterdam, la sua capitale, ricalca molto Amsterdam, con i suoi canali e i suoi ponti. I nomi delle strade, le parole, anche l'abbigliamento, tutto ci fa pensare agli usi e ai costumi dell'europa del nord, ed in particolare ai Paesi Bassi.
Così come, Fjerda, che nei precedenti libri mi aveva fatto pensare alla Polonia, adesso, leggendo di questo paese in modo più approfondito, mi ha ricordato i paesi artici, Islanda o Groenlandia.
Ecco, se c'è qualcosa che amo di Leigh Bardugo è proprio il worldbuilding, un mondo completamente inventato da lei che prende spunto dal nostro pianeta e lo trasforma, inventandone miti, tradizioni, lingua, usi e costumi. Ed è, soprattutto, in questo libro che Leigh Bardugo ci fa conoscere meglio tutte quelle popolazioni ed etnie solo accennate nella trilogia precedente. La diversità, in Sei di Corvi, fa da padrone; la Grisha ci ha raccontato di Ravka e del suo popolo, mentre, invece, questa volta, i personaggi protagonisti vengono tutti da posti diversi, hanno culture diverse, religioni diverse, diverso è il colore della loro pelle e diverso è l'orientamento sessuale, ma tutti sono legati da qualcosa, e quel qualcosa è l'amicizia, che si instaura poco a poco, la fiducia l'uno nell'altro, e, soprattutto, la vita che conducono. Qui non si parla di re e regine, principi o principesse, predestinati, santi o salvatori della patria, qui si parla di criminali, ladri, assassini, reietti della società che, per un fortunato (o sfortunato) caso si ritrovano insieme per cercare di portare a termine un colpo che sarà ricompensato con 4 milioni di Kruge (moneta Kerch).
Ecco, quindi, che abbiamo il risoluto Kaz, ladro, illusionista, manipolatore e calcolatore, vicecapo di una banda di strada chiamata Gli Scarti; la leale Inej, ex prostituta e spia per conto degli Scarti; la dolcissima Nina, una ravkiana finita a lavorare in un bordello a seguito di un singolo evento andato male; il duro-dal-cuore-tenero Mathias, ex cacciatore di streghe e galeotto fjerdiano; l'iperattivo-ma-divertente Jesper, accanito giocatore d'azzardo, ed ottimo tiratore, anche lui per gli Scarti; ed, infine, l'intelligente flautista Waylan, figlio di un ricco mercante, scappato dalla casa del padre. Sei personaggi tutti perfettamente scritti e caratterizzati; di ognuno veniamo a conoscere la storia, quello che li ha portati ad essere ciò che sono e a fare quello che fanno; con ognuno di loro è molto facile empatizzare, ed affezionarvisi è praticamente sicuro. Io provo un'ondata di affetto verso tutti loro, anche se i miei preferiti sono, attualmente, Nina e Waylan.
Ancora una volta Leigh Bardugo si conferma essere una grande scrittrice, capace di invogliare il lettore, coinvolgerlo, e farlo sentire a casa anche dopo aver chiuso il libro.
Sei di corvi è un libro pieno di azione, con colpi di scena che si susseguono uno dietro l'altro, ed un finale che ti lascia curioso di scoprire in che guai andranno ancora a cacciarsi i nostri corvi.
E' anche un libro in cui viene dato molto spazio al passato dei protagonisti, ma trovo che questo si incastri alla perfezione con la storia che ci viene raccontata, e se riusciamo ad amare e comprendere i protagonisti è anche e, soprattutto, grazie al loro passato.
Il romance c'è, ma è sottile e appena accennato, quindi non fatevi ingannare da chi si lamenta che ce ne sia troppo, considerate che non c'è nemmeno un bacio casto e puro, quindi troppo romance DOVE?
Il regno corrotto (che uscirà il 5 Novembre) si prospetta essere un seguito con i fiocchi, stando alla fine di Sei di Corvi, e io non vedo l'ora di leggerlo.
Consiglio a chiunque questo romanzo e, più in generale, la trilogia Grisha che uscirà in italia nel 2020 (in realtà, il primo romanzo, Tenebre e Ghiaccio, era già stato pubblicato da Piemme), e di cui vi lascio la mia recensione QUI.
Voto:
Qualcuno ha già letto qualche libro di Leigh Bardugo? Voi siete tra quelli che la amano o tra quelli che la odiano?
Ecco qui gli altri blog che hanno partecipato al Review Tour.
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