Buongiorno, lettori!
Manca pochissimo all'uscita italiana di Il Portale degli obelischi di N.K. Jemisin, e non avendovi mai scritto una recensione del primo libro, La Quinta Stagione, eccomi qui a farlo... e mi raccomando, non perdetevi la recensione del seguito che sarà online il 13 Maggio ;)
TRAMA
È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.
Quello di cui vi voglio parlare oggi è un libro molto strano e, sinceramente, non so proprio da dove partire... Dico subito che ho amato questo romanzo, ed è stato uno dei migliori del 2019, per me.
Si tratta di un romanzo fantasy, forse post-apocalittico, ambientato in un mondo che potrebbe benissimo essere quello nostro; solo che, questo mondo, chiamato Immoto, è morto decine di volte a causa delle Quinte Stagioni, dei veri e propri cataclismi provocati, inizialmente, dall'uomo e dal poco rispetto che questo ha avuto verso Padre Terra, che si ripetono ciclicamente e che, durando anche migliaia di anni, non portano altro che morte e distruzione.
Una tematica sicuramente molto forte quella del cambiamento climatico che dovrebbe riguardare tutti noi e che la Jemisin tratta davvero con grandissima maestria. In realtà non è chiaro cosa abbia provocato la prima Quinta Stagione, sappiamo solo che è colpa dell'uomo e che è, probabilmente, la conseguenza di un'offesa a Padre Terra; un'offesa che possiamo tranquillamente ricollegare all'inquinamento e allo spreco che affliggono il nostro di mondo e che, prima o poi, porteranno inevitabilmente anche noi ad affrontare una Quinta Stagione.
Ma questo non è solo un romanzo-denuncia contro il cambiamento climatico; si tratta, infatti, di una storia di donne. Sono tre le donne protagoniste: Damaya, una bambina, Syenite, un'adolescente, ed Essun, un'adulta. Tre donne accomunate da da un particolarissimo potere derivato proprio dalle Quinte Stagione, ovvero l'orogenia. Gli orogeni sono esseri umani in grado di "sensire" la Terra e di controllarla con lo scopo di proteggerla (o di distruggerla?).
Damaya, Syenite ed Essun sono tre orogene, tre donne forti e determinate a raggiungere il loro scopo, ed inevitabilmente, prima o poi, le loro strade si congiungono. E' stato davvero bello seguire il loro viaggio, conoscerle, star loro accanto nei momenti più bui e difficili delle loro vite, riuscendo ad immedesimarsi perfettamente in loro.
Ho amato questo libro perché, oltre ad affrontare un tema che mi sta molto a cuore (quello del cambiamento climatico), ha toccato altri importantissimi temi, come il razzismo ed il bullismo, infatti gli orogeni sono temuti dagli umani e, per questo, disprezzati ed odiati; ma anche la diversità amorosa... incontriamo personaggi omosessuali, bisessuali ed anche poliamorosi; è stato davvero interessante poter leggere di una relazione poliamorosa, e trovo che se ne dovrebbe parlare di più, anche in libri per ragazzi.
Lo stile di N.K.Jemisin è davvero tanto, tanto particolare. I punti di vista di Damaya e Syenite ci vengono narrati in terza persona da un narratore onniscente che conosce già tutta la storia e la sta raccontando a te, lettore; ma tu, lettore, diventi automaticamente parte del romanzo, infatti i punti di vista di Essun sono narrati in seconda persona, e il narratore si rivolge direttamente a te, come se entrambi foste seduti davanti ad un caminetto e lui ti stesse raccontando la storia della tua vita, intervallata da quella di altre due donne. Per me, è stata la prima volta, non mi era mai capitato di leggere un romanzo scritto in questo modo, ed è stato estremamente interessante e coinvolgente, mi sono davvero sentita all'interno del libro.
E' un libro che consiglio a chiunque... quando lo lessi, ormai circa un anno fa, ricordo di aver pensato che è un romanzo necessario, di cui tutti abbiamo bisogno, anche se non ce ne rendiamo conto; quindi, non posso far altro che spingervi a leggerlo davvero tanto.
Voto:
Voi avete letto questo piccolo capolavoro?
Non l'ho ancora letto, ma è il mio prossimo in lista! Non vedo l'ora *^*
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