venerdì 23 febbraio 2018

Recensione: "I fiori non hanno paura del temporale" di Bianca Rita Cataldi

Buon pomeriggio lettori!
Quest'oggi vi parlo di un romanzo che è uscito giusto ieri e la cui intensità e delicatezza hanno saputo conquistarmi. Sto parlando di I fiori non hanno paura del temporale di Bianca Rita Cataldi, edito da HarperCollins.

Genere: Narrativa 
Editore: HarperCollins 
Pagine: 277 
Prezzo: 17,00€ 
Data di uscita: 22 febbraio 2018 

Trama
Bologna 1997. Corinna ha 17 anni, i capelli rossi e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d’acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che l’ha abbandonata subito dopo il parto. Serena ha 7 anni ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro o con uno walkman nelle orecchie. Vivono in una grande e caotica famiglia allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite in un’unica cappella di famiglia al cimitero. L’equilibrio familiare inizia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola, è piena di oggetti apparentemente scollegati tra loro ed è l’ultimo regalo del suo vero padre, morto improvvisamente in un incidente. Corinna decide di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna alla ricerca dei ricordi perduti, del segreto delle sue radici e, inevitabilmente della propria strada nel mondo. 

“Ecco cos'è l'amore. Incontrarsi il 30 di febbraio e amarsi sui colori freschi finché non prendono forma. Non era la nonna a essere strana. Eravamo strani noi che ci innamoravamo in un giorno qualunque e facevamo l'amore sulle lenzuola inamidate, noi che dimenticavamo la terra e le radici, il refrigerio delle piogge e la necessità del dolore. Noi che smarrivamo il coraggio, che ci dimenticavamo di lottare, che ci addormentavamo troppo presto o troppo tardi, che credevamo in un dio soltanto o in nessun dio affatto, che non capivamo l'importanza fondamentale del dubbio. Noi eravamo quelli strani.”

Recensione

Un romanzo delicato e sorprendente allo stesso tempo
La storia di due sorelle così diverse tra loro da rimarcare sempre quel legame di sangue che manca, ma al contempo capaci di formare una squadra perfetta alla ricerca dei ricordi perduti. Perché tutti vogliamo sapere da dove veniamo, chi c’era prima di noi, la nostra storia. 
A Corinna, diciassettenne introversa e misteriosa, questa possibilità è mancata con l’abbandono del padre, rimanendo un fardello che ha sempre caratterizzato la sua vita, unica donna diversa in una famiglia di brune. Lei, coi suoi vivaci capelli rossi e le lentiggini, unica memoria del padre. Finché non le viene consegnata una scatola da scarpe, insolita, che diventa l’inizio della sua ricerca. Tra biglietti e quadernetti, tra vie sconosciute di Bologna in compagnia di Bruno e Serena, Corinna comincia a scoprire frammenti e sfumature della vita del padre, com’era da giovane, quali erano le sue passioni, i suoi desideri. Scontrandosi con una verità che fa male e che giunge inaspettata, come un fulmine a ciel sereno, cambiando la sua vita. 
Diventando inconsapevole causa della storia che viene scritta da Serena quando, ormai donna, si lascia ispirare da una macchina da scrivere abbandonata per lanciare il suo messaggio in bottiglia nell’oceano: un libro, un romanzo, che parla della loro storia e che vorrebbe essere un richiamo per quella sorellona a cui si è sempre sentita legata. La piccola Serena è il personaggio a cui mi sono sentita più vicina, nella sua genuina curiosità e nella sua fanciullesca visione del mondo: cocciuta e testarda, attenta a quello che le succedeva attorno, con un amore grande per la sua famiglia. 
Credo siano loro, al di là di tutte le donne che hanno accompagnato la storia delle due sorelle, i personaggi che più mi hanno affascinato e con cui mi sono immedesimata. Due anime diverse, eppur forti, capaci di andare avanti, risollevarsi, ognuna a modo proprio, indissolubilmente legate
Caratteristiche peculiari di quella famiglia allargata, che si possono ritrovare a partire dalla madre Bruna per arrivare alla nonna e a Donna Marzia. 
E’ un romanzo che si legge davvero col cuore, che fa sorridere e piangere, che riesce a trasportare il lettore in ogni emozione che viene vissuta dalle protagoniste. Sembra di essere lì, insieme a Serena, quando cerca disperatamente di avere un contatto con la sorella, oppure insieme a Corinna, quando il mondo si frantuma.
Una storia davvero bella, in cui emerge la forza che solo una donna può avere dentro nel prendersi cura degli altri, nel rinascere dopo le cadute. Ricco di emozioni, un romanzo che merita davvero di essere letto e vissuto.

Voto:

Lothìriel

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