Buongiorno meraviglie,
è uscito pochi giorni fa un nuovo libro firmato A. M. Hargrove. Ho già letto e recensito altre sue uscite e non potevo assolutamente perdermi questa!
"Dall'odio all'amore" è il titolo di questa nuova storia, arrivata con Newton Compton Editori, che ci racconta come una giornalista si ritrovi a fare la bambinaia ai figli di un sexy cardiochirurgo...
Sinossi: Erano passati solo cinque minuti da quando ero stata assunta per occuparmi dei suoi figli, e già odiavo Greydon West. Non riuscivo a capire perché avesse mai voluto avere dei bambini. Uno scorbutico padre single che non sembrava nemmeno conoscere il significato della parola divertimento. L’unica cosa a cui il mio serissimo, affascinante capo mostrava affetto, erano i suoi maledetti fogli di calcolo. Ma per qualche ragione, le sue maniere intransigenti mi affascinavano. Sapevo che sotto la sua scorza dura era nascosto qualcosa. E così, ho cercato la chiave per capire chi fosse davvero Mister West. E ho cominciato a pensare a lui ogni notte, facendo del mio meglio per nascondere di giorno i sogni che avvenivano nella mia testa. Ma poi ci siamo baciati. È stato come superare l’ultimo confine prima dell’ignoto. Perché sapevo che dal momento in cui le nostre labbra si fossero sfiorate, non sarebbe più stato possibile tornare indietro. Un incendio mi è divampato nel cuore e so di non avere il minimo potere di spegnerlo.
Marin è una ragazza ferita e delusa dalle persone e dalla vita. I suoi genitori riescono però in qualche modo a farla assumere da Greydon come bambinaia a tempo pieno.
Greydon però non sa che quella nuova babysitter è un arcobaleno che stravolgerà la sua vita e quella dei suoi due figli.
Burbero e prepotente, oltre che essere un cardiochirurgo affermato, sono le sue caratteristiche principali e di certo non aiutano la sua posizione con l'impudenza di una babysitter pronta a dirgliene quattro ogni qual volta ne ha l'opportunità.
Lo guardai mentre si allontanava. Da dietro, con quel culo sodo, aveva proprio un bell'aspetto. Peccato che fosse un vecchio bacucco. E inoltre aveva pure un caratteraccio.
Questa, mie care sdolcinate, è la storia in cui due bambini dai sorrisi sinceri e sdentati hanno rubato un pezzo di cuore della loro bambinaia, prima di essere una storia d'amore convenzionale.
Alcune scelte dell'autrice mi sono piaciute molto, come per esempio proiettare gran parte della routine giornaliera sui bambini rendondoli unici e caratterizzandoli al meglio senza offuscare anche tutti gli altri personaggi e i protagonisti stessi. Oltre a narrare molto bene le ambientazioni di vita familiare e "a due" dei protagonisti non monopolizzando tutte le scene, lasciando spazio anche a degli scorci di vita fuori dalla routine.
Personalmente, le loro litigate mi hanno fatta sorridere moltissimo, oltre al fatto di farmi tifare per loro fin da subito.
In alcune parti l'ho trovato un po' surreale, soprattutto come è stato gestito il lavoro di lui e come, per quanto infastidito dalla presenza di un'estranea a casa, si sia fidato a lasciarle i figli per intere giornate.
Son sincera e per quanto mi riguarda è stato un romanzo diesel. Ha avuto una partenza lenta, ho dovuto aspettare per sentirmi trascinata pur essendoci un ritmo dinamico ho riscontrato, soprattutto nella prima parte, un ingranaggio molto lento.
Marin mi aveva ricaricato le batterie.
La sottile linea tra professionalità e passione è molto sottile ed avviene lentamente. Non c'è attrazione immediata, non di quelle da colpo di fulmine. Bisognerà aspettare e se da un lato non ho amato attendere, dall'altro mi è piaciuto entrare nelle dinamiche quotidiane di diversi mesi prima di immergermici.
Se non avessi avuto il punto di vista maschile, probabilmente avrei odiato Grey nella prima parte. Marin ha avuto tutta la mia piena comprensione di pensare che quel dottore non meritasse l'amore dei suoi stessi figli, ma per fortuna ho avuto modo di conoscerlo e l'ha avuto anche lei.
La traduzione e l'editing non hanno aiutato, oltre ad alcuni errori ho notato frasi sconfusionate che non portavano a nessun punto di svolta, risultando buttate lì a caso per fare cumulo.
I cliché sono stati molti e seppur la storia è risultata molto carina, la mancanza di un epilogo per me ha molta importanza. Avrei preferito una riappacificazione più graduale e meno frettolosa, una gestione dei tempi nella fine del romanzo più approfondita e scandita lentamente.
So di cosa è capace la Hargrove e, secondo me, in questo libro non sono fuoriuscite tutte le sue qualità.
Mi sono comunque divertita moltissimo a leggerlo, molte scene sono esilaranti e mi hanno fatta sorridere. I papà single poi, sono il mio punto debole e amo ogni storia abbia dentro questo elemento.
Marin mattone dopo mattone è riuscita ad abbattere il muro che Grey aveva costruito, comportandole molta fatica, pazienza, costanza e determinazione. Non posso dire che non sia stato bello arrivare alla fine del libro piena di consapevolezza dell'amore che li lega, ma sinceramente mi aspettavo di più.
Il mio voto:
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