venerdì 29 maggio 2020

Recensione: “Sacrificio” di Adriana Locke

Buongiorno meraviglie,
Adriana Locke è tornata in Italia con un altro libro strappalacrime (siete avvisate) per la Hope Edizioni, che cura ogni sua uscita in modo eccezionale, con il titolo “Sacrificio”.

   



Trama:
La mia vita è cambiata per sempre, la notte in cui mio marito è morto.
Mi sono rimasti solo un cuore spezzato, un mucchio di bollette e nostra figlia, Everleigh. Non voglio fare affidamento su nessuno, men che meno su Crew Gentry. È stato il mio primo amore, la persona che mi ha quasi distrutto e l’uomo che mi ha deluso ogni volta che ho avuto bisogno di lui.
Quando però vengo travolta da un altro tragico evento, Crew potrebbe rivelarsi la mia unica speranza.

La mia vita è cambiata per sempre la notte in cui mio fratello è morto.
Mi sono rimasti il senso di colpa, un mucchio di errori e poco altro.
Mi prendo cura di Julia Gentry, la vedova di mio fratello, ma anche l’unica donna che abbia mai amato, e della loro figlia. So che lei non vuole il mio aiuto, ma lo avrà comunque. Le devo almeno quello.
Quando si trova a dover affrontare un’altra tragedia, e mi viene data l’opportunità di rimediare, la afferro, disposto a ogni sacrificio.



Di Adriana Locke avevo già letto “Scritto nelle cicatrici” che è uno dei miei best book del 2020. Quando ho letto la trama di “Sacrificio” ho desiderato leggerlo ed ho voluto immergermi nella lettura appena ho ricevuto il file dalla casa editrice.

In “Sacrificio” entriamo subito nel vivo delle vite di Crew e Julia. Senza preamboli o introduzioni ci ritroviamo immediatamente, fin da subito, in loro compagnia.
Crew e Julia hanno un passato e questo è percepibile fin dall’inizio.
Ciò che li lega è Gage. Fratello di Crew e marito di Julia che è venuto a mancare, lasciando sola sua moglie con una piccola bambina di cinque anni, Everleigh.
Entrambi si conoscono da tanti, troppi, anni. Julia e Crew si sono incontrati da adolescenti. Ora, nel presente, sono in una situazione di stallo.
Crew cerca di fare il possibile per facilitare la vita a Julia e a sua nipote Ever, da due anni ovvero da quando Gage non c’è più, prova a prendersi cura di loro come può.

"Preferisco combattere con te piuttosto che amare qualcun'altra."

Il ritmo e l'avvicinamento sentimentale tra i protagonisti è cauto e ben cadenzato.
Ci sono alcuni paragrafi al passato che possiamo leggere come ricordi di Julia e quelli sono molto più veloci, in poche frasi servono a far arrivare la lettrice dritta ad un punto di svolta.
Lo stile dell'autrice non è vorace e spedito. Ma accorto, attento, circospetto.
Sacrificio è una storia che ha bisogno di prudenza.
Quindi, in modo guardingo e ponderato Adriana Locke mi ha fatto avvicinare alla storia d'amore di Crew e Julia, nonché della piccola Ever. Colei che si farà amare fin da subito.
I protagonisti, invece, per amarli ho dovuto aspettare. Con cautela mi sono immersa nelle loro vite, in questa storia d'amore sofferta. Ho dovuto aspettare per conoscere ogni aspetto, riflesso e briciola del loro passato e dei loro pensieri per farmeli piacere ancor di più. Fin da subito ho comunque avuto chiaro in mente che il sentimento che li legasse fosse potente, doloroso e, a tratti, tossico.
Il punto di svolta nella loro relazione non arriva subito e, anche se sapevo che era inevitabile, mi ha sorpresa. Farli finire insieme non era semplice e facile. Adriana Locke non poteva prendere i suoi protagonisti e buttarli nella mischia, non con una storia così. Ma quando è successo ho avuto paura io stessa per loro. E se fosse stato troppo presto? E se fossero accecati dall'infelicità e, in un momento di debolezza, non fossero riusciti a resistere? Tanti interrogativi, ero spaventata più io a leggere che Crew e Julia nel vivere la loro storia.
Il dolore e il rimorso sono intrisi nelle pagine di Sacrificio. Mi hanno coinvolto nelle loro vite, nella loro famiglia.
Ci sono però sempre quei dubbi, quelle domande che non mi hanno dato pace. Interrogativi che non mi hanno permesso di dare cinque stelle a questo libro. La storia è meravigliosa, e loro tre sono fantastici e ben caratterizzati, ma quella scorrevolezza lenta non mi ha aiutata a percepire quello che io chiamo il momento di svolta. Quello stile poetico che mi aveva fatto letteralmente innamorare di “Scritto nelle cicatrici” in questo l’ho trovato sottotono, probabilmente anche per i diversi temi trattati che ognuno di noi poi percepisce in base alle proprie esperienze.





Adriana Locke (alias genio del male) ha costruito una storia intricata e mai banale. Quando pensavo di aver capito tutto, ecco che tutto si rovescia!
Quando pensi che le carte che si stanno scoprendo ti stanno dando modo di tirare le somme, ti sbagli. 

Sicuramente non è un libro facile, ma voglio assicurarvi che è un romance e quindi un lieto fine c'è. È molto, moltissimo, difficile arrivarci.
Tantissimi capitoli sono in salita, ti fanno venire l'affanno, richiedendo scorte di kleenex.

P.s. noi blogger abbiamo avuto bisogno di un post sfogo/assistenza mentale, consiglio vivamente di parlare della lettura a qualche amica lettrice perché sfogarsi sarà una necessità!


Il mio voto:



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