Buongiorno lettori!
Oggi è una giornata molto ricca e ospitiamo anche il Review Party del nuovo romanzo di Clare Mackintosh, Non era vero, edito da DeA Planeta.
Puoi vivere una bugia. Oppure cercare la verità a ogni costo
Autore: Clare Mackintosh
Titolo: Non era vero
Genere: Thriller
Editore: DeA Planeta
Pagine: 400
Prezzo cartaceo: 17,00€
Prezzo ebook: 9,99€
Data di uscita: 12 febbraio 2019
Trama:
Anna è sconvolta quando, a sette mesi di distanza dalla morte per suicidio del padre, sua madre sceglie di togliersi la vita nello stesso identico modo. Almeno, questo è quanto stabilisce la polizia. Ma qualcosa dentro Anna, innamorata del suo ex terapeuta e da poco divenuta mamma, si ribella all’evidenza. Nulla, nel passato della sua famiglia, giustifica un epilogo tanto drammatico. Trascorso qualche tempo dal nuovo lutto, Anna riceve un biglietto anonimo che sembra confermare i suoi sospetti. Tanto basta a spingerla a rivolgersi alla polizia nella speranza che il caso venga riaperto. L’unico disposto a darle ascolto, però, è Murray Mackenzie, poliziotto in pensione. Mackenzie, marito devoto di una donna che soffre di depressioni violente, si impegna a riaprire ufficiosamente il caso, convinto che solo nuovi e concreti indizi potranno persuadere i colleghi a prendere sul serio i dubbi di Anna…
Sono sempre stata una lettrice abbastanza difficile per quanto riguarda i thriller: molto critica e forse dalle troppe aspettative, al punto che non avevo mai incontrato un autore o un'autrice che fossero riusciti ad appassionarmi. Finché non ho incontrato lei, Clare Mackintosh. Un anno fa vi avevo parlato di So tutto di te, romanzo avvincente e al tempo stesso inquietante che mi aveva letteralmente conquistato!
E con Non era vero l'autrice ha fatto letteralmente doppietta!
La polizia dice che era un suicidio.
Anna dice che era un omicidio.
Entrambi sbagliano.
Anna si ritrova di colpo a vivere una vita inaspettata: nel giro di un anno si ritrova senza i genitori e a diventare lei stessa madre di una bellissima bambina, Ella. Tutto accade così in fretta, in modo totalmente inatteso, come un fulmine a ciel sereno. Un nuovo equilibrio che a fatica si ricompone dopo il suicidio dei suoi genitori, un equilibrio che all'improvviso viene di nuovo turbato da un biglietto:
Ne sei proprio sicura?
Tornano a galla i dubbi di Anna, quell'atto compiuto dai suoi genitori che era apparso così sbagliato, così fuori luogo. Così imprevisto. Nulla lasciava pensare che fossero sul punto di compiere un gesto così drammatico e definitivo.
A partire da questo biglietto inizia la nuova indagine, silenziosa e discreta.
Ho adorato il modo singolare dell'autrice di farci entrare all'interno della storia, attraverso gli occhi di tre personaggi che si alternano nel raccontarci quanto sta accadendo. Trovo molto coinvolgente l'alternarsi di punti di vista differenti, l'entrare dentro i fatti attraverso gli occhi e le emozioni che vivono i protagonisti. La narrazione ci viene presentata in primo luogo attraverso gli occhi di Anna Johnson, neo mamma e orfana dei genitori che, all'improvviso, decidono di togliersi la vita. Ho apprezzato molto il suo personaggio e il poter vivere assieme a lei ogni emozione e ogni speranza, anche quando era la frustrazione ad avere la meglio di fronte all'incredulità di chi le stava attorno. Insieme a lei incontriamo un personaggio misterioso, una voce narrante che ci lascia intendere di essere parte di quelle vicende, ma senza presentarsi da subito per la persona che è. Un personaggio che ha contribuito a rendere accattivante il romanzo, a creare la giusta suspance e un pizzico di mistero. La terza voce narrante è Murray Mackenzie, detective ormai in pensione che si lascia coinvolgere dalla storia di Anna e si mette all'opera per riuscire a trovare le risposte che la donna cerca. Credo che lui sia stato il mio personaggio preferito: è inutile, adoro chi cerca di fare tutto il possibile per provare ad aiutare gli altri, e soprattutto mi appassionano i personaggi che si trovano coinvolti nei disturbi psichiatrici (deformazione professionale, sigh). Credo che il rapporto tra Murray e la moglie Sarah sia stato ciò che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo personaggio, finendo per sentirmi molto vicina a lui.
Sicuramente è stata una scelta vincente quella di presentare la storia attraverso i punti di vista di diversi personaggi: permette al lettore di entrare davvero all'interno delle vicende, quasi come fosse lì, accanto ad Anna, a Murray e a ... questo ve lo lascia scoprire! Ma vi assicuro che non potrete rimanere impassibili di fronte a questo romanzo: pagina dopo pagina mi sono arrabbiata con Mark e con lo zio di Anna, ho provato tenerezza per Sarah e ho lottato con Murray in questa ricerca della verità. E' stato più difficile avere un feeling con Anna, la protagonista: per quanto fosse interessante e caratterizzata in modo particolare, non è riuscita a prendermi.
Un romanzo da non farsi scappare, non solo per gli amanti dei thriller, ma per chi adora le storie avvincenti e intriganti, dove nulla mai è come appare.
Voto:
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Lothìriel
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