Buongiorno meraviglie,
oggi Keira torna nel mondo romance parlandoci di Odio per odio uguale amore l'ultima uscita di Anna Zarlenga per Newton Compton Editori che ringraziamo per la copia.
Trama:
Leonardo Radice è un insegnante di latino serio e scrupoloso, non troppo favorevole ad attività scolastiche pomeridiane. E così, quando il preside lo sceglie per gestire un progetto teatrale a cui prenderà parte anche Matilde Lamberti, l’attrice italiana del momento, prova a sottrarsi all’incarico in tutti i modi. Purtroppo per lui, il preside è inflessibile: la presenza dell’attrice è necessaria, perché darà grande visibilità alla scuola. Senza contare che Matilde è entusiasta di poter frequentare un liceo, dato che presto dovrà interpretare il ruolo di un’insegnante. I presupposti per una proficua collaborazione non potrebbero essere peggiori: Matilde è popolare, chiassosa e pericolosamente bella. Ma non è tutto: quando tra lei e il suo altrettanto noto fidanzato esplode una crisi che finisce sui social, il professore si trova a subirne suo malgrado le conseguenze, che rischiano di sconvolgere la sua tranquillissima esistenza. Com’è possibile che lui, lontano dai pettegolezzi più di chiunque altro sulla faccia della terra, sia potuto finire nell’occhio del ciclone? Ma soprattutto: perché non riesce a odiare fino in fondo quell’attrice detestabile? Possibile che si ritrovi a pensare a lei? Leonardo ce la mette tutta per scongiurare una catastrofe annunciata, ma Matilde potrebbe avere piani diversi…
Questa settimana mi sono dedicata ad un libro uscito da poco, sto parlando di “Odio per odio uguale
amore” di Anna Zarlenga, edito da Newton Compton.
Il primo protagonista di questa storia è Leonardo Radice, un docente di un liceo di Napoli, il classico
professore preciso e impostato; poi c’è Lei, Matilde Lamberti, attrice di successo, famosa, bellissima e …
casinista. Totalmente diversa dal nostro bel professore.
Dovranno sopportarsi per un progetto scolastico molto particolare: riportare l’interesse del teatro tra i
ragazzi.
Questa “convivenza” forzata porterà i due ad avvicinarsi inevitabilmente, tra litigi e comportamenti poco
consoni alla persona puntigliosa e severa del bel professore. Chissà se troveranno un punto d’incontro.
In giro ho letto che questa storia viene considerata uno #slowborn, non sono propriamente d’accordo con
questo; è vero, la storia ha un andamento lento, ma pur sempre crescendo, come tutte le storie d’amore,
direi, ma a meno della metà del libro, la storia è ben delineata; inoltre, il bello di questo libro lo dà il ritmo
decisamente incombente e rapido dei dialoghi, un grande punto a favore.
Ci sono sempre battute incalzanti tra i due protagonisti, e non solo. Le persone che circondano la storia
sono bene delineati quanto i personaggi stessi. Entri a contatto con loro, trasportandoti direttamente nelle
loro vicende.
La cosa che ho apprezzato molto della scrittrice, che non ha lasciato nulla al caso; si è documentata su molti
aspetti inerenti alla storia. Dal Cristo velato, ai giardini, alle vie che percorrono, insomma, mi piace quando
si fanno ricerche dettagliate, perché si percepisce la capacità di non trascurare nulla.
Ci sono dei MA lo devo ammettere. Il primo riguarda sicuramente la cover, la Newton dovrebbe rivedere il
reparto cover. Non rispecchia proprio la storia, né tanto meno risalta in modo significativo in mezzo a molti
altri libri, ed è un peccato.
Il secondo ma è per la storia. Per quanto sia scritta in modo impeccabile, delicato e magistrale con una
consecutio temporum da far venire i brividi per la perfezione, la storia non è wooow. Non è uno di quei libri
che ti rimane sotto la pelle e ti fa dire “Devo avere il cartaceo”. No, decisamente no.
È un libro bello… ma non balla.
Non mi accontento di poche frasi ad effetto, voglio una storia che mi spettini e mi faccia emozionare; una
storia che, letta l’ultima parola, mi rimanga dentro. Qui non è avvenuto il miracolo.
Mi spiace davvero.
Per i miei MA il mio voto è: