lunedì 30 aprile 2018

Review Party "Tua per sempre, Lara Jean" di Jenny Han -Recensione-

Buongiorno lettori, 

Esce oggi il terzo ed ultimo capitolo che riguarda Lara Jean, l'adolescente di origini coreane che ci ha conquistato con la sua semplicità, la sua gentilezza ed il suo amore per la famiglia. Ho avuto la possibilità di organizzare questo Review Party in questo giorno d'uscita con questi magnifici blog (che trovate scritti qui sotto) e vi invito ad andare anche la loro recensione, grazie a Piemme per la possibilità e per la copia! Andiamo a scoprire cosa è uscito questa volta dalla penna di Jenny Han!



Trama: Lara Jean sta vivendo il miglior ultimo anno di liceo che una ragazza possa sognare. È perdutamente
innamorata del suo fidanzato, Peter, con cui andrà in gita a New York e poi al mare per un'intera settimana. Dopo il matrimonio di papà con la signora Rothschild, frequenterà un'università così vicina da poter tornare a casa ogni weekend a sfornare torte al cioccolato. Purtroppo, però, il destino ha
altri piani, e Lara Jean, che detesta il cambiamento più di qualsiasi altra cosa, dovrà ripensare
al proprio futuro. Quando il cuore e la testa dicono cose diverse, chi si dovrebbe ascoltare?


Recensione:

Finalmente dopo il primo capitolo arrivato in Italia nel 2015, "Tutte le volte che ti ho detto ti amo", il secondo arrivato bel 2016 un anno dopo, "P.S. ti amo ancora", in questo 2018 ritroviamo finalmente la
nostra Lara Jane alle prese con Peter, le sue sorelle e tanto altro! 

Lara Jean è fidanzata con Peter, ha ancora il coprifuoco, e vuole entrare all'Università della Virginia. È felice di stare a casa a preparare i biscotti, incollare foto e ritagli sull'album dei ricordi e di visitare biblioteche. 
Rimasta sempre fedele a se stessa senza cadere negli eccessi o nelle banalità, Lara Jean continua a preservare la sua innocenza e la sua bontà nel corso degli anni, con l'affetto delle persone a lei care riesce sempre a vedere il lato positivo delle cose e a notare le belle caratteristiche delle persone che ama. 
«Lara Jean,» mi dice Peter con tono affettuoso «solo tu puoi desiderare con tutto il cuore di frequentare una biblioteca».

Questa protagonista è diversa dall'ordinario, non è ribelle, è una brava ragazza, che mette il suo amore in ogni cosa. È attenta ai particolari, ama la sua famiglia come farebbe solo una persona più grande, è responsabile, ha un legame fortissimo con le sorelle. Apprezza le piccole cose della vita, e apprezza le attenzioni del padre e del fidanzato. Non tiene segreto i posti in cui va con le sue amiche, li comunica al padre e lo rende partecipe della sua vita, sa quando è il momento di tacere e quando farsi valere, sa chiedere scusa e implorare il perdono se le persone accanto a lei sono arrabbiate. È diversa, è vero, da ogni adolescente, ci accompagna nella sua normalità, nelle sue giornate ordinarie, per questo trovo molto importante far leggere questi libri alle adolescenti, ma non solo, ci sono passaggi, che hanno una profondità incredibile e che sanno rapirti e farti pensare. 
"Peter è la mia cioccolata calda, i miei guanti rossi, la sensazione che provo la sera della vigilia."

I personaggi hanno una spessa caratterizzazione, oltre a Lara Jean abbiamo conosciuto anche Peter, il padre e le sue sorelle e tutti hanno delle linee che non si smentiscono durante il libro, sono personaggi molto fedeli alla loro ombra che rimangono coerenti fino alla fine. 

Come negli altri libri il punto di vista è completamente femminile, la scrittura e la dialettica molto semplici con buone descrizioni, elementari e non di difficile comprensione.

"Ho sparso i miei sogni sotto i tuoi piedi/ cammina lieve perché cammini sui miei sogni."

Jenny Han sa parlare con il cuore in mano a tutte quelle ragazze (e non più ragazze) che amano il genere YA, ritrovandosi ad immedesimarsi nei giovanissimi protagonisti che li compongo (no non me ne vergogno), ma anche a quelle ragazze che si stanno avvicinando alla lettura romance dalla narrativa per ragazzi, quel passo che fa crescere le giovanissime a voler leggere qualcosa "per i più grandi" senza cadere nel volgare. Jenny Han scrive d'amore puro e giovane, castamente e senza essere eccessivo, parla di sentimenti, di dubbi e di problematiche adolescenziali. Adoro il suo stile fresco e giovanile che appunto mi sento di consigliare anche ad un pubblico piccolo (coraggio mamme, questo libro potete prenderlo!). 

Il mio voto:




Io vi consiglio di dare una chance a questo romanzo, di lasciarvi trasportare in un mondo semplice e gioioso, anche se non avete letto gli altri due capitoli della serie non risulterà difficile capire la storia di Lara Jean, per cui correte a leggere!
Susan.

Cover Reveal: "Tutti i tuoi respiri" di Benedetta Cipriano

Buongiorno lettori!

Oggi vi presento la nuova cover del nuovo romanzo di Benedetta Cipriano "Tutti i tuoi respiri" che uscirà quest'estate! Di seguito oltre alla cover, tutti i dettaglia sull'uscita e la trama!


Data di uscita: 7 Giugno 2018
Genere: Contemporary Romance

Trama: Mi chiamo Amélie e ho negli occhi il ricordo di una notte senza stelle, fatta di grida strazianti e di silenzi interminabili.
Lui si chiama Jace ed è stato il mio cavaliere. 
Tra le sue braccia ho lasciato che il mondo scomparisse e il dolore si affievolisse lentamente.
Quella notte il mio cuore si è fermato e adesso è immobile, trapassato da una miriade di spilli.
Sanguino, ma non è Jace a curare le mie ferite.
Eppure io lo desidero, lo bramo.
Voglio sentire le sue mani raccogliere pian piano i cocci di una notte che ha frantumato la mia vita.
Voglio dissolvere il tormento perdendomi nel suo sguardo. 
Voglio intrecciare le dita nelle sue e sentire il mio cuore tornare a battere.


Mi chiamo Jace e, no, non sono un cavaliere. 
Quella notte ho lasciato che Amélie spegnesse il mio dolore. 
L’ho avvolta tra le braccia e ho sentito il battito del suo cuore contro il mio petto. 
L’ho salvata e sono fuggito. 
Eppure oggi lei è qui, pronta a confondermi, e io non posso cedere.
Lei è il ricordo di qualcosa che provo a dimenticare, giorno dopo giorno, e il suo sguardo è in grado di farmi esplodere in mille pezzi.
Il mio cuore è malconcio, le mie canzoni sono aride e le mie note pronte a perdersi nel vento.
Bramo il suo corpo e la sua anima, ma resto immobile e combatto contro quell’unica parte di cuore ancora intatta che, alla vista dei suoi occhi, batte inarrestabile.

Una sola notte li ha avvicinati
Una sola notte li ha spezzati.
Una sola notte li ha uniti, per sempre.
Ma questa non è solo una storia d’amore.



Biografia autrice:
Sono una lettrice compulsiva. Il mio mondo è fatto di carta e inchiostro, credo nelle favole e spero sempre nel lieto fine. La scrittura mi permette di volare con la fantasia, mi bastano una penna e un foglio per ritrovarmi in un posto lontanissimo, magari con uno zaino in spalla, riscaldata dal sole caldo della California, pronta ad affrontare un’avventura on the road. Sono una sognatrice, ma dato che detesto che il sogno abbia fine, quando apro gli occhi scrivo, immagino, creo un mondo perfetto del quale potermi innamorare abbandonando per qualche attimo la realtà.


A presto!

Susan.

sabato 28 aprile 2018

Cover Reveal: "Domani che giorno è?" di L. Cassie

Bentrovati lettori, 

Anche oggi un Cover Reveal (ultimamente sono tantissimi) per un romance che uscirà in versione Self il prossimo mese! Si tratta di "Domani che giorno è?" di L. Cassie, che avevo già letto in "Come una fenice" e il suo stile mi era piaciuto molto! 
Andiamo a scoprire questo libro diverso sicuramente dai libri rosa a cui siamo abituate!



Genere: Paranormal Thriller
Editore: Self – Publishing 
Pagine: 115 
Data di pubblicazione: 5 maggio 2018 
Prezzo: € 1,49 

Sinossi: Il 14 novembre è ormai alle porte ed Elizabeth Cooper non vede l’ora di brindare ai suoi trent’anni. 
Nulla potrebbe essere più bello di così, se non fosse che la sera prima del suo compleanno un terribile incidente automobilistico la vede coinvolta, facendole perdere la vita. 
Il mattino dopo, tuttavia, si sveglia nel suo letto in ottima salute e senza nemmeno un graffio. 
È di nuovo il 13 novembre. 
Uno strano scherzo del destino comincia a prendersi gioco di lei, facendole rivivere lo stesso giorno un’infinità di volte.  
Cosa sta accadendo? Sta forse impazzendo e tutta questa strana faccenda è quindi frutto della sua immaginazione o l’universo sta cercando di comunicargli qualcosa? 

Buone letture!

Susan.

venerdì 27 aprile 2018

Recensione "Il gioco dei desideri" di Manuela Chiarottino.

Bentornati cari lettori ad un nuova recensione! 
Oggi vi parlo un pochino de 

“Il gioco dei desideri” di Manuela Chiarottino.


Genere: Contemporary -Erotic romance. 
Pagine: 174 
Prezzo ebook: 2,99€ 
Prezzo cartaceo: 13,19€ 

Trama: 

Ariel vuole liberarsi delle sue inibizioni e Lorenzo, affascinante e spregiudicato, è l’uomo che fa per lei. Dal primo appuntamento, Lorenzo trascina Ariel in quello che lui chiama il gioco dei desideri: realizzerà ogni sua fantasia e lei dovrà fare altrettanto. Di richiesta in richiesta, il loro rapporto si arricchisce trasformandosi in un legame che poche coppie possono raggiungere e comprendere. Ma davvero la passione può bastare per essere felici, per sentirsi parte di un progetto più grande? Un gioco non può durare per sempre e soddisfatti i sensi, per evolvere occorre denudare l'anima fino a toccarsi il cuore. Ma non è detto che sia così facile. 


Recensione: 

Come sapete è ormai un anno che ho iniziato a leggere erotici o che comunque romanzi contengono scene per adulti. È stata la scoperta di un nuovo mondo (dark romance, erotic romance, ecc) che piano piano ho iniziato a comprendere e a capire. Sono dunque rimasta subito intrigata dalla trama di Manuela: la storia di Ariel e Lorenzo, dove tutto inizia come un gioco, un gioco decisamente intrigante. 

Ariel è una ragazza molto bella, sebbene a volte si scordi di esserlo. Dopo una prima, grandissima delusione d’amore, decide di escluderlo completamente dalla sua vita e dedicarsi a sè stessa, al suo lavoro, alla sua gattina Mimì e alle piantine del suo appartamento. È felice della sua vita tranquilla. Ma è proprio questa sua tranquillità a venire scossa in un giorno di pioggia; mentre era seduta al tavolino di un caffè, un intrigante sconosciuto prende posto davanti a lei senza chiederle nulla. Lorenzo, bello da morire e sicuro di sé, un uomo che ti capita di incontrare poche nella vita. Subito tra i due inizia un silenzioso gioco di seduzione fatto di battute e sguardi. L’alchimia tra i due è inarrestabile e presto iniziano una relazione incentrata solamente sul godimento. Senza che Ariel se ne renda conto tra i due inizia un gioco: una volta per uno esaudiranno una fantasia erotica che hanno sempre tenuta segreta. Ed è proprio tramite questo legame, questo confidarsi le fantasie più segrete che Ariel e Lorenzo diventano inseparabili. Ma è veramente vero che a entrambi non interessa l’amore? 

Per la protagonista femminile, Ariel, ho provato subito una profonda simpatia. Mi piaceva l’idea di una bella donna che, delusa dall’amore, si dedica a sé stessa. Non perché fosse qualcosa di innovativo o mai visto, ma per il semplice fatto che queste le sue vicende erano in grado di generare immediata empatia con il lettore. Dopotutto chi non ha dato l’anima per qualcuno per poi rimanere solo e con un pungo di mosche? Senza contare che dopo l’esperienza vissuta da Ariel sarebbe anche impossibile non essere disillusi verso l’amore. Inoltre mi piace l’aspetto trasformistico che la caratterizza per tutto il romanzo: razionale e un pochino introversa nel quotidiano, sicura di sé e disinibita con Lorenzo. Perché, dopotutto, è questo l’amore, la passione no? Sentirsi completamente a proprio agio sono con "quella" persona, non temere nulla e lasciare andare i freni inibitori. Almeno, per quanto mi riguarda, penso che l’amore dovrebbe essere anche questo (non solo ovviamente). 

Il personaggio di Lorenzo invece non mi è piaciuto molto. Non fraintendetemi, questo non significa che il personaggio sia stato costruito male, anzi. Però di fronte a un personaggio maschile io non posso fare a meno di immedesimarmi nella protagonista e valutare se potrebbe realmente piacermi o meno. E in questo caso, fossi stata Ariel, avrei dovuto combattere contro la voglia costante di strangolarlo. Passionale e bellissimo senza dubbio, ma a volte Lorenzo mi faceva cadere le braccia. È vero che per la sua concezione di relazione l’eros era fondamentale e con tutte le sue idee filosofiche e costruite sull’amore non serviva chissà quale conoscenza reciproca con il parther, però così è veramente eccessivo. Senza contare che  quando Ariel era interdetta o non aveva voglia di fare determinate cose, sembrava veramente un bambino attaccato alle caramelle. In determinate occasioni sembrava un ragazzino in preda ad una crisi ormonale! Ovviamente il personaggio è un pochino più complesso di così, ma in alcuni episodi mi è sembrato veramente… fastidioso. Ripeto però, non significa che il personaggio sia stato mal creato, ma che semplicemente non rispecchia la mia idea di uomo ideale!

Lo stile di scrittura di Manuela è molto diretto, infatti tutta l’opera si svolge molto velocemente. Le scene erotiche sono ben descritte e cosa molto importante le ho trovate molto originali. In uno scenario dove la letteratura erotica è fin troppo presente, penso che avventure sessuali scritte dall’autrice si distinguano dalla massa. Non parlo di quanto le scene siano spinte o ti quanto sia sboccata la scrittura, ma di originalità. Erano fantasiose, fuori da comune e sono state decisamente una boccata di aria fresca. 

L’unica piccola pecca del romanzo è che non c’è stato un momento sconvolgente, un episodio che mi ha fatto veramente stare in pena per la vicenda. Diciamo che la storia ha seguito le mie aspettative ecco. Non vorrei fare spoiler, quindi non posso dilungarmi oltre o entrare nello specifico, perché vi rivelerei tutto il libro. Ciò che intendo dire è che sapevo come si sarebbe sviluppata e come sarebbe finita l'avventura di Ariel e Lorenzo. Questo non significa che sia stata noiosa o che non abbia avuto piacere di leggerla, anzi. È stato un piacevole intrattenimento serale. Avrei però tanto voluto un momento di sorpresa, un momento di sconvolgimento. 

In conclusione il mio voto è: 

Jane

giovedì 26 aprile 2018

Review Party: "Big Bad Bunny" di Samuele Fabbrizzi

Buon pomeriggio lettori! 
Questa è una giornata speciale per l’ultima uscita in casa Dark Twin, perché è tempo di Review Party! Ecco a voi la mia recensione di Big Bad Bunny di Samuele Fabbrizzi, un romanzo che mi ha sconvolto e stupito allo stesso tempo, mettendomi spesso a dura prova. 


Autore: Samuele Fabbrizzi
Titolo: Big Bad Bunny
Genere: Horror 
Editore: Dark Twin 
Pagine: 211 
Prezzo ed. cartacea: 13,90€ 
Prezzo ebook: 2,99€ 
Data di uscita: marzo 2018 

Trama
Sei amici in viaggio su un furgoncino hippy alla volta di El Paso, Texas, per assistere a un concerto. 
Tutto sembra filare per il verso giusto, tra caldo, litigi, erba e... incubi: gli inquietanti incubi di Demetria, che non la lasciano in pace e le fanno dubitare della propria sanità mentale; l'incubo di Fargo, che teme che la sua Jennifer possa tornare con l'ex, Pedro; l'incubo di Sonia, non riuscire a raccogliere abbastanza like su Facebook, abbastanza cuori su Instagram, abbastanza popolarità; l'incubo di Jennifer, cedere alle proprie insicurezze, alla gelosia, alla paura di non essere amata; l'incubo di Damasco, rimanere solo o doversi accontentare di “una cicciona”; l'incubo di Pedro, aver perso l'ispirazione, lui che vive di e per la propria creatività, quando in realtà non si rende conto di avere già perso tutto il resto. 
E poi gli incubi che diventano realtà quando il coniglio che tormenta i sogni di Demetria diventa molto, troppo reale. 
E Los Monstruos li aspetta. Il Marvin Hotel, l'unica cosa rimasta dopo l'incendio del Settantadue, con la strana e inquietante, malvagia famiglia che lo gestisce, unici superstiti di una comunità di circensi, di fenomeni da baraccone, di freaks. Votati a una divinità altra rispetto a quelle conosciute, un Grande Coniglio con la passione per i personaggi dei Looney Tunes. 
Un luogo in cui il terrore diventa palpabile, dove l'unica via di fuga sembra essere la morte: perché nessuno abbandonava il Marvin Hotel. E soprattutto nessuno lasciava Los Monstruos. Mai. 


Recensione

Veniamo catapultati da subito nel macabro mondo di Los Monstruos, in un flash inquietante che però ci lascia solo intravedere la particolarità di questo romanzo. In un lampo incontriamo i veri protagonisti buoni del romanzo: sei amici, sei ragazzi che si conoscono da una vita, ma che forse nemmeno si conosce del tutto. Un viaggio verso il divertimento e l’allegria, un viaggio che si rileva un biglietto di sola andata per l’inferno
Quello che incontriamo con loro, arrivando a Los Monstruos, è qualcosa di terrificante e affascinante al tempo stesso. I resti del circo distrutto dall’incendio che costeggiano l’unica strada che porta al Marvin Hotel, l’atmosfera macabra e contorta donata dai quadri e dal personale. Per non parlare dei singolari souvenir che mostrano ai nuovi ospiti! 
Dal punto di vista dell’ambientazione, ho apprezzato moltissimo la cura riservata proprio all’albergo: la presentazione dei quadri, dei colori, i dettagli di quello che era rimasto dall’incendio. Mi ha fatto provare la sensazione di essere proprio lì, insieme ai protagonisti, a percorrere quel pezzo di strada con loro. E ammetto che in parte avrei voluto visitare quei luoghi, paragonandoli ad una sorta di parco divertimenti (per il resto, assolutamente stare alla larga da Los Monstruos!!). 
I personaggi sono ben caratterizzati e ognuno è diverso dall’altro. La ragazza che più mi ha colpito è stata Demetria: mi è sembrata la più saggia del gruppo e mi incuriosivano i suoi incubi, visioni che le capitavano dal nulla e che non riusciva a comprendere. Ho percepito la sua angoscia e la sua frustrazione, me l’ha fatta vivere proprio in prima persona. Jennifer e Sonia invece non mi hanno coinvolto più di tanto e non mi sono trovata in sintonia con loro per il carattere decisamente troppo superficiale. I personaggi maschili mi hanno incuriosito, a parte Fargo: decisamente insopportabile nella sua folle gelosia. Pedro e Damasco d’altro canto mi hanno fatto tenerezza, per i loro lati nascosti e le loro insicurezze.Ognuno di loro aveva qualcosa che teneva nascosto, ognuno di loro aveva una maschera. E tutti si sono trovati di fronte al destino del Marvin Hotel e al Grande Coniglio. Un personaggio inquietante e controverso, che scopriamo nella sua vera natura solo alla fine della storia.  
Una nota di merito va sicuramente ai freaks del romanzo, la controparte cattiva se vogliamo chiamarla così: credo che alcuni di loro, nonostante i loro comportamenti decisamente malvagi, avessero dei lati nascosti e solo un gran desiderio di essere accettati (qui potete trovare il link alla tappa del Blog Tour dove vi avevo parlato proprio di loro: link). 
Lo stile è scorrevole, le descrizioni sono ricche e accurate, ma senza appesantire la lettura. Il lettore riesce a sentirsi coinvolto nelle trame, a vivere l'angoscia e la paura, a volte anche proprio l'inquietudine che riesce a trasmettere nell'accuratezza di ogni passaggio.
Per gli amanti dell'horror e per chi non si lascia impressionare facilmente, è un romanzo davvero da non lasciarsi scappare!

Voto:

Lothìriel

Review Party: "Con te o senza di te" di Jules Hofman

Buongiorno lettori, 

Anche oggi un nuovo #ReviewParty! Questa volta vi parlo di "Con te o senza di te" di Jules Hofman in uscita oggi per Newton Compton. Cosa aspettate? Venite a leggere cosa ne penso! 



Trama: Allison ha ventisette anni e vive a New York. Lavora al Blusher, un pub mal frequentato, perché ha bisogno di soldi per concludere gli studi: il suo traguardo è una laurea in Medicina. Una sera, al pub, conosce Benjamin, un ragazzo dal fisico atletico e lo sguardo magnetico. Trascorre con lui una notte, che doveva essere solo un’avventura, ma che invece scatena in Allison una reazione completamente inaspettata. Quello che lei non sa è che a causa di una malattia diagnosticata di recente, Ben ha dovuto lasciare la sua squadra e rinunciare al sogno di diventare la stella del rugby americano, come tutti i tifosi si aspettavano. I tentativi di respingere Allison, comunque, saranno inutili e ben presto i due si ritroveranno travolti da un sentimento che li porterà a lottare insieme contro un nemico subdolo. Convinti che ogni istante vada goduto al massimo.

Recensione:

Allison si prepara per andare al Blusher, il locale in cui lavora per mantenersi i suoi studi di medicina, una giovane di ventisette anni, con pensieri simpatici, la voglia di divertirsi e una dose di spensieratezza. Mi sono piaciuti i suoipensieri autoironici che troviamo fin dalle prima pagine, così reali, sinceri e comuni in una ragazza giovane!
Benjamin sta fuggendo dai suoi pensieri e vuole annegarli nei drink, così si ritrova al Blusher.
L'attrazione è immediata e fortissima, tanto da mettere in discussione per Allison i suoi principi
moralisti, e per Ben di concedersi qualche ora di sesso. 
Inizia così una "relazione" in cui non ci sono implicazioni di alcun tipo, una relazione senza promesse e progetti. Se lui vuole vederla sa dove trovarla se lei vuole vederlo sa dove abita, niente di più. 
Le grandi rivelazioni sono quasi tutte nella trama, per cui risulta molto semplice capire dove si andrà a finire con i protagonisti, anche se non credo che l'intenzione dell'autrice fosse quello. Da come è strutturata la trama credo che volesse tenere un alone di mistero, che appunto però, è rivelato fin dalla sinossi. 
"In tutta onestà, Non credo di poter più fuggire da una come te."
La passione, la consapevolezza e l'amore, vi renderà partecipi di questa storia vera, cruda e spaventosa. Sì perché non possiamo pensare che affrontare una malattia sia semplice e bello, che sia tutto rose e fiori, dobbiamo comprendere che è una guerra sia per il paziente che la vive in prima persona e sia per le persone che gli sono accanto. L'autrice, che non conoscevo, è stata bravissima a riuscire a farmi entrare così in empatia con il dolore dei protagonisti. Sicuramente non è mai facile leggere di malattie, ma credo non lo sia nemmeno scriverlo, per questo penso che Jules Hofman sia riuscita ad entrare nella storia, ad immedesimarsi nel dolore del paziente, dei suoi familiari e abbia dovuto prendere più di qualche respiro per riuscire ad andare avanti. 
Il pov è alternato, i capitoli brevi e scorrevoli, anche la scrittura è semplice e dialettale, ben comprensibile e i protagonisti ben costruiti. Sia All che Ben mi sono piaciuti, come anche i personaggi che contornano la loro storia, sono riusciti a farmi affezionare con poche pagine. Ammetto di aver letto questo libro in poche ore, e quando era sul mio kindle ho avuto paura ad iniziarlo, le storie con le malattie sono sempre da prendere con le pinze, per quanto mi riguarda. Questa storia, inizialmente l'ho iniziata un po' scettica, non volevo farmi prendere dalla storia, avevo paura di rimanere impantata ad autodistruggermi con il kindle in mano, poi è stato impossibile però, non fiondarmi a leggere la riga e poi la pagina ed infine il capitolo successivi. Sono entrata in simbiosi con la storia, con il loro dolore, con la loro malattia, con i loro ricordi e i loro momenti felici. Non posso che consigliarvi questo libro, vi basteranno davvero poche ore, Ben e All riusciranno a conquistarvi e a farvi dimenticare che la loro è una storia d'amore triste, come può sembrare dalla trama. Leggetelo anche se siete debolucci di cuore, ma non troppo, altrimenti rischierete l'autodistruzione istantanea della vostra buona fede! A parte gli scherzi, credo davvero che possiate leggere questo libro senza preoccuparvi troppo di soffrire, le lacrime non mancheranno (preparate i fazzoletti) ma ne saranno valse la pena. 

Il mio voto:



Susan.

martedì 24 aprile 2018

[Blog Tour] Review Day: Il sentiero degli alberi di limone di Nadia Marks

Hello readers! Il nostro viaggio ne "Il sentiero degli alberi di limone" di Nadia Marks sta per terminare. 
Qualche giorno fa vi abbiamo presentato (→QUI) questo nuovo titolo della Newton Compton Editori. Nel post di ieri invece, abbiamo parlato di viaggi. Viaggi particolari, come quello di Anna - la protagonista del libro - che ti cambiano la vita. 

Oggi il Blog Tour deve ripartire, e non c'era miglior modo di salutarlo, che con una recensione in ANTEPRIMA! 



Quanto possono essere distanti una metropoli come Londra e un paesino di un'isola greca? 

Quando Max, l'amore di una vita, il marito perfetto, le rivela di avere un'altra relazione, per Anna, cinquantenne italo-greca, Inghilterra e Grecia sembrano lontane anni luce.
Dopo la morte della mamma e l'incidente di Max, sembra che la vita abbia deciso di girare per il verso sbagliato: i figli stanno crescendo e non hanno più bisogno di cure costanti, la sua relazione - come tante altre - pare stia subendo un brusco arresto. Cosa fare allora per rimettere tutto in ordine?

In un momento del genere, il desiderio di Alexis - rimasto vedovo, sembra l'opportunità giusta per sfuggire ad una realtà scomoda. Forse è proprio un ritorno alle origini quello di cui Anna ha bisogno, e così lascia che la zia Ourania, il cugino Manos e la piccola isola greca delle estati della sua infanzia, la accolgano per un salto indietro nel tempo.

Il sole e il mare greco hanno il potere di far dimenticare, così i giorni si susseguono in un'atmosfera familiare e Anna sente di essere tornata adolescente. Le notti al Tartaruga Nera sono piene di vino, musica, balli popolari e ritrovata libertà. I nuovi amici sempre presenti, pronti a farle vivere un'estate che non dimenticherà mai.

Max, il suo matrimonio, la grigia vita londinese sono oramai distanti. Anna ritorna a dipingere, e inaspettatamente a lasciarsi amare. Un altro uomo e  nuove sensazioni... ma forse ha perso di vista lo scopo di quel viaggio: riscoprire le proprie radici.

In un malinconico pomeriggio a casa di zia Ourania, immersa tra i ricordi, la donna scopre una scatola. Il suo interno custodisce lettere di altri tempi, promesse e parole ardenti d'amore. Il passato della zia, che per Anna è una seconda madre, è tutto lì, racchiuso da un nastro di raso.
La vita di Ourania non era stata arida e solitaria come gli isolani credevano. Cosa avrà causato la fine di una storia che sembra aver segnato l'anziana donna per sempre? E soprattutto, chi era l'uomo misterioso?

La storia che Nadia Marks intesse è una storia intensa, dal finale inaspettato. Le vite dei personaggi si intrecciano in modo sempre più fitto man mano che il romanzo procede, alternando episodi contemporanei ad eventi accaduti negli anni Quaranta. Un confronto tra epoche sulla vita della donna, dal quale il passato ne esce sconfitto. La società del passato è barricata in schemi e preconcetti che non perdonano e sono sempre le donne a doverne pagare lo scotto. Passione e dolore si confondono, ma non vengono sbiaditi dal tempo.

Ne "Il sentiero degli alberi di limone" i sapori e gli odori della Grecia accompagnano il lettore in un viaggio difficile da dimenticare.

Il nostro viaggio invece, in questo fantastico Blog Tour, finisce qui...


...ma non per voi!



XOXO Virginia

lunedì 23 aprile 2018

[Blog Tour] COME CAMBIA LA VITA un viaggio come quello de "Il sentiero degli alberi di limone" Nadia Marks

Hello readers!
Il nostro viaggio sul sentiero degli alberi di limone, iniziato QUI con un bellissimo Blog Tour


oggi ci riporta indietro nel tempo...

Qualunque sia la meta, ogni viaggio si rivelerà sempre un'esperienza diversa, ma ci sono viaggi - come quello della nostra Anna ne "Il sentiero degli alberi di limone" di Nadia Marks
che cambiano la vita...


Era in assoluto la mia prima volta in un aeroporto. Mi vergognavo tantissimo, avevo più di vent'anni e non ero mai stata all'Estero. Ma questa volta ci ero riuscita, e tutto da sola. Avevo lavorato, messo i soldi da parti, ero andata in agenzia, prenotato tutto... e ora finalmente ero al gate.
Praga l'avevo vista solo in foto, ma la guida l'avevo letta e riletta e...

E forse questa storia la racconterò un altro giorno, cari lettori, perché leggendo "Il sentiero degli alberi di limone" e rileggendo il titolo di questa tappa, mi sono riaffiorati alla mente altri viaggi e altri ricordi.
L'estate dopo che mio nonno ci aveva lasciati, mio padre decise che era giunta l'ora di staccare un po' la spina. Non aveva voluto sentire ragioni. Era tutto deciso, saremmo andati per qualche giorno dalle sorelle, al nord.
Con la macchina che straripava di valige, lasciammo Salerno sentendoci in colpa. Era passato quasi un anno dal funerale, ma ci sembrava ancora presto per salutare tutti e andare in vacanza.
Ci saremmo fatti la foto di rito in piazza San Marco a Venezia, avremmo visitato qualche villa veneta e il mio fidanzato ed io, avremmo fatto una piccola deviazione a Firenze. Per una decina di ore avrei respirato Rinascimento a pieni polmoni e mi sarei sentita a casa.
Salutati gli zii risentiti per quel piccolo cambio di programma, salii in treno palpitante di gioia. Firenze era la città delle estati della mia adolescenza e viverla ora con la persona che credevo di amare, mi avrebbe regalato nuovi ricordi. Ero impaziente.
La giornata trascorse tra musei e mostre d'arte e prima di prendere il treno del ritorno, decidemmo di cedere alla tentazione ed entrare in un bar per un caffè. Per noi meridionali il caffè è quasi un rito, non importava che non sarebbe stato quella crema aromatica al quale siamo abituati. Dovevamo congedarci da una città, avevamo bisogno di fermarci ancora un attimo e quel caffè sarebbe stata un'ottima scusa.
Eravamo in piazza della Repubblica, guardai verso sinistra e lo vidi: Caffè delle Giubbe Rosse. Per istinto presi la macchina fotografica, affascinata da quell'aria art nouveau e il clic dello scatto fu accompagnato da un pensiero che espressi ad alta voce "...e questa, la faccio vedere a mio nonno."
L'attimo dopo fui investita dalla realtà: ero in un'altra città, in vacanza, a scattare una foto per una persona che non avrebbe potuto vederla.
Era stata quella stessa persona a trasmettermi l'amore per l'arte e per la storia, a regalarmi la mia prima macchina fotografica, ad insegnarmi dove guardare per notare la bellezza stessa vita. E per quella stessa persona, un anno prima, non avevo pianto. Né in ospedale, né in chiesa, neanche al cimitero. Non una lacrima. Avevo osservato lo scorrere delle cose come se fosse stato un film, con distacco. E avevo creduto che così facendo, avevo superato il tutto da persona forte e matura.
Sbagliato. Era tutto sbagliato. E lì, davanti a quel caffè, lo feci. Rimisi in borsa la macchina fotografica, calai gli occhiali sul viso e dalla giostra fino al caffè piansi in silenzio per tutto. Per quel secondo padre che avevo perso. Per il tempo che scorreva. Per quell'anno che era passato andando avanti meccanicamente.
Sul treno per Padova mi sentii svuotata, non più vuota. Semplicemente svuotata e pronta per ricominciare a vivere sul serio.

XOXO Virginia


Review Tour "Quel che resta di noi" di Sam P. Miller

Buongiorno lettori,

Oggi andiamo a scoprire come la penso sull'ultima creatura di Sam P. Miller, il suo nuovo romanzo, uscito da pochissimi giorni (20 Aprile), "Quel che resta di noi" primo capitolo della duologia "Se ti amassi ancora". Ringrazio per avermi fatto partecipare al Review Tour il blog "Esmeralda viaggi e libri" e qui sotto vi lascio il calendario dove troverete tutti gli altri blog che hanno partecipato e vi invito ad andare anche da loro! 


Trama: Quanti passi ci sono tra l’odio e l’amore? E quanti, tra ciò che hai sempre detestato e quello che, improvvisamente, desideri con tutte le tue forze?
Pochi, in realtà, se ti chiami Alexander Reevs, sei il capitano della squadra di football del liceo e hai come vicina di casa Miss Perfettina, alias Olivia Williams

Alex è il classico re della scuola. Occhi azzurri, sguardo intrigante e una certa dose di sfrontatezza lo hanno reso una star ma dietro a una facciata da quarterback e incallito rubacuori si nasconde ben altro, qualcosa che nessuno conosce.
Olivia è la sua antitesi, quanto di più lontano dalle sue fantasie. La migliore amica di sua sorella è troppo precisina e indisponente per essere tollerata e il fatto che gli stia sempre tra i piedi e che sia fidanzata con il running back della squadra è un’ulteriore aggravante. 
Alex Reevs e Olivia Williams sono due pianeti che viaggiano su orbite diverse, ma cosa succederebbe se le traiettorie cambiassero all’improvviso, facendoli entrare in rotta di collisione?

Recensione

Finalmente riesco a parlarvi di questo libro che ho letto tutto d'un fiato, non riuscivo a staccarmi dalle pagine, è stata veramente un boccata d'aria fresca in mezzo a tutti i libri (soprattutto autopubblicati) degli ultimi tempi! Partiamo per gradi ed andiamo a conoscere questo romanzo che mi ha fatta
innamorare!
Alex e Olivia sono ad una festa per festeggiare la squadra in cui gioca Alex, che è il capitano, e Mark che è il ragazzo di Olivia. Proprio quella sera accade qualcosa ad entrambi, non riescono più a guardarsi con gli occhi dell'odio e del disprezzo come hanno sempre fatto. 
Alex la nota e la trova decisamente più bella e affascinante rispetto a sempre (o forse no?). E Olivia invece sa quanto è bello, e si concede di ammirarlo da lontano, non può di certo varcare un qualche confine immaginario proprio lei che non si lascia trasportare da nulla e nessuno. In tutto il libro si inseguiranno e voi sono certa che farete il tifo per loro ogni secondo.
"Lei confondeva confini, cancellava i margini, spezzava i limiti. Fuoco e polvere da sparo. Questo eravamo noi due. Elementi pericolosi che non avrebbero mai dovuto avvicinarsi. Mai."

Tim, amico di Alex ma anche di Olivia, è uno di quei personaggi che ti entrano nel cuore, è dolce e premuroso, è un vero amico ed è una vera fortuna per chi lo ha ha al proprio fianco. 
Anche il Coach Dalton svolge un ruolo importante, quasi da genitore, che solo dopo la metà del libro circa, risultano presenti nel romanzo. Questa loro assenza e soprattutto il pessimo rapporto che ha Olivia con i suoi spero venga approfondito nel secondo volume della serie, perché mi è sembrato un po' superficiale. 
"Alexander Reevs era pericoloso come un veleno. Nessuno avrebbe potuto immaginare, guardando un fiorellino bellissimo e apparentemente inoffensivo, che gli effetti della sua ingestione potessero essere letali. "

Olivia è fidanzata e trovarla a baciare Alex, ad andargli dietro, a catturarsi a vicenda quando ancora c'è Mark "in giro" può non essere per tutti digeribile, ma non disperate! Perché nel libro vi è una cura in dettagli che ci spiega perfettamente come Olivia non ami Mark, non ne è attratta e lo tiene solo per i genitori, perché lei merita uno come lui al suo fianco, lui agli occhi di tutti è semplicemente perfetto e lei cerca di farselo piacere. 
Quindi tutto l'argomento tradimento, anche se non è nelle vostre corde, verrà ampiamente superato! 
La scrittura è fluida e mai pesante, il libro (seppur trattando temi ormai diventati cliché) vi farà passare piacevoli ore a divertirvi, a ridere e un po' anche odiare il rapporto di amore/odio che lega i due protagonisti. Si legge in pochissimo tempo proprio perché è leggero e ha una verve giovane e piacevole. 
"Un respiro. Un fragile respiro spezzato e le nostre bocche si incollava no-. Non esistevano più confini che non potessero essere superati. Non c'erano più regole che non potessero essere infrante. I freni si ruppero è il mio mondo si scontrò col suo."
La cura nei dettagli è uno degli aspetti che mi sono balzati agli occhi dall'inizio, adoro che ad ogni capitolo ci sia la stampa della copertina, sicuramente è stato fatto anche un buonissimo lavoro di editing! 
Lo stile di scrittura mi è piaciuto e la stesura di tutta la storia l'ho trovata simile ad una delle mie big scrittrici, ovvero Penelope Douglas, regina del rapporto odio/amore tra i protagonisti. 
Il pov è alternato e chi mi conosce sa che è quello che preferisco, il pov maschile è ben costruito, così come i personaggi, che ho trovato ben strutturati (seppur voglia qualche approfondimento del rapporto di Olivia con i genitori, o meglio con la madre). 
A tutte le amanti (come me) delle storie YA lo consiglio, ma ATTENZIONE il libro non è autoconclusivo, anche se dovremmo aspettare poco per l'uscita del prossimo, (vero Sam P. Miller?), spero che questo non sia di freno alle ragazze che vogliono leggerlo, perché si perderebbero una vera chicca nelle uscite recenti self! 

Il mio voto:


A presto, buone letture!

Susan.


domenica 22 aprile 2018

Recensione "Dove cadono le emozioni" di Maria Capasso.

Bentornati cari lettori ad una nuova recensione! 

Oggi parliamo di poesia con
“Dove cadono le emozioni” di Maria Capasso.


Pagine: 49
Prezzo: 0,99€

Trama:

Poesie
Questa raccolta di poesie è nata per raccogliere le emozioni.
Spesso sono quelle del presente e ci fanno sorridere.
Spesso sono quelle del passato e ci intristiscono per ciò che non c’è più.

Recensione:

Complice un stile molto semplice e colloquiale, le poesie sono di facile comprensione e quindi ideali per intraprendere un primo percorso con questo genere letterario. Non è sempre facile infatti approcciarsi ad un genere così vario e ricco di sfumature. L’autrice, curiosando un po’ online, ha definito l’opera una raccolta di emozioni, affermazione indubbiamente calzante in quanto si toccano tantissime sfumature dell’animo umano. Il tema portante è l’amore che si snoda nelle sue varie forme: dall’amore che ti si imprime sulla pelle e ti permette di vivere, a quello che ti lascia un guscio vuoto e senza vita. Tutte sfaccettature dello stesso meraviglioso e terribile sentimento. L’opera non è lunghissima, ideale da leggere al parco in un pomeriggio soleggiato oppure in pausa pranzo. Cosa c’è di meglio di qualche poesie per godersi i momenti di relax?


“Porta via 

Porta via le mie debolezza 

Le mie fragilità 

Donami la spensieratezza di un arcobaleno 

Così potrò apprezzare la pioggia.” 



L’unica pecca dell’opera di Maria è l’editing. Ovviamente sono perfettamente consapevole che l’editing è un discorso che suscita sempre qualche malcontento nelle recensioni, ma ritengo comunque giusto dire che una maggiore attenzione ai refusi gioverebbe sicuramente alla raccolta. Questo ovviamente senza nulla togliere alla casa editrice, ma ritengo che l’opera di Maria meriti una maggiore cura verso i dettagli.

***Nota  post pubblicazione:
L'autrice mi ha confidato che per errore mi è stata inviata una copia non editata dell'opera. Io ovviamente ho scritto la recensione basandomi su quella che mi hanno inviato, ma voi tenete presente che la copia online è stata rivista e corretta dalla casa editrice.

Per questo il mio voto è:



Jane

sabato 21 aprile 2018

Recensione A Court of Thorns and Roses di Sarah J. Maas

Buon pomeriggio miei carissimi lettori!
Come sapete, tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018 ho recuperato l'intera serie di Throne of Glass e ho iniziato ad amare lo stile di Sarah J. Maas, quindi potevo non leggere A Court of Thorns and Roses (ACOTAR)? Direi proprio di no, quindi oggi sono qui per parlarvene!


 
 
TRAMA
 
Feyre è disperata, la sua vita e quella della sua famiglia dipendono da lei. Di fronte alla fame più assoluta, non esita a recarsi nel bosco proibito e ad uccidere quando è necessario. Ma proprio questa sua audacia la trasformerà nella prigioniera del misterioso Tamlin che, nonostante la sua apparente freddezza, le farà scoprire una passione ardente che segnerà per sempre il suo destino. Lontana dalla sua famiglia e dal suo mondo, Feyre si troverà costretta a dover prendere una decisione per salvare la vita di tutti quelli che ama.
 
 
RECENSIONE
 
Più fattori hanno fatto sì che io leggessi questo romanzo: è scritto da Sarah J. Maas, è un re-telling de La Bella e la Bestia (che è una delle mie favole preferite) e ha per protagonisti le fate (o Fae, come li chiama la Maas) e io impazzisco quando si parla di fate. E proprio come era successo per Il trono di ghiaccio, io ho letteralmente divorato A Court of Thorns and Roses, l'ho letto esattamente in una settimana e l'ho AMATO. Nella mia vita ho letto tanti bellissimi libri sulle fate, ma questo è stato assolutamente il migliore; e poi, dai, tutti i riferimenti a La Bella e la Bestia sono fantastici e nonostante siano molti, la storia non risulta per niente una copiatura, io avevo gli occhi a cuoricino e dentro la mia testa echeggiavano i ritornelli delle canzoni Disney!
La protagonista, Feyre, mi è piaciuta davvero tanto; le eroine della Maas sono tutte delle vere badass, forti e determinate, sanno quello che vogliono e non si fermano davanti a niente pur di ottenerlo. Feyre, a differenza di Celaena, è molto più mite e dolce, nessuno le ha insegnato a combattere e deve imparare da zero ed è proprio la sua crescita, da ragazzina spaventata a vera combattente, ciò che mi è piaciuto del suo personaggio. Celaena e Feyre sono due protagoniste completamente diverse, parlantina a parte che quella non manca a nessuna delle due, ma che amiamo quasi allo stesso modo (dico "quasi" perché Celaena per me è imbattibile). E poi ci sono i Fae; Tamlin, alto Lord della Corte di Primavera, l'ho trovato molto dolce e tenero, a tratti coraggioso e a tratti codardo, ma comunque mi è piaciuto molto e non capisco perché tutto il fandom lo odi, magari lo capirò leggendo il secondo libro, A Court of Mist and Fury (che ho già iniziato, ma sono appena all'inizio), ma ora come ora io lo adoro. E poi ci sono Lucien e Rhysand; il primo mi piace moltissimo perché mi ha fatto spesso sorridere e adoro l'amicizia che, pian piano, instaura con Feyre; il secondo non l'ho ancora ben inquadrato, ci sono momenti in cui l'ho amato e momenti in cui l'ho odiato, comunque in ACOMAF so che si vedrà molto di più quindi spero di farmi un'idea più precisa. Tanti altri personaggi fanno da contorno alla storia, come le sorelle e il padre di Feyre e la domestica Alis, ma
non mi sono ancora fatta un'idea ben precisa su di loro, vedremo più avanti.
Ho amato lo stile di Sarah J. Maas che, seppur non sia semplice, è meno articolato rispetto alla serie Throne of Glass, non so perché, ma la lettura in lingua mi è risultata un minimo più semplice. Comunque mi piace tantissimo il modo in cui la Maas descrive i luoghi, come ad esempio la Corte di Primavera, un luogo idilliaco, pieno di colori e profumi che, se chiudo gli occhi, posso sentire tutto attorno a me. Mi piace il modo in cui ogni personaggio è perfettamente caratterizzato e, soprattutto, mi piace il fatto che non si rischia di confondere le due serie perché sono completamente diverse; io non ho trovato somiglianze né tra i personaggi né tra i luoghi; certo, qualche cosa in comune c'è, ma la scrittrice è pur sempre la stessa, quindi penso sia normale.
Come dicevo anche prima, i richiami alla favola de La Bella e la Bestia ci sono, ma la storia di Sarah J. Maas è del tutto originale, con colpi di scena degni del suo nome. Un altro punto a favore di questo romanzo è che, se vogliamo, potrebbe benissimo essere autoconclusivo perché la storia inizia e finisce con questo libro; sicuramente ci sono cose che ci lasciano con delle domande, ma sono piccolezze. Io ho intenzione di leggere l'intera trilogia (più la raccolta di storie in uscita a Maggio) anche se non so proprio cosa aspettarmi dai seguiti visto che, appunto, c'è una fine ben precisa, ma sono curiosissima di scoprirlo, tra l'altro tutti dicono che il secondo, ACOMAF, sia il libro più bello che la Maas abbia mai scritto, perciò non vedo l'ora di continuare a perdermi tra le sue pagine.
Se ve la cavate con la lettura in lingua, se vi è piaciuto Il Trono di ghiaccio, se vi piacciono le fate e se anche voi amate La Bella e la Bestia, vi consiglio assolutamente di recuperare A Court of Thorns and Roses.
 
 
Voto:
 
 
 
 
 
La serie di ACOTAR è composta da:
 
1) A Court of Thorns and Roses (ACOTAR)
2) A Court of Mist and Fury (ACOMAF)
3) A Court of Wings and Ruins (ACOWAR)
3.5) A Court of Frost and Starlight (ACOFAS)
 
 
 
La serie Throne of Glass è composta da:
 
0.5) La lama dell'Assassina: RECENSIONE
1) Il Trono di ghiaccio: RECENSIONE
2) La corona di mezzanotte
3) L'erede di fuoco
4) Queen of Shadows (inedito in Italia)
5) Empire of Storms (inedito in Italia)
6) Tower of Dawn (inedito in Italia)
7) Kingdom of Ash (in uscita negli USA ad Ottobre 2018)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Voi avete letto qualcosa di Sarah J. Maas? Che ne pensate? ;)
 
 
 
 
 
*Ginny*