mercoledì 20 maggio 2020

Review Party: "La Grazia dei Re" di Ken Liu




Buongiorno, carissimi lettori!
Ieri è approdato in Italia La Grazia dei Re di Ken Liu, un fantasy storico con fortissimi richiami orientali... io l'ho amato e non vedo l'ora che esca il secondo, Il muro di tempeste.





TRAMA

L'Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell'arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d'origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l'Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare. È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l'impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l'uno l'opposto dell'altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l'imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.




L'idea di questo romanzo mi ha affascinato fin da subito; non ho mai letto libri ispirati alle antiche dinastie cinesi, nonostante mi appassioni molto quella parte di storia e soprattutto, di civiltà. Ecco perché, quando mi è stato proposto di partecipare al Review Party per il lancio di La Grazia dei Re di Ken Liu, non me lo sono fatta ripetere due volte e ho subito acconsentito. 
Parto dicendo che ho davvero amato questo libro; ho iniziato a leggerlo aspettandomi qualcosa di completamente diverso, e invece ho scoperto un nuovo tipo di narrazione che non pensavo potesse piacermi ed intrattenermi così tanto. 
Come si può facilmente evincere dalla trama, ci troviamo in un impero governato da un tiranno, un impero destinato a cadere in guerra alla morte di Mapidéré, l'imperatore che, prima di tutti, lo ha creato. Ed ecco che, dopo una breve presentazione della situazione geo-politica di questo mondo, e dei due personaggi principali, Kuni Garu e Mata Zyndu, veniamo catapultati all'interno della guerra e delle lotte vere e proprie. Questo, infatti, non è un romanzo come gli altri a cui sono abituata, ma si tratta di una vera e propria cronaca di guerra, dalla prima (o quasi) all'ultima pagina. Leggere questo romanzo mi ha fatto pensare ad un manuale di storia, di quelli da cui si studia a scuola, che raccontano per filo e per segno ogni battaglia, ogni strategia militare, ogni tattica utilizzata dalle diverse fazioni in lotta tra loro. Ovvio che, in questo caso, la cronaca che Ken Liu ci propone si arricchisce di approfondimenti sui pensieri e sulla storia di TUTTI i personaggi coinvolti più importanti, infatti conosciamo il passato di ogni generale, ogni stratega, ogni guerriero importante (oltre che quello dei protagonisti)... ma è anche vero che pur sempre di una lunghissima cronaca di guerra si tratta. Infatti, in questo romanzo sia i dialoghi che le descrizioni sono ridotti al minimo, lasciando ampio spazio agli innumerevoli avvenimenti, intervallati, di tanto in tanto, da un po' di vita e pensieri dei protagonisti e di qualche altro personaggio. 
I personaggi davvero importanti sono due, i migliori amici Kuni Garu e Mata Zyndu; il primo, un ragazzino sfaccendato che vuole compiere grandi imprese; e il secondo, ultimo di una nobile stirpe che ha giurato di distruggere l'impero forgiato da Mapidéré. Personalmente ho apprezzato moltissimo entrambi, anche se, a lungo andare, ho finito per amare Kuni e disprezzare Mata. Loro sono gli unici due, insieme a Jia (moglie di Kuni) e a Luan (importante saggio), ad essere più approfonditi di chiunque altro. Nonostante gli altri personaggi siano poco approfonditi, però, ognuno risulta essere delineato alla perfezione e di ognuno di loro riusciamo a conoscere il carattere e gli obiettivi. Una cosa che voglio dirvi è di non affezionarvi a nessuno perché chiunque può morire, e ci sono davvero tantissime morti. E' stato bello, però, leggere di come ogni personaggio abbia avuto un minimo di storia, così da non risultare inutile o sacrificabile al momento della sua morte. 
L'elemento fantasy c'è, ed è caratterizzato dalla presenza degli dei, e da alcune invenzioni tipiche del genere steampunk, oltre che da animali mitologici e qualche piccolissima magia, ma anche questo è messo in secondo piano; tutto si concentra sul racconto della guerra che è la vera protagonista del romanzo. 
Ho apprezzato moltissimo anche i riferimenti alla cultura e alla storia cinese, seppur pochi. E ho trovato lo stile di Ken Liu molto raffinato... è vero che racconta di guerra, battaglie e morte, ma non mi è parso mai violento, neanche nelle scene più crude; anzi, mi è sempre sembrato molto elegante.
Non indora la pillola, ma non è neanche brutale. 
 Forse, l'unico difetto che mi sento di attribuire a questo romanzo è l'uso esagerato di un deus ex machina, avrei preferito fosse usato molto meno e che alcuni problemi venissero risolti diversamente, ma posso passarci sopra tranquillamente visto tutto il resto. 
E' un romanzo che, sono sicura, scontenterà parecchi lettori proprio a causa della sua particolarità, ma personalmente mi è piaciuto veramente tanto e mi sento di consigliarlo a tutti voi; tra l'altro, offre anche spunti di riflessioni parecchio interessanti, se si riesce a leggere tra le righe. 
Non vedo l'ora di avere il seguito, Il muro di tempeste, tra le mani, anche se bisognerà aspettare almeno un anno, ahimè. 


Voto:










Voi avete intenzione di leggerlo? Vi ispira almeno un po'?










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