martedì 12 novembre 2019

[Review Tour] Recensione: Il caso Léon Sadorski di Romain Slocombe


Hello readers! Questo pomeriggio il blog si tinge di colori seppia per parlare in anteprima di una delle prossime uscite Fazi Editore:

IL CASO LÉON SADORSKI
di Romain Slocombe

che abbiamo avuto il piacere di leggere prima del suo arrivo sugli scaffali italiani, il giorno 14 di questo mese, grazie al Review Tour organizzato dal blog I Sussurri delle Muse, in collaborazione con la casa editrice stessa.

Titolo: Il caso Léon Sadorski

Autore: Romain Slocombe

Editore: Fazi Editore

Collana: Darkside

Genere: thriller storico, noir

Data di Pubblicazione: 14 novembre 2019

Prezzo: cartaceo 18,00€/e – Book 7,99€

Trama:

Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena Occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all’ebreo di turno sono all’ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l’occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall’indole egoista e meschina, per lui l’Occupazione sarà anche l’alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d’astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista.
Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell’atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.



"Se uno s’impietosisse per ogni destino, non arriverebbe a niente."

Probabilmente non c'è affermazione più adatta per iniziare la recensione di un libro che parla apertamente di nazismo e antisemitismo e, in modo più sottile, della Storia, quella con la S maiuscola, la stessa materia che l'attuale momento di crisi mondiale starà sicuramente scrivendo.

Nella Parigi del 1942 esistono - come in tutta l'Europa occupata dai nazisti - due grandi masse: persecutori e perseguitati. Se trovarsi nei primi ha un indubbio vantaggio, finire nella lista dei secondi è più facile di quanto si pensi.
Léon Sadorski è l'ispettore principale aggiunto a capo della polizia antisemita nel circondario di parigino, specificare quindi da quale parte della barricata si trovi è superfluo. Il personaggio dipinto a chiare linee da Romain Slocombe non è un singolo, non si distingue dalla massa di militari e paramilitari che salutano a braccio teso il regime per non avere grane; Sadorski è un uomo scaltro, e la sua indole gli ha permesso di arrivare in una posizione di spicco, senza subire il plagio dei suoi pari in Germania. Parigi non è Berlino e la guerra, anche per un personaggio di carta avido e senza scrupoli, ha i suoi loschi tornaconti. 
Per qualcuno - la Storia ci insegna che esiste chi invece ce l'ha fatta, alla fine, a passare inosservato - la dittatura può essere un arma a doppio taglio e il protagonista de Il caso Léon Sadorski apprenderà questa lezione una volta convocato in Germania
Cosa ne sarà di Léon a Berlino? Potete provare ad indovinarlo.

Mentre provate a fare congetture sul destino - non scontato - del personaggio di Slocombe, noi tentiamo di spiegarvi le sensazioni che abbiamo provato leggendo questo noir decisamente sopra le righe.

Vi avevamo anticipato come Fazi Editore ci avesse portato in un passato dai colori seppia, ma chi ci segue da un po', saprà che non è la prima volta che succede. Il caso Léon Sadorski è solo un secondo ritorno dietro la barricata. A distanza di un anno dalla recensione di "Figlie di una nuova era" - primo capitolo dell'omonima saga di Carmen Korn, che abbiamo decisamente amato - siamo tornate dall'altra parte dello specchio della storia. 

Il dark side in lingua francese costruito da Romain Slocombe, riesce a trasportare il lettore all'epoca dell'Occupazione nazista fugando ogni dubbio: Léon Sadorski agisce esclusivamente per proprio tornaconto e non spinto da un opinabile ideale. Un anti-eroe che si spoglia di ogni maschera per mostrare il vero volto dell'uomo comune - ci perdonerete questa generalizzazione - che, in un periodo di ristrettezze economiche e sociali, permette all'istinto di sopravvivenza di prendere il sopravvento.
Spogliato da ogni illusione di arguzia e capacità di districarsi in qualsiasi situazione, di Léon Sadorski resta soltanto lo scheletro di un codardo, debole tra i deboli.

Il caso Léon Sadorski è un noir dai toni talmente vividi, da ricordare un vecchio film al Rotoscope, così realista da portare il lettore quasi ad odiarne il suo protagonista.
Quindi perché leggere un titolo che non denuncia apertamente la Seconda Guerra Mondiale e la dittatura che insieme al comunismo bolscevico ha imbrattato parte del Novecento?
Mantenere viva la Memoria. Da qualsiasi punto di vista la si presenti, un lettore attento potrà sempre cogliere gli aspetti da condannare e da non dimenticare.


A Romain Slocombe e il suo controverso Léon Sodorski:





3 commenti :

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