sabato 22 settembre 2018

Recensione "Grisha Trilogy" di Leigh Bardugo

Buon pomeriggio miei cari lettori, oggi voglio parlarvi di una trilogia purtroppo inedita in Italia (tranne per il primo romanzo).


 
 
TRAMA
 
Circondata da nemici, quella che un tempo era la potente nazione di Ravka è ora un regno diviso dai conflitti e letteralmente tagliato in due dalla Distesa, un deserto di impenetrabile oscurità, brulicante di mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un'orfana il cui unico conforto è l'amicizia dell'amico Malyen, detto Mal. Eppure, quando il loro reggimento viene attaccato dai mostri e lui resta ferito, in Alina si risveglia un potere enorme, l'unico in grado di sconfiggere il grande buio e riportare al paese pace e prosperità. Immediatamente viene arruolata dai Grisha, l'élite di maghi che, di fatto, manovra l'intera corte, capeggiata dall'affascinante mago Oscuro. Ma al sontuoso palazzo, dove gli intrighi e il lusso dei balli è tale da stordire e confondere, niente è ciò che sembra, e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
 
 
 
 
Ho terminato il terzo e ultimo romanzo della trilogia proprio qualche sera fa e mi sono ripresa dal finale soltanto adesso. La Grisha Trilogy, serie molto amata oltre oceano e di cui, in Italia è uscito solo il primo (Tenebre  e ghiaccio), mi aveva colpita fin da subito per la sua trama, tant'è che comprai il primo volume quando uscì in Italia, poi è stata interrotta perciò non lo lessi più, ma da circa un anno ho ripreso a leggere in lingua e non potevo assolutamente perdermi una serie così discussa e, soprattutto, così amata. Si tratta di una trilogia High Fantasy per adolescenti, ambientata in un mondo immaginario diviso in vari paesi e continenti; il paese dove si ambienta la nostra storia ricorda, in tutto e per tutto, la Russia zarista; dai kaftani alle descrizioni dei palazzi a cupola, dai nomi alle numerosissimi parole russe come "moi tsar". Il world building è, sicuramente, una delle cose che ho apprezzato di più perché ricorda tantissimo il nostro mondo (basti pensare che i paesi confinanti ricordano molto la Cina e la Polonia), ma, nonostante questo, è originale ed autentico.
I Grisha sono una sorta di maghi con poteri particolari, ci sono quelli capaci di controllare i fenomeni atmosferici, quelli in grado di creare ogni singola cosa e quelli che hanno poteri riguardanti la vita e la morte. La protagonista è Alina Starkov, un'orfana che un giorno scopre di avere dei poteri Grisha, in particolare lei è l'unica Invocatrice del Sole esistente e, di conseguenza, l'unica a poter distruggere definitivamente la Distesa delle Tenebre, un enorme (n)oceano in cui l'oscurità regna sovrana e che è impossibile da attraversare senza essere sbranati dai mostri che vi abitano. Alina viene, quindi, arruolata dal capo dei Grisha, l'Oscuro, e inizia una nuova vita di lussi e sfarzi al Piccolo Palazzo, l residenza/scuola dei Grisha; ma, come in ogni storia fantasy che si rispetti, qualcuno sta tramando nell'ombra per poter utilizzare il potere di Alina a fini egoistici ed abbastanza loschi.
Il personaggio di Alina mi è piaciuto molto perché è una protagonista imperfetta, una ragazza che non sempre fa la cosa giusta e che sbaglia. Lei è una sorta di antieroe; non è l'eroina giusta che caratterizza, quasi sempre, i fantasy, ma è una guerriera che non esita a compiere la scelta sbagliata per quello che pensa essere il giusto scopo. Poi c'è Mal, il migliore amico di Alina. Mal Oretsev, per quanto mi sia piaciuto, non sono riuscita ad amarlo; è, indubbiamente, un bel personaggio, ma certe volte avrei avuto voglia che si svegliasse di più. Diciamo che l'ho apprezzato molto nel terzo libro, Ruin and Rising, perché, finalmente, capisce come stanno le cose e che non si può fare sempre a modo suo.
Altro personaggio degno di nota è il mio amato Nikolai. Mi sono innamorata di lui fin dal primo momento in cui è apparso, l'ho amato anche quando non sapevo ancora chi fosse in realtà. Nikolai è scaltro ed intelligente, astuto e decisamente geniale, infatti viene soprannominato Too-Clever-Fox. Un inventore, un poeta, uno stratega e, come dice anche lui stesso, un ballerino eccezionale ed un tiratore ancora migliore. Mi dispiace solo che non abbia avuto lo spazio che avrebbe meritato, ma mi consolo pensando che a Gennaio uscirà King of Scars, un libro dedicato interamente a lui, e NON VEDO L'ORA. Tantissimi altri personaggi fanno da contorno a questa storia, e la mia preferita è assolutamente Zoya, la Blair Waldorf di turno che riesce a controllare i venti e l'aria; e sono super felice che il suo personaggio compaia anche in Six of Crows, la duologia spin-off, ambientata due anni dopo la fine del terzo romanzo.
E poi c'è lui, l'Oscuro, The Darkling. Il personaggio caratterizzato meglio. Mi è piaciuto scoprire quali sono le sue debolezze; un personaggio che sembra forte, ma che, da anni, è spezzato dentro; un uomo che vuole solo fare la cosa giusta perché ama il suo paese; è un personaggio molto complesso che potrete capire meglio solo leggendo l'intera serie.
Ho apprezzato lo stile di scrittura di Leigh Bardugo perché è molto semplice, ma al tempo stesso ricco di vocaboli e di termini ricercati; mi sono piaciuti tutti i riferimenti alla lingua e alla cultura russa e, come vi ho già detto, mi è piaciuto tantissimo come ha scritto e descritto il suo "mondo magico". Un punto in più va alla creazione dell'antagonista di turno, uno dei migliori mai scritti, che
non è buono, ma sotto sotto neanche del tutto cattivo; Il primo libro, Shadow and Bone (Tenebre e Ghiaccio), mi è sembrato, forse, un po' troppo frettoloso, nel senso che accadono tante cose e tutte l'una dopo l'altra; soprattutto nel finale. Mi è piaciuto perché vengono introdotti i luoghi e i personaggi, ma è come se, ad un certo punto, accadesse tutto troppo velocemente. Il secondo libro, Siege and Storm, di contro, è il più lento, ma, nonostante questo, è anche il mio preferito perché conosciamo Nikolai e perché si scoprono molte cose utili che porteranno, poi, al terzo libro, Ruin and Rising, che è pieno di avvenimenti, anche se, essendo più lungo del primo, è tutto dosato alla perfezione. Io vi consiglio moltissimo la Grisha Trilogy, soprattutto se vi piacciono i libri pieni d'azione, con un gruppo di personaggi tutti diversi, ma caratterizzati in ogni minimo particolare; se vi piacciono i tradimenti e gli intrighi, e se vi piacciono le serie dove la magia rispetta delle regole ben precise, tanto da essere chiamata Piccola Scienza. Una scienza che si contrappone all'esoterismo, il merzsot, ovvero la magia legata al caos, quella che non si può studiare né analizzare. E non solo, la serie tratta anche l'argomento della Fede e di come questa può essere sia deleteria, ma può anche salvare molte vite. Solo il finale mi ha un po' lasciata perplessa; l'ho trovato troppo malinconico, sentivo di voler piangere, ma non ci riuscivo.
Il livello della lingua è medio-alto, ma essendo un high fantasy è normale che sia così; comunque, superato l'impatto iniziale, si legge tranquillamente.
Adesso ho in lettura due libri per dei Review Party qua sul blog, ma subito dopo mi getterò a capofitto nella lettura della serie spin-off perché sono davvero curiosa, soprattutto di incontrare nuovamente Zoya e Nikolai.
 
 
Voto complessivo:
 
 
 
IL GRISHAVERSE E' COMPOSTO DA:
 
La trilogia Grisha:
- Shadow and Bone
-Siege and Storm
-Ruin and Rising
 
La duologia spin-off (ambientata due anni dopo):
- Six of Crows
-Crooked Kingdom
 
-The Language of Thorns (serie di fiabe ambientate nell'universo Grisha)
 
La duologia su Nikolai
-King of Scars (Gennaio 2019)
- Senza titolo
 
 
 
 
Qualcuno ha letto questa trilogia? Spero di avervi un minimo incuriosito ;)
 
 
 
 
*Ginny*
 
 

2 commenti :

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