venerdì 28 febbraio 2020

Recensione: “Priest. Un prete” di Sierra Simone – Review party

Buongiorno meraviglie!
Se ne è parlato tanto e finalmente è qui con noi Padre Campanella!
Priest. Un prete di Sierra Simone, il suo primo lavoro in assoluto, è finalmente arrivato in Italia grazie alla Hope Edizioni (che ringrazio per la copia in anteprima).






Trama:
Ci sono molte regole che un prete non può infrangere.
Un prete non si può sposare. Un prete non può abbandonare il proprio gregge. Un prete non può abbandonare il suo Dio.
Sono sempre stato bravo a seguire le regole.
Fino a quando non è arrivata lei. Da allora, ho appreso nuove regole.
Mi chiamo Tyler Anselm Bell. Ho ventinove anni. Alcuni mesi fa, ho infranto il voto di castità sull’altare della mia chiesa e, Dio mi perdoni, lo rifarei.
Sono un prete e questa è la mia confessione.


Avevo già letto Sierra Simone e, purtroppo, non mi aveva entusiasmata, ma da oltreoceano le voci su padre Bell mi hanno spinta a leggere Priest. Un prete.

L'autrice già nella sua nota ad inizio libro segnala che nel romanzo c'è del blasfemo.
Ricordiamoci che parliamo di un prete cattolico in un libro in cui ci sono scene sessuali esplicite e si pecca in modo evidente. Se siete quindi contrarie a letture del genere, astenetevi, sicuramente non avrete la testa adatta a questa lettura e sarete troppo prese a leggere e a giudicare più che a godervi una storia d'amore.

Sono tre anni che Padre Bell non prova desiderio carnale per una donna, fino a quando non entra lei nel confessionale un pomeriggio e senza vederla quella sensazione di possesso e di desiderio salta fuori prima ancora di conoscerla.

Tutto ciò che ne consegue è qualcosa di proibito, di inusuale e imperdonabile per la figura che impersona Tyler.

I demoni del passato di entrambi li hanno spinti l'una nelle braccia dell'altra, con discrezione, con casualità. Solo quando non riusciranno a resistersi però si renderanno conto di ciò che questo desiderio ne consegue.



Una delle facciate più importanti che Sierra Simone ha affrontato è stato farmi comprendere che Tyler è un uomo, un ragazzo come tanti prima di essere un prete. Dargli una quotidianità, dei desideri, dei ricordi, gli affetti e dei peccati comuni.

La narrazione di Tyler in Priest è la sua confessione. Ci racconta come da un momento all'altro si sia ritrovato ad accogliere nel suo confessionale una ragazza la cui sola voce lo fa indurre in tentazione. Poppy è seducente, sensuale e Tyler non riesce a non pensare a lei soprattutto dopo averla vista di persona e non dietro ad una grata del confessionale.

Il pentimento che poi investe Tyler è ricco di sfaccettature, perché sa di aver sbagliato e di non poterlo più fare, ma l'unica cosa a cui pensa è quando riuscirà a vedere Poppy e a farla sua nuovamente.




Tra loro la prima cosa che scatta è l'attrazione, ma subito dopo diventa il desiderio. Quello carnale, quella pura lussuria capace di far infrangere ogni voto, ogni promessa. Anche nei luoghi più sacri che esistono.
E, ad essere sincera, non mi sono nemmeno stupita. La scrittura di Sierra Simone è così. Rende la storia scabrosa e la sua narrazione risulta eccessiva soprattutto nelle scene sessuali.
Come avevo già accennato, avevo letto un altro libro della Simone ed anche quello mi aveva lasciata perplessa su questo punto: il trascinamento dei protagonisti a livello sessuale. Io l'ho trovato anche in Priest, molto prematuro.
Questo non vuol dire che la storia non merita di essere letta, ma per quanto mi riguarda preferisco le storie d'amore dove la crescita dei sentimenti e le scene sessuali vadano di pari passo. In Priest ho trovato una corsa affannata a far congiungere i protagonisti in atti sessuali.
Questo "eccesso" credo sia una delle caratteristiche di Sierra Simone e purtroppo non riesce a convincermi fino in fondo.
Mentre, tornando a Poppy e Tyler, la loro è una storia inconsueta e anticonvenzionale. Sono la prova vivente che se un amore deve sbocciare lo fa in qualsiasi posto, anche tra le mura di una chiesa. Due protagonisti costruiti benissimo, la sofisticata e ricca Poppy è in piena contrapposizione con la figura delle prime pagine, un agnellino solitario che piange e si dispera, come se fosse costretta e scontenta della vita che ha fatto fino a quel momento. Soltanto leggendo la sua storia si riesce ad avere un quadro completo sulla sua figura, sincera, peccaminosa e grata. Poppy è una protagonista che affronta i problemi, non che scappa come avrei pensato all’inizio. Ed è proprio questo suo lato che la rende unica, come unico è Tyler. Un ragazzo capace di resistere, di essere buono mettendo prima gli altri e poi sé stesso, fino però a diventare egoista quando si tratta di Poppy. Capace di leggerla dentro meglio di chiunque altro.

Una storia che non leggerete da nessun’altra parte. Sfido chiunque a creare un amore così profondo e carnale con due protagonisti così autentici.


Il mio voto:







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