martedì 21 luglio 2020

Recensione: La luce degli abissi di Frances Hardinge


Hello readers! La recensione ha per protagonisti un ragazzino curioso e una terra satura di antiche leggende.

Titolo: La luce degli abissi

Autore: Frances Hardinge

Casa editrice: Mondadori

Genere: Fantasy YA

Data di pubblicazione: 21 luglio 2020

N° pagine:465

Prezzo: cartaceo €17,00 - ebook €8,99

Trama:
Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda. Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo. Un romanzo memorabile. Una fusione di fantasy, avventura, horror e mitologia.



La luce degli abissi, a dispetto delle sue quattrocento pagine, è stata la lettura che mi ha tenuto compagnia nel tempo di un viaggio in treno e uno in aereo. Non avevo mai letto nulla di Frances Hardinge quindi non ero preprata ad un livello così alto di worldbuilding. E - questa volta lo dico all'inizio della recensione, per essere giusta - di traduzione. Non è affatto semplice tradurre termini del tutto inventati (vedasi Il Signore degli Anelli o Harry Potter) e comprendo perché ci sia voluto il lavoro congiunto di due traduttori con la T maiuscola, ma in parte, questo libro deve la sua riuscita - qui in Italia - proprio grazie a loro.

Frances Hardinge costruisce un intero mondo dal passato mitologico e cruento, popolato da dei inclementi. E da esso trae legende che potrebbero benissimo essere quelle di un arcipelago reale. Tutto ciò che racconta il protagonista, Hark, sembra provenire da un passato mitologico non dissimile dall'antica Grecia e questo particolare, in special modo per i lettori nati e cresciuti con il suono del Mediterraneo a cullarli.

La caratterizzazione dei personaggi non ha però nulla da invidiare al worldbuilding: Hark e Jelt sono la classica coppia di giovani amici, differenti caratterialmente quanto il giorno e la notte, ma uniti da un legame nato nell'infanzia. Jelt è impulsivo e menefreghista, quanto Hark - nonostante sia ugualmente un ragazzo di strada che vive di espedienti - è riflessivo e scrupoloso. È proprio grazie all'amico che quest'ultimo sembra essersi cacciato nel guaio dei guai, in un qualcosa che non ha nulla a che fare con le peripezie della vita da ladruncolo.
Il rapporto tra Hark e Jelt è ovviamente deleterio per il protagonista, ma si presta sia allo svolgimento della narrazione che al compito di instaurare un rapporto con il giovane lettore. Tutti abbiamo avuto (o magari abbiamo ancora) un'amcizia che influisce negativamente sulla nostra vita e sulle nostre scelte. Vederlo rappresentato oggettivamente in un libro, non fa altro che condurre chi legge ad un'autoanalisi delle proprie amicizie.

Un particolare che ho molto apprezzato, è stato il modo in cui Frances Hardinge ha trattato la disabilità. Non vi svelerò il come vero è proprio, ma sappiate che non proverete compassione per i baciati dal mare, leggendo la loro descrizione non esclamerete "poverini!", al contrario.
Ennesima abilità di questa scrittrice: appiattire le differenze non rendendo tutto "normale" e uguale, ma trasformando ogni cosa in particolare.

A differenza dell'opinione comune, penso che l'immagine di copertina di La luce degli abissi non gli renda giustizia. È una storia ricca di mistero, avventura e a tratti creepy. Non parla soltanto di mare blu e simpatici polpi. La penna della Herdinge ha una maestria difficilmente descrivibile a chi non l'ha ancora sperimentata, è in grado di creare interi mondi e di ipnotizzare il lettore a tal punto da portarlo a credere che davvero siano esistiti. 
La mia è stata una lettura tanto breve, ma intensa e arrivata all'ultima pagina ho desiderato di avere altro con me di questa scrittrice perché uno stile del genere è difficile da dimenticare.
La luce degli abissi è un fantasy in grado di rapire e trascinare per la durata di quattrocento pagine che sembrano cento. Non vi sto dicendo che non leggerlo sarebbe un crimine... ma vi perdereste una gran bella storia!



E voi conoscevate questa scrittrice? Spero di sì perché vorrei tanto leggere qualcos'altro di suo e attendo consigli!





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