mercoledì 20 maggio 2020

Review Party: "Falce" di Neal Shusterman




Buon pomeriggio, cari lettori. Come state?
Finalmente, dopo tanti rinvii e spostamenti, ieri è approdato nelle librerie italiane "Falce" di Neal Shusterman, edito da OscarVault e primo romanzo di una trilogia.




TRAMA

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.



Aspettavo questo romanzo da tantissimo tempo, e sono proprio contenta di averlo, finalmente, letto. 
Avevo altissime aspettative, ma non tutte sono state soddisfatte al meglio. 
Falce è un romanzo distopico, ambientato centinaia di anni nel futuro (circa 300); un futuro in cui l'umanità ha sconfitto definitivamente la morte e le malattie; un futuro in cui, per sopperire al problema del sovraffollamento, è stata istituita la Compagnia delle Falci che ha il compito di uccidere (o, come dicono loro, spigolare) alcune persone scelte. 
E' sicuramente un romanzo che offre diversi spunti di riflessione etici e morali, su cosa sia più giusto fare e su cosa sia sbagliato, sulla vita e sulla morte; e questa è una nota positiva e, probabilmente, il motivo per cui il libro mi è piaciuto. La storia è avvincente, ci sono tantissimi colpi di scena, alcuni abbastanza prevedibili, altri no, ma non è un romanzo perfetto come tanti dicono. 
Per quanto riguarda i personaggi, è stato molto difficile, per me, affezionarmi ai due protagonisti, Citra e Rowan. Sono bei personaggi, e su questo non ci piove, ma non sono quei protagonisti che una volta chiuso il romanzo ti rimangono impressi... diciamo che non hanno niente di originale rispetto a tanti altri protagonisti di romanzi distopici. I personaggi davvero ben caratterizzati e che, a me, hanno coinvolto di più sono proprio le tre principali falci: Madame Curie, Maestro Faraday e Maestro Goddard. Credo che sia proprio grazie a loro, al loro modo di pensare e agire, al loro modo di concepire la morte e di dispensare la morte, se il lettore diviene in grado di riflettere su temi scottanti. Ognuno con una propria morale, e con una visione diversa della giustizia... viene quasi automatico chiedersi: "e se avesse ragione?", "ma forse non ha tutti i torti!". 
Come dicevo prima, la storia è avvincente, non originalissima, ma comunque mi è piaciuta, mi ha tenuta incollata alle pagine e alla fine di ogni capitolo era quasi impossibile non andare avanti. Quello che ho trovato più problematico è il tipo di narrazione e proverò a spiegarvi il perché sperando di risultare chiara. Avete presente quando nei film, per far capire allo spettatore che mentre i protagonisti fanno diverse attività il tempo sta passando velocemente, ci viene mostrata una breve sequenza (circa 1 minuto o meno) con sottofondo musicale in cui vediamo spezzoni della vita di quei determinati personaggi? Ecco, le prime 100 pagine del romanzo mi sono sembrate esattamente così... troppo frettolose, come se il tempo passasse velocissimo; non si riesce a capire cosa fanno davvero i personaggi né il rapporto che si instaura tra loro, e alla fine, quando la storia prende la prima svolta, e il ritmo inizia a rallentare sembra quasi di conoscere solo superficialmente sia i protagonisti che quello che è successo. Per fortuna, dopo le prime 100 pagine la narrazione rallenta e si prende tutto il tempo disponibile, fino a che, nuovamente, succede qualcosa che viene risolta in modo frettolosissimo, nel giro di un paio di capitoli il problema è stato affrontato e superato. Non so, mi è sembrato che certe parti dovessero essere un tantino più approfondite. 
Di base, lo stile di Shusterman non mi dispiace, è semplice e diretto, e arriva dritto al punto, senza troppi fronzoli o giri di parole, e con descrizioni minime. Mi è piaciuto il futuro creato dall'autore, ma, anche qui, ho trovato che fosse poco approfondito... ci sono tantissimi riferimenti a quella che viene chiamata "Era Mortale", ovvero i nostri giorni, quelli in cui l'umanità moriva ancora, e, secondo me, sono davvero troppi, come se il worldbuilding di Shusterman fosse così poco consistente da non riuscire a spiegare tutto senza ricorrere per forza al passato. Il Thunderhead è l'invenzione migliore del romanzo, e spero davvero di saperne di più con il secondo libro.
Infine, se tutto quello di cui ho parlato fino ad adesso è in bilico tra il "mi è piaciuto" e il "non mi è piaciuto", c'è una cosa che ho trovato forzatissima e che, per me, non ha avuto motivo di esistere, ed è la storia d'amore. Tralasciando il fatto che ci sia il colpo di fulmine (che già, di per sé, a me non fa impazzire), credo che non sarebbe cambiato niente se i protagonisti fossero stati semplicemente amici, anche perché, questa fantomatica storia d'amore, in questo primo libro, non solo ha pochissimo spazio, e non è per niente né costruita né approfondita, ma non ha neanche nessun tipo di conseguenza. 
Comunque, si tratta di un bel libro? Sì, assolutamente. Un romanzo non originalissimo, ma allo stesso tempo diverso da tanti altri del genere; con alti e bassi che spero vengano corretti con l'andare avanti della trilogia. Veloce da leggere e non troppo impegnativo, ma che offre, comunque, tanti argomenti su cui riflettere. 
Il finale non è apertissimo, ma sono comunque curiosa di sapere dove ci porterà il secondo romanzo, quindi spero che la OscarVault decida di pubblicarlo presto. 


Voto:



















Leggerete questo romanzo, o lo avete già letto in lingua? ;)







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