martedì 30 giugno 2020

Review Party: "La figlia del Diavolo" di Lisa Kleypas

Buongiorno appassionati, 

Oggi vi presento il nuovo libro della mitica Lisa Kleypas "La figlia del Diavolo" edito Oscar Mondadori, per il quale grazie alla CE abbiamo avuto il piacere di partecipare a questo Review Party di presentazione. 


Trama: 

Hampshire, Inghilterra, 1877. Lady Phoebe Clare, bella, giovane e vedova, non ha mai incontrato Weston Ravenel, ma è sicura che si tratti di un mascalzone, meschino e prepotente. Già ai tempi della scuola aveva reso la vita del suo ormai defunto marito un inferno, e non potrà mai perdonarglielo. Ma alle nozze del fratello, Phoebe incontra un giovane uomo affascinante che la incanta… e la stupisce non poco quando si presenta come Weston Ravenel! Potranno mai superare l’ostilità e abbandonarsi alla passione che li attrae l’uno verso l’altra?

La Kleypas è un'autrice che seguo da moltissimi anni, dai tempi dei Mondadori tascabili e devo dire che non delude mai, sicuramente la sua serie più conosciuta e apprezzata è quella delle Audaci Zitelle, nel cui terzo libro conosciamo i genitori dell'attuale protagonista.
Adoro come sia capace di andare avanti nel tempo e permetterci comunque di ritrovare persone amate che ci hanno lasciato qualcosa anni prima, come se stessimo ritrovando un vecchio amico dopo tanto.



In questo volume incontriamo Lady Phoebe Clare, figlia di Sebastian St.Vincent, rimasta vedova dopo la prematura morte del marito Henry, che l'ha lasciata sola insieme ai due figli piccoli.
Il loro è stato un grande amore fin da piccoli e non sarà facile per lei superare la sua morte, nonostante Henry sia sempre stato molto debole e cagionevole 
Dopo aver vissuto il naturale momento di lutto Phoebe non può far a meno di partecipare al matrimonio di suo fratello con niente meno che la cugina di Weston Ravenel, uomo che ha reso un'inferno la vita di Henry quando erano giovani.
Proprio per questa motivazione lei prova un grande astio nei suoi confronti e cerca di allontanare anche i suoi figli da lui perché non vengano influenzati dai suoi comportamenti, nonostante lui li adori e li coinvolga sempre.

Dal primo incontro entrambi riconoscono una grande attrazione che gli rende molto difficile stare l'uno lontano dall'altra, ma la cattiva opinione che Phoebe ha di lui la aiuterà a non avvicinarsi troppo, nonostante la potente chimica che li attrae. 
Complice la famiglia e il matrimonio imminente si ritrovano spesso in situazioni in cui vengono obbligati a chiacchierare e quindi conoscersi meglio.

Phoebe è molto socievole, ed ama pazzamente i suoi figli, è proprio il rapporto che ha con loro che mi ha colpito di più, normalmente le nobildonne facevano accudire i figli alle balie ed è bello vedere come lei si prenda cura di loro. Ha un carattere molto forte e nonostante sia fissa sulle sue convinzioni è allo stesso tempo pronta a mettersi in discussione, non solo lei stessa ma anche i suoi pensieri. Sarà proprio conoscendo meglio Weston che si lascerà il passato alle spalle per permettersi di vivere nel futuro, cosa che sicuramente suo marito avrebbe voluto per lei.

Weston è stato quello che si racconta, un playboy al quale piaceva divertirsi e comportarsi da ragazzaccio, ma ora ha messo la testa a posto e l'unica cosa che desidera è Phoebe, lo si capisce dal loro primo scambio di sguardi ed è sicuramente una cosa che mi ha molto intrigata ed appassionata. All'inizio anche lui non si sente giusto per lei e si nasconde dietro all'agricoltura e alle sue idee per migliorare la vita dei fittavoli, ma anche lui dovrà arrendersi a ciò che inevitabilmente è scattato tra loro.

Nel complesso questo libro è veramente bello, ritroviamo vari personaggi del passato e abbiamo la possibilità di entrare in nuove tematiche anche per la Kleypas, si vede che in ogni suo volume c'è una crescita nonostante tutti gli anni di scrittura che ha alle spalle, a volte li ho trovati pesanti troppo dettagliati che alla fine stancano, ma questo no! Nonostante si parli spesso di agricoltura, della famiglia, nasconde tematiche nuove ed intriganti sfaccettature.

Mi è servito per ritrovare una Kleypas che mi mancava e non posso fare a meno di consigliarlo a tutti voi!



Vi voglio mostrare la copertina inglese perché trovo sempre che quelle originali favolose! Con questi colori e vestiti super appariscenti! Anche la copertina italiana è molto bella, ma questa a mio gusto personale è molto più bella inserita in libreria!


Il mio voto:




Voi cosa ne pensate? Siete ispirati da questa nuova uscita?




La serie "The Ravenels" è composta da:
1. Cold-Hearted Rake (Un libertino dal cuore di ghiaccio)
2. Marrying Winterborne (Una moglie per Winterborne)
3. Devil in Spring (Il diavolo in primavera)
4. Hello Stranger (Come due sconosciuti)
5. Devil's Daughter (La Figlia del Diavolo)
6. Chasing Cassandra





venerdì 26 giugno 2020

Recensione "Le gocce di Lazhull" di Mirko Hilbrat

Buongiorno lettori, eccomi tornata con una nuova recensione.




TRAMA

La Legione dell'Ovest si muove alla continua ricerca delle Gocce di Lazhull, lasciando dietro di sé una sanguinosa scia di morte. Kruna, il Regno della Notte Eterna, viene assediato con l'intento di recuperare una delle magiche pietre. Intanto nel Reame d'Ametista si svolge il Cerberus, un triennale evento atto a celebrare l'alleanza dei regni più importanti delle terre del Grimorio: Alexandria, Nazela e Reghanor. Rion viene scelto come candidato per l'imminente sfida e, mentre resta coinvolto nel vortice degli eventi che lo circonda, nel cuore del ragazzo s'insinuano una dopo l'altra innumerevoli domande prive di risposta: Chi era prima di arrivare ad Alexandria? Chi tentò di ucciderlo lasciandogli un'indelebile cicatrice sulla schiena? Chi è la misteriosa figura in nero che incontra nei suoi sogni? L'intricato mosaico che compone La Rosa dei Venti si plasma in un antico e misterioso passato, attraverso lo Stigma di un mondo, Zaurel, e di tutti coloro che vi sono legati.



Con Le gocce di Lazhull, si apre una nuova saga fantasy italiana, La Rosa dei Venti. Non è molto conosciuta, purtroppo, ma meriterebbe un po' più di pubblico. Non siamo di fronte ad un capolavoro, sia chiaro, però è una lettura avvincente e piacevole. 
La cosa più affascinante di questa saga è, sicuramente, il mondo in cui è ambientato, Zaurel; un mondo in cui la magia ha incontrato il progresso tecnologico e ci convive pacificamente, per lo meno nel regno di Nord Nazela. Questo è sicuramente un punto a suo favore perché raramente un fantasy ha a che fare con la tecnologia, solo Sanderson, finora, aveva fatto una cosa del genere, ma lui è un genio, si sa. Come se non bastasse, questo mondo è popolato da tutte quelle creature tipiche del fantasy epico: elfi, maghi, vampiri, goblin, orchi...
Rion è il nostro protagonista, un giovane soldato che soffre di amnesia e che puntualmente ha delle visioni su una donna... che siano sul suo futuro? L'altra protagonista è Diamanda che accompagnerà Rion per tutto il suo viaggio. Ho apprezzato molto entrambi i protagonisti, hanno delle storie travagliate alle spalle, ma sono forti e non si lasciano abbattere. Tantissimi altri personaggi popolano, ovviamente, queste pagine ma per parlare di ognuno ci vorrebbe troppo tempo, quindi lascerò che siate voi a scoprirli leggendo. Quello che posso dirvi è che mi è piaciuto molto come le storie di ogni personaggi andassero ad inserirsi perfettamente all'interno della narrazione. 
Lo stile non è dei più semplici. Sicuramente, una volta entrata nella storia, ho fatto fatica a staccarmi dalle pagine, ma devo ammettere che all'inizio si fa fatica a districarsi tra i regni di questo mondo. I primi capitoli, affrontando ognuno un regno diverso, possono risultare confusionari. In realtà, Mirko Hilbrat è stato molto capace di ampliare il suo mondo inserendo descrizioni e dettagli, ma lì per lì si può fare fatica ad andare avanti. Superato lo scoglio iniziale, la storia scorre che è un piacere. Lo stile di Mirko è molto evocativo, e leggendo ti senti quasi catapultato all'interno del libro. Inoltre, non è volgare, anzi, io l'ho trovato davvero elegante e decoroso. 
Un'avventura epica molto ben scritta, con personaggi in grado di entrarti dentro, moltissimi colpi di scena e un finale che lascia senza fiato e a bocca aperta con l'unico desiderio di buttarsi subito sul prossimo. 
Una lettura che consiglio a chiunque sia amante del fantasy, quello epico, puro, tolkienano. 
Bravo, bravo, bravo Mirko
Tra l'altro ci tengo a ringraziare sia l'autore che Scrittura a tutto tondo per avermi dato la possibilità di leggerlo. Non vedo l'ora di leggere il secondo. 


Voto:








L’autore 

Mirko Hilbrat è nato a Roma, dove vive tuttora, nel 1981. Ha frequentato l’Istituto d’Arte e si è diplomato in Grafica Pubblicitaria. Avido lettore fin da bambino, ha sempre amato disegnare, giocare ai videogiochi e soprattutto ideare storie. I fumetti, gli anime, i videogiochi, i film e le serie hanno un elemento comune che per lui è molto importante: raccontano storie. 
Inizia quindi a concepire una vicenda avventurosa che, nelle sue intenzioni, doveva accompagnarlo in un mondo fantastico, insieme ai suoi amici, per un gioco di ruolo. Decide in seguito di provare a raccontarla usando le parole, facendone quindi un romanzo. Da questo è nata la saga Fantasy “La Rosa dei Venti”, che raccoglie mondi e suggestioni che hanno sempre affascinato questo promettente autore.






Lo avete letto? che ne pensate? 








giovedì 25 giugno 2020

Review Party: "Il mio anno con te" di Julia Whelan


Ci rivediamo readers! L'ultima recensione di oggi è di un romanzo che ha fatto palpitare il mio cuoricino, pubblicato oggi da HarperCollins,

IL MIO ANNO CON TE
di Julia Whelan

Trama:

L’americana Ella Durran ha chiaro in mente un progetto per la sua vita sin da quando era una ragazzina: studiare a Oxford. E adesso, a ventiquattro anni, è finalmente arrivata in Inghilterra con una prestigiosa borsa di studio della durata di un anno e sta per coronare il suo sogno. Nello stesso momento, però, riceve una telefonata inattesa e un’incredibile proposta di lavoro nello staff della campagna presidenziale di un astro nascente della politica americana. Per fortuna, con la promessa che lavorerà a distanza e potrà tornare a Washington alla fine dell’anno, Ella è libera di godersi la sua esperienza a Oxford, una di quelle “che capitano una sola volta nella vita”. Tutto sembra iniziare nel migliore dei modi, finché non scopre che Jamie Davenport, il ragazzo impertinente che ha appena rovinato la sua camicia e il suo primo giorno, è anche il professore del corso di letteratura inglese… e allora Ella comincia a pensare che forse Oxford non è proprio come aveva immaginato. Ma deve ricredersi. Un drink a tarda notte con Jamie svela un feeling che Ella non si aspettava certo di trovare, e quella che inizia come un’avventura casuale comincia presto a diventare qualcosa di molto più profondo. Jamie, però, nasconde un segreto. E quando Ella lo scopre si trova di fronte a una decisione apparentemente impossibile: voltare le spalle all’uomo di cui si sta innamorando per seguire i suoi sogni o restare con lui ad affrontare una situazione per la quale nessuno dei due è davvero pronto. Così, mentre la fine del suo anno a Oxford si avvicina rapidamente, Ella deve decidere se i sogni che vuole realizzare sono sempre gli stessi. 



Dal caldo Messico de "Il sussurro delle api", con Julia Whelan voliamo nella nebbiosa Inghilterra per una storia che mi ha incuriosito fin dalla trama - e la povera Susanna Zanni ne sa qualcosa, che mi ha gentilmente inclusa all'ultimo minuto nel suo evento e mi ha subita, poverina!

Anyway, le parole Oxford, insegnate, inglese hanno fatto breccia da subito nel mio cuore. Una protagonista la cui "avventura" inizia con il coronamento di uno dei miei più grandi sogni - quello di studiare in una prestigiosa università inglese -, non potevo lasciarmela scappare.

Se di Oxford potrò solo leggerne le storie nei libri, Ella Durran ha invece l'opportunità di trascorrere quello che pensa possa rivelarsi l'anno migliore della sua vita, divenendo temporaneamente una studentessa. Appena messo piede in U.K., un'ulteriore notizia sconvolge la sua giornata: una telefonata le annuncia l'occasione di far parte dello staff di un politico in piena corsa alla Casa Bianca. Voi cosa avreste fatto nei suoi panni? Io, come Ella, mi sarei prostrata per mantenere il nuovo lavoro e... la borsa di studio ad Oxford!

Ben presto, la ragazza si accorge che l'Inghilterra reale non è come quella descritta in un bel romanzo regency. E un incontro/scontro che implica del fish&chips e una camicetta da buttare ne è la prova del nove.

...ma. Ecco sì, un ma doveva pur esserci! Ma il sabotatore di capi di vestiario femminile è decisamente carino. Ed è un giovane professore di letteratura inglese. Poteva Ella non innamorarsene?!

Io così, se fosse toccato a me il fatale incontro.

Jamie Devenport ha il fascio del bello e tormentato ed Ella fa di tutto per resistergli, finché non scopre la verità che affligge l'uomo.
Chi non sa cosa sia lo spirito da crocerossina (o da cavaliere) non ha idea del dilemma che la ragazza deve affrontare: inseguire la carriera politica, tornando negli States o dare retta al cuore e restare al fianco del suo affascinante, ma complicato professore?

Ho trascorso con Il mio anno con te un paio di tranquilli pomeriggi in giro per Oxford e accanto ad un bel ragazzo scozzese, soffrendo nei punti cruciali della trama e sorridendo in quelli più romantici. La penna di Julie Whelan ha saputo bilanciare attentamente la comparte tragica, non gettando i personaggi in una valle di lacrime, un particolare che apprezzo sempre quando decido di lasciarmi andare a letture non provenienti dalla letteratura inglese del Seicento.
Il mio anno con te è stato un'esperienza breve, ma intensa. In grado di portare nero su bianco una vita tutto sommato comune, ma non per questo meno interessante. Ogni lettrice potrebbe essere una potenziale Ella e forse è questo il punt forte del romanzo.

Giudizio?

E voi? Avete una storia del cuore, magari ambientata nel vostro Paese preferito?







Review Party: "Il sussurro delle api" di Sofía Segovia


Hello readers! Oggi ho l'opportunità di farvi conoscere una storia arrivata in Italia da una decina di giorni grazie a Rizzoli,

IL SUSSURRO DELLE API
di Sofia Segovia

Trama:

Sono i primi anni del Novecento e gli echi della rivoluzione hanno raggiunto, insinuandosi tra campi e colline, la campagna fertile di Linares: un laborioso, coriaceo angolo di Messico dove sorge l'hacienda dei Morales. È in questa famiglia che vive la nana Reja, l'anziana nutrice che ha cresciuto generazioni di bambini e ora trascorre i giorni sulla sedia a dondolo. Finché una mattina, vincendo la sua leggendaria immobilità, Reja s'incammina e arriva al ponte, come svegliata da un richiamo. In un viluppo di stracci, proprio lì, e circondato da un nugolo di api, c'è un neonato. Lo chiameranno Simonopio, questo bambino magico che gli insetti non pungono, questo bambino dannato che al posto della bocca sembra abbia un buco. In silenzio, il piccolo impara a leggere i voli delle sue amiche api e da quelli a capire le oscillazioni della natura e i suoi presagi. Così, mentre l'epidemia di influenza spagnola colpisce la regione e tradizioni arcaiche si infrangono contro l'onda di un tempo nuovo, la famiglia Morales si affida all'intuito di Simonopio. E costruirà grazie a lui un nuovo futuro.

Il sussurro delle api è un'epopea familiare in cui la dimensione privata e le grandi vicende storiche si fondono in uno scenario di incredibile potenza visiva. Nel leggere le pagine di Sofía Segovia non riusciamo a non sentire, forte, la voce della grande letteratura latinoamericana e a riconoscerne ancora una volta la bellezza.


Mi biasimo da sola per non aver mai letto nulla di Sofía Segovia prima de "Il sussurro della api". Io, l'amante della letteratura ispano-americana, cresciuta a dolcetti e Isabelle Allende, alla fine di questa storia ho esclamato: MA DOVE SI È NASCOSTA FINO AD ORA QUESTA SEGOVIA?

Sullo sfondo di un Messico agli inizi del Novencento, diviso tra rivoluzione civile e Influenza Spagnolo, prende vita la storia del piccolo Simonopio e della famiglia Morales, grandi proprietari terrieri di Linares, che lo accoglie come un figlio. Il suo arrivo tra i Morales è ricco di mistero, una costante della futura vita di Simonopio.

È il 1910 e in un mattino di ottobre, la balia dei Morale, nana Reja, che da anni nutre e accudisce i nascituri della famigli, dalla soglia della sua baracca sente degli strani vagiti. Cercandone la fonte, si imbatte in un neonato coperto di api. Gli insetti però non sembrano fargli del male, al contrario, sembra proteggono quella piccola creatura indifesa lasciata da chissà chi nel bosco.

Simonopio entra a far parte dei Morales, che lo accudiscono come uno dei propri figli e pian piano il bambino dimostra di avere doti particolari: riesce a sentire il ronzio delle api anche in lontananza e grazie a loro interpreta tempo e presagi. 
Per i Morale, quelle di Simonopio è un dono da sfruttare e ben presto la famiglia inizia a fidarsi di lui per prendere importanti decisioni, arrivando ad avere salva la vita.

Sofía Segovia riesce, attraverso un enorme lavoro di caratterizzazione dei personaggi e un uso sapiente delle descrizioni di luoghi ed eventi, a dare vita ad una storia che catapulta il lettore in una realtà ai limiti dell'incredibile. Benché il realismo magico sia tipico della letteratura ispano-americana, non è detto che chiunque provenga da queste terre ricche di qualcosa che davvero sfiora l'irreale, riesca poi a tramutarlo in una storia che non sembri ridicola. Non è il caso di Sofía Segovia che utilizza gli insegnamente e le impronte di grandi scrittori - appunto come la Allende - per dar vita alla saga famigliare dei Morales. Intrecciando reale e irreale per un romanzo di ampio respiro.

Mi mancavano queste atmosfere al limite del credibile e "Il sussurro delle api" ha ben esaudito le miei aspettative:




martedì 23 giugno 2020

Review Tour: "Amore a prima vista" di Margaret Storm Jameson


Lo scorso 18 giugno, Fazi Editore ha portato qui in Italia il secondo capitolo della trilogia "Lo specchio nel buio" di Margaret Storm Jameson,

AMORE A PRIMA VISTA

un titolo attesissimo!

Trama:
Sono trascorsi sei anni dalla fine della Grande Guerra e Hervey Russell è ancora in lotta contro l’incertezza della sua esistenza, la potenza delle sue ambizioni e l’irrequietezza del suo spirito. Si è ormai conquistata una reputazione dignitosa nella società letteraria londinese, anche se il vero successo è ancora lontano, e si mantiene lavorando per la rivista della volubile e disinvolta Evelyn Lamb. La crisi con il marito è ormai totale, e quella sorta di responsabilità che Hervey sente per lui, il dovere di prendersi cura della parte più debole della coppia, costituisce l’ultimo filo che la tiene legata all’uomo. Ma è un filo che viene irrevocabilmente scosso, pronto a recidersi una volta per tutte, quando Hervey si innamora del cugino Nicholas Roxby, l’unico erede dei cantieri Garton appartenuti alla nonna. Hervey, che nel tempo si è fatta forte come un albero, non intende rinunciare a lui. Nella Londra del 1924, nel frattempo, si muove la varia umanità di individui ai quali la guerra ha inferto definitive menomazioni spirituali e materiali, a cominciare dagli amici di gioventù di Hervey, intrappolati in relazioni sentimentali che nascono minate dall’incapacità maschile di lasciarsi amare al di là di ogni convenzione, oppure alimentate dalle residue energie di una generazione giovane ma già decadente, quella che ha vissuto in prima persona la guerra.

Dopo Company Parade, Amore a prima vista è il secondo capitolo della trilogia Lo specchio nel buio, saga avvincente e raffinata che ci consegna il ritratto di una donna indimenticabile, delle sue battaglie e delle conquiste che hanno rivoluzionato le nostre vite.
Prima di iniziare: Se è la prima volta che sentite parlare di Margaret Storm Jameson, Harvey Russell e la trilogia de Lo specchio nel buio, vi consiglio di partire con la lettura del primo capitolo, Company Parade.

La Londra del 1924 è una città che ricorda ancora vividamente il primo conflitto mondiale. Tutto è cambiate velocemente e i giovani reduci sono rimasti intrappolati in un limbo tra presente e passato, incapaci di andare avanti e ritornare alla vita vera.
Mentre amici ed amanti combattevano una guerra altrui al fronte, Harvey Russell non è rimasta in attesa di qualcuno che venisse a salvarla rendendola un buon angelo del focolare, ma ha continuato a sgomitare per la propria indipendenza e per il mantenimento del figlio.

La temibile nonna di Harvey è ormai morta, lasciandole campo libero per raccontare la sua storia e diventare finalmente una scrittrice affermata, mentre continua a lavorare per Evelyn Lamb.
La relazione con il marito Penn sta ormai naufragando senza possibilità di salvezza, ma tutto quello che ora vuole la ragazza è che la società di Londra finalmente le riconosca qualche merito artistico.
L'amore non è nelle priorità della donna, ma l'incontro con il cugino Nicholas Roxby, cambierà le carte in tavola.

Tra Harvey e Nicholas nasce un sentimento destinato a crescere, talmente forte da convincere entrambi a chiedere il divorzio dai rispettivi coniugi. Non dimentichiamo che è il 1924 e se per Nicholas Roxby la faccenda può passare in sordina (o quasi), non è ugualmente semplice per la nostra protagonista.

Nonostante il gesto eclatante per la società dell'epoca, l'amore tra i due non è da grande cinema romantico.
Anche Nicholas è un uomo complicato, non certo una persona in grado di costruire una stabile relazione emotiva, ma ci sono amori che sopravvivono meglio se tempestosi e questo è proprio il caso dei due cugini.

Come in "Company Parade", "Amore a prima vista" è un romanzo lineare che gode della scrittura scorrevole di Margare Storm Jameson. Benché possa sembrare una storia semplice e priva di grandi nodi narrativi, soltanto pensare alle descrizioni della Londra post-bellica sullo sfondo e al tema dell'emancipazione femminile maggiormente sentito in questo secondo capitolo, consente al lettore di dargli il giusto peso.
Con il titolo "Love in Winter" - riferimento all'incontro di Harvey e Nicholas in una fredda giornata d'inverno -, il libro venne pubblicato nel 1935, accolto da un pubblico di lettori che difficilmente parlava apertamente di divorzio e madri (quasi) single.

Per leggere il capitolo conclusivo della trilogia de "Lo specchio nel buio", "None turn back", ci toccherà attendere probabilmente ancora un annetto, ma questa potrebbe essere un'ottima notizia per voi lettori che ancora non avete modo di conoscere Margaret Storm Jameson!






Review Party: "Stepsister" di Jennifer Donnelly, finalmente questa autrice torna in Italia e lo fa con il botto!

Buongiorno appassionati, 

Oggi vi presento un libro spettacolare! Quando ho scoperto che Jennifer Donnelly sarebbe tornata a pubblicare in Italia, non stavo più nella pelle! Ho amato a tal punto la sua serie "Deep Blue" - pubblicata e poi interrotta da Giunti -, da essermi arresa e aver comprato gli altri libri in lingua originale. Una lettura perfetta per un pubblico giovane, semplice ma con tematiche molto forti che coinvolgono il lettore, trasmettendo messaggi profondi, in grado di penetrare nella mente di chiunque.
Non è da meno questo nuovo libro, "Stepsister", ancora più profondo e in grado di parlare alle ragazze giovani e con poca autostima.

Si capisce che questa nuova lettura mi è piaciuta moltissimo?!


Trama: 

In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c'è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l'ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra "cattiva" è vivere ai margini e che l'unica strada possibile è quella dell'infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l'unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c'è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro.




Per prima cosa, vorrei fare i complimenti a chi si è occupato della grafica di copertina perché, da grande amante di cover particolari, non potevo non apprezzare questa, dai colori accesi e vibranti. Una copertina che dal primo sguardo convince il lettore a scoprire la storia che si cela al suo interno.

Il racconto parte in modo molto simile alla fiaba dei fratelli Grimm "Cenerentola", per poi discostarsi subito da questa e prendere connotazioni più dark. Conosciamo le due sorellastre Isabelle e Octavia (Tavi) intente a tagliarsi alcune parti dei piedi per tentare di entrare nella scarpetta di cristallo, incitate dalla madre, Maman terrorizzata dal fatto che le due figlie non riusciranno a trovare un uomo che voglia sposarle. Ovviamente, alla protagonista Ella toccherà il ruolo di particolare Cenerentola, in quanto alla fine lascerà le sorellastre nella disgrazia, quasi vendicandosi di tutto ciò che ha subito in precedenza proprio grazie a loro.

In realtà, le ragazze erano molto unite, ma alla morte del patrigno, a metterle l'una contro l'altra è stata la stessa Maman. Dopo questo tragico evento, Isabelle ha sempre cercato di assecondare la madre, reprimendo a tal punto i suoi sentimenti da diventare una persona sconosciuta anche a se stessa, una ragazza privata della sua dolcezza e del suo buon cuore.

Additate da tutto il paese per essersi comportate in malo modo con la bella Regina Ella, avranno una vita sempre più complicata e sarà proprio questo a dare il via al cambiamento che Isabelle deciderà di intraprendere con sé stessa. 

Ma la storia non è così semplice come sembra, dietro ad ogni evento ci sono le Moire, donne potenti che tracciano la vita e la morte di ogni essere umano, nello specifico conosceremo molto bene la megera, la più anziana e crudele. Per lei, quando il destino è segnato, niente può cambiarlo.
Non è di questa idea il Marchese de la Chance (nome azzeccatissimo), per lui ognuno può cambiare il corso della sua vita se è così forte da imporsi e scegliere una via piuttosto che un'altra. I due scommetteranno sulla vita di Isabelle: lui convinto che la ragazza sia abbastanza forte per cambiare il suo destino, la megera sicura che ella sia debole e senza speranza.

Vengono immediatamente tracciati alcuni temi importanti sui quali si basa tutto il libro, da una parte quello del destino segnato e dall'altra l'influsso della società sulle nostre vite, insieme ad altri temi come la redenzione e la famiglia.

Nel mondo d'oggi molte persone sono convinte che il destino sia una cosa già segnata e che niente possa cambiarlo, mentre questa storia vuole dimostrare come ogni nostra azione sia in grado di cambiare tutto e quanto sia importante prendere in mano le redini della propria vita e fare di tutto per perseguire i propri obiettivi.

Isabelle non è descritta come la classica bella ragazza, è tarchiata, paffuta e viene da sempre additata insieme alla sorella per la sua bruttezza. Questo particolare delinea un altro tema molto importante in questo libro, ovvero l'importanza della bellezza e dei canoni estetici nella società attuale.

Ma "Stepsister" insegnerà ai propri lettori che la forza di volontà e la tenacia possono portare a cambiamenti molto più importanti e che la bellezza non è l'unico requisito necessario per poter emergere.
Isabelle ha una crescita continua e noi saremo spettatori del suo cammino, di come ogni scelta che farà la porterà su una strada diversa. 

Questo libro è così farcito di insegnamenti che è veramente consigliatissimo per un pubblico giovane, per quelle ragazze che non credono in se stesse e modellano la loro personalità sulla base dei giudizi esterni. Era tanto che non leggevo una storia così ricca di tematiche, senza però risultare pesante. Un libro che regalerei a chiunque abbia poca stima di sé.

"Stepsister" è comunque il retelling di una fiaba importante, una Cenerentola in chiave moderna che prova gelosia per le sorellastre e non è la ragazza perfetta della fiaba dei Grimm.
La fata madrina tornerà in una veste diversa, in quella della regina delle fate, dall'aspetto terrificante e pauroso, che osserva e aiuta Isabelle dandole delle indicazioni per arrivare ad ottenere ciò che desidera. Niente è come sembra. Una battaglia si avvicina e Isabelle dovrà lottare con tutta se stessa per poter sopravvivere e riscrivere la sua storia.
Questo libro ha comunque un retrogusto fantasy che rende il tutto più piacevole, con tanto di antagonista contro il quale sembra che nessuno possa avere la meglio!

Lo stile dell'autrice è coinvolgente, incalzante e ricco di passaggi inaspettati. La Donnelly è favolosa e spero veramente che molti altri suoi libri vengano pubblicati in Italia, perché non è facile trovare libri così istruttivi, che coinvolgano il lettore giovane, permettendogli di riflettere su alcune tematiche importanti del nostro tempo in chiave sicuramente più leggera e piacevole. 

Lo consiglio a tutte quelle madri con figlie adolescenti, che si fanno mille paranoie perché non si sentono belle o accettate dagli altri. Le aiuterà a comprendere come la vera forza risiede nei loro cuori, gli unici a dover essere ascoltati per raggiungere i propri obiettivi.


Il mio voto: 



Veramente stupendo, profondo, consigliatissimo!! 

Voi cosa ne pensate? Vi ho incuriosito? 

Spero di sì perché merita assolutamente di essere letto!!





Review Party: "Un amore qualunque e necessario" di Mary Beth Keane


Hello readers! La prima recensione di oggi è di un romanzo freschissimo di stampa:

UN AMORE QUALUNQUE E NECESSARIO
di Mary Beth Keane
arrivato qui in Italia grazie alla casa editrice Mondadori.

Titolo: Un amore qualunque e necessario

Autore: Mary Beth Keane

Casa editrice: Mondadori

Genere: Narrativa Contemporanea

Data di pubblicazione: 23 Giugno 2020

N° pagine: 432
Prezzo: 19,50 € cartaceo - 9,99 € ebook
Trama:
Kate Gleeson e Peter Stanhope, nati a soli sei mesi di distanza, sono vicini di casa da sempre, in un piccolo sobborgo alle porte di Gillam, vicino a New York. Le loro famiglie non potrebbero essere più diverse: serena quella di Kate, ultima di tre sorelle; difficile quella di Peter, figlio unico di una madre mentalmente instabile e di un padre che non riesce a proteggerlo. Un evento drammatico colpisce irrimediabilmente entrambe le famiglie, segnando le loro vite per sempre, e divide i due ragazzi. Ma la forza del loro legame è più forte di qualsiasi difficoltà, e Kate e Peter cercano, nonostante tutto, di trovare la strada per tornare l'una verso l'altro.

Un amore qualunque e necessario è una storia di redenzione, fiducia e perdono, che rivela come i ricordi dell'infanzia, filtrati dalla distanza dell'età adulta, possano cambiare. È il racconto di come, se siamo fortunati, la violenza in agguato nella vita di tutti i giorni possa essere sconfitta dal potere dell'amore.

Tradotto in moltissime lingue, Un amore qualunque e necessario ha venduto oltre 300 mila copie negli Stati Uniti ed è stato a lungo ai primi posti nella classifica del "New York Times". È inoltre in produzione una serie TV tratta da questo romanzo.


Arrivata all'ultima pagina di questo romanzo, ho riletto con maggior attenzione la trama e ora sono super curiosa di vedere che volto avranno i protagonisti di questa storia nella serie televesiva che stanno girando. Sì, perché "Un amore qualunque e necessario" si presta proprio bene ad una di quelle serie nelle quali il tema centrale è il riscatto. Una di quelle serie che, episodio dopo episodio, fanno prima immedesimare lo spettatore nei problemi dei protagonisti e poi lo portano ad agnognare che tutto si risolva per una buona volta... o che almeno le cose migliorino.

Protagoniste di "Un amore qualunque e necessario" due famiglie dai destini diversi, i Gleeson e gli Stanhope. Figli di due compagni di università, Kate e Peter non potevano che seguire le orme dei loro padri, condividendo tutto sin dall'infanzia. Il loro legame è talmente forte da non spezzarsi quando un tragico evente li costringe alla separazione.

Se, dopo una notizia del genere, vi aspetta una narrazione dal ritmo crescente e incalzante, devo deludervi. La storia procede lenta, focalizzandosi man mano sulle vite dei due ragazzi da diversi punti di vista e dando al lettore il tempo di immedesimarsi in ogni tipo di situazione, anche le più scabrose. 
Gli Stanhope, a differenza dei Gleeson, devono affrontare diverse problematiche molto più vicine al quotidiano e, non a caso, Mary Beth Keane sceglie di raccontarle in modo da far intervenire tutti i protagonisti così da costruire un quadro completo della vicenda.

Attraverso la descrizioni di realtà agli antipodi, vengono portati all'attenzione del lettore quindi diverse tematiche scabrose come la difficoltà dell'essere genitori, il disagio mentale, l'alcolismo, ma anche più "leggere" come l'amore che lega genitori e figli - se si tratta del rapporto tra Francis e la figlia Kate - o sempre sfocianti in una problematica, come il rapporto tra Peter e la madre.

Non mentirò nel dirvi che "Un amore qualunque e necessario" è un romanzo per tutti, una lettura da spiaggia, o da week-end in montagna. Seguendo la narrazione stessa, io l'ho letto con lentezza, a piccoli passi per non l'asciarmi coinvolgere troppo emotivamente - perché è ciò che vi succederà -, ma arrivata all'ultima pagina mi è stato inevitabile considerarlo un bel romanzo. Uno di quelli dei quali si ci dimentica difficilmente.

Visto il mio feticismo per le storie che mettono una tristezza infinta, non posso che assegnargli






lunedì 22 giugno 2020

Recensione: “Ogni cosa mi porta da te” A.L. Jackson - Fight for me series #3

Buongiorno meraviglie,
A.L. Jackson torna su questi schermi con “Ogni cosa mi porta da te”, il terzo volume autoconclusivo della serie Fight for me edita Newton Compton Editori. Pronti a scoprire le emozioni che mi ha suscitato questo libro?




Recensioni dei volumi precedenti:


Trama: Quattordici anni fa, la mia vita è cambiata per sempre. Mia sorella è scomparsa. Quel giorno sono stato egoista. Quel giorno ho scelto me stesso. E quel giorno ho perso tutto. Compresa Nikki Walters, la ragazza che amo da tutta la vita. È fantastica. Premurosa. È tutto ciò che ho sempre voluto ma che non mi sono mai concesso. Era la migliore amica di mia sorella, e ho distrutto ogni possibilità di averla.
È passato molto tempo da allora. Ma adesso che Nikki si trova in pericolo, ho una seconda possibilità per fare la cosa giusta. Il problema è che non appena si trasferisce da me la desidero come non posso permettermi di fare. Mi basta che mi sfiori con la mano e perdo ogni controllo. Il fuoco tra di noi non accenna a spegnersi. Nessuno dei due sa cosa ci aspetta. E alla fine potrebbe essere proprio Nikki Walters a distruggermi.



  


Seppur gli altri due volumi non li ho trovati brillanti nel loro essere e sottotono rispetto al nome di A.L. Jackson. La storia di Ollie e Nikki ha solleticato il mio interesse fin da quando sono comparsi nello schermo del mio kindle.

Forse, fino ad ora, "Ogni cosa mi porta da te" è il volume più doloroso della serie.

Ollie non ha mai smesso di tormentarsi per la scomparsa di sua sorella Sydney. Tredici anni in cui la lontananza e il silenzio con Nikki si sono soltanto ingigantiti, portando quel desiderio nascosto di stare insieme a implodere silenziosamente.

Il prologo è pura poesia. E la storia mi ha fatta innamorare di entrambi i personaggi. Ollie è poco determinato in scelte amorose perché è scottato, ha una ferita che probabilmente nemmeno con tutto l'amore del mondo si potrà rimarginare. Un ragazzo pieno di passione, come di dolore. Di rimpianti e di angoscia. Si trascina nella sua vita in cerca di qualcosa, l'unico faro a illuminare la sua strada è Nikki. La ragazza che ama da sempre, ma alla quale non sa dimostrare l'amore e la devozione che lo portano da lei ogni volta. L'unica che forse riesce a capirlo e a sostenerlo nei suoi momenti più bui. L'unica dalla quale si lascia vedere a pezzi, accasciato e sanguinante dai ricordi e dal dolore per la sua sorella perduta.



E mentre lui riversa la sua dipendenza in Nikki, lei cerca di resistere. Ci prova, perché non riesce a combattere quella forza magnetica che la spinge ad accettare qualsiasi briciola di Ollie. Essere colei che deve incassare per lui ogni pugno quando lui è troppo stremato, alla fine finisce per straziante anche lei. Perché anche Nikki è addolorata, probabilmente è quella che comprende meglio il dolore trasportandolo su di sé quando Ollie ne sente l'esigenza, ma per il resto del tempo lei nasconde il suo e combatte per gli altri. È amorevole e determinata, a parte quando si parla di Ollie e resistergli diventa sempre più difficile, fa un lavoro che la spinge a combattere e a condividere le disgrazie, la rabbia e il dolore delle altre persone.

 Era un enigma. 
Un mistero velato.
Un finale lasciato in sospeso, in attesa di essere scritto. 



Si sorvegliano, si girano intorno, lo hanno fatto per tredici anni. Senza entrare in collisione,  mai. Perché sanno che una volta acceso l'innesco, la miccia è corta per poter scappare tornando indietro.

Lo stile poetico, romantico e sentimentale con cui A.L. Jackson firma i suoi libri, in "Ogni cosa mi porta da te" mi è sembrato ancor più evidente e marcato. La sua scrittura è fluida e spedita, leggera ma intrisa di emozioni. I pov alternati, sono un must per le mie letture. In questo libro anche qualche capitolo al passato e in terza persona mi hanno portato a conoscere un Ollie e una Nikki bambini, contraddistinguendo in loro quella vena di appartenenza reciproca che mostrano fin dal loro primo incontro.
Non sono mancati i colpi di scena e alcuni momenti da fiato sospeso. È stata una lettura che mi rapita, trasportandomi nelle vite di Ollie e Nikki. Mi sono sentita affogare nella valanga di commozione e turbamento che hanno saputo suscitare in me.
"Ogni cosa mi porta da te" è intriso di sofferenza, un tormento che non poteva non scalfirmi, un patimento che mi ha portata a comprendere sentendo e provando ogni goccia pregna di sentimenti che A.L. Jackson ha trascritto nero su bianco.
Si riconferma una certezza quest'autrice che in questa serie per me è stato un crescendo di emozioni e sentimenti. Sono state tutte storie bellissime, ma Ollie e Nikki sono il mio libro preferito della serie e, se ancora non avete fatto click, vi dico di rimediare subito!

Il mio voto:



A presto!










sabato 20 giugno 2020

Review Party: "Il principe di Park Avenue" di Louise Bay

Buongiorno appassionati lettori! 
Oggi voglio presentarvi il secondo libro della serie "Royals Collection", "il Principe di Park Avenue" edito Always Publishing. Forse ve lo ricorderete perchè a dicembre abbiamo avuto il piacere di parlarvi de "Il Re di Wall Street". 
Entrambi sono racconti autoconclusivi, uno più bello dell'altro! 



Presa dall'interesse riscontrato dal libro precedente non ho potuto fare a meno di innamorarmi anche di questo nuovo volume della favolosa Louise Bay, qui ritroviamo Harper solo di sfuggita come migliore amica di Grace, protagonista di questa storia e donna molto forte e determinata. 
Grace Astor, fa parte dell'alta società di Manhattan, ha vissuto la sua infanzia in un mega appartamento a Park Avanue, ma è anche la persona più umile che potreste mai conoscere. Sarete fin da subito smentiti se già pensate che sia una principessa schizzinosa ed egoista, la "Principessa di Park Avenue" come la chiama Sam.
Grace vuole dimostrare al mondo e a suo padre che ha le capacità di arrangiarsi senza i suoi soldi rendendosi indipendente, decide quindi di unire la sua grande passione con il suo lavoro, l'arte. 
La conosciamo infatti in fase di preparazione di una mostra presso la sua galleria "Grace Astor Fine Art", l'artista che verrà presentato non sarà niente meno che il suo ex. Grace non è assolutamente felice di questa situazione e questo la lascerà spiazzata quando sull'onda del successo, in seguito alla mostra, lui deciderà di portare via i quadri per esporli in gallerie d'arte più famose lasciando lei con un cerino in mano. Nemmeno a quel punto si arrenderà, ma finirà nelle braccia di niente meno che Sam Shaw. Lui è tutto ciò che lei ha sempre odiato, a lei infatti piacciono gli squattrinati, i pittori, gli artisti tormentati e mai avrebbe pensato di trovarsi affascinata da uno come lui. 




Sam Shaw a trent'anni è uno degli uomini più ricchi di Manhattan, uomo che ha raggiunto i suoi scopi tutto da solo, inizialmente lo conosciamo mentre mostra alla sua amica d'infanzia Angie, il suo  un mega attico a Park Avenue, completamente deserto, dove le spiega che all'interno tutto ciò che ci metterà sarà un materasso direttamente sul pavimento e un divano sgangherato che anni prima aveva recuperato dalla strada. Sam è un uomo che si è fatto da solo, dopo un'infanzia infelice per case famiglia ha deciso che non acquisterà niente che non lo aiuti ad ottenere un profitto, nemmeno le insistenze della sua amica non lo convinceranno, ma deciderà di inserire dei quadri che prima o poi potranno rendergli qualcosa.

Sembra un uomo spietato, invece è un uomo dolce che cerca davvero di leggere negli altri ogni sentimento, un uomo che ha paura di affezionarsi e questo lo vediamo proprio dalla sua insistenza nel non acquistare niente per la casa, per riuscire a tenere le distanze da ogni cosa.

Sarà bello vedere il primo incontro di Sam e Grace alla mostra, a lui non piacerà nessun quadro ma resterà colpito dalla meravigliosa donna che gli parlerà di altri quadri nel retrobottega di meno valore, ma dal significato più intenso. Sarà per questo motivo che si impunterà in tutti i modi perché lei diventi la sua consulente d'arte. E sarà solo grazie a lei che comprerà un divano nuovo e nuove cose per il suo attico, tutto per avere insieme a lei uno spazio più bello dove passare il tempo.

Ci troviamo davanti due personaggi molto forti, con delle storie alle spalle non facili ma allo stesso tempo testardi e con la voglia di riprendersi e andare avanti con le proprie forze. Sono infatti entrambi molto caratterizzati e grazie alle loro descrizioni numerosi enigmi troveranno risposta.
Mi ha fatto molto piacere il POV alternato perché è sempre difficile capire cosa passa per la testa degli uomini e in questo modo ogni cosa si è fatta più chiara e devo dire che la vera scoperta di questa storia è proprio Sam. 
Si tratta di un libro ricco di temi e molto coinvolgente. Lo stile dell'autrice è sempre fluido e piacevole e rende la lettura veloce ed intrigante.

Se siete anche appassionati d'arte non potete che decidere di immergervi tra queste pagine ricche di cultura e passione, qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo mai pesante. 

Possiamo dire che mi è piaciuta questa storia? Si! Che ve la consiglierei? Ancora di più! 


Il mio voto: 



Non vedo l'ora che escano altre pubblicazioni di questa autrice! Perché è letteralmente favolosa!!

Voi cosa ne pensate? Avete letto il precedente? Leggerete questo nuovo libro?


Diteci la vostra! Sono proprio curiosa!




venerdì 19 giugno 2020

Review Party "Figli di virtù e vendetta" di Tomi Adeyemi


Buongiorno a tutti ;)
Da qualche giorno è uscito, finalmente, il seguito di Figli di Sangue e Ossa, Figli di Virtù e Vendetta di Tomi Adeyemi.
Ho già partecipato al blogtour creando una playlist per l'occasione che vi lascio QUA.




TRAMA

Dopo aver combattuto contro l’impossibile, Zélie e Amari sono finalmente riuscite a far rivivere la magia a Orïsha. Ma il rituale per risvegliarla si è rivelato più forte di quanto avrebbero potuto immaginare, e ha riportato alla luce non solo i poteri dei maji, ma anche quelli dei nobili che avevano della magia nel loro sangue. Ora Zélie deve lottare per unire i maji in una terra dove il nemico è potente quanto loro. Quando reali ed esercito stringono una mortale alleanza, Zélie deve tornare a combattere per assicurare ad Amari il trono e per proteggere i nuovi maji dall’ira della monarchia.Ma con la minaccia di una guerra civile all’orizzonte, Zélie si trova a un punto critico: dovrà trovare un modo per riunire il regno oppure lasciare che Orïsha venga distrutta da se stessa.




Mi trovo in seria difficoltà a scrivere questa recensione, vorrei poter parlar bene di questo libro, ma, con mio enorme dispiacere, non sono riuscita a finirlo, l'ho abbandonato al 50%. 
Sono sincera quando dico che mi dispiace tantissimo perché avevo amato il primo (QUA la recensione), era stato tra i migliori del 2018, e aspettavo con ansia questo secondo romanzo, ma Figli di Virtù e Vendetta è stato una totale delusione. Sono mortificata di doverne parlare male e chiedo scusa alla Rizzoli (che ringrazio mille volte per la copia del libro), ma su questo blog sono sempre stata estremamente chiara, sincera e trasparente e mentirei spudoratamente se vi dicessi che questo libro mi è piaciuto. 
Ovviamente, posso parlare solo per quel 50% che ho letto, non so se continuando la lettura avrei avuto modo di cambiare idea (magari più avanti proverò a dargli una seconda possibilità), ma attualmente, per come stanno le cose, la delusione è davvero tanta. 
Il romanzo si apre esattamente dove si era chiuso il precedente; troviamo, quindi, un'Orisha senza sovrano e senza un erede, e soltanto la principessa Amari potrebbe reclamare il trono riportando la stabilità e, soprattutto, la pace con i Maji. 
La prima cosa che non mi è piaciuta di questo romanzo è la caratterizzazione dei personaggi. Personaggi che nel primo libro erano simpatici, in questo diventano completamente odiosi, prendono delle scelte ridicole e fanno cose del tutto inutili e senza senso. Ma, più in generale, l'intera storia non ha alcun senso logico. Quello che succede, e il motivo per cui succede, non sta né in cielo né in terra ed è davvero contraddittorio sotto ogni punto di vista. 
Un'altra cosa che mi ha fatto parecchio innervosire è la differenza tra i vecchi Maji e i nuovi, quelli nati grazie al rituale che ha riportato la magia (visto alla fine del primo libro)... non ho proprio capito perché questi nuovi maji vengano così tanto maltrattati e non accettati dai vecchi, l'ho trovata una forma di "razzismo", se così vogliamo chiamarla, davvero assurda, senza basi solide, giusto per creare un po' di trambusto all'interno della storia. 
Come se non bastasse, mi è sembrato che Tomy Adeyemi stesse promuovendo e facendo passare per giusto un messaggio di odio e vendetta davvero brutto. Mi rendo conto che già dal titolo viene detto che si parlerà di vendetta, solo non credevo in questo modo. Io capisco perfettamente la rabbia e la frustrazione della Adeyemi; io stessa, in questo periodo, mi sono parecchio arrabbiata e sentita male per le ingiustizie che le persone nere stanno subendo, ma proprio per questo motivo capisco quanto sia importante fermare questo ciclo di soprusi. Trovo che la vendetta serva solo a generare odio e guerra, e in questo libro è proprio questo che succede: una volta morto il re oppressore, c'è un
tentativo da parte del nuovo sovrano, di instaurare un regno pacifico, dove non-maji e maji possano vivere in pace ed uguaglianza, c'è un tendere la mano verso quelle persone che erano state oppresse... e, invece, di afferrare quella mano cosa succede? gli ex oppressi la rifiutano per puro sentimento di vendetta, provocando, così, una guerra che poteva benissimo essere evitata. La guerra, ovviamente genera altro odio e così via, senza fine, odio-guerra-vendetta-guerra-odio. Non so personalmente non mi è piaciuta questa scelta dell'autrice, avrebbe avuto più senso se ci fosse stato almeno un tentativo, da parte dei maji, di accettare la pace e questo si fosse rivelato comunque inutile, ma non c'è stato niente del genere; dopo anni e anni passati a lottare per i loro diritti, per ottenere la pace e l'uguaglianza per la propria gente, quando la ottengono la rifiutano senza pensarci due volte... Mi dispiace, ma personalmente mi fa arrabbiare un comportamento del genere; anni di lotte buttate al vento. Perdonami Tomi ma hai toppato alla grande. 
Quando è iniziato a diventare troppo, per me, da sopportare, ho chiuso il libro e sono passata a letture più piacevoli. 
Forse, l'unica cosa positiva (e l'unica per cui il voto non sarà di 1, ma di 2) è che, tutto sommato, mi piace come scrive l'autrice. Per il resto non salvo niente. 

Voto:










Voi lo avete già letto? Siete d'accordo o la pensate in maniera diversa?